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LA REGIONE CHIARISCA PER QUALE MOTIVO IL 7 E L'8 GENNAIO E' STATO SOPPRESSO IL TRENO REGIONALE BOLOGNA - RIMINI DELLE 7.05
   

08/01/2009 "Abbiamo rivolto un'interrogazione alla Regione, al fine di conoscere per quale motivo, nelle giornate del 7 e 8 gennaio, il treno regionale, Bologna - Rimini delle 7.05, è stato soppresso.

Dalla Giunta Errani, inoltre, vogliamo sapere - ha sottolineato Renzi - di chi sono le responsabilità dei disagi arrecati ai pendolari che solitamente prendono il suddetto treno, i quali per ben due volte, oltre ad essere arrivati tardi nel luogo di lavoro, sono dovuti salire sul treno successivo, sovraffollato da altri pendolari."

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BUS TERMINAL DI CATTOLICA: VISTO LE IRREGOLARITA' EMERSE, PER QUALE MOTIVO LA REGIONE, OLTRE AL TERZO CONTRIBUTO, NON HA REVOCATO ANCHE LE SOMME GIA' ELARGITE
   

07/01/2009 Il Consigliere Renzi, quest'oggi ha presentato una nuova interrogazione riguardante il Bus Terminal di Cattolica, dopo aver visionato gli atti risultanti dalla verifica del Nucleo Tecnico Regionale, istituito dalla Regione, in seguito alla prima interrogazione presentata dallo stesso Consigliere Renzi, il 5 aprile 2007, al fine di controllare la conformità della spesa e la regolarità nella documentazione contabile riguardante la suddetta opera.

"Abbiamo ritenuto opportuno rivolgere alla Giunta Regionale un'ulteriore interrogazione sul Bus Terminal di Cattolica - ha spiegato Renzi -, perchè, in base agli atti consegnateci, la Regione ha deciso di non liquidare più il terzo contributo al Comune di Cattolica, pari a 351.452,30 euro,
in quanto, dall'accertamento eseguito, numerose fatture, per un importo di circa 800.000,00 euro, sono state ritenute non ammissibili.

In pratica su 3.890.864,49 euro, compreso di IVA, di fatture di spesa presentate dal Comune di Cattolica, (circa 3.112.000,00 euro al netto di IVA), la Regione ne ha ritenute ammissibili a finanziamento solo una parte, per un importo pari a 2.318.134,31 euro.

Molte fatture, infatti, sono state escluse o perchè non quietanziate o perchè non accettabili in base alla L.R. 30/1998.
 

La Regione, pertanto, avendo dovuto ridurre la spesa ammissibile pari a 2.318.134,31 euro, e tenuto conto che in base alla L.R. 30 del 1998 il rapporto tra il contributo regionale e la spesa non può superare il 70%, cioè 1.622.694,02 euro, ed avendo già elargito al Comune di Cattolica 1.621.794,62 euro, ha saldato il finanziamento concesso con 899,40 euro.

Inoltre, nei verbali del Nucleo Tecnico Regionale - ha sottolineato Renzi - relativi all'accertamento della conformità della spesa ai valori dell'opera realizzata e delle forniture acquisite, sono state indicate diverse criticità.

Di fronte a questi elementi, perciò, e visto che in base alla Delibera di Giunta n. 5 del 1995, la Regione ha la facoltà di revocare l'intero contributo, nel caso vengano riscontrate irregolarità nella contabilizzazione della spesa o una non conformità della spesa al valore dell'opera realizzata, abbiamo chiesto alla Giunta Errani se non ritenga doveroso revocare, oltre la somma già disimpegnata di 351.452,30 euro, anche le somme già elargite pari a 1.622.694,02."

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LA REGIONE RIVEDA LA LOCALIZZAZIONE DELLA PETROLTECNICA A CERASOLO AUSA DI CORIANO
   

22/12/2008 La Regione di concerto con la Provincia di Rimini e il Comune di Coriano riveda la localizzazione della Ditta Petroltecnica situata attualmente nella frazione di Cerasolo Ausa, in via Rovereta, e che, in base ad una variante urbanistica approvata nel 2004, si dovrebbe trasferire in via Ausella sempre a Cerasolo Ausa e sempre a poche centinaia di metri dal centro abitato e dalla zona di tutela del Fosso Ausello.  Questo uno dei punti principali contenuti nell'interrogazione che il Consigliere Regionale Gioenzo Renzi ha rivolto in Regione.

"In pratica - precisa il Consigliere - dopo aver appreso che nel PTCP 2007, approvato dalla Provincia di Rimini, sono state apportate delle modifiche alla Tavola E "Aree non idonee alla localizzazione degli impianti di smaltimento e recupero dei rifiuti" vogliamo sapere dalla Giunta Regionale se tali modifiche si riferiscono all'area di via Ausella a Cerasolo Ausa, cioè l'area in cui si dovrebbe trasferire la Petroltecinica s.r.l. (azienda che pratica lo smaltimento, il recupero e lo stoccaggio di rifiuti pericolosi e non, liquidi e solidi, derivanti per la maggior parte dalle attività di pulizia, di bonifica e di raccolta e trattamento rifiuti prodotti prevalentemente da società petrolifere) occupando, tra l'altro, una superficie di circa 45 mila metri quadrati, e se tali modifiche comportano la variazione dell'area di Cerasolo Ausa - via Ausella, da area non idonea alla localizzazione di impianti di smaltimento e recupero dei rifiuti, così come previsto anche nel Piano Provinciale di Gestione dei Rifiuti, in area idonea.

Inoltre - abbiamo chiesto alla Regione, se sono state rispettate tutte le normative vigenti riguardanti il trattamento sui rifiuti, nel caso corrispondesse al vero che l'area di Cerasolo Ausa - via Ausella, per la modifica apportata alla tavola E del PTCP della Provincia di Rimini, fosse diventata, da area non idonea per la localizzazione di impianti di smaltimento e recupero dei rifiuti, ad area idonea, e se non ritenga opportuno valutare in concerto con la Provincia di Rimini e il Comune di Coriano la sottoscrizione di un accordo di Programma con il quale prevedere il trasferimento della Petroltecnica in un'altra zona della Provincia di Rimini, che sia, a differenza di quello che è stato previsto fino ad oggi, distante dai centri abitati e al di fuori delle "Zone di tutela dei caratteri ambientali di laghi, bacini e corsi d'acqua" dell'art. 17, comma 12 del PTPR."

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RIPRISTINARE L'ACCESSIBILITA' DELLA SEDE DEL QUARTIERE 4 E DEL CENTRO ANZIANI PARCO MARECCHIA
   

18/12/2008 Il Consigliere Renzi di AN-PDL ha presentato un'interrogazione in Consiglio Comunale dopo essere venuto a conoscenza dell'inaccessibilità dell'ingresso della Sede del Quartiere 4 e del Centro Anziani Parco Marecchia, a causa di una recinzione privata che il nuovo proprietario dell'ex Area Amir vorrebbe costruire, a distanza di 50 cm dai muri dell'immobile dell'ex Anagrafe, e dove attualmente ha già predisposto una palificazione nonostante le proteste dei presenti, i quali si sono visti preclusa qualsiasi forma di accesso e di transito all'edificio.

In particolare Renzi ha chiesto alla Giunta Comunale se il nuovo proprietario della suddetta area è in possesso delle necessarie autorizzazioni per installare una rete a soli 50 cm di distanza dai muri della sede del Quartiere 4 e del Centro Anziani, se l'area occupata rientra veramente nei confini della sua proprietà, e quali provvedimenti intende adottare l'Amministrazione Comunale, nel caso il soggetto privato stia salvaguardando i suoi diritti regolarmente, per mantenere ugualmente un accesso adeguato ai locali dell'ex Anagrafe.

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LA REGIONE HA BOCCIATO LA NOSTRA PROPOSTA DI REALIZZARE DUE NUOVE LINEE FERROVIARIE: BOLOGNA - RIMINI E FORLI - RAVENNA, CON TRENI OGNI 20 O 30 MINUTI
   

16/12/2008 "Ieri in occasione della relazione del Presidente Errani riguardante il Documento di Politica Economica Finanziaria dell’Emilia Romagna 2009 -2010, abbiamo presentato un ordine del giorno, bocciato dalla maggioranza di centro sinistra, con il quale chiedevamo di inserire nel paragrafo delle "Infrastrutture strategiche" uno studio di fattibilità per realizzare due nuove linee ferroviarie regionali: una che colleghi la città di Bologna con Rimini e l’altra che colleghi Forlì con Ravenna, con treni a cadenzamenti ogni 20 o 30 minuti, in pratica una sorta di linea metropolitana regionale per collegare la Romagna, e in particolare le città di Rimini e Ravenna, con Bologna in 60 minuti."

Ciò che ha dell’incredibile – sottolinea il Consigliere Regionale Gioenzo Renzi di AN-PDL – è che il centro sinistra ha respinto la nostra proposta senza entrare nel merito, e senza alcuna motivazione, nonostante il Presidente Errani, avesse affermato, proprio nella sua relazione, di ritenere fondamentale puntare sulla costruzione di nuove infrastrutture, tra cui il miglioramento del sistema ferroviario.

Vogliamo precisare che la nostra proposta nasce dalla considerazione che al giorno d’oggi, ci sono dei treni regionali di nuova generazione, chiamati Flirt che sono in grado di viaggiare a 150 km orari, quindi costruire le due linee suddette, di cui sulla Bologna – Rimini, far effettuare solo le fermate di Imola, Faenza, Forlì e Cesena, significherebbe mettere a sistema, con un trasporto veloce ed efficiente, più di due milioni di persone, se sommiamo la popolazione delle tre Province romagnole a quella di Bologna.

Vorrebbe dire agevolare lo spostamento dei lavoratori e degli studenti residenti in queste Province, e favorire più efficacemente l’accesso dei turisti nella riviera adriatica, incrementando la produttività e la competitività della rete imprenditoriale, turistica, congressuale e fieristica della Romagna e di Bologna.

Infine - conclude Renzi - vorrebbe dire ridurre l’inquinamento atmosferico, la congestione del traffico nelle nostre strade, incrementare la sicurezza stradale, incentivare l’utilizzo del trasporto pubblico locale e di quello ferroviario, e arrivare, da Rimini e Ravenna, a Milano in due ore, per mezzo dell’Alta Velocità nella tratta di Bologna."

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COSTI DELL'ASSEMBLEA LEGISLATIVA TROPPO ELEVATI: LA DENUNCIA DEL CONSIGLIERE RENZI
   

01/12/2008 Riportiamo di seguito, l'intervento del Consigliere Renzi, per il periodico dell'Assemblea Legislativa, riguardante le motivazioni del suo voto di astensione sul Bilancio di Previsone 2009 del "Parlamentino Regionale".

"Desidero innanzitutto sottolineare che è dal 2005, che esprimo il mio voto contrario o di astensione sui Bilanci dell’Assemblea Legislativa, e la motivazione principale è che ogni anno i costi del "Parlamentino Regionale" aumentano, nonostante il personale e le attrezzature rimangono invariate.

I dati della serie storica che vengono indicati in occasione di ogni consuntivo parlano chiaro: dal 2000 al 2008 siamo passati rispettivamente – evidenzia Renzi - da una spesa di 23,849 milioni di euro a 41,369 milioni di euro.

In pratica in 8 anni i costi dell’Assemblea Legislativa sono quasi raddoppiati.

In particolare, per quanto riguarda il Bilancio di Previsione del 2009, ho deciso di astenermi, perché non condivido assolutamente alcuni incrementi di spesa rispetto al Bilancio di Previsione 2008, che a mio avviso si potevano tranquillamente evitare.

Solo per fare alcuni esempi: nel 2009 l’Assemblea Legislativa costerà circa 39,781 milioni di euro, cioè esattamente 2,046 milioni di euro in più rispetto al Bilancio di Previsione del 2008.

Sono previste 210.000 mila euro per le spese di rappresentanza del Presidente, dei Componenti dell’Ufficio di Presidenza e dei Presidenti delle Commissioni, con un incremento di 50.000 euro rispetto al 2008.

Ogni anno vengono incrementati i contributi destinati ai gruppi assembleari e le spese per il personale delle strutture speciali affidato ai gruppi, risorse che, se non vengono spese tutte per il personale, vengono girate a loro volta nel conto dei gruppi.

Le risorse destinate al personale dei sette componenti dell’Ufficio di Presidenza, spese di oltre 100 mila euro per ogni componente, invece di essere aumentate, siamo convinti, come abbiamo proposto pubblicamente, che sarebbero dovute essere completamente tagliate.

Infine contestiamo che nel Bilancio dell’Assemblea Legislativa si debbano spendere 315.000 euro per le iniziative culturali, 250.000 euro per "lo sviluppo di forme di democrazia partecipata e cittadinanza attiva", cioè contributi a pioggia per altre manifestazioni, e 160.000 euro per convenzioni con associazioni o fondazioni.

In poche parole, noi critichiamo questo Bilancio, così come abbiamo criticato e contestato quelli precedenti, perché siamo convinti che se la democrazia ha e deve avere un costo, questo costo però, deve essere proporzionato e ponderato con le funzioni effettivamente svolte.

Alcune spese, una volte definite, non possono venire incrementate ogni anno, perché dopo non sono più i costi necessari della democrazia, ma i costi impropri di una politica non rigorosa!"

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LA REGIONE, SULLA PROMOZIONE TURISTICA IN INTERNET, HA LE IDEE MOLTO CONFUSE!
   

04/12/2008 "La risposta dell’Assessore Regionale Pasi alla nostra interpellanza del 17 ottobre 2008, riguardante la richiesta di far registrare all’Apt Servizi un dominio su internet dal nome "l’Italia in Emilia Romagna" per sviluppare la promozione turistica della nostra Regione attraverso il web, non ci ha assolutamente entusiasmato.
Questo è quanto dichiarato dal Consigliere Regionale Gioenzo Renzi AN-PDL, dopo aver dibattuto ieri pomeriggio in Assemblea Legislativa tale risposta con l’Assessore Regionale al Turismo.

Prendiamo atto con piacere che l’Apt Servizi ha deciso di acquistare, per eventuali utilizzi futuri i seguenti domini: www.italiainemiliaromagna.it e www.italiainemiliaromagna.com, ma dobbiamo anche sottolineare che la Regione in questo settore ha le idee molto confuse.

La ragione della nostra proposta è molto semplice: considerato che non si conoscono ancora i tempi precisi di quando l’Italia avrà un portale nazionale per la promozione turistica, e considerato che comunque la Regione ha intenzione, attraverso l’Apt Servizi, di utilizzare più efficacemente lo strumento del web nel pubblicizzare le proprie offerte, abbiamo ritenuto opportuno suggerire di creare un sito dal nome Italia in Emilia Romagna, nel quale inserire i collegamenti dei due siti attuali della Regione: www.emiliaromagnaturismo.it e www.visiteemiliaromagna.com, una cartina geografica della nostra Regione, dove vengono messi in rilievo i capoluoghi di Provincia e le principali località turistiche, e una piccola cartina dell’Italia con evidenziato l’Emilia Romagna.

Come sappiamo benissimo tutti, - precisa Renzi - internet è uno strumento molto efficace per chi vuole promuoversi all’estero, perché in molti paesi stranieri è molto più utilizzato che in Italia.

Ebbene uno straniero, nei motori di ricerca, la prima parola chiave che inserisce è: Italy, oppure Venezia, Roma, Firenze e non Emilia Romagna o i nomi delle altre Regioni.

Ecco perché riteniamo che utilizzare un sito internet con inserito anche il nome dell’Italia possa assicurare un numero maggiore di visite.
Per l’Assessore Pasi, invece, le parole chiave che una persona inserisce nei motori di ricerca, quali Google, Yahoo, ecc.. non sono importanti.

Secondo la Regione la visibilità della rete si raggiunge con l’autorevolezza del sito, la sua ottimizzazione, il suo corretto posizionamento, la qualità dei suoi contenuti, il costante aggiornamento e la qualità dei suoi link.

Peccato che un buon posizionamento si raggiunge avendo un dominio con inserito una parola chiave molto utilizzata e l’autorevolezza del sito, i suoi contenuti ecc…, diventano irrilevanti se uno prima, a tale sito, non riesce ad arrivarci.

Infine – conclude il Consigliere - riteniamo eccessivo che la Regione spenda 180/200 mila euro per il sito www.emiliaromagnaturismo.it e che per la sua gestione ci lavorino 5 o 6 persone."

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APPROVATA DAL CONSIGLIO COMUNALE DI RIMINI LA NOSTRA PROPOSTA DI REGOLAMENTAZIONE DEGLI IMPIANTI DI AUTOLAVAGGIO
   

22/11/2008 "Sono molto soddisfatto che alla fine anche la maggioranza di centro sinistra si sia resa conto che era necessario regolamentare gli impianti di autolavaggio, soprattutto quelli vicino alle abitazioni."
Questo è quanto dichiarato dal Consigliere Comunale Gioenzo Renzi di AN-PDL, dopo l’approvazione da parte del Consiglio Comunale, nella serata di giovedì 20 novembre, della sua proposta di delibera.

"Questi impianti, infatti, - prosegue Renzi – se ubicati nelle zone residenziali, creano forti disagi ai residenti, in particolare problemi d’inquinamento acustico, causato dall’utilizzo di pompe lavajet, aspiratori automatici, ecc… a qualsiasi ora della giornata, e di dispersione di acqua impregnata di detergenti nell’aria.

Con l’approvazione della nostra proposta, viene inserito un nuovo articolo nel Regolamento per la tutela dell’inquinamento acustico, denominato "Autolavaggi", nel quale si prevede che l’impiego di apparecchiature rumorose con mezzi automatici e le attività self-service in aree aperte al pubblico, svolte nell’ambito dei sistemi di autolavaggio, installati nelle zone residenziali e/o nelle zone turistiche, è consentito solo nei giorni feriali dalle 7 alle 20.
Gli autolavaggi di nuovo insediamento devono essere collocati al di fuori delle zone residenziali e delle zone turistiche, previste dagli strumenti urbanistici, e ad una distanza di almeno 100 mt. dalle stesse.
Nessuna limitazione di orario per gli autolavaggi collocati nelle aree artigianali ed industriali, se comunque distanti almeno 100 mt. dalle eventuali unità residenziali.

Con questa regolamentazione, perciò – conclude Renzi – siamo riusciti a portare il Consiglio Comunale a dare una risposta concreta alle numerose segnalazioni di disagio manifestate da molti cittadini riminesi che si sono trovati ad abitare vicino ad un autolavaggio."

Leggi la Proposta approvata

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RIVEDERE I CRITERI E I LIMITI DI REDDITO PER LA PERMANENZA NEGLI ALLOGGI ERP
   

14/11/2008 Il Consigliere Renzi, verificato che attualmente per rimanere in un alloggio Erp, non si devono superare i seguenti limiti: reddito Ise di 48.780 euro e reddito Isee di 32.520 euro, (per l'accesso i limiti sono: reddito Ise di 32.520 euro e reddito Isee di 16.260 euro) e considerato che più di una volta il Presidente dell’Acer di Rimini, ha dichiarato che il limite Ise di 48.000 euro per la permanenza in un alloggio Erp andrebbe rivisto, in quanto essendo troppo elevato, rende più difficile l’uscita di chi non ne ha più bisogno, a discapito di quanti ne hanno necessità, ha presentato un'interpellanza alla Giunta Regionale per chiedere se non sia necessario rivedere i criteri e i limiti di reddito per la permanenza nelle abitazioni dell'Edilizia Residenziale Pubblica.

Il consigliere, in pratica, vuole sapere se la Giunta Errani non ritenga opportuno presentare ai componenti dell’Assemblea Legislativa, un’apposita indagine, nella quale vengano indicati quanti nuclei assegnatari di un alloggio Erp, nel 2007, avevano un reddito Ise intorno ai 48.780 euro e un reddito Isee intorno ai 32.520 euro nel territorio Regionale, e quante persone sono in graduatoria, in attesa di poter accedere a un alloggio popolare nelle nove Province dell’Emilia Romagna, al fine di valutare se vi sia la necessità di modificare i limiti e i criteri per la permanenza negli alloggi Erp, determinati con una Delibera del Consiglio Regionale nel 2002.

Inoltre Renzi chiede alla Regione se non ritenga doveroso introdurre, per la permanenza in un alloggio popolare, invece che un unico limite di reddito Ise ed Isee indifferenziato su tutto il territorio regionale, più limiti di reddito correlati al costo della vita e al valore del mercato immobiliare di ogni Provincia, tenendo conto in particolare del prezzo per l’acquisto di una casa e del valore del canone di locazione, perché è evidente che usando un unico limite di reddito valido su tutto il territorio regionale, vengano penalizzate le persone meno abbienti residenti nelle Province con un costo della vita inferiore.

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LA REGIONE PREDISPONGA UN PROGETTO DI LEGGE PER LA CACCIA IN DEROGA E LO FACCIA APPROVARE CON LA PROCEDURA D'URGENZA
   

07/11/2008 Il Consigliere Renzi ha rivolto un'interrogazione in Regione per chiedere alla Giunta se non ritenga opportuno, indipendentemente dalla sentenza del Consiglio di Stato per l'annullamento dell'ordinanza di sospensiva disposta dal Tar di Bologna della Delibera di Giunta riguardante la caccia in deroga, predisporre un Progetto di Legge e chiederne l'approvazione attraverso la procedura d'urgenza, affinché i cacciatori dell'Emilia Romagna possano essere abilitati ad eseguire i prelievi venatori, così come già determinati, senza ulteriori impedimenti dal 1 dicembre in poi.

Il Consigliere, infatti, sottolinea che la Delibera di Giunta annullata dal TAR, il 20 ottobre 2008, consentiva il prelievo allo storno fino al 31 dicembre per le Province di Rimini, Ravenna e Forlì Cesena, e quello al cormorano fino al 31 gennaio 2009 per le Province di Modena, Bologna, Ferrara e Ravenna.
Una Legge approvata entro novembre, perciò, consentirebbe di limitare il più possibile i danni alle coltivazioni agricole, che a sua volta la Regione dovrebbe indenizzare agli agricoltori, che solo nel 2007 sono stati quantificati in circa 2,6 milioni di Euro.


Renzi, inoltre, vuol sapere dal Presidente Errani, se non ritenga doveroso, di concerto con la Regione Veneto e la Regione Lombardia, chiedere al Governo di trovare una soluzione normativa che consenta alle Regioni l'utilizzo della Legge Regionale, invece che della Delibera di Giunta, per autorizzare la caccia in deroga alle specie selvatiche che creano consistenti danni alle produzioni agricole.

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