Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nell'informativa sui cookie. Se vuoi saperne di più o negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie, consulta l'informativa estesa sui cookie. Cliccando OK, scorrendo questa pagina o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookies.
Il “patto trasversale” per il trasferimento della Moschea dal Borgo Marina.
02/11/2025
Il problema del trasferimento della Moschea, insediata dal 2004 nel Borgo Marina, in una casetta di Corso Giovanni XXIII, con una superficie di circa 100 mq, destinata catastalmente ad uso ufficio, ma utilizzata come luogo di culto pubblico, è ancora irrisolto.
L’edificio è inadeguato, per le limitate superfici, a contenere le centinaia di Mussulmani (400-500 persone, nei momenti di preghiera, in base a quanto dichiarato pubblicamente dai medesimi responsabili della Moschea) che vi accedono da ogni parte della città e da fuori, in particolare per la preghiera del venerdì e nel mese del Ramadam.
L'impatto sul quartiere è evidente, in conseguenza dell’assenza di parcheggi per auto, moto, cicli, i passi carrai sono inaccessibili ai proprietari, i marciapiedi interamente occupati, vista l’insufficiente capienza dell’immobile, la viabilità di accesso al Centro Storico è compromessa, così come la vivibilità.
Da 20 anni, presento in Consiglio Comunale, interrogazioni, mozioni e petizioni al Sindaco sottoscritte dai residenti e migliaia di cittadini, per chiedere il trasferimento di tale Moschea, in un luogo e edificio compatibile, al fine di recuperare la vivibilità del Borgo Marina e riqualificare l’immagine di una delle principali aree di accesso al Centro Storico.
Ritengo importante ricordare che l’attuale utilizzo dell’immobile è da considerarsi incompatibile con il rispetto delle “Norme Igienico sanitarie di interesse edilizio” che stabiliscono: per gli Edifici per il Culto-Sedi di Attività Collettive - Cat. A4.6: l’altezza minima di 4 metri (rispetto agli attuali 2,70 metri degli uffici); la superficie minima di 100mq fino a 50 persone, +2 mq/persona per capienze superiori fino a 100 persone (200mq), il rapporto minimo di aerazione e illuminazione minimo di 1/8 e altri parametri.
Chiedo da anni, di verificare l’idoneità dei locali e la sicurezza dell’edificio, utilizzato quale luogo di culto, tramite sopralluoghi dell’AUSL e dei Vigili del Fuoco.
Sottolineo in tal caso l’importanza di rispettare regole, normative e requisiti previsti: è una responsabilità politica e sociale.
Proprio nel Consiglio tematico del 29 ottobre 2024 “Trasferire la Moschea per eliminare l’impatto sul Borgo Marina”, il Sindaco Sadegholvaad, aveva avanzato la proposta di “promuovere un patto trasversale, un gruppo di lavoro, tra maggioranza e minoranza, per la ricerca di una nuova sede della Moschea” interloquendo con gli attuali responsabili.
Una proposta che avevo accolto favorevolmente, rimasta senza seguito per un anno, che il Sindaco, con risposta alla mia interrogazione consigliare di questa settimana, ha confermato, chiedendo di convocare la Conferenza dei Capigruppo consigliari, per affrontare e risolvere il problema.
Auspico che questo “patto trasversale” sia funzionale ad una concreta soluzione per il trasferimento della Moschea, chiesto dal 2004, per avviare nel Borgo Marina, oggi ridotto a ghetto afro-asiatico, il processo di riqualificazione necessario.
Ricordiamo che a seguito della richiesta di cittadini e associazioni, l’Amministrazione Comunale del Sindaco Giuseppe Chicchi, deliberò, il 27/02/1996, di collocare in Piazza Tre Martiri, di fronte all’UniCredit, una copia della statua di Giulio Cesare,realizzata grazie al Rotary Club di Rimini e alla Banca di Rimini, chhe sostennero le spese della fonderia. Tale è la copia della statua, donata da Mussolini alla Città di Rimini nel 1933 (attualmente in corso di restauro a Parma).
Siamo a dover evidenziare che attualmente la statua di Giulio Cesare, in Piazza Tre Martiri, è avvolta dal buio nelle ore serali e notturne, difficilmente visibile ai cittadini e turisti per la mancanza di illuminazione.
La cura dell’Amministrazione Comunale è inesistente per questa statua, abbandonata e priva di interventi di manutenzione, chiesti ripetutamente dal sottoscritto negli ultimi dieci anni.
Per questo, nel Consiglio Comunale di martedì scorso, ho chiesto al Sindaco:
1) l’installazione di un adeguato impianto d’illuminazione che possa degnamente valorizzare la statua, rendendola visibile nelle ore serali a cittadini e turisti;
2) Il restauro del basamento marmoreo per rendere leggibili le incisioni, con il nome di Giulio Cesare;
3) La saldatura delle lamiere del piedistallo di bronzo, distaccate da anni e rattoppate dai cittadini con lo scotch;
4) Di mitigare e armonizzare lo sfondo della statua di Giulio Cesare con il bancomat, d’intesa con l’istituto di credito presente alle spalle della statua;
5) Di collocare una targa, per ricordare l’eccezionale fatto storico, avvenuto nel 49 a.C. a Rimini, proprio in questa piazza, all’epoca “Foro Romano”, quando Giulio Cesare tenne il discorso ai legionari, dopo aver varcato il fiume Rubicone, e pronunciò la celebre frase “alea iacta est - il dado è tratto”, per poi marciare alla conquista di Roma e fondare l’Impero Romano.
Riteniamo importante valorizzare adeguatamente tale statua, ricordando un’importante pagina di storia, della nostra città e delle nostre radici.
La Stazione di ricarica elettrica autobus irrispettosa dell’Anfiteatro Romano.
7/10/2025
L’Amministrazione Comunale, rispondendo alla mia ultima interrogazione consigliare, ha precisato: che sono in fase di ultimazione i lavori, iniziati a maggio 2024, per la realizzazione delle tre stazioni di ricarica elettrica autobus su strada alle fermate: “Anfiteatro” in Via Roma (davanti all’Anfiteatro Romano), in Via Giorgieri (di fianco al Tribunale), e in viale Cesare Battisti (davanti alla Stazione), appalto del valore complessivo di 1.298.000 euro.
Sottolineiamo, che fin dall’approvazione del progetto, abbiamo definito inopportuna l’ubicazione della Stazione “Anfiteatro”, in quanto: non si tratta di una semplice colonnina di ricarica stradale, ma una vera e propria barriera di cabine elettriche; lunga 20 metri, alta 3 metri, con un braccio di ricarica elettrica degli autobus, alto 4,5 metri, con un “pantografo” sopra la pensilina della “sosta”. Tale installazione è indecorosa davanti all’Anfiteatro Romano, bene storico Culturale, per la cui valorizzazione ci siamo più volte battuti e continueremo a farlo!
La sosta prolungata di autobus lunghi 8-12 metri, alti 4 metri, per la ricarica elettrica nella Stazione “Anfiteatro”, avrà un impatto ambientale rilevante, ostruendo la visibilità dell’Anfiteatro Romano.
Ricordiamo che proprio per la valorizzazione dell’Anfiteatro Romano e liberare l’area antistante da manufatti o costruzioni, l’Amministrazione Comunale del Sindaco Ravaioli, nel 2001, su iniziativa del sottoscritto, aveva acquistato la suddetta area con la spesa di 280 milioni di lire, procedendo alla demolizione di un autolavaggio e di un distributore carburanti.
Al contrario, l’Amministrazione Comunale attualmente in carica, ha approvato la realizzazione di un’impattante stazione di ricarica elettrica proprio nell’area archeologica dell’Anfiteatro Romano, e ne ha peggiorato sensibilmente la visibilità e le condizioni di accessibilità a tale monumento! Una decisione incomprensibile, per una città che ambiva ad esser capitale della cultura! In merito a START Romagna, società del trasporto pubblico locale, che ha deciso di porre in essere l’investimento, utilizzando fondi pubblici, per realizzare colonnine/stazioni di ricarica e acquistare autobus elettrici; siamo a dover evidenziare che a fronte di un maggior costo iniziale (300.000-400.000 euro per autobus), tali mezzi, hanno un’autonomia inferiore, inoltre le batterie al litio hanno vita più breve rispetto a quella del veicolo e la sostituzione di tali componenti è estremamente onerosa (dai 60.000 ai 100.000 euro), così come non banale è il loro smaltimento.
Senza dover sostenere costi aggiuntivi, ed evitando i suddetti problemi degli autobus elettrici, quale soluzione sostenibile e di buon senso, abbiamo proposto che 72 autobus del trasporto pubblico, attualmente in dotazione, a motore diesel, utilizzino il gasolio di origine vegetale, che riduce fino al 90% le emissioni sui mezzi circolanti ed è conveniente economicamente.
Tuttavia queste nostre proposte di buon senso sono state respinte dall’Amministrazione Comunale e dobbiamo denunciare pubblicamente la gravità di aver approvato l’installazione di una stazione di ricarica per autobus, dinnanzi all’Anfiteatro Romano, a spregio della valorizzazione culturale tanto spesso decantata!
Grave ritardo per l’ultimazione lavori del sottopassaggio del Grattacielo di Viale P.Amedeo: rimandata all’Estate 2026!
27/9/2025
Al termine dell’estate in corso è nuovamente prevista la chiusura totale del Sottopassaggio Grattacielo di viale Principe Amedeo per la prosecuzione lavori delle rampe di accesso, lato mare e monte, accessibili ai disabili, ad opera di Rete Ferroviaria ItaIiana (RFI).
Dopo la precedente chiusura totale del Sottopassaggio per 5 mesi, dal 2 Dicembre 2024 fino al 18 Aprile 2025, con disagi alle migliaia di cittadini e turisti costretti ad allungare di circa 400 metri il proprio percorso a piedi ,lungo via Ravegnani, sotto il Ponte Ferroviario, e viale Rodi, per raggiungere il Centro Storico o Marina Centro.
I lavori iniziati nel Febbraio 2024 sono in grave ritardo, dopo un anno e mezzo, rispetto ai 350 giorni previsti:
• Lato mare, sono ancora da completare le due rampe di scale per l’accesso pedonale in Via Monfalcone, Viale Rodi e la rampa dedicata al transito di persone con disabilità e ciclisti;
• Lato monte, non è ancora stata avviata la realizzazione della rampa continua di raccordo con il marciapiede di Piazzzale Cesare Battisti, angolo Corso Giovanni XXIII°;
• L’implementazione del condotto sotterraneo di attraversamento della Ferrovia con i cavi elettronici e la fibra ottica, già prevista nell’intervento, è iniziata solo in questi giorni, durerà due mesi ritardandoi così l’ultimazione della rampa a mare.
Alla mia interrogazione consigliare di questa settimana, con la quale ho chiesto quando saranno ultimati i lavori delle nuove rampe e quando avverrà la riapertura definitiva del Sottopassaggio del Grattacielo, l’Amministrazione Comunale ha risposto : “l’Estate 2026”.
Per rifare le rampelato mare e lato monte, non l’intero sottopassaggio, al momento, ci vorranno 2 anni e mezzo, rispetto ad un anno inizialmente previsto.
Dinnanzi al protrarsi della obbligata deviazione pedonale e dei disagi per i cittadini e turisti, ho chiesto all’Amministrazione Comunale di sollecitare la realizzazione delle opere e di provvedere, almeno, alla rimozione delle “sconnessioni” sui marciapiedi di viale Rodi, causate dalle radici degli alberi e di potenziare l’illuminazione notturna, per agevolare il transito in sicurezza delle persone.
Il degrado dell’ex McDonald’s, di cui il Comune è comproprietario, nel cuore del Parco del Mare e di Marina Centro.
28/4/2025
All’angolo di via Beccadelli-Parco del Mare, perdura, dal 2020, il degrado dell’ex McDonald’s, una struttura abbandonata, svuotata all’interno delle sue attrezzature, il cui ingresso è diventato rifugio dei “senza dimora”. L’immobile presenta un’immagine incompatibile con il lungomare Tintori riqualificato, nel cuore di Marina Centro.
Il Comune di Rimini, è comproprietario per 1/3 del suddetto immobile di mq 117 e dell’area adiacente esterna di circa 200 mq, mentre i restanti 2/3 sono di proprietà di una società privata.
Il Comune di Rimini, in base alla risposta alla nostra interrogazione consigliare di giovedi scorso, ha acquisito la concessione proprietaria del bene, il 1/10/2013, dall’Agenzia del Demanio, grazie al D.L. del Federalismo Demaniale e nel 2020 è cessato l’ultimo contratto di locazione.
Già tre anni orsono, con interrogazione consigliare del 09/06/2022, evidenziavo che a seguito della cessata attività di ristorazione, lo stabile gravava in stato di abbandono e degrado, e chiedevo all’Amministrazione Comunale, l’intervento della proprietà per il risanamento e la cura dell’immobile.
Il Comune di Rimini, quale comproprietario dell’immobile, a maggior ragione, avrebbe dovuto responsabilmente prevenire e intervenire per evitare la situazione di abbandono e degrado dell’immobile; conformemente a quanto prescrive il proprio Regolamento di Polizia Locale, per salvaguardare la sicurezza e il decoro nel cuore di Marina Centro e del Parco del Mare.
Teniamo presente, che Il Comune di Rimini, in virtu’ del federalismo demaniale, deve continuare a pagare il canone concessorio demaniale annuo di 18.640 euro, (dal 2013 per 12 anni sono stati pagati 223.680 euro!), anche senza l’utilizzo/locazione del bene.
Per la riqualificazione dell’immobile esistente, il RUE, consente: gli interventi edilizi di manutenzione ordinaria, straordinaria, la ristrutturazione edilizia, e le destinazioni d’uso: commerciale e pubblico esercizio.
Sollecitiamo, pertanto, tali urgenti interventi e auspichiamo quanto prima il raggiungimento di un accordo equilibrato tra l’interesse pubblico del Comune e quello del soggetto privato, per la ristrutturazione dell’immobile, con l’insediamento e avvio di una attività qualificata, per l’immagine turistica della Marina Centro.