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La sceneggiata del Sindaco Gnassi: prima aggrava le aliquote IMU e poi restituisce la fascia tricolore
31/05/2012
Il Sindaco Gnassi dichiara che non vuole fare il gabelliere per conto dello Stato.
La manovra di bilancio, approvata dalla Giunta Comunale di Rimini e presentata questa mattina in Commissione Consigliare, in verità, aggrava la tassazione del Governo sulla casa.
L’Aliquota base sulla 1° casa, decisa dal Governo nella misura del 0,4%, con possibilità di essere aumentata o diminuita dal Comune fino allo 0, 2%, il cui introito resta sul territorio è aumentata dalla Giunta allo 0,5% ( +0,1%). Teniamo presente che la prima casa non produce reddito, che spesso è gravata da mutui, che generalmente è costata sacrifici alle famiglie. Non a caso con i precedenti governi era stata abolita parzialmente o totalmente.
L’aliquota base sulle altre case, o altri immobili, imposta dal Governo nella misura dello 0,76%, con possibilità di essere aumentata o diminuita dal Comune fino allo 0,3%, è aumentata allo 0,99% ( + 0,23%). Ricordo che la tassazione delle seconde case, fino all’anno scorso, era del 0,7% e così per negozi, uffici, alberghi. Le conseguenze si ritorceranno sui canoni degli affitti in generale, in particolare delle abitazioni, bloccando ancora di più il mercato immobiliare.
Le case locate ad uso abitativo con contratto di locazione agevolato sono tassate con l’aliquota dello 0,76%, mentre fino a ieri erano tassate con l’aliquota del 0,20% ( +0,56%). Poiché i contratti agevolati sono caratterizzati da un canone inferiore a quello di mercato , in cambio di agevolazioni fiscali, viene meno l’incentivo per i proprietari degli immobili per questo tipo di contratti, che favoriscono l’accesso alla casa.
La tassazione sulle case sfitte, è stabilita con l’aliquota dello 1,06% mentre prima era dello 0,9% ( +1,60%).
In conclusione, il Comune di Rimini, invece di utilizzare al minimo sufficiente le misure delle nuove entrate previste dalla manovra nazionale, nell’attuale momento di difficoltà per le famiglie e le imprese, aggrava il carico fiscale con l’aumento delle tasse, senza analizzare e ridurre all’osso la spesa corrente.
Per quanto riguarda il nuovo Regolamento Comunale di istituzione dell’IMU abbiamo proposto:
1) Di estendere l’assimilazione all’abitazione principale, nei casi di comodato gratuito a favore dei figli residenti;
2) Di detassare quelle aree non fabbricabili, come quelle situate nei comparti, fino alla approvazione del Piano Particolareggiato o della conformità urbanistica.
Dinnanzi al silenzio dell’Amministrazione nel 1° caso o della poca chiarezza nel secondo, presenteremo i nostri emendamenti al riguardo.
Dopo l'esposto di Renzi, indagato il Capo di Gabinetto del Sindaco dalla Corte dei Conti. Ora aspettiamo le sue dimissioni.
25/05/2012
A seguito della istituzione del Capo di Gabinetto del Sindaco inquadrato nella "categoria D", con Delibera di Giunta Comunale n.217 del 12.07.2011 e alla assunzione del sig. Sergio Funelli, individuato dal Sindaco con la disposizione del 15 luglio 2011, avvenuta con Determinazione Dirigenziale del 15 Luglio 2011 del Segretario Generale, quale Capo di Gabinetto del Sindaco dal 20 Luglio 2011 per tutta la durata residua del mandato amministrativo, avevo presentato al Sindaco in data 22.12.2011, una interrogazione consigliare di estrema urgenza sulla irregolarità di tale inquadramento che richiede il possesso della laurea, ma che il Funelli non possiede.
Infatti il Regolamento Comunale per l’Organizzazione degli Uffici e dei Servizi, approvato proprio dalla Giunta Comunale del Sindaco Gnassi, nella stessa data del 12.7.2011, prevede all’art. 55 comma 1, punto e, tra i requisiti generali per l’accesso ai posti di categoria D , il possesso della laurea come titolo di studio.
Poiché la risposta del Sindaco del 13.1.2012 mi confermava che effettivamente il Capo di Gabinetto, così assunto e inquadrato è privo della laurea e cercava di giustificare la regolarità dell’inquadramento, ho ritenuto giusto trasmettere la relativa documentazione alla Corte dei Conti per le opportune valutazioni di regolarità
Apprendo, oggi, con piacere che la Corte dei Conti ha avviato le opportune indagini e confido che possa emettere al più presto la Sua autorevole sentenza o meno sulle eventuali personali responsabilità amministrative al riguardo e sui probabili danni economici patiti dal Comune di Rimini.
Ricordo che Funelli, oltre alla retribuzione contrattuale di 23.000 euro, percepisce una indennità ad personam di 38.000 euro, per un ammontare complessivo annuo lordo di circa 64.000 euro, a cui aggiungendo i contributi e il TFR ,il Comune arriva ad una spesa di circa 90.000 euro.
Sottolineo che è stato il Sindaco Gnassi, ad assumere il compagno di partito Sergio Funelli per il ruolo di Capo di Gabinetto, in precedenza svolto da un Dirigente in pianta organica responsabile anche degli Affari Generali (ora al Segretario Generale) Personale) e Vice Segretario Generale (ora al Capo del Personale).
Sarebbe auspicabile, come nel caso analogo del Capo di Gabinetto del Sindaco di Bologna, Lombardelli, costretto alle dimissioni, perché anche lui inquadrato nella "categoria D" senza il possesso della Laurea , anche il Capo di Gabinetto del Sindaco Gnassi rassegnasse le dimissioni per evitare dubbi sul rispetto delle Leggi e delle Istituzioni.
Renzi: la bolletta del teleriscaldamento nei Peep deve costare almeno come quella di una caldaia tradizionale.
22/05/2012
Questo chiedo dal 2009, in occasione dell’approvazione del bando di gara per la gestione trentennale degli impianti di teleriscaldamento del Peep Marechiese, del Peep Viserba e della realizzazione e gestione degli impianti del Peep Gaiofana.
Nella Commissione Consigliare di questa mattina sul problema, presenti Assessore ,Segretario Generale, tecnici del Comune, della SGR e del Comitato “Teleriscaldamento” , ho fatto presente quanto segue:
1) L’impianto di Teleriscaldamento era stato realizzato come opera di urbanizzazione primaria dal Consorzio realizzatore del Peep di Viserba, i cui oneri complessivi ( 9.334.474, 50 euro) in base alla Convenzione stipulata con l’Amministrazione Comunale erano già stati pagati dagli acquirenti gli appartamenti in relazione ai mq. delle superfici. Ciò nonostante sulle tariffe degli utenti si scarica l’indennizzo di 2.045.655 che il gestore SGR ha sborsato per l’acquisizione dell’impianto dal soggetto realizzatore a causa del contenzioso in merito con l’A.C., ancora irrisolto, ma la cui responsabilità non può certo ricadere sui residenti.
2) Le economie di scala, gli incentivi sul risparmio energetico come i certificati verdi incassati (150.000 euro) annualmente, la vendita di energia elettrica prodotta dalle turbine bruciando gas che vengono raffreddate con l’acqua che si scalda e poi viene mandata al Peep, hanno un ritorno economico vantaggioso sulle tariffe.
3) I costi negli impianti centralizzati consentono un risparmio in tutti i sensi, risparmio di combustibile, di manutenzione, di personale.
4) gli utenti del teleriscaldamento dovrebbero quindi per le ragioni suddette pagare un m3 di gas( che produce acqua calda e energia elettrica) molto meno di un m3 di gas con caldaia ( che produce solo acqua), mentre oggi è il contrario.
5) Il confronto su questi numeri tra tecnici di SGR e del Comitato “Teleriscaldamento” ci auguriamo risolva la vertenza che dura da tre anni, con la bolletta del teleriscaldamento almeno pari a quella di una caldaia normale, a meno che non debba essere il TAR con il CTU (consulente tecnico d’ufficio) a valutare le ragioni tecniche dell’una e dell’altra parte e a porre fine alla questione con una valutazione oggettiva “ superpartes”.
Lo scarico della fossa Ausa, nella marina centro di Rimini, continua ad essere il problema per la sicurezza della balneazione. Perchè non si realizzano urgentemente le vasche di prima pioggia nell' area Ferrovieri e di Via Bramante?
18/05/2012
La novità rilevante, emersa questa mattina durante la seduta della III Commissione Consigliare dedicata alla salvaguardia delle acque di balneazione, è stata la mancata risposta dell’ing. Minarelli, dirigente del gestore Hera, sul problema dello scarico dell’ex torrente Ausa.
Ho chiestoall’Ing. Minarelli spiegazioni sui lavori in corso nel canale terminale dell’Ausa, se la collocazione di nuove tubature servirebbe al ricambio dell’acqua (? ), ma soprattutto perché, visto il regolare scarico a mare dell’Ausa, ad ogni pioggia, non erano ancora in via di realizzazione la vasca di prima pioggia di 10.000 m3, oltre a quella di laminazione di 6000 m3 in Via Bramante e la vasca di prima pioggia di 5000 m3, oltre quella di laminazione di 4000 m3 ,nell’area Ferrovieri, previste fin dal 2006 e nel Piano Fognario.
Ricordo per la precisione che, nel piano approvato degli interventi da realizzare nei prossimi 5 anni, il gestore Hera “doveva predisporre idoneo studio di fattibilità, anche dal punto di vista della compatibilità ambientale, onde fornire un quadro completo per la valutazione in ordine all’opportunità di realizzazione o meno la condotta sottomarina e impianto idrovoro Bacino Ausa e annesse vasche di laminazione prima pioggia”.
L’ing. Minarelli ha risposto che la realizzazione della condotta sottomarina deve comportare un dibattito pubblico sulle scelte da adottare, dopo averla sostenuta per sei anni, nonostante la mia pubblica e motivata contrarietà, ed è stato reticentealla mia domandadi realizzare le vasche di prima pioggia e di laminazione previste lungo il canale interrato dell’ Ausa. Una risposta più da politico che da gestore, quale massimo dirigente di HERA.
Sono sempre stato contrario alla realizzazione della costosa condotta sottomarina (14.500,000 euro), che si limita a scaricare a 800 m dalla costa le acque inquinanti, ma vorrei, dopo 6 anni di discussioni e di approvazioni del Piano Fognario nel 2006, delle modifiche al Piano nel 2010, del piano di interventi prioritari del Dicembre 2012, che l’Amministrazione Comunale non continuasse a procedere tra ritardi ed errori.
Non è pensabile che lo scarico della fossa Ausa, nella marina centro di Rimini, continui ad essere un problema per la sicurezza della balneazione, in quanto le acque scaricate, anche se pre-trattate, sono sempre contaminate da carica batterica e quindi non rispettano i limiti di legge stabiliti per la balneazione.
Le soluzioni progettuali del problema, con le vasche di prima pioggia e laminazione che raccolgono le acque più pericolose e inquinanti e la separazione delle reti bianche e nere quanto più possibile anche nel Centro Storico, vanno realizzate in tempi brevi per la tutela della balneazione.
Il Sindaco e l’Assessore si assumano le proprie responsabilità politiche ed amministrative.
Renzi: perchè non è stata applicata l' ordinanza di ripristino della circolazione sulle vie adiacenti le Scuole "Toti"? Recuperare la Piazza del Borgo Sant' Andrea.
12/05/2012
La modifica della circolazione attuata dalla Amministrazione Comunale nel luglio 2010 sulle vie dell’Usignolo e dell’Allodola, con la percorrenza di Via dell’Usignolo da Via Covignano a Via Di Mezzo e viceversa su Via Dell’Allodola, aveva sollevato le proteste dei residenti per ragioni di sicurezza stradale e di incolumità pubblica riguardanti in particolare i bambini frequentanti la Scuola Elementare “Toti”.
Per questo il Responsabile comunale dell’Ufficio Mobilità, sentiti i pareri del Dirigente Scolastico delle “Toti”, dell’allora Consiglio di Quartiere n.4, del Comando della Polizia Municipale, tutti favorevoli al ripristino della precedente circolazione, aveva predisposto in data 1.12.2011, una apposita Ordinanza che recepiva in tale senso le richieste dei residenti.
Purtroppo, sono passati 5 mesi, ma l’ordinanza che doveva essere attuata entro 90 giorni, non ha più avuto alcun seguito.
Perciò, ho presentato nel Consiglio di giovedì 10 maggio, una interrogazione al Sindaco chiedendo per quali ragioni l’Ordinanza del 1.12.2011 di ripristino della circolazione preesistente su Via dell’Usignolo e dell’Allodola non è stata applicata.
Ho chiesto, inoltre :
1) Se la collocazione degli stalli di sosta in Via delle Fosse, avvenuta con l’applicazione del contestato provvedimento, non possa essere realizzata adiacente ai marciapiedi per consentire le operazioni di carico e scarico alle attività esistenti, senza causare il “ blocco” del traffico per la ristrettezza della suddetta via; 2) Se non debba essere agevolato l’attraversamento della Circonvallazione Meridionale dal Borgo Sant’Andrea verso Via Garibaldi e viceversa, in particolare ai pedoni e ai ciclisti, che oggi avviene in condizioni caotiche soprattutto lato “ Caffè Camilla” per la esiguità degli spazi pubblici a disposizione destinati a marciapiedi e corsie per cicli; 3) Se non debba essere ripensata anche la sistemazione di quella che era la Piazza del Borgo Sant’Andrea, per la quale nel 2003 sono stati spesi “male” 230.000 euro, eliminando i troppi cordoli per migliorare la circolazione degli autoveicoli , dei ciclisti, dei pedoni e rimuovendo le siepi eccessive al centro della piazza per “ recuperarla “ come luogo di incontro e per lo svolgimento delle manifestazioni; 4) Se non sia ora di sistemare razionalmente a parcheggi auto l’area residuale dell’ex Foro Boario per renderla funzionale alle attività commerciali del Borgo.
Poichè le risposte del Sindaco Gnassi sono state generiche e non impegnative ho trasformato l’interrogazione in Mozione per consentire ai Consiglieri l’approfondimento delle questioni e chiedere il voto del Consiglio Comunale.
Borgo Marina: le dichiarazioni della sig.ra Zoli sono solo mistificazioni.
30/04/2012
1) Si è attribuita, con l’Associazione Borgo Marina, senza alcun merito, l’intervento di riqualificazione delle Vie Mameli e San Nicolò, che i residenti sanno essere stata una battaglia portata avanti dal Consigliere Renzi in Consiglio Comunale, assieme a loro, per 11 anni, dalla presentazione del progetto alla sua esecuzione; 2) Non dice, che nel pomeriggio dell’inaugurazione, in Via Mameli, di aver rimosso e stracciato, sotto gli occhi increduli degli abitanti, i volantini “ noi ringraziamo Gioenzo”, spontaneamente stampati dai residenti e collocati sulle loro auto; 3) Cerca, con dichiarazioni ridicole, di nascondere il suo comportamento provocatorio, al momento del taglio del nastro, dove è arrivata ultima, ha scavalcato bruscamente tutti, occupando lo spazio dei residenti, giustamente in prima fila, e impedendo a loro ripetutamente la visuale, con la scusa di fotografare il Sindaco, nonostante i richiami consigliati dai fotografi, come si può vedere ed ascoltare dalle riprese televisive di ICARO TV.
Dietro questi comportamenti, la verità è che la Sig.ra Zoli utilizza la Associazione Borgo Marina non per risolvere i problemi del Borgo Marina ma solo per la contrapposizione personale e politica a Renzi, per essere sponsorizzata a tale fine dal Sindaco Gnassi.
Non a caso tutte le sue iniziative, e della Associazione Borgo Marina, cominciare dalla sua festa etnica del settembre scorso, sono disertate dai residenti.
La sig.ra Zoli si dovrebbe chiedere perché i residenti del Borgo Marina non rispondono ai continui inviti suoi e di una “Associazione Borgo Marina “, imposta dall’esterno dalla CNA e non promossa dagli abitanti del Borgo.
Una realtà quella del Borgo Marina, dove, a differenza della Zoli, noi residenti viviamo giorno e notte e tutti i giorni dell’anno, unica in tutta la città, dove la concentrazione delle attività degli stranieri, ha creato un ghetto afro asiatico, dove lottiamo da anni per il rispetto delle regole, della sicurezza, della legalità, e dove vogliamo che i riminesi ritornino e non fuggano, perché ci sta a cuore la difesa della nostra identità.
La cronaca sul taglio del nastro per la riqualificazione di Vie Mameli e San Nicolò merita riflessione e verità.
28/04/2012
1) Innanzitutto il comportamento fazioso del Sindaco.
Gnassi è venuto, venerdi mattina, in Via Mameli a tenere una conferenza stampa per annunciare l’evento assieme ad una cosiddetta “ Associazione Borgo Marina”, non rappresentativa dei residenti e che non si è mai interessata, fin dalla sua nascita nel 2008, ad opera della CNA, alla realizzazione dell’intervento .
Ha enfatizzato , con la propaganda personale, oltre misura, il rifacimento di due piccole strade, la Via Mameli di 140 metri e la Via San Nicolo di 100 metri, dinnanzi ad una marea d’autorità di tutta la provincia, in cui scomparivano i pochi residenti, senza fare un minimo cenno di riferimento a chi per11 anni ha proposto e sostenuto quel progetto, già pronto in Comune e che lo stesso Gnassi aveva snobbato in risposta alla mia interrogazione del 28.7.2011, ma che è stato costretto a ripescare solo per calmare la protesta popolare esplosa nell’Assemblea dei residenti del 9.9.2011, contro il degrado sociale del Borgo Marina.
Il Sindaco Ravaioli che ha riqualificato le altre vie di Borgo Marina, tra cui Corso Giovanni XXIII° e Via Dei Mille, ci ha risparmiato cerimonie, televisioni, fotografi, discorsi e musica.
Gnassi ha sponsorizzato una associazione, solo perché compiacente , e funzionale alla sua politica multietnica, invece che alla difesa dell’identità riminese e italiana del Borgo Marina.
Dulcis in fundo : il protagonismo personale di Gnassi ha già fatto una vittima, il suo Assessore ai Lavori Pubblici, Roberto Biagini , assente alla conferenza stampa del mattino e all’inaugurazione del pomeriggio ? E’ un caso? Vedremo …..
E’ vero che Gnassi alla fine del 1° anno di mandato ha combinato poco o nulla, ma c’è un limite a tutto…, altrimenti povera città.
Riqualificazione Vie Mameli e San Nicolò: una battaglia durata 11 anni!
26/04/2012
Per rifare le due strade di Borgo Marina , Via Mameli e Via San Nicolò, con i sottoservizi, la pavimentazione, i marciapiedi inesistenti in selci, un decoroso impianto di illuminazione, ci sono voluti 11 anni.
Ricordo , in particolare, 6 interrogazioni al Sindaco, 2 mozioni discusse in Consiglio Comunale, 3 petizioni popolari al Sindaco, 5 incontri pubblici con i residenti, i suggerimenti ai tecnici comunali e i controlli sui lavori fino alla loro ultimazione, come di seguito riportato:
1. La mia prima interrogazione al Sindaco del 19.7.2001, e la mozione “Salvaguardiamo e riqualifichiamo il Borgo Marina” discussa in Consiglio Comunale il 22.11.2011 (dieci anni fa); 2. Gli incontri pubblici all’hotel Napoleon, con i residenti in data 2.11. 2001, 19.2.2002 e 14.1.2005 con la prima petizione al Sindaco Ravaioli; 3. La mozione consigliare del 10.3.2005 “ Riqualificazione del Borgo Marina”; 4. Le interrogazioni consigliari del 30.11.2006 e 31.5.2007 di sollecito lavori; 5. L’incontro pubblico con i residenti del 8.6. 2007 con la seconda petizione al Sindaco Ravaioli “ Per un borgo marina sicuro e vivibile” ; 6. Le interrogazioni al Sindaco del 11.9.2008 e 22.10.2009 per chiedere il mantenimento delle promesse; 7. L’interrogazione al Sindaco del 28.7.2011 e la petizione al Sindaco Gnassi “ Controlli e sicurezza nel Borgo Marina- No al degrado”, approvata dai residenti nell’incontro pubblico del 9.11.2011, sottoscritta da oltre 1000 persone, e consegnata nell’incontro in Prefettura del 30.9.2011 in cui chiedevo al Sindaco Gnassi di riqualificare le vie Mameli e San Nicolò, non con una semplice gettata di asfalto, ma con l’intervento complessivo di riqualificazione proposto da 10 anni.
Sono stati necessari 11 anni, di impegno personale, con il sostegno e la partecipazione dei residenti di Borgo Marina, per ottenere questi interventi di riqualificazione. Sono contento del risultato, ma la battaglia continua.
Per recuperare l’identità riminese del Borgo Marina, con il ritorno delle diverse attività dei riminesi e dei riminesi residenti , affichè il Borgo Marina non sia più il ghetto afro-asiatico di oggi.
Regolamento delle sanzioni amministrative sugli interventi abusivi in spiaggia:mettere in moto le istanze di sanatoria, nell' interesse degli operatori e della città.
20/04/2012
Non ho abbandonato il Consiglio Comunale, come hanno fatto gli altri colleghi del Pdl fin dall’inizio della discussione, perché ho ritenuto responsabile, partecipare al dibattito consigliare e contribuire con le indicazioni a risolvere concretamente il problema delle sanzioni amministrative pecuniarie per gli interventi abusivi sulla nostra spiaggia.
Ho detto che è nell’interesse degli operatori e della città che si mettano in moto le domande di istanza sanatoria per non dovere privare la nostra spiaggia, all’avvio della stagione balneare di tutte quelle attrezzature, compatibili con il Piano Spiaggia.
La domanda di sanatoria, avvia, nel rispetto delle leggi, un rapporto di regolarizzazione con il Comune e costituisce un segnale importante per la Procura della Repubblica.
Intanto può decollare senza traumi e stravolgimenti la stagione balneare con rimozioni affrettate, da effettuarsi entro maggio, come prevede l’ordinanza balneare che potrebbero dare una immagine di precarietà alla nostra spiaggia.
La domanda di sanatoria, deve trovare risposta entro 180 giorni dal Comune, dopo avere ottenuto entro 90 giorni il pare favorevole della Soprintendenza sull’autorizzazione paesaggistica.
A settembre, ottobre, agli operatori verranno quantificati gli importi della sanzione pecuniaria e loro decideranno come regolarsi.
Non ho insistito sui valori della sanzione pecuniaria che sarà commisurata dagli Uffici Comunali in base a quelli indicati dalla perizia di stima e sugli emendamenti votati in Consiglio Comunale, perché si è già detto tutto, da tutte le parti.
Ricordo solo che il rilascio dell’autorizzazione paesaggistica è propedeutica al rilascio dei titoli edilizi e all’autorizzazione antisimica.
Ritengo che la regolarizzazione di tutto ciò che oggi è stato realizzato sulla nostra spiaggia , consenta ai nostri operatori di rinnovarla, di riqualificarla, e di metterli in condizione di accettare la sfida della Direttiva Bolkenstein.
Al Comune di Rimini non è ancora stato restituito il contributo di 1,8 milioni di euro dalla Fondazione CARIM per l'Auditorium (non realizzato)
20/04/2012
Ricordo che il Comune di Rimini con Delibera n.135 del 6.12.2007 individuava la Fondazione Carim , quale soggetto realizzatore dell’Auditorium e prevedeva un contributo a fondo perduto da parte del Comune alla Fondazione di euro 3.600.000 per l’acquisizione dell’area di 7000 mq, di proprietà della Fiera, su cui realizzare l’Auditorium e anche un parcheggio interrato di 500 posti auto a servizio del Palacongressi.
A seguito di tale Delibera il Comune erogava alla Fondazione il 21.12.2007 la prima rata di euro 1.800.000, mentre la seconda rata di pari importo non è mai stata erogata, nonostante fosse previsto entro il 30.6.2008, per le difficoltà del Comune derivanti dal Patto di Stabilità.
Dinnanzi alle sopravvenute difficoltà anche della Fondazione, Il Comune con Delibera integrativa di Consiglio Comunale del 23.3.2011 approvava la scadenza perentoria del 31.12.2011 per l’acquisto dell’area della Fiera da parte della Fondazione , pena entro 1 mese dalla suddetta scadenza , il 31.1.2012, la restituzione al Comune della prima rata di contributo versato di 1.800.000 euro.
La Fondazione non avendo provveduto all’acquisto dell’area, doveva pertanto restituire il contributo incassato di 1.800.000 euro alla scadenza prevista del 31.1.2012.
Poiché ciò non è ancora avvenuto, ho chiesto con interrogazione consigliare al Sindaco le ragioni di tutto ciò, e di attivarsi urgentemente per il recupero degli 1.800.000 euro, erogati oltre 4 anni orsono, tenendo presente che la Corte dei Conti, da noi interpellata nel 2008 sulla regolarità dell’elargizione di questo contributo pubblico a fondo perduto , ha già chiesto al Comune nel 2009 spiegazioni e documenti, in attesa di determinazioni in merito.
Il Sindaco ha risposto che il 18.3.2008, la Fondazione Carim e Rimini Fiera Spa hanno stipulato un contratto preliminare di compravendita dell’area con il versamento dalla Fondazione alla Fiera di una caparra di 1.800.000 euro e che la Fiera restituirà i soldi alla Fondazione e questa al Comune.
Poiché non è stata precisata la data del rimborso, vigilerò che alle parole seguano i fatti.