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Piano Salvaguardia della Balneazione "ottimizzato": dalla costosa condotta sottomarina Ausa alla stangata sulle tariffe dell'acqua!
   

17/07/2013

Durante la presentazione del PSB “ottimizzato” ho posto all’Ing. Barilli capo del progetto diverse domande che non hanno ottenuto una risposta chiara.

Sostengo da anni che la separazione delle reti bianche e nere non era sufficiente e  dovevano essere realizzate  vasche di accumulo per evitare gli sversamenti in mare delle acque derivanti dalle piogge, inquinate dal lavaggio delle strade, e che la soluzione non potevano essere le condotte sottomarine.

Ben vengano quindi le vasche di accumulo Colonnella, Rodella e Ausa e il loro potenziamento .

Purtroppo è stata  rinviata al 2016 la risposta sulla prevista condotta sottomarina con  impianto idrovoro nel Bacino Ausa.

Domanda: che bisogno c’è di realizzare una costosa condotta, se è vero come ha detto Barilli, che servirebbe  per smaltire in mare un’acqua definita  “pulita” perché quella di prima pioggia e inquinata sarebbe raccolta nelle vasche di accumulo.

Anche perché il suddetto intervento sull’Ausa, comporta un aumento dei costi di 11 milioni, da 25 a 36 milioni di euro.

Ho chiesto, inoltre, che l’intervento  sull’Ausa deve essere mirato non solo  alla salvaguardia della balneazione ma anche  alla sicurezza idraulica del centro storico alla luce degli allagamenti del 24 Giugno scorso che non si possono giustificare, come è stato fatto, con l’evento eccezionale, visto che in alcune zone della città si ripetono “regolarmente.

In attesa delle definitive soluzioni progettuali, speriamo bene,visto che la Vasca di accumulo Ausa non verrà realizzata prima del 2016.

Restano i costi da sostenere del progetto del PSB ottimizzato che aumentano da 133 a 154 milioni di euro.

Senza riconsiderare ancora i 43 milioni di euro per il raddoppio del depuratore di Santa Giustina e la realizzazione della Dorsale Nord, già finanziati negli anni passati con le tariffe sui cittadini, rimangono  da coprire 111 milioni di cui 36 milioni a carico del Comune di Rimini, 37 milioni a carico di Hera, e 36 a carico di Romagna Acque.

Ebbene , dopo il contributo di 37 milioni a fondo perduto del Comune e comunque previsto a carico dei riminesi per il PSB “ottimizzato”, sempre sugli  stessi riminesi si scaricano tariffe per 117 milioni di euro, con un aumento tariffario del 30% dal 2014  al 2020 a seguito di altri investimenti a carico di ex ATO Rimini ammontanti a 58 milioni di euro, per un totale investimenti di 212 milioni, in aumento rispetto al allo stesso PSB ottimizzato.  

Che fine hanno fatto, poi, le promesse di aiuti del Ministro Orlando di domenica scorsa e la “ bontà” di Hera, visto che i riminesi dovranno sostenere forti aumenti sulle tariffe dell’acqua per 25 anni,  al fine di rimborsare l’anticipo dei costi  di Hera e Romagna Acque ?


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I fatti dimostrano che il Sindaco Gnassi ha deciso di non contrastare l'abusivismo commerciale.
   
13/07/2013
 
E’ evidente che l’Amministrazione Gnassi ha deciso di non contrastare l’abusivismo commerciale, comportandosi ancora peggio delle Amministrazioni Ravaioli.

Nel tratto di spiaggia da Bellariva a Miramare una squadra della P.M. composta da 4/6 Agenti non è in grado assolutamente di impedire, durante il giorno, l’occupazione della battigia da parte di circa 400 venditori abusivi che condizionano il lavoro dei “ salvataggio”, dei bagnini, il passeggio dei bagnanti.

La sera, il camminamento pedonale, retrostante le cabine, sempre tra Bellariva e Miramare, è una “ zona franca”, per le diverse centinaia di venditori abusivi, ed  “ evitata” per ragioni di sicurezza dagli Agenti della P.M. che con due unità si limitano alla presenza in Viale Regina Margherita.

La zona tra il Porto Canale e Bellariva è completamente abbandonata dagli Agenti di PM, nonostante l’occupazione sistematica dei venditori abusivi di ogni spazio libero del marciapiede di Viale Vespucci, a Marina Centro, tra Piazzale Kennedy e Piazza Marvelli.

A Rimini Nord, tra Rivabella e Torre Pedrera, il contrasto all’abusivismo commerciale si riduce alla presenza in spiaggia di 2/ 4 Agenti di PM nel fine settimana.

Anche nel Mercato ambulante di Piazza Malatesta, il mercoledì e sabato, in particolare in Via Poletti, a poche decine di metri dal Comune e dall’Ufficio del Sindaco, i venditori abusivi operano indisturbati con la vendita di borse contraffatte.

Dinnanzi a questa invasione di “ fuorilegge”, dulcis in fundo,  agli Agenti di P.M. impiegati nel contrasto all’abusivismo commerciale sarebbe stato dato addirittura l’Imput o invito a tenere un atteggiamento “ soft”, di evitare “ tensioni” con i venditori abusivi.

I risultati sono i sequestri della merce crollati del 95%
e  l’aumento continuo dei venditori abusivi che sanno di potere violare  tranquillamente regole e leggi.   

I componenti delle squadre, per metà donne, non sono stati dotati del “ bastone estensibile” e della bomboletta di spry urticante per ragioni di autodifesa.

L’Amministrazione Comunale non ha promosso alcuna campagna di informazion
e ai turisti con cartelli in spiaggia, manifesti, sul divieto di acquisto per legge dai venditori abusivi.

I fatti sopra descritti, dimostrano che il Sindaco Gnassi ha deciso di non contrastare l’abusivismo commerciale, una illegalità diffusa sotto gli occhi di tutti, con i venditori abusivi che con arroganza e prepotenza occupano la “ battigia”, i marciapiedi del lungomare e i viali della nostra marina.

La battaglia contro l’abusivismo commerciale si vince impedendo il momento della vendita, in spiaggia e sui marciapiedi, non limitandosi a qualche azione estemporanea a monte.

Il Sindaco invece di limitarsi a polemizzare sui ritardi dei rinforzi estivi delle Forze dell’Ordine, sarebbe bene ricordasse che il compito di contrastare l’abusivismo commerciale spetta innanzitutto al Comune, competente per legge in materia di commercio,  pensasse ad adeguare l’organico del Corpo di PM sottodimensionato di circa 50 unità e a costituire uno specifico e adeguato  nucleo anti abusivismo commerciale.

Sarebbe ora che il Sindaco, nella terza estate dal suo insediamento, si rendesse conto che la presenza nel nostro Comune di migliaia di venditori abusivi con un “ giro d’affari “ stagionale di milioni di euro che finisce nelle loro tasche e all’estero, a scapito delle attività economiche dei riminesi che pagano le tasse, impoverisce la nostra economia, oltre al degrado dell’immagine di Rimini.

Dopo l’interrogazione consigliare di lunedì scorso, trasformata in mozione, chiederò le firme dei Consiglieri Comunali, per la convocazione di una seduta del Consiglio Comunale sul tema della “ lotta all’abusivismo commerciale” .

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Quello che non dice Gnassi sul Bilancio del Comune: aumenta la pressione fiscale e impoverisce i ceti medi.
   
05/07/2013
 
Nel Bilancio di Previsione 2013 del Comune di Rimini permane pesante l’IMU che ammonta a 81 milioni di euro,  sommando l’IMU ad aliquota standard di 61milioni con le addizionali comunali IMU di 20 milioni su tutti gli immobili.

I Riminesi pagano sugli immobili un salasso sempre più grave : dai 34 milioni di Ici del 2011, ai 77 milioni di IMU del 2012 agli 81 milioni di IMU del 2013.

Le agevolazioni sull’IMU enfatizzate dal Sindaco Gnassi e dall’Assessore al Bilancio Brasini, si riducono solo a 650.000 euro di minore introito per il Comune , che sono una inezia di fronte ad un esborso dei cittadini di 81 milioni di euro.

Restano infatti confermati gli aumenti dell’anno scorso sulle aliquote IMU, mantenuta l ’addizionale IRPEF, a cui andrà  aggiunta a Dicembre un’altra tassa sugli immobili, la Tares con 0,30 euro al mq., a favore dello Stato, come tributo comunale sui rifiuti e servizi.

Il risultato è che la pressione tributaria per ogni riminese aumenta nel 2013 di 258 euro da 593  a 851 euro.

La nuova entrata della imposta di soggiorno  di 5.000.000 di euro, destinata a finanziare eventi, iniziative, interventi di riqualificazione, in sostituzione di precedenti risorse spese per il turismo, poteva almeno consentire la riduzione del carico tributario, soprattutto in questo momento di recessione.

Con la pressione fiscale che sale aumenta l’impoverimento delle famiglie, dei lavoratori autonomi e dipendenti, dei pensionati, dei ceti medi in generale.

E’, poi, vergognoso che per il pareggio del Bilancio, invece della prevenzione dei reati si confidi nella loro reiterazione, con la prevista entrata di 7.400.000 euro per multe e sanzioni da violazioni del Codice della Strada.

Per quanto riguarda gli investimenti, c’è il ritardo innanzitutto sulla realizzazione del Piano di Salvaguardia della Balneazione, approvato nel 2011, quale Piano Stralcio del Piano Generale del Sistema Fognario del 2006, anche progettuale relativamente agli interventi previsti in cinque anni, a cominciare dalla risoluzione dello scarico in mare del Canale Ausa, che rappresenta l’80% della fonte più inquinante di Rimini Centro e Sud.

Nonostante l’emergenza riemersa in questi giorni degli allagamenti di acque nere nella città e di salvaguardare la balneazione sul litorale di Rimini, al di là degli annunci, dopo ormai due anni, il Piano è rimasto senza copertura finanziaria per circa 80 milioni di euro e non sappiamo ancora dal Sindaco come  intende provvedere per finanziare i progetti entro il 2016.

Nel Bilancio triennale 2013-2015, per il Piano di Salvaguardia della Balneazione sono previsti solo 15 milioni di euro compreso il contributo del Piano Città di 8 milioni di euro; non  i 23  milioni ( 15 milioni + 8 ) dichiarati da Gnassi.

Ricordo che il cantiere aperto da Hera nel Parco Marecchia  “Risanamento fognario Rimini Isola” risale al PRUSST degli anni 2000 (programma riqualificazione urbana sviluppo sostenibile del territorio) ed è a carico di ATO mentre il raddoppio del depuratore di S. Giustina, previsto nel Piano Fognario del 2006 è finanziato da Romagna Acque.  

Per quanto riguarda la ricostruzione del Teatro, finanziata con una spesa  di 30 milioni di euro, dopo i ritrovamenti archeologici sarebbe auspicabile rispettare la Storia di Rimini, i vincoli archeologici e architettonici, eliminando i due piani interrati con lo “ sbancamento “ di 10 metri sotto il palcoscenico, e risparmiare  così una decina di milioni di euro.  

Insomma, le risorse per gli investimenti necessari si possono e si devono reperire  senza stangare i riminesi con  continui aumenti di  tasse e tariffe.

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Le Amministrazioni Comunali responsabili degli allagamenti di acque nere nella città
   

29/06/2013

La tempesta d’acqua di lunedì scorso con gli allagamenti di vie del centro storico, della marina, della periferia, dei sottopassi, i gravi danni ai negozi, alle attività, alle abitazioni e addirittura la morte di una persona, ha evidenziato ancora una volta, l’inadeguatezza del nostro sistema fognario, collassato solo  in modo più esteso e distruttivo di quanto avvenuto negli ultimi anni con temporali di minore intensità.

Non bastano  le giustificazioni del Sindaco sull’“evento “ eccezionale “, o di Hera  sulle “ fogne a posto”,  tant’è che la stessa Procura della Repubblica, ha sentito il dovere di aprire due inchieste, una  per omicidio colposo perché “non è sicuramente un fatto normale che una signora anneghi nella propria abitazione” , travolta da una fiumana di acqua e fango proveniente dai terreni vicini, l’altra per disastro colposo “sulla tenuta della città davanti al nubifragio”.

Per questo in Consiglio Comunale, ho chiesto con una interrogazione al Sindaco   di verificare urgentemente se il Comune ha rilasciato regolari autorizzazioni per i lavori di “sistemazione” dei terreni sovrastanti e confinanti con la casa della donna deceduta e di “ tombinatura” dei fossati limitrofi,  e se  sono stati correttamente eseguiti.

Così l’Amministrazione Comunale, invece di limitarsi alla semplice ricognizione sullo stato degli edifici pubblici e delle infrastrutture che hanno risentito del nubifragio, sarebbe opportuno accertasse le cause di tutti gli allagamenti dei negozi, abitazioni, di edifici pubblici e privati, delle  infrastrutture,  per adottare le soluzioni adeguate.

Occorre, intanto, eliminare urgentemente e una volta per tutte  le criticità ricorrenti della rete fognaria in Via Castelfidardo, Via Santa Chiara, Via Fiume e nel resto del territorio comunale.

L’Amministrazione Comunale deve risolvere come impedire lo scarico in mare del Canale Ausa in Piazzale Kennedy che raccoglie l’80% delle acque reflue e piovane
di Rimini Centro e Sud con la  rete fognaria mista.

Bisogna procedere con la realizzazione delle vasche di prima pioggia e di laminazione nell’area dei Ferrovieri e di via Bramante, come insisto da anni in Consiglio, reperendo gli 11 milioni di euro necessari tramite Accordo di Programma con la Regione,  per evitare gli allagamenti di acque nere nella città e per la salvaguardia della balneazione sul litorale di Rimini.

Non basta approvare nel 2011 il Piano di Salvaguardia della Balneazione, quale Piano Stralcio del Piano Generale del Sistema Fognario del 2006, modificato nel 2010 con la separazione totale delle reti fognarie bianche e nere, con 11 interventi previsti e una spesa di 141 milioni di euro, rimasto senza  copertura finanziaria per circa 80 milioni  di euro.

Al di là degli annunci, dopo due anni, non sappiamo ancora come il Sindaco intende reperire gli 80 milioni mancanti per finanziare gli interventi previsti dal Piano in cinque anni, visto che nel Bilancio Triennale 2013-2015 risultano stanziati solo 15 milioni con il contributo del Piano Città.

In conclusione la città non può continuare a pagare errori strategici e ritardi compiuti dalle Amministrazioni Comunali negli ultimi 40 anni.

 

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Gestione campi da calcio: bocciata dalla maggioranza Gnassi la Mozione del Consigliere Renzi.
   

14/06/2013

Ieri sera in Consiglio Comunale, per appello nominale, con 10 voti contrari( Sindaco Gnassi, Turci, Angelini, Morolli, Bertozzi, Donati, Mancini, Mazzocchi Piccari Enrico, Galvani), 4 astenuti (Allegrini, Fraternali, Astolfi, Zoffoli), 8 favorevoli (Renzi,Cingolani,Giudici,Marcello,Mauro,Moretti,Camporesi, Tamburini) è stata respinta la mia Mozione “ Gestione campi da calcio a Rimini: o si cambia o da settembre 2013 scomparirà il gioco del calcio nella nostra città”.

Nonostante l’audizione nella Commissione Consigliare di lunedì pomeriggio, 10.6.2013, partecipata da una ventina di Presidenti delle Società Sportive dilettanti di calcio e dal Presidente Provinciale della Federazione Italiana Gioco Calcio (FIGC) che unanimemente, avevano confermato le crescenti difficoltà delle  Società Sportive, in particolare quelle con le scuole di calcio per i bambini e ragazzi, i rapporti conflittuali con il gestore di 9 campi su 10, la carente manutenzione degli impianti.

E’ incredibile come si possa votare “contro”  una mozione  che chiedeva all’Amministrazione Comunale  :

•    svolgere regolari controlli sugli impianti sportivi comunali per il calcio e verificare il loro mantenimento in perfetta efficienza  prima dell’erogazione al gestore dei previsti  corrispettivi  ammontanti a circa 200.000 euro l’anno per  10 anni e più;

•    accertare le eventuali inadempienze degli obblighi stabiliti dalle Convenzioni, pena la loro anticipata risoluzione.  

Quando nei controlli eseguiti dall’Amministrazione Comunali, solo 4/5 giorni prima della “audizione, in tutti i verbali si  legge “ manutenzione  non conforme”, si chiede il  “ cronoprogramma degli interventi “  sul manto erboso  e fuori, il custode  dei campi ecc.

Quando è stato liquidato al gestore per l’impianto di  Viserba, senza alcun controllo,   un corrispettivo di 16.132, 53 euro per il periodo 1.9.2012 –31.12.2012 con un campo chiuso al pubblico da mesi, senza alcuna manutenzione, completamente abbandonato.

Soprattutto non si è voluto impegnare Sindaco e la Giunta a  farsi consapevoli dei “limiti”  di un bando  che assegna i campi ad un  unico gestore, vieta addirittura l’associazione in partecipazione, e di fatto “espropria” le diverse società sportive dei “loro” campi,  creati  e curati con il lavoro vitale del volontariato, ridotto oggi a pagare le tariffe ( circa 150.000 euro l’anno)  e a lottare per quadrare i magri bilanci delle società dilettantistiche  e  per proseguire l’attività sportiva.

Si è detto no alla proposta di promuovere quel tavolo di concertazione tra gestore e utilizzatori dei campi di calcio, per trovare il “ modus vivendi” al fine di  consentire alle società sportive di superare le difficoltà gestionali, agevolare la pratica dell’attività sportiva del calcio, migliorare la qualità dell’offerta degli impianti comunali di calcio, nell’interesse dei calciatori che a Rimini non sono meno di 2000.

Ma che dire al Sindaco che si è fatto notare e richiamare  in Consiglio solo perchè rimbrottava ad alta voce il Consigliere  Allegrini, reo di non volere votare no!


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La pista ciclabile è pericolosa e costosa. La "presa in giro" sui parcheggi. Un intervento precario invece della riqualificazione complessiva del Lungomare.
   
07/06/2013
 
La pista ciclabile sul lungomare, in base alle dichiarazioni dei cittadini e degli esperti, mette a rischio la sicurezza dei ciclisti e dei pedoni, in quanto:

I ciclisti, sulla ciclabile colorata, in direzione porto, ricavata dalla carreggiata stradale ma priva di protezione, sono messi in pericolo dagli eventuali “sbandamenti” degli autoveicoli, costretti, per esempio, ad evitare le auto che escono dai parcheggi a “spina di pesce” lato monte”;

I pedoni sul marciapiede, con la contigua pista ciclabile direzione Riccione, sono a rischio di “scarti” improvvisi delle biciclette”;

le intersezioni della pista ciclabile colorata con i numerosi attraversamenti pedonali e scivolo per disabili non prevedono il segnale del diritto alla precedenza dei pedoni”;

le due ciclabili su due diversi piani, una in basso sulla carreggiata stradale, l’altra in alto sul marciapiede, separate dal cordolo del marciapiede, sono “una trappola per i ciclisti”, con il rischio di incidenti, di toccare il cordolo e cadere”;

le due piste ciclabili andavano almeno livellate, portate alla stessa altezza, quella colorata andrebbe portata alla stessa quota di quella sul marciapiede, per avere così una protezione”.

La Giunta Comunale ha approvato il 29.1.2013 lo Studio di Fattibilità sulla “ Riorganizzazione Funzionale del Lungomare di Rimini” e ha partecipato ad un Bando regionale che prevedeva contributi per interventi di miglioramento della qualità dell’aria, con  un progetto nel tratto compreso tra P.le Boscovich e P.le Kennedy e la richiesta di un finanziamento regionale di 500.000 euro pari al 66,66% della spesa complessiva di 750.000 euro e il residuo a carico del Comune.

Il suddetto progetto, cosiddetto di “medio termine”, riguardava  l’ampliamento  del marciapiede esistente lato mare, su cui ricavare una pista ciclabile bidirezionale su corsia riservata, separata dalla carreggiata stradale e protetta in quanto collocata in quota rialzata rispetto al piano carrabile e contigua al marciapiede dedicato ai pedoni.

L’Amministrazione Comunale ha optato, invece, per l’intervento a ”breve termine” in corso di ultimazione, sotto gli occhi di tutti.

Per questo ieri sera in Consiglio Comunale ho chiesto con una interrogazione al Sindaco:

1) Se l’Amministrazione Comunale è consapevole dei pericoli dichiarati per i ciclisti e i pedoni derivanti dalla progettazione e realizzazione delle due piste ciclabili monodirezionali, di cui una su corsia ricavata dalla carreggiata ed una su corsia ricavata dal marciapiede;

2) Se il costo del suddetto intervento, previsto di 445.000 euro, da realizzarsi con risorse proprie del Comune, classificato come manutenzione “ pesante” del manto stradale e manutenzione ordinaria della segnaletica verticale e orizzontale, non sia in aumento e di quanto, anche per i continui rifacimenti di lunghi tratti del costoso conglomerato di graniglia e del colore della pista, e comunque non comporti una riduzione del servizio di manutenzione delle strade del territorio comunale da parte della società pubblica in house Anthea Srl;

3) Se corrisponde al vero, invece, quanto dichiarato pubblicamente dall’Assessore alla Mobilità e dal Dirigente ai Lavori Pubblici, che questo intervento di manutenzione “pesante” e ordinaria ha beneficiato di “fondi regionali“, senza indicare per quale importo, quando invece il finanziamento regionale era stato richiesto dal Comune di Rimini per l’intervento di medio termine (ampliamento del marciapiede con le due piste ciclabili) nel tratto compreso tra P.le Boscovich e P.le Kennedy, per l’importo di 500.000 euro;  

4) Se dinnanzi alla diminuzione di 241 posti auto sul lungomare, non sia “una presa in giro”, affermare di aver recuperato 241 posti auto nelle zone limitrofe, quando invece si tratta di sola trasformazione di posti auto” liberi”  in parcheggi auto a “pagamento”;

5) Se la diminuzione reale e complessiva dei posti auto nella nostra marina e la trasformazione dei posti auto da “ liberi” a “pagamento” non pregiudichi l’accesso alla nostra spiaggia, nel tratto dal Porto Canale al confine di Riccione, dei “bagnanti” che provengono dalle frazioni e dall’entroterra;  

6) Se, per la trasformazione e regolamentazione di parcheggi auto liberi in parcheggi a pagamento (vedi ad esempio i 40 posti auto in Piazzale Boscovich) non siano comunque necessarie l’approvazione delle preliminari Delibere di Giunta Comunale e l’Ordinanza del Sindaco, di cui si chiede copia ;

7) Se il parcheggio dei motocicli sul marciapiede lato monte, soprattutto lontano dagli scivoli di ingresso e uscita, non limita il camminare in sicurezza dei pedoni;

8) Se non sia pericoloso il sistema dei parcheggi a “spina di pesce”, per la poca o assente visibilità nel caso, ad esempio, di parcheggio dei furgoni, e per il restringimento della carreggiata del lungomare, dovuto anche alla larghezza di m.2,50 della corsia della ciclabile colorata, oltre misura rispetto al minimo di legge di m.1,50m;

9) Se, invece del suddetto intervento parziale e precario, non sia necessario realizzare un progetto di riqualificazione complessiva del lungomare, come hanno già fatto da anni altri Comuni della Costa (es. Riccione, Misano).  
 
A seguito delle risposte evasive del Sindaco ho trasformato l’interrogazione in mozione per ottenere una maggiore trasparenza e un adeguato coinvolgimento su questo problema del Consiglio Comunale.  

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Appello al Sindaco contro il degrado del nostro Molo: ammalorata dalla ruggine l�??opera pittorica di Eron, costata 76.700 euro!
   

31/05/2013

Il Molo di Rimini si presenta in condizioni di notevole degrado, nonostante sia da sempre la passeggiata preferita dei riminesi durante tutto l’anno, per respirare l’aria buona, ammirare il mare, la spiaggia, … una volta per fare i tuffi.
   
Basta osservare le condizioni in cui si trovano la pavimentazione in asfalto e i bordi della banchina, causa l’andirivieni fino a poco tempo fa dei camion per le operazioni di carico degli inerti, ma in particolare lo stato di abbandono e di deterioramento di quell’opera pittorica sul muro di cinta del Porto canale a ridosso degli scogli.

Nel 2005, la Giunta Comunale per coprire slogans e scritte di ogni tipo, per migliorare l’immagine della città, nel suo accesso dal mare, aveva incaricato il pittore Eron di Rimini, noto artista esperto in pittura murale, di valorizzare il suddetto muro con un’opera pittorica.

Eron creò la lunga greca che riproduce i monumenti storici di Rimini, l’Arco di Augusto, il Ponte di Tiberio, la Fontana della Pigna, la Fontana dei Quattro Cavalli, Porta Montanara, il tempio Malatestiano, Castel Sismondo, il Teatro Galli, intervallati da soggetti marini.

Il costo fu di 76.700 euro, sostenuto da due sponsor privati, la Società Metro Italia Cash & Carry e la CNA con 20.000 euro ciascuno e dal Comune per il residuo di 36.700 euro.

Dopo soli 8 anni, il lungo “murales” che doveva valorizzare il muro in cemento armato, per il decoro della zona, è quasi completamente ricoperto dalla ruggine dei telai di supporto in acciaio che non hanno retto all’incuria e all’abbandono.

Ancora una volta, senza ricordo e rispetto per i soldi spesi, un’opera pubblica è ridotta a “ rattoppo” peggio del “buco”.

E’ una storia che continua, che caratterizza le nostre Amministrazioni : sembra che a Rimini, nonostante la prosopopea, la qualità non riesca mai a vincere la mediocrità.

Chiedo al Sindaco di intervenire subito, con il recupero e la manutenzione dell’opera, oppure con la sua rimozione se fosse impossibile, per eliminare quel senso di degrado e trascuratezza.

Sarebbe l’occasione, per restituire al nostro caro Molo, “costretto” oggi tra la propaggine dell’avamporto e il  “bazar” di Piazzale Boscovich,  un po’ di dignità e di bellezza.   
 

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A Rimini, IMU e TARES: ancora tasse insostenibili sugli immobili!
   
30/05/2013
 
Confermate le aliquote dell’anno scorso sulla prima casa 0,5% il cui  pagamento della prima rata a Giugno  è sospeso dal Governo , con il rischio che i contribuenti dovranno versare a settembre due rate insieme (pari al 66% dell’importo), visto che si continua a parlare di 3 rate per la prima abitazione-

I proprietari delle seconde case dovranno invece pagare il prossimo mese, 17 Giugno, le aliquote IMU dell’anno scorso: 0,99% e 1,06% (aliquote base 0,76% + le addizionali comunali) .

E’ stata ridotta di poche decine di centesimi l’aliquota dallo 0,76% al 0,7% solo per le abitazioni locate alle condizioni definite nei patti territoriali, la cui aliquota l’anno scorso era aumentata addirittura  del 280%, dallo 0,20% allo 0,76%.

L’Assessore Brasini ha ammesso che l’IMU ha colpito soprattutto gli altri immobili in un grave periodo di recessione come l’attuale, peccato, però che abbia  confermato l’aumento  del 30% della aliquota base dallo 0,76% allo 0,99% su uffici, negozi, alberghi, bar, ristoranti ecc., limitandosi alla riduzione da 0,99% a 0,89%  solo per opifici e fabbricati industriali.

Nonostante tante chiacchere per attenuare gli effetti recessivi della crisi,  la manovra complessiva della Amministrazione Comunale riguardo l’applicazione dell’IMU nel 2013 riguarda una minore entrata per il Comune di soli 650.000 euro su 17 milioni di euro incassati in più dal Comune con l’aumento (tra i più cari in Italia) delle aliquote base, senza considerare che i riminesi hanno versato per l’IMU 76 milioni, 42 milioni in più (+ 120%)  rispetto ai 34 milioni dell’ICI.

Dulcis in fundo, con la TARES,  arriva un ’altra tassa sugli immobili,  i riminesi pagheranno  quest’anno 3. 600.000 euro  in più ( 0,30 euro al mq. x 12.000.000 di mq.), a favore dello Stato, come tributo comunale sui rifiuti e servizi.   

Come sempre, a Rimini, come a Roma , invece di provvedere alla riduzione della spesa pubblica, la manovra dominante, la più facile, è sempre concentrata sull’entrata con le tasse.

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La demolizione del tendone libri sul Piazzale del Porto : ancora senza data!
   
29/05/2013
 
Il  “tendone dei libri sul Piazzale del Porto è un illecito edilizio che dura da 12 anni, occupa in modo permanente un’area demaniale pubblica di 343 mq., con il pagamento di un “ canone turistico ricreativo” di circa 700 euro l’anno ( 2 euro al mq. l’anno!).

E’ stato realizzato come “stand per mostra libraria di carattere nautico e ambientalistico”  con una autorizzazione temporanea  dal 1.11.97 al 31.10.2001, non rinnovata, essendo l’opera sul demanio marittimo e in contrasto col PRG vigente.

Dal 2001 ad oggi , ho presentato 6 interrogazioni  in Consiglio Comunale per la sua rimozione, per la riqualificazione del piazzale del porto e  del molo.

Sono stati atti necessari per “smuovere“ questo procedimento amministrativo, “fermo”  nei cassetti della Amministrazione Comunale, per  quattro anni dal 2004 al 2008 per la definizione della “ domanda di condono”,  e poi  per altri tre anni, dal 2008 al 2011, per il ricorso al Presidente della Repubblica  contro il diniego del condono.  

Ci sono voluti 10 anni, per emettere nel 2011-2012, due diffide accompagnate da due ordinanze di ingiunzione alla demolizione di opere abusive, senza ottenere alcun effetto.  

Dopo l’inottemperanza all’ultima Ordinanza di ingiunzione alla demolizione scaduta il 18.7.2012, ho chiesto con l’interrogazione dell’11.4.2013 al Sindaco per quali ragioni l’Amministrazione Comunale non avesse ancora adottato i provvedimenti conseguenti per la rimozione del tendone dei libri riguardanti:

1)    La redazione della perizia di demolizione dall’Ufficio Lavori Pubblici ;
2)    L’approvazione dalla Giunta Comunale della perizia  ;
3)    L’individuazione dall’Ufficio Lavori Pubblici dell’esecutore la demolizione ;
4)    L’Ordine di demolizione dell’Ufficio Controlli Edilizi.

L’Assessore Biagini, nella risposta, non ha dato spiegazioni sui ritardi degli adempimenti dell’Amministrazione Comunale, ma soprattutto non ha  assunto impegni e definito scadenze,  limitandosi a trasmettere la  relazione del Dirigente Ufficio Controlli Edilizi sugli atti repressivi e  sulla fase esecutiva con la trasmissione, il 23.7.2012, dei documenti (diffida, ordinanza e verbale di inottemperanza) all’Ufficio Lavori Pubblici per la predisposizione della perizia tecnica estimativa.

Nel frattempo, sono passati altri 10 mesi,…ma attendiamo ancora dall’Ufficio Lavori Pubblici la redazione della perizia con l’importo della spesa per la demolizione del tendone.  

E ritardando questo provvedimento preliminare non prende l’avvio la procedura esecutiva.

Non vogliamo pensare male  sui tempi e regole uguali per tutti ….,ma visto che  sono già passati 12 anni per rimuovere l’illecito edilizio sul Piazzale del Porto, non è possibile vedere l’Amministrazione Comunale perdere ancora  tempo (ormai  un anno per una perizia! ), senza sapere cosa accadrà, poi, con i successivi provvedimenti.

Purtroppo, neanche questa estate, i riminesi e i turisti potranno rivedere liberamente il molo, la spiaggia e il mare.

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Il Sindaco non risponde sulla riqualificazione complessiva di Via Castelfidardo.
   

23/05/2013

In riferimento alla mia interrogazione  Consigliare di estrema urgenza del 16.5 scorso, dopo la sospensione lavori di sistemazione della pavimentazione di Via Castelfidardo per un mese, l’Amministrazione Comunale ha risposto con la lettera di un “tecnico” dei Lavori Pubblici : “le nuove pietre“, bloccate per il concordato preventivo della ditta importatrice dall’India, sono state  “sdoganate” e  il cantiere è ripreso.

Alla osservazione sulla poca diligenza professionale nel lavoro fino ad ora svolto, fatto di rattoppi della strada dissestata, si parla  di “qualche imperfezione che sarà cura correggere entro il collaudo finale dei lavori”, senza alcun cenno alle responsabilità.

Non  sono state date risposte alle domande rivolte  al Sindaco:

1)   A quando è stato rinviato l’intervento di riqualificazione della Via Castelfidardo nel tratto tra Via Michele Rosa – Via Brighenti, previsto nel 1° lotto in corso;

2)    Quando verrà redatto e appaltato il progetto esecutivo del 2° lotto tra Via Brighenti e Via Galeria, già previsto dalla Giunta Comunale nel 2011 per la completa riqualificazione di Via Castelfidardo;

3)    Se non si doveva, in questo contesto, riqualificare quell’indegno “ tunnel” di accesso al Mercato Centrale Coperto Via IV Novembre;

4)    Perché non ripavimentare con selci l’area  degradata dei venditori formaggi, come nell’adiacente piazzetta antistante il Mercato Centrale Coperto;

5)    Se non era  doveroso, innanzitutto per ragioni di igiene pubblica, a tutela di  un  Mercato alimentare, ripulire e bonificare l’area contigua  dell’ex Convento di San Francesco, infestata da piccioni e topi, ancora  con le rovine della 2° guerra mondiale, visto che per la sua ricostruzione con destinazione a Biblioteca Universitaria, dovremo attendere decenni.  Oltre che per l’immagine  del Centro città, a due passi dal Tempio Malatestiano.

E’ la dimostrazione che il Sindaco Gnassi non è interessato alla ultimazione lavori  e alla riqualificazione complessiva dell’area mercatale di Via Castelfidardo, nonostante siano trascorsi 10 anni per sistemare solo metà via, senza contare il disagio procurato alle attività commerciali , ai cittadini, ai turisti che vi accedono.

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