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Caso Terremerse: è arrivata la condanna per il finanziamento regionale avvenuto con truffa. Per Errani è ancora tutto a posto?
   
24/09/2013
 
Il Tribunale di Bologna ha riconosciuto  che il finanziamento di 1 milione di euro erogato dalla Regione Emilia Romagna alla Cooperativa Terremerse di Bagnacavallo, presieduta all’epoca dei fatti da Giovanni Errani, fratello del Presidente della Regione,  per la costruzione di una cantina a Imola è avvenuto per mezzo di una truffa.

Il funzionario regionale dei Servizio Aiuti alle Imprese  è stato condannato con il rito abbreviato per truffa aggravata e falso in atto pubblico, a un anno e due mesi con l’interdizione dai pubblici uffici, avendo attestato falsamente, dopo un sopralluogo, che i lavori per la realizzazione dello stabilimento enologico si erano conclusi entro il 31.5.2006, termine tassativo per ottenere il finanziamento, quando invece erano in corso ancora 2007.

Tutte queste cose avevo denunciato nella seduta del Consiglio Regionale del 24 novembre 2009  in cui chiedevo,  con una “mozione” e il supporto di documenti la istituzione di una Commissione di inchiesta per la verifica dei fatti e la valutazione della revoca del contributo regionale.

Ma Il presidente della Regione Vasco Errani e la sua maggioranza di centro sinistra  respingevano le mie richieste, sostenendo che tutto era regolare.

Dinnanzi a questa volontà di non volere accertare la  verità, non mi restava che  trasmettere il 7.1.2010 la mozione bocciata in Consiglio Regionale con allegata documentazione al  Procuratore  della Repubblica di Bologna e al Procuratore Regionale della Corte dei Conti per chiedere la verifica sulla legittimità degli atti amministrativi compiuti.

Ricordo, che per questa stessa vicenda sono stati rinviati a giudizio per truffa aggravata e falso il Presidente della Cooperativa Terremerse, Giovanni Errani, insieme al progettista dello stabilimento e al responsabile della sicurezza. Il dibattimento inizierà il 12 Marzo 2014.  

Ma il Presidente della Regione Vasco Errani, dopo le denunce in Consiglio regionale, la  bocciatura della Commissione d’Inchiesta, il danno subito dalla Regione per 1 milione di euro, non ha nessuna responsabilità ?

Dopo questa sentenza, visto che dal 2009 ha sempre sostenuto pubblicamente che il finanziamento era regolare, non dovrebbe dimettersi ?  


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Sottopassaggio del Grattacielo: Gnassi non vuole eliminare le barriere architettoniche.
   
19/09/2013
 
Nonostante le promesse del Sindaco Gnassi, nel luglio 2012,  in occasione del rifacimento dell’intonaco e della tinteggiatura delle pareti del sottopassaggio del grattacielo, non ci sarà un secondo intervento per l’eliminazione delle barriere architettoniche.

L’Amministrazione Comunale rispondendo alla mia ultima interrogazione in merito  del 4 Settembre 2013 rileva  “che gli spazi necessari per costruire nuove rampe, sul lato monte si potrebbero trovare, mentre sul lato mare non esistono, salvo sottopassare la via Monfalcone, soluzione piuttosto costosa che comporta un allungamento del tunnel di circa 30 ml. e l’aumento dei tempi di percorrenza all’interno del sottopasso e quindi dei rischi per i fruitori”.   

 Concordo che altre soluzioni sono impraticabili come la dotazione degli ascensori o la rotazione della rampa lato mare su via Rodi , ma non che “l’unica soluzione ragionevole”  per i disabili in carrozzella  “è  utilizzare i marciapiedi delle rampe del ponte di ferro di Via Graziani e Via Rodi “, che per gli interessati( i disabili)  resta un percorso  discriminatorio, non solo più lungo, ma anche difficoltoso per la pavimentazione sconnessa  dalle radici degli alberi.

Ritengo incredibile che l’Amministrazione Comunale possa escludere “sbrigativamente“ l’intervento con nuove rampe lato monte e lato mare, che eliminerebbe fra l’altro il pericoloso attraversamento pedonale di via Monfalcone, su quello che è il  principale sottopassaggio pedonale di Rimini, realizzato oltre 50 anni fa, che collega il Centro Storico e la Stazione con la Marina Centro,  nel quale   transitano ogni giorno migliaia di persone, cittadini e turisti,  e che invece necessita di una ristrutturazione funzionale, per rispetto delle Leggi e delle persone, per consentire l’accesso alle carrozzelle dei disabili,  e ai passeggini dei bambini.

Non si è proceduto consapevolmente neanche alla quantificazione del costo dell’intervento ”,  che avrebbe riqualificato, dopo oltre mezzo secolo, veramente un sottopassaggio pedonale “strategico” della città , quando invece improvvisamente la stessa Amministrazione Comunale ha speso  tanti soldi in opere come la “ pista ciclabile in graniglia ” (600.000 euro)  o non  prioritarie come la “ struttura ludico ricreativa nel Parco Pertini di Rivazzurra” ( 250.000 euro) .

E’ poi paradossale invocare  i rischi dei fruitori del sottopassaggio allungato , quando l’Amministrazione in carica, come le precedenti, per la sicurezza dei pedoni  non fa nulla per  attivare la video sorveglianza con le telecamere, tutt’ora non  funzionanti ma  solo riverniciate,  o semplicemente per potenziare l’illuminazione delle rampe, semioscurate dalla vegetazione.

Resta l’amara constatazione, come temevo, che  la tanto auspicata riqualificazione completa del sottopasso del grattacielo, chiesta da 10 anni dal sottoscritto e con una petizione popolare da 2494 cittadini, si è ridotta ad una operazione molto “strombazzata” dal Sindaco Gnassi,   più  di semplice “maquillage” che di natura strutturale e “funzionale” nell’interesse di tutti.


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Eliminazione delle barriere architettoniche nel sottopassaggio del Grattacielo: dopo un anno ancora nulla di fatto!
   
4/09/2013
 
Ricordo di aver richiamato l’attenzione della Amministrazione Comunale con ripetute interrogazioni dal 2001 al 2012 e con la petizione popolare sottoscritta nel 2012 da 2494 cittadini sulla necessità di una manutenzione straordinaria del sottopassaggio del Grattacielo che collega il Centro Storico e la Stazione alla Marina Centro.

Ebbene nel Giugno 2012 l’Amministrazione Comunale ha realizzato un intervento di restyling soprattutto estetico con il rifacimento dell’intonaco e la tinteggiatura delle pareti.

Il Sindaco, in quella occasione, aveva annunciato per la fine estate 2012 di riprendere i lavori per l’abbattimento delle barriere architettoniche.

Ho fatto presente da un decennio,  che gli attuali scivoli, realizzati 40 anni orsono tra le due rampe di gradini, per la loro eccessiva pendenza e per la loro ristrettezza non possono essere usati dalle carrozzelle dei disabili e spesso neanche dai passeggini dei bambini.    

In queste condizioni succede che i disabili restano intrappolati nel sottopasso, oppure sono costretti ad un discriminante percorso alternativo, più lungo sui marciapiedi di Viale Graziani, sotto il Ponte di ferro, in Viale Rodi, e più difficoltoso per la pavimentazione sconnessa dalle radici degli alberi.

Inoltre, durante i lavori di restayling, ci si è limitati a riverniciare esternamente le due telecamere del sottopasso, ma queste hanno continuato a non funzionare, come ho accertato da anni, nonostante le mie ripetute e specifiche richieste di ripristino. 

Infine, c’è il continuo via- vai dei ciclisti sugli scivoli del sottopasso utilizzati come percorso di ciclo-cross con pericoli per i pedoni, in particolare per le persone anziane e i bambini che si trovano lungo le gradinate.

 
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La politica "soft" e la sperimentazione dei "Vigilantes" contro l'abusivismo commerciale sono state un fallimento. Aumentati i venditori abusivi.
   
26/08/2013
 
E’ terminata la sperimentazione della cosiddetta “sicurezza integrata” contro l’abusivismo commerciale,  un modello che si voleva esportare altrove ma che  invece  è naufragato subito in una frazione della nostra spiaggia.

Ho seguito sul campo l’esperimento, ma ora  che è terminato non nascondiamoci la verità se ci sta a cuore l’interesse della città e non quello personale o di partito.

In spiaggia, durante il giorno, i venditori abusivi hanno continuato a fare i padroni, al massimo c’è stato qualche loro spostamento momentaneo sulla battigia o di orario, quando la zona dell’arenile (90-120) era presidiata dagli Agenti della Polizia Municipale.

La sera, i venditori abusivi, oltre alla loro diffusione lungo i viali della marina, hanno continuato a controllare e ad occupare illegalmente  con “forza”, in particolare:

il camminamento  pedonale sulla spiaggia, retrostante le cabine, tra Bellariva e Miramare, una “zona franca” di  1 Km., “off limits” per gli Agenti della  PM, e  delle Forze dell’Ordine;

 il marciapiede di Viale Vespucci, a Marina Centro, tra Piazzale Kennedy e Piazza Tripoli;

 il lungomare di Via Toscanelli a Rivabella.

E’ il consuntivo “reale” della politica “ soft” e “meno repressiva ” di questa estate, perseguita   ufficialmente dalle Autorità, dinnanzi all’aumento dei venditori abusivi.

L’ordine di servizio dato prima agli Agenti della Polizia Municipale e poi ai “ vigilantes” è stato l’approccio “soft” per non esasperare i venditori abusivi, invitarli a “non entrare con le merci in spiaggia”, ad  “ evitare  ogni contatto fisico”.

La risposta è stata  che i venditori abusivi sono diventati più arroganti e prepotenti di prima, alle “buone maniere” dei “ Vigilantes” hanno replicato con le minacce, gli insulti, lo sprezzante “tanto lo sappiamo che non potete farci niente”.

Con la pubblicizzazione della linea “soft” e le “dichiarazioni comprensive“  è passata tra i “fuorilegge” la percezione di una debolezza dello Stato e  del timore delle Istituzioni davanti a loro.  

I Vigilantes meritano solidarietà, per come sono stati oltraggiati ed offesi in queste settimane, senza reagire alle provocazioni dei venditori abusivi africani e asiatici.

Ma che dire della rappresaglia mafiosa, della vendetta sui lettini tagliati a colpi di coltello  ai danni del bagno 128, una intimidazione grave, a  poche ore dopo la visita del Prefetto, il più alto rappresentante dello Stato nella Provincia di Rimini, accompagnato dal Vice Questore e dai Carabinieri in divisa e che solo 3 giorni prima aveva anche ricevuto un rappresentante dei venditori abusivi .

 
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Giardini della Stazione: ripristinare la Legge e l'Ordine.
   

19/08/2013

Questa mattina ho presentato una interrogazione di estrema urgenza al Sindaco per  ripristinare la Legge e l’Ordine sui Giardini della Stazione.

L’area dei Giardini della Stazione è da tempo contrassegnata dalla presenza di malavitosi, perlopiù stranieri, spacciatori di droga, balordi, nullafacenti, che offrono una pessima immagine di Rimini a chi arriva dalla Stazione e rendono preoccupante e insicuro il passaggio ai turisti e ai cittadini.

 I Giardini, d’estate sono ridotti a dormitorio pubblico, mentre tutto l’anno sono il   ritrovo per i “ bivacchi multiculturali”.

L’impianto di illuminazione pubblica realizzato ex novo nel 2001 con steli “ luminosi, costosi  ma poco funzionali e funzionanti , da un paio d’anni è spento a  scapito della visibilità e della sicurezza nelle ore notturne.

La nuova fontana con vasca rettangolare adiacente al marciapiede, realizzata anche essa 10 anni orsono,  è utilizzata come servizio igienico ( bidé, lavandino, pediluvio) dalla “clientela stanziale”.

Il verde dei giardini si trova in uno stato pietoso, a cominciare dalle cosiddette “aiuole” lungo i marciapiedi del viale C.Battisti che  mostrano solo terra battuta e  sassi.

La percezione fedele di questa area centrale della città, di cui dovrebbe essere  responsabile innanzitutto  l’Amministrazione Comunale, è il disordine, la trascuratezza, l’assenza di controlli e della vigilanza.

Per queste ragioni chiedo al Sindaco:

1)    La presenza della Polizia Municipale nei Giardini della Stazione per il rispetto del Regolamento di Polizia Urbana riguardo ai comportamenti vietati nei giardini pubblici, nelle fontane pubbliche, ma anche per il rispetto delle norme sulla  pubblica sicurezza, coinvolgendo, se necessario, le Forze dell’Ordine per l’allontanamento dei “fuorilegge”;   

2)    L’attivazione, dopo due anni di non funzionamento, della illuminazione pubblica nei Giardini per consentire la visibilità nelle ore notturne e migliorare le condizioni della sicurezza ;

3)    Il pontenziamento con altre telecamere della  video sorveglianza per disporre di maggiori e continui  controlli sulla zona;

4)    Di ridare vita alla storica fontana dei Giardini risalente al 1927, quasi sempre senza getto d’acqua anche nei mesi estivi, ridotta a contenitore di foglie e immondizia,  eliminando la “nuova fontana con vasca d’acqua rettangolare” per il pessimo stato in cui si trova e utilizzata come  servizio igienico ;

5)    Di  curare, come è necessario,  il verde dei Giardini, il  prato, gli alberi, le siepi, le  aiuole,  magari anche con fiori, per offrire una immagine ambientale decorosa a chi arriva in treno nella nostra città e installare i giochi per bambini;

6)     Di  tenere presente, nell’occasione,  il  fallimentare intervento di riqualificazione dei Giardini della Stazione, effettuato nel 2002 tra il  sottopassaggio e l’attuale kebab, costato 260 milioni di lire, per realizzare la ”nuova  fontana”, inutile, e il “nuovo  impianto di illuminazione”, quasi mai funzionante, ora da rifare .    

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Dopo sei anni di denunce e interrogazioni del Consigliere Renzi contro il degrado, l'ex ristorante del sottopasso del grattacielo passa dal gestore privato al Comune.
   
10/08/2013
 
Dopo anni di denunce ed interrogazioni del sottoscritto in Consiglio Comunale,    dal 2007, finalmente, questa mattina, il locale ex bar-ristorante-pizzeria, sito in P.Le C.Battisti di fianco al sottopasso pedonale, è  passato dalle mani del gestore privato a quelle del Comune, proprietario dell’area del giardino della Stazione assieme alle Ferrovie dello Stato.

Ora si dovrà compiere una vera e proprio bonifica igienica del locale inaccessibile  per la sporcizia e  i rifiuti di ogni genere, diventato da cinque anni  un dormitorio illegale per “ irregolari”( erano 5 alle 10 questa mattina)  e il suo portico una “ritirata”  a cielo aperto.

Da un punto di vista ambientale va recuperato e ripristinato il verde  scomparso, del giardino pubblico che era stato occupato e pavimentato  incredibilmente ad uso privato.

Mi auguro che  per il futuro, l’Amministrazione Comunale, dopo anni di degrado e  dopo i soldi pubblici che saranno spesi necessariamente per il risanamento del locale e dell’area circostante, proponga un bando di gara per l’utilizzo del locale aperto alle associazioni di volontariato, con le condizioni di assicurare la pulizia, la sicurezza , il rispetto del verde di questo  angolo del giardino della Stazione, dinnanzi al quale transitano quotidianamente migliaia di cittadini e turisti dal Centro Storico e dalla Stazione verso Marina Centro e viceversa.

 
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Il voltafaccia di Gnassi sul riconoscimento dell'anzianità di residenza dei Riminesi per le case popolari.
   
7/08/2013
 
E’ incredibile che sia stato il Sindaco Gnassi a modificare il Regolamento per l’assegnazione di alloggi dell’Edilizia Residenziale Pubblica con l’emendamento che  elimina il punteggio che riconosce  l’anzianità di residenza dei cittadini a Rimini.

Un vero e proprio voltafaccia del Sindaco rispetto al Regolamento presentato e approvato in Commissione e ai giornalisti dal suo Vice Sindaco Lisi dove veniva introdotto il criterio dell’ ”anzianità di residenza del richiedente nel Comune di Rimini con l’attribuzione di punti 2 per ogni giorno di anzianità di residenza, a partire dal 3° giorno dalla data di iscrizione anagrafica nel Comune con un punteggio massimo attribuibile di 7.300 punti ”.

Gnassi ha fatto proprio “il riconoscimento della permanenza in graduatoria “ anticipato pubblicamente e politicamente dal consigliere Galvani di Rifondazione Comunista o della FdS, che nel 2009,2011, oggi, ha voluto sempre eliminare il   riconoscimento dell’anzianità di residenza.

Quindi nessuna svolta rispetto al passato, Gnassi si è comportato politicamente  come l’ex Sindaco Ravaioli, per compiacere l’estrema sinistra di Galvani.

L’effetto sarà quello di  continuare a “ non considerare “ i  riminesi che da più tempo vivono e lavorano nella nostra città, pagano le tasse e hanno contribuito allo sviluppo del nostro territorio, rispetto a coloro appena arrivati a Rimini o che vi risiedono.

Avevo chiesto con un emendamento il riconoscimento “dell’anzianità di residenza” fino a 20 anni ( con un punteggio max attribuibile di 14.600 punti  )  per  riconoscere un “dato culturale”, il senso di appartenenza alla nostra comunità, alla nostra città, alla vita vissuta in questo luogo, mentre la “permanenza in graduatoria” esprime un bisogno temporale, una richiesta.  

I due criteri potevano almeno coesistere all’interno del Regolamento, ma è scattata ancora l’opzione ideologica contro il buon senso.

Resta per le 1389 persone in graduatoria, di cui gli stranieri sono 514, il problema della mancanze di case, visto che dopo i 130 alloggi  ACER in costruzione  tra  Viserbella e Torre Pedrera  da assegnare quest’anno   e i 58 di Gaiofana nel 2014, grazie a questa Giunta non si vedono più Piani PEEP  e addirittura sono stati tartassati con l’aumento della aliquota IMU dallo 0,20% allo 0,7% gli alloggi con contratto di locazione agevolato, nonostante l’emergenza abitativa.

Il risultato è che i riminesi “ vecchi” e “ nuovi”, che hanno bisogno, resteranno senza    casa.


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Gnassi succube della sua ideologia continuerà a non fare nulla contro l' abusivismo commerciale.
   

1/08/2013

Il voto contrario , nel Consiglio Comunale di martedi sera,  al mio ODG con le 10 Azioni per contrastare  l’abusivismo commerciale, dimostra la sudditanza ideologica di Gnassi e della sua maggioranza, e questo è  preoccupante in quanto  asseconda l’illegalità in intere zone della città.

Infatti, l’opposizione al mio Piano d’Azione contro l’abusivismo commerciale, si è espressa per bocca dell’ Assessore Sadegholwaad  con i “paraocchi ideologicidella sinistra, in base ai  quali i “poveri”  venditori abusivi extra-comunitari possono violare leggi e regole, senza subire  la “politica repressiva “ dei reati

Sembra sempre di più che leggi e Regole debbano essere rispettate solo  dai Riminesi, e  così siano  da perseguire  solo i reati commessi dai Riminesi.

Dietro le tante chiacchiere e lo “scaricabarile” delle responsabilità , in verità c’è la volontà politica di Gnassi e compagni di non contrastare l’abusivismo commerciale.

Gli atti dell’Amministrazione sono conseguenti questo “imput”  politico del Sindaco.
 
Così,  il Comandante della Polizia Municipale  non costituisce uno specifico ed adeguato  ed efficiente   Nucleo Anti abusivismo commerciale.

 Gli Agenti della PM impiegati nell’antiabusivismo sono pochi, per metà neo assunti, appena reclutati  a giugno, ancora senza divise ai primi di luglio.

Gli Agenti devono tenere un atteggiamento “soft” con i venditori abusivi e sono mandati in campo senza gli strumenti di difesa personale, come il bastone estensibile, (fra l’altro  in dotazione ai militari dell’esercito per servizio di ordine pubblico)  e lo spry urticante..

 La mia proposta di sperimentare l’impiego di cani addestrati di cui dispongono le Forze dell’Ordine, per ragioni di difesa personale  e viste le carenze di organico,    nonostante  le minacce e il rischio  di aggressioni dei venditori abusivi , è subito  politicamente criminalizzata;

 

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10 azioni per contrastare l'abusivismo commerciale dinnanzi al nulla del Sindaco Gnassi.
   
29/07/2013
 
Ho presentato per la discussione e votazione nel Consiglio Comunale tematico, del 30 Luglio 2013, un Ordine del Giorno con 10 azioni per contrastare l’abusivismo commerciale dinnanzi al nulla del Sindaco Gnassi.

Parto dai dati di fatto.

Questa estate, nonostante l’aumento notevole dei venditori abusivi sulla nostra spiaggia , è ancora più debole degli anni passati l’azione di contrasto all’abusivismo commerciale da parte della Amministrazione Comunale.

Ci sono intere zone di Rimini, sotto gli occhi di tutti, dove l’abusivismo commerciale è fuori controllo, la legge non esiste, da Bellariva a Miramare, sulla battigia, durante il giorno, sul camminamento pedonale retrostante le cabine, la sera, a Marina Centro, in viale Vespucci , tra P.le Kennedy e Piazza Marvelli, a Rimini Nord da Rivabella a Torre Pedrera.

Dinnanzi a concentrazioni di diverse centinaia di venditori abusivi, poco può fare  la  Squadra della Polizia Municipale comprendente al massimo 16-18 agenti, distribuiti   su tutto il territorio in due turni, più la sera, e di cui solo 6 agenti sono a tempo pieno” nell’antiabusivismo, mentre la maggior parte è impiegata anche nei controlli della sosta e altro.

Quest’anno, poi,  agli Agenti di P.M. sarebbe stato dato l’imput o invito a tenere un atteggiamento “ soft” per evitare tensioni con i venditori abusivi e i rischi personali di essere malmenati.

I risultati sono l’aumento continuo dei venditori abusivi  che sanno di potere violare tranquillamente leggi e regole e la diminuzione dei sequestri della merce contraffatta.

Inoltre, sempre più frequenti sono le proteste dei turisti che infastiditi dai venditori abusivi, petulanti ed arroganti, dichiarano pubblicamente “ non ritorniamo più a Rimini “.

Poiché il compito di contrastare l’abusivismo commerciale spetta innanzitutto al Comune , competente per legge in materia di commercio e alle Forze dell’Ordine per quanto riguarda l’ordine pubblico, chiedo al Sindaco e alla Giunta :  

1)    Di contrastare con un Piano d’Azione l’abusivismo commerciale, senza quei “paraocchi ideologici” che in tutti questi anni hanno assecondato l’illegalità sempre più diffusa che si è impadronita di vaste zone del nostro territorio, prendendo esempio da Riccione che i risultati li ha ottenuti ;

2)    Di costituire uno specifico Nucleo Anti Abusivismo commerciale di almeno 50 Agenti con determinate regole d’ingaggio, dedicati a “tempo pieno”   almeno nei mesi della stagione balneare, professionalmente preparati, suddivisi nei turni del mattino e pomeriggio in squadre capitanate da un Ufficiale di P.M. ( sul “campo”, non in Ufficio, per adempiere prontamente e direttamente  alle proprie funzioni);

 
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Emergenza fognature e allagamenti: Gnassi e la sua maggioranza respingono gli interventi chiesti da Renzi.
   

23/07/2013

Giovedi sera, ad un mese dal nubifragio del 24 giugno scorso,  si è tenuto il consiglio tematico, da me richiesto,  sui  gravi danni provocati dagli allagamenti  alle attività, ai negozi, alle abitazioni, e sullo stato di attuazione del Piano di Salvaguardia della Balneazione.

Il nostro sistema fognario con la tempesta d’acqua è collassato in modo più esteso e distruttivo di quanto avvenuto in passato con temporali di minore intensità, tant’è che la Procura della Repubblica ha aperto un’inchiesta per disastro colposo.

Sono anni che si ripetono gli allagamenti nei negozi di Via Castelfidardo dopo il rifacimento nel 2002  della fognatura collegata alla Fossa Patara,  nelle case e garage di Via S.Chiara con promesse d’intervento senza seguito dalla Amministrazione Comunale, nella zona di Piazzale Kennedy, lungo via Fiume, con danni ad attività,  alberghi, garage,  nell’area delle Industrie “Valentini alla confluenza del Mavone con l’Ausa, in quasi tutti i sottopassi della città.

Questa volta, l’acqua piovana e di fognatura ha invaso addirittura i negozi del centrale Corso d’Augusto

Una donna di 89 anni, a Covignano,  ha perso addirittura la vita travolta nella sua casa dalla fiumana di acqua e fango proveniente dai terreni confinanti e per cause sulle quali la Procura della Repubblica ha aperto una indagine con l’ipotesi di reato di omicidio colposo.

Per questo , con un odg, chiedo al Sindaco e alla Giunta   :

1)     Di verificare se il Comune e/o altri Enti Pubblici hanno rilasciato regolari autorizzazioni per la edificazione e “sistemazione “ dei terreni circostanti la casa della donna deceduta in via S.Cristina, per la tombinatura dei fossati  e in particolare di quello “tombinato” davanti il Carcere, sul quale è stato costruito un muro a supporto della cancellata che ha causato l’effetto “diga”;



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