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Renzi contro Gnassi e la sua maggioranza che vogliono "tappare la bocca" all'opposzione
05/07/2014
Nell’ultima seduta del Consiglio Comunale, giovedì scorso, il Sindaco Gnassi e la sua maggioranza hanno tagliato drasticamente del 150% i tempi di intervento dei Consigliere Comunali nella discussione delle Mozioni.
La Mozione è l’unico strumento possibile da parte dei Consiglieri dell’opposizione per presentare proposte amministrative da discutere in Consiglio Comunale, altrimenti costretti ad esaminare solo le delibere della Giunta Comunale.
Vogliono“tappare la bocca” ai consiglieri di opposizione, riducendo gli spazi delle loro proposte per la città, mortificando la democrazia.
In spregio al Regolamento del Consiglio Comunale, infatti, i tempi riservati al Consigliere proponente della Mozione sono stati ridotti a 3 minuti per la presentazione, ad 1 minuto per la replica , ad 1 minuto per la dichiarazione di voto; in totale 5 minuti rispetto ai 13 minuti previsti o addirittura ai 23 minuti se la Mozione non è stata esaminata in Commissione .
Va sottolineato che le Mozioni sono tutte dei Consiglieri di minoranza, in quanto fanno seguito alle risposte insoddisfacenti del Sindaco o degli Assessori alle interrogazioni.
Faccio presente che su 22 mozioni iscritte all’ordine del giorno del Consiglio Comunale, 8 sono a firma del Consigliere Renzi che attendono da anni o da mesi per essere discusse:
1) Mozione del 6.11.2012: “Incrocio Via Dante- Via Roma: eliminare i 19 semafori con la realizzazione di una rotatoria per rendere fluido il traffico e ridurre l’inquinamento ambientale della zona circostante”; 2) Mozione del 12.6.2013: “Pista ciclabile: pericolosa e costosa. Occorre una riqualificazione complessiva del Lungomare”; 3) Mozione del 29.10.2013: “Istituire i nuclei cinofili nella Polizia Municipale di Rimini per la tutela della legalità e della sicurezza nella nostra città “; 4) Mozione del 21.2.2014: “Interventi per ridurre le colonie di piccioni e di bonifica igienico sanitaria nel centro storico “ ; 5) Mozione del 11.4.2014: “Il Comune elimini le scritte con vernice spray che deturpano le facciate delle case e la città, si faccia carico delle spese per i danni subiti dai cittadini, sporga denuncia per individuare e sanzionare i responsabili”; 6) Mozione del 30.10.2013: “Realizzare i servizi igienici pubblici a Rimini “; 7) Mozione del 14.5.2014: “Basta con il degrado: demolire l’ex bar Pizzeria del sottopassaggio del grattacielo e riqualificare il giardino della Stazione”; 8) Mozione del 8.10.2013: “Casa protetta per anziani di Covignano: spesi 4,5 milioni di euro per ristrutturare un immobile con 53 posti letto, ancora inutilizzabile dopo 13 anni”.
Se queste Mozioni non sono state ancora discusse, non è certo responsabilità del sottoscritto sempre presente fino all’ultimo minuto delle sedute consigliari, ma sicuramente è dovuto al comportamento dei consiglieri di maggioranza che chiedono spesso e volentieri ufficialmente di interrompere o terminare i lavori consigliari.
Per non parlare della “scorrettezza intellettuale di Gnassi e dei suoi consiglieri di maggioranza“ come nel caso della Mozione sulla “Rotatoria Via Dante-Via Roma“: - presentata il 7.11.2012; - esaminata in Commissione il 28.1.2013; - discussa in Consiglio Comunale il 13.6.2013 con il parere contrario della Giunta ma con richiesta della maggioranza di ritorno in Commissione per approfondimenti; - riesaminata in Commissione l’11 Novembre 2013; - reiscritta all’ODG del Consiglio Comunale dal 21.11.2013 con ripetute richieste di rinvio della discussione dal capogruppo di maggioranza.
Un iter durato quasi due anni, fino alla discussione “liquidatoria” di giovedi scorso, quando l’Ass. Biagini ha espresso il parere contrario, definendo la mozione “superata“, avendo pochi giorni prima il Sindaco “proclamato“ a grandi titoli sulla stampa, la volontà di realizzare la medesima rotatoria per fluidificare il traffico
Dinnanzi a questi comportamenti del Sindaco e dei Consiglieri di maggioranza che vogliono esautorare le proposte di un Consigliere di opposizione, ho dichiarato di abbandonare per protesta i lavori del Consiglio Comunale.
L�??Amministrazione Gnassi: dietro le feste, solo più tasse!
28/06/2014
Il Bilancio di Previsione 2014 del Comune di Rimini, approvato giovedì notte, con il mio voto contrario e di altri consiglieri della minoranza, ha confermato per il terzo anno consecutivo che la Giunta Gnassi è l’Amministrazione delle Tasse.
Ha applicato la TASI sull’abitazione principale con l’aliquota massima del 3,30 per mille, triplicando, rispetto all’anno scorso (2013), la tassazione sulla prima casa anche perché sono state eliminate le detrazioni di 200 euro fisse previste dalla sostituita IMU sull’abitazione principale e di 50 euro per ogni figlio.
Sugli altri immobili ha aumentato le aliquote IMU al massimo sulle “seconde” case dal 9,90 per mille al 11, 04 per mille e sui terreni agricoli dal 7,60 per mille al 8,90 per mille, mentre ha confermato le già aumentate aliquote, rispetto alla aliquota base, sulle abitazioni sfitte (10,60 per mille), sulle abitazioni locate alle condizioni dei patti territoriali (7 per mille) e sugli immobili ad uso produttivo (8,90 per mille).
Quest’anno, tra TASI e IMU, i Riminesi verseranno 83,3 milioni di euro, 13,4 milioni di euro in più dell’anno scorso, di cui 54,1 milioni di euro al Comune (42,9 milioni di IMU + 11,2 milioni di TASI) e 29,2 milioni di euro da IMU allo Stato.
Latassazione degli immobili in tre anni è aumentata di quasi 50 milioni di euro, oltre il 150%, passando dai 34 milioni di euro dell’ICI del 2011 agli 83 milioni di euro di IMU + Tasi del 2014.
L’Amministrazione Gnassi con questa esosa tassazione locale ha incassato, senza averlo mai detto, dal suo insediamento, in tre anni, 60 milioni di euro in più, rispetto ai minori trasferimenti dello Stato di 22 milioni di euro, invece, continuamente lamentati.
Ha colpito principalmente la proprietà degli immobili, alla faccia della tanto declamata “ridistribuzione” del carico fiscale attraverso l’attivazione di tutta la “tastiera tributaria”.
Ha riproposto l’ADDIZIONALE COMUNALE IRPEF dello 0,30% in modo univoco sui redditi superiori ai 17.000 euro respingendo il mio emendamento che chiedeva almeno l’applicazione progressiva per scaglioni di reddito, 0,10% (17.000 - 28.000 euro), 0,20%(28.000-55.000 euro), 0,30%(55.000-75.000 euro), 0,40%(oltre 75.000 euro) corrispondenti a quelli dell’IRPEF statale, proposto proprio a salvaguardia delle diverse fasce di reddito e della diversa capacità contributiva, secondo quanto scritto perfino nella Costituzione.
Neanche la maggiore entrata di 6.750.000 euro derivante dalla Imposta di Soggiorno, che viene destinata per 4.515.000 euro a finanziare le feste e gli eventi, quali Capodanno, Notte Rosa, Molo Street Parade, ecc. e per il resto agli interventi di riqualificazione, in sostituzione delle precedenti risorse di Bilancio, è stata considerata per consentire la riduzione del carico tributario.
Alla fine, grazie a tributi e tasse, l’indice della pressione tributaria pro-capite cresce da 851 euro ( inizio 2013) a 856 euro ( inizio 2014).
Mentre, in un momento di recessione come l’attuale, sarebbe stata necessaria la riduzione delle tasse per creare le condizioni della ripresa. Ho chiesto di ridurre la spesa corrente (127.638.000 euro nel 2014 al netto della TARI) di ben oltre la previsione dell’1%, a cominciare dalle consulenze professionali (1.636.000 euro), agli affitti (tra cui, 1.000.000 di euro solo per l’Immobile di Via Rosaspina), alle spese per prestazioni di servizi (85.000.000 euro) che rappresentano la maggior parte dei costi della macchina comunale, che deve essere più efficiente e produttiva .
Invece, la Giunta dopo aver tanto strombazzato la riduzione del debito grazie al Patto di Stabilità, in odore di campagna elettorale, ricorre all’aumento del debito nel triennio da 111 milioni a 124 milioni con la ricaduta del “peso” sulla spesa corrente, per il pagamento delle rate di ammortamento dei mutui (interessi +quota capitale) di circa 12 milioni annui.
Le conseguenze di questa manovra della Amministrazione Gnassi sono naturalmente gli aumenti delle tasse a carico delle famiglie e delle imprese, senza più risorse, “disperate” perché non sanno più come fare per sopravvivere in questa grave crisi economica.
Pista ciclabile: come sospettavo un anno fa, non era vero quanto dichiarato dalla Amministrazione Comunale che era stata realizzata con i finanziamenti regionali.
21/06/2014
Per amore della verità è stato il sottoscritto con una interrogazione consigliare al Sindaco, a chiedere fin dal 6.6.2013, a lavori in corso di ultimazione, se era vero quanto dichiarato pubblicamente dall’Assessore alla Mobilità e dal Dirigente dei Lavori Pubblici che la pista ciclabile dal Porto a Miramare , ricavata dalla carreggiata e sul marciapiede, “aveva beneficiato di fondi regionali”.
Facevo presente, infatti, che la Giunta Comunale il 29.1.2013 aveva inoltrato in Regione un altro progetto, riguardante l’ampliamento del marciapiede lato mare con due piste ciclabili nel tratto compreso tra Piazzale Boscovich e Piazzale Kennedy, per una spesa complessiva di 750.000 euro, con la richiesta di finanziamento regionale di 500.000 euro pari al 66,66% dell’importo complessivo e il residuo di 250.000 euro a carico del Comune.
Non avendo ottenuto risposta al riguardo ho trasformato l’interrogazione in Mozione per fare luce sulle affermazioni dell’Assessore e del Dirigente dei Lavori Pubblici che poi, come previsto, sono risultate senza fondamento.
Nella successiva seduta della Commissione Consigliare del 18.11.2013 , ho ribadito e avuto conferma infatti di quanto scritto nella interrogazione e nella mozione, che il progetto realizzato dal Comune era un altro e diverso da quello approvato dalla Giunta Comunale il 29.1.2013, presentato in Regione, e quindi comprensibilmente a forte rischio di finanziamento.
Bene ha fatto la collega Moretti a dare la notizia che la Regione a Gennaio ha revocato il finanziamento anche se per correttezza va detto che la sua interrogazione nel merito è avvenuta il 27.2.2014, 8 mesi dopo quella del sottoscritto, non “all’inizio”, come attestano i documenti.
Auguri alla Amministrazione Comunale, ma non sarà facile ottenere l’ammissione ad un finanziamento regionale, per un progetto presentato a un Bando scaduto il 31.1.2013.
Ricordo che il costo della pista ciclabile è stato di 666.000 euro, in aumento di 221.000 euro rispetto ai 445.000 euro previsti causa i continui rifacimenti di lunghi tratti del lungomare con la cosiddetta “ graniglia gialla” costosa al mq. almeno 4/5 volte in più del semplice asfalto semplicemente colorato, per decine di migliaia di mq. su una lunghezza di 7,5 Km. e una larghezza di m.2,5 senza aver certo migliorato l’aspetto funzionale ed estetico dell’opera.
Restano, in particolare, fra gli altri, i problemi della sicurezza per la circolazione dei pedoni a contatto con la pista ciclabile ricavata sul marciapiede e i pericoli per i ciclisti causa i pali della segnaletica verticale o addirittura i lampioni sui cordoli del marciapiede, come sul Lungomare di Miramare.
Per questo ritengo necessaria, a parte il suddetto intervento parziale e precario, la riqualificazione complessiva del Lungomare, come hanno già fatto da anni, altri Comuni della Costa, come Riccione e Misano.
La Stazione di Rimini è ancora senza ascensori. Il sottopasso senza barriere architettoniche, realizzato 25 anni orsono, è murato dal 3° binario. Roba da Gabibbo!
13/06/2014
Nella Stazione di Rimini perdura la mancanza degli ascensori ai binari ( oggi solo per il 2° e 3° binario ) nonostante le interrogazioni del sottoscritto quale Consigliere Regionale del 16.10.2007 e del 11.02.2010 e quale Consigliere Comunale del 4.8.2011.
La presenza degli ascensori è indispensabile ai viaggiatori con mobilità ridotta, quali i portatori di handicap, ma serve a tutti coloro che per diversi motivi ( trasporto bagagli, , trasporto biciclette, passeggini, ecc. ) ne volessero fare uso.
L’assenza dell’accesso con ascensori a tutti i binari non permette la piena funzionalità della Stazione.
RFI ( Rete Ferroviaria Italiana – Società del Gruppo Ferrovie dello Stato) in data 13.11.2009 aveva risposto ad una mia interrogazione in Regione, precisando che:
1) l’obiettivo del gruppo FS era il completo abbattimento delle barriere architettoniche nelle stazioni come a bordo dei treni;
2) Il piano prevedeva per la Stazione di Rimini l’estensione a tutti i binari del servizio di ascensori;
3) Per la Stazione di Rimini erano in corso di assegnazione i relativi finanziamenti.
La Stazione di Rimini è la seconda per importanza in Emilia Romagna, dopo Bologna, con oltre 5 milioni di passeggeri all’anno, è collegata all’alta velocità con Frecciarossa e Italo e raggiungibile da Milano in due ore.
Sono migliaia ( circa 3.000 all’anno ) i passeggeri disabili che per mancanza degli ascensori in tutti i binari devono chiamare il Servizio assistenza dedicato delle Ferrovie.
I portatori di handicap, vengono trasportati a mano, attraversando i binari; questo il sistema praticato, poco rispettoso delle persone interessate e vietato dalle regole per tutti i passeggeri.
All’inizio degli anni 90, è stato realizzato un altro sottopasso interno, parallelo a quello principale, lato Ancona, per superare le barriere architettoniche, fino al 7° binario, ma che consente ai portatori di handicap l’accesso solo al 2° e 3° binario, poiché dopo il 3° binario il suo prolungamento risulta “ murato” da oltre 25 anni, essendo ancora mancante degli ascensori e delle uscite sui binari 4°-5°, 6°-7°.
Il Sindaco Gnassi mantenga l'impegno di eliminare le barriere architettoniche nel sottopassaggio del Grattacielo di Rimini, annunciato per la fine del 2012.
09/06/2014
Questa mattina, in occasione della discussione in Commissione della Mozione del consigliere Tamburini sulle “Barriere architettoniche” ho riproposto il problema del Sottopassaggio del Grattacielo.
Gli scivoli, realizzati 50 anni orsono, tra le due rampe di gradini, causa la loro eccessiva pendenza e la loro ristrettezza non possono essere usati dalle carrozzelle dei disabili e spesso neanche dai passeggini dei bambini.
I disabili sono costretti ad un discriminatorio percorso alternativo, più lungo sui marciapiedi di Viale Graziani, sotto il Ponte di ferro, di viale Rodi , e anche più difficoltoso per la pavimentazione “ a grigliati” sconnessa dalle radici degli alberi.
Sono 13 anni che chiedo all’Amministrazione Comunale con ripetute interrogazioni ed anche con una petizione popolare sottoscritta nel 2012 da 2.494 cittadini di eliminare le barriere architettoniche con la ristrutturazione funzionale di questo sottopassaggio pedonale, il più attraversato dai cittadini e turisti, che collega il Centro Storico e la Stazione alla Marina Centro.
Nel Giugno 2012 l’Amministrazione Comunale, invece, si è limitata ad un intervento di restyling soprattutto estetico con il rifacimento dell’intonaco e la tinteggiatura delle pareti.
I tecnici comunali hanno confermato, anche oggi, la possibilità dell’intervento che sostengo : gli spazi necessari per costruire nuove rampe sul lato monte ci sono, mentre sul lato mare bisogna sottopassare la Via Monfalcone .
Si metterebbero, così, in sicurezza anche i pedoni che escono attualmente dal sottopassaggio lato mare e attraversano via Monfalcone.
Chiaramente questa opera, indubbiamente costosa, dipende dalle volontà dell’Amministrazione Comunale.
Ricordo che il Sindaco Gnassi aveva enfatizzato l’operazione “ maquilllage” del sottopassaggio e annunciato pubblicamente per la fine dell’estate 2012 la ripresa dei lavori nel sottopassaggio per l’abbattimento delle barriere architettoniche.
Chiedo, pertanto, mantenga l’impegno assunto per il rispetto delle Leggi vigenti e delle persone , prevedendo già nel prossimo Bilancio la predisposizione del progetto e la realizzazione dell’intervento .
Sarebbe un segnale importante, non effimero ma concreto, di accoglienza e di promozione dell’immagine di Rimini.
Basta con il vergognoso degrado difronte alla Stazione invece dell'accoglienza turistica.
06/06/2014
L’area di fronte alla Stazione, all’Ufficio di Informazioni e Accoglienza Turistica (IAT), al Box –biglietteria della Start Romagna è contrassegnata da una foltapresenza di ubriachi, nullafacenti, balordi, postulanti, “rissosi”, ladri di biciclette, che offrono una immagine degradata di Rimini .
I turisti che escono dalla Stazione e si dirigono allo IAT, per chiedere informazioni, prenotare gli alberghi, sono costretti a passare davanti ad una aiuola verde “ricoperta” dai nomadi che “bivaccano”, a salire i gradini di accesso agli ingressi dello IAT occupati in massima parte da persone sdraiate o sedute a terra che si ubriacano, mentre per i disabili è impraticabile l’apposita rampa di accesso allo IAT causa la moltitudine di biciclette “legate “ alle ringhiere.
Il Box della START Romagna, a cui si rivolgono turisti e cittadini per acquistare i biglietti del trasporto pubblico locale, è “assediato” da presenze arroganti e preoccupanti.
Il degrado dell’area, inoltre, è peggiorato dal solito parcheggio disordinato di cicli e moto .
Gli addetti al servizio di accoglienza turistica ( IAT) hanno ripetutamente segnalato al Comune la situazione di degrado e di insicurezza davanti ai loro uffici aperti al pubblico, una pessima immagine di Rimini a chi arriva dalla Stazione, senza mai avere ottenuto risposta o aver visto interventi di ripristino della legalità, della sicurezza e di rispetto della qualità urbana.
Ebbene, in mezzo, o a contatto con questa area degradata si trovano le migliaia di turisti e cittadini che ogni giorno utilizzano i terminal del trasporto pubblico locale.
Per questo, ieri sera in Consiglio Comunale, con una interrogazione al Sindaco ho chiesto :
1) La presenza della Polizia Municipale in questa area antistante l’uscita della Stazione per fare rispettare il Regolamento di Polizia Urbana riguardo ai comportamenti vietati ( sdraiarsi a terra, bivacchi sui giardini, consumare alcolici ) e le norme sulla pubblica sicurezza, coinvolgendo , se necessario, le Forze dell’Ordine per l’identificazione e l’allontanamento dei “fuorilegge”;
2) L’installazione della video sorveglianza per disporre di maggiori e continui controlli sulla zona;
3) La cura e pulizia dell’area antistante e retrostante ( gabinetto a cielo aperto) la Palazzina dello IAT , il Box biglietteria della Start Romagna , abbattendo il “ capanno” per il parcheggio biciclette in disuso da un anno;
4) Di vietare seriamente, sanzionare, rimuovere il parcheggio non consentito di biciclette e moto;
5) Di utilizzare per il parcheggio di bici e moto l’area, attualmente abbandonata, adiacente al fabbricato delle gestioni merci, in attesa che il suddetto immobile sia destinato a centrale operativa del TRC ;
6) Di progettare, intanto, la realizzazione del centro intermodale ferro-gomma per riorganizzare e riordinare tutta questa area dell’ex scalo merci a servizio della mobilità e del trasporto pubblico.
Ha risposto l’Ass. Sadegholvad limitandosi al “ cercheremo di garantire il migliore Presidio possibile” con la Polizia Municipale e coinvolgendo le altre Forze dell’Ordine, tramite il Comitato per l’Ordine Pubblico e la Sicurezza.
Vedremo se alle parole seguiranno i fatti, sulle altre richieste, silenzio, in attesa della risposta scritta.
Biglietteria internazionale per San Marino: un tavolino a cielo aperto sul marciapiede del viale della Stazione. Incredibile in una città turistica come Rimini, neanche in un paese sottosviluppato del terzo mondo!
30/05/2014
Da anni in Piazzale Cesare Battisti, sul marciapiede di fronte alla Stazione, di fianco all’Hotel Moderno, opera su un tavolino all’aperto la Signora Berta Ciavatti come biglietteria internazionale con la vendita di biglietti per le autolinee Rimini-San Marino, per conto delle Ditte Bonelli e Benedettini, concessionarie in pool del servizio.
Questa biglietteria a cielo aperto, al massimo sotto un ombrellone a seconda delle stagioni, della pioggia o del sole, offre una immagine di precarietà ai turisti italiani e stranieri che quando accedono a quel tavolino per l’acquisto dei biglietti per gli autobus diretti San Marino dubitano se trattasi di una vendita abusiva.
Inoltre, esiste il problema della sicurezza, per la presenza nella circostante area della stazione di persone poco raccomandabili , tant’è che proprio due settimane orsono la signora Berta Ciavatti è stata aggredita e derubata da una tossicodipendente della propria borsa personale con l’incasso della giornata, mentre trasportava il tavolino dietro l’hotel Moderno;
Faccio presente che da circa due anni la Ditta Bonelli Bus ha chiesto l’autorizzazione al Comune per installare a proprie spese nel Piazzale Cesare Battisti un apposito box –biglietteria ma non ha ancora ottenuto la concessione.
Per questo ieri sera in Consiglio Comunale con una interrogazione al Sindaco ho chiesto :
1) Di conoscere i tempi e le modalità dell’ iter amministrativo effettuato dalla domanda ad oggi ;
2) Quanto tempo la Ditta Bonelli dovrà ancora attendere, a due anni dalla domanda, per il rilascio di questa autorizzazione, per la quale dopo i pareri dell’Ufficio Suolo Pubblico, dell’Ufficio Arredo, non ancora rilasciati, ci vuole anche l’autorizzazione edilizia o permesso di costruire;
3) Di sollecitare la conclusione di questo procedimento burocratico amministrativo per installare questo box biglietteria per risolvere i problemi di funzionalità, sicurezza, immagine per questo servizio pubblico ai turisti che utilizzano i bus Bonelli- Benedettini per visitare San Marino.
Ha risposto l’Assessore Sadegholvaad che il tavolino biglietteria sarebbe risultato addirittura abusivo e che a parte l’autorizzazione alla Ditta Bonelli del box biglietteria, la soluzione potrebbe anche essere la condivisione del box di Start Romagna.
Ho replicato sulla urgenza e necessità di autorizzare questo box –biglietteria per le autolinee Rimini San Marino, se non risulta praticabile, come sembra, l’utilizzo del box di Start Romagna.
Comunque, è incredibile che in una città turistica come Rimini il servizio di accesso al trasporto pubblico per San Marino sia offerto da anni con un tavolino “abusivo”, sul marciapiede.
Tartassate dalla Giunta Gnassi-Brasini le prime e seconde case con le aliquote massime della TASI e dell'IMU. Le stangate sugli immobili dei riminesi aumentate in tre anni 50 milioni, dai 34milioni (ICI) del 2011 agli 83 milioni (IMU+TASSI) del 2014.
22/05/2014
Ritorna pesante la manovra tributaria della Giunta Comunale con l’approvazione della maggioranza di sinistra, martedi sera in Consiglio Comunale, della TASI e dell’IMU per il 2014.
E’ stata approvata l’applicazione della TASI solo sull’abitazione principale con l’aliquota massima praticabile del 3,30 per mille ( 2,5 per mille + lo 0,8 per mille per le detrazioni) rispetto alla aliquota base pari al 1 per mille, stabilita dal Governo..
Poiché il gettito della TASI stimato di circa 11.200.000 euro concorre al finanziamento dei servizi indivisibili , quali, manutenzione strade, verde pubblico, illuminazione pubblica, trasporto pubblico locale, anagrafe elettorale, polizia municipale, gestione edifici scuole elementari e medie, di cui beneficiano tutti i cittadini, non si comprende perché questo tributo debba essere pagato solo dai proprietari della prima casa, con il rischio di essere “incostituzionale”.
E’, di fatto, una nuova imposta “patrimoniale mascherata” sulle 42.000 abitazioni principali, gravate dall’IMU nel 2012, che era stata eliminata e rimborsata nel 2013 dallo Stato ai Comuni.
Per le aliquote IMU, a parte quelle confermate del 2013, dopo i forti aumenti con le addizionali comunali sulle aliquote base, vengono ulteriormente aumentate :
le aliquote sui terreni agricoli dallo 0,76% allo 0.89% ;
le aliquote sulle “seconde” case dallo 0,99% al 1,04% ;
Da rilevare che per il 2014 è stata eliminata anche la maggiore detrazione di euro 50 per ciascun figlio del contribuente sull’abitazione principale (esistente negli anni 2012 e 2013) nonostante le difficoltà delle famiglie spesso con figli disoccupati a casa. Al riguardo è stato respinto un nostro specifico emendamento per il suo ripristino.
Se, l’anno scorso, l’IMU, dopo l’eliminazione sulla prima casa, costò ai riminesi circa 70 milioni di euro , quest’anno dovranno versare 13,4 milioni di euro in più per complessivi 83,3 milioni di euro di cui : al Comune 54, 1 milioni di euro ( 42,9 milioni di IMU + 11,2 milioni di Tasi ); allo Stato 29,2 milioni di euro ( IMU).
Sottolineo che dai 34 milioni di euro dell’ ICI del 2011 siamo agli 83 milioni di euro ( IMU + TASI ) del 2014 con la tassazione degli immobili che a Rimini ha subito l’ aumento di quasi 50 milioni di euro, oltre il 150%, in appena tre anni !
Questo, grazie al Sindaco Gnassi e al “bravo” Ass. Brasini che hanno approvato e applicato nel Comune di Rimini le aliquote IMU e TASI tra le più care d’Italia, aumentando al massimo possibile, come quest’anno, le aliquote base sulla prima casa e sulle seconde case, oltre a mantenere le aliquote già notevolmente aumentate sugli altri immobili..
Senza tenere presente la grave recessione economica che colpisce le famiglie e le imprese costrette ad indebitarsi con le banche per pagare le rate di IMU e TASI e a privarsi delle risorse necessarie, oggi, per la sopravvivenza.
Gnassi rilancia il motore immobiliare per il Palacongressi con l'alibi della piscina. Respinta la proposta del Consigliere Renzi di realizzare l'impianto natatorio ex novo nel luogo dell'attuale piscina.
16/05/2014
La modifica dell’ Accordo di Programma per il Palacongressi, votato ieri notte in Consiglio Comunale, non è altro che una variante urbanistica per rimettere in moto il motore immobiliare concordato con Rimini Fiera Spa e “infiochettato” con la nuova piscina comunale.
Per vendere i terreni, si solletica il mercato , con la nuova destinazione a commerciale di 5000 mq. di superficie utile, di cui 4.500 mq. destinati alla vendita.
Si prevede una medio-grande struttura di vendita, alimentare ed extra alimentare senza considerare gli effetti indotti sui negozi di vicinato del Borgo Mazzini, del Borgo San Giovanni, del Centro Storico, nonostante il calo dei consumi del 10% e la presenza poco distante dell’Iper alle Befane.
Non a caso Rimini Fiera Spa, in cambio delle nuove destinazioni urbanistiche , 5.000 mq. di commerciale e 2.500 mq. di direzionale, con un prevedibile introito sui 10 milioni di euro, cede gratuitamente l’area di 7.000 mq. per realizzare la piscina comunale di 3.500 mq. su due piani altezza fino a 23 metri.
I parcheggi aumentano solo di 150 posti auto rispetto ai 400 previsti, e insieme ai 500 sottostanti il Palacongressi, saranno utilizzati in modo promiscuo ( congressuale, commerciale, direzionale).
Si ripropongono 8.500 mq. di residenziale, con 3 palazzoni alti 23 metri ( 7 piani) comprendenti non meno di 100 nuovi appartamenti, di fronte ad altrettanti palazzoni sulla “ristretta” e “ cieca” Via Simonini, già inadeguata a sopportare il traffico attuale dei residenti.
Non basta dire che a Rimini ci sono 5.000 appartamenti invenduti e che “ bisogna invertire il senso di marcia”.
Complessivamente la variante su Via della Fiera aumenta le superfici utili di 2.500 mq. da 15.000 a 17.500 mq. e considerato il realizzato Palacongressi di 32.500 mq. da 47.500 a 50.000 mq. di SU .
Altro che valorizzazione identitaria del parco, con richiami al Masterplan al Piano Strategico che non prevedevano assolutamente un altro centro commerciale, nuovo direzionale e piscina comunale.
Poiché la nuova piscina verrà realizzata con i soldi del Comune, previsti 5.000.000 di euro, si poteva verificare seriamente la proposta avanzata dal sottoscritto di realizzare ex novo l’impianto natatorio nel luogo dell’attuale piscina comunale, del cui destino nessuno parla, utilizzando l’area libera a ridosso dello stadio, per incominciare a realizzare la tanto declamata “Cittadella Sport” , per risparmiare territorio e per rigenerare dal punto di vista ambientale l’area tra Palazzetto e Stadio e quella naturalistica della “ Cava”.
Con l’approvazione della variante si è sprecata l’occasione della rigenerazione urbana per il futuro della nostra città.
Il Sindaco Gnassi, dietro la maschera dell’anello verde, perpetua la logica della rendita fondiaria.
Realizzare i servizi igienici pubblici a Rimini per la decenza e l'igiene, ma l'Assessore non risponde!
13/05/2014
Ieri mattina nella Commissione Consigliare terza si è discusso la mia mozione : “Realizzare i servizi igieni pubblici a Rimini”.
Ho fatto presente che nella nostra città non c’è più un servizio igienico pubblico.
Dopo l’eliminazione, circa 20 anni orsono, dei vespasiani in Piazza Malatesta, nel Giardino Ferrari, nel Giardino della Stazione, nei Giardini Fellini e la chiusura nel 2012 dell’unico servizio igienico automatizzato sottostante la Torre Civica , residenti e turisti in caso di bisogno si rifugiano negli esercizi pubblici o utilizzano strade, marciapiedi, giardini e altri spazi pubblici come latrine.
Basta guardare, nel Centro Storico, l’area retrostante il Palazzo dell’Arengo antistante l’ingresso del Consiglio Comunale, è ridotta ad orinatoio pubblico tutto il giorno, in particolare la sera e di notte, cosicchè diventa quasi impraticabile da attraversare per l’urina sulla pavimentazione e insopportabile per il fetore.
Neanche si può continuare a “ scaricare” la mancanza dei servizi igienici pubblici sui titolari degli esercizi pubblici obbligati a garantire la fruibilità dei lori servizi igienici, pena la sanzione da 50 a 300 euro, come prevede l’art.52 del Regolamento della Polizia Urbana.
Non ha avuto alcun seguito il Regolamento Comunale per la gestione dei servizi igienici automatizzati, approvato dalla Giunta il 30.9.2004, che prevede la realizzazione dei servizi igienici automatizzati nei punti della città di rilevante transito e stazionamento delle persone, tant’è che, dopo dieci anni, non sono stati realizzati neanche i 4 servizi igienici nei parchi pubblici Marecchia e Cervi previsti nel bilancio triennale 2009-2011.
Per questo con la Mozione ho ribadito la necessità di realizzare i servizi igienici pubblici in una città turistica come Rimini, a garanzia dell’igiene pubblica e della pulizia, nelle zone di grande afflusso di persone, nel centro storico, a marina centro, e sul lungomare in generale, nei giardini pubblici, nei parcheggi ecc.
E’ stato detto che la spesa per ogni servizio igienico si aggirerebbe, secondo quanto riferito in Commissione dal tecnico dell’Amministrazione Comunale, da un minimo di 38.000 euro ad un massimo di 70.000 euro, ma almeno incominciamo ad approvare un Piano di interventi e a realizzare almeno un servizio igienico all’anno per non gravare su un solo esercizio di bilancio, magari utilizzando le risorse provenienti dalla Tassa di Soggiorno ( oltre 6milioni l’anno!) .
Intanto il servizio igienico automatizzato sotto la Torre civica, nel Centro Storico, visto le spese di realizzazione, andrebbe ripristinato nelle ore diurne magari con la custodia di una persona ( esempio in accordo con i pensionati) per l’utilizzo corretto.
Purtroppo, l’Assessore Rossi, in Commissione, ha convenuto sull’esistenza del problema, ma non ha assunto impegni né indicato soluzioni.
Così, la nostra città, rimane ancora senza servizi igienici pubblici, per il rispetto della decenza e dell’igiene, per renderla vivibile e ospitale.