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Mozione Renzi: realizzare una rotatoria all'incrocio Via Dante-Via Roma per rendere fluido il traffico.
   
11/11/2013
 
 E’ ritornata questa mattina in Commissione la mozione del sottoscritto presentata un anno fa, con la  richiesta nel giugno scorso di approfondimenti del Consiglio Comunale.

Con questa mozione chiedo la realizzazione di una rotatoria all’incrocio di Via Dante –Via Roma  con l’eliminazione degli attuali 19 (!) semafori per rendere fluidi i flussi di traffico e ridurre l’inquinamento ambientale della zona circostante.

Si vuole ridurre l’impatto atmosferico e acustico
dei trecento passaggi al giorno degli autobus su via Dante, oltre agli autoveicoli privati,” bloccati” dal semaforo  “rosso” all’incrocio con Via Roma, che impedisce  addirittura  ai residenti  di uscire con l’auto dalle case lato Riccione, evitare  gli intasamenti dei veicoli  sulla via Roma dalla rotatoria Clementini alla via Dante e dalla via Gambalunga  alla via Dante, dal Piazzale C. Battisti  alla Via Roma.

La realizzazione della rotatoria,  leggermente “ disassata”, verso il parcheggio su terreno di proprietà comunale è possibile anche per i tecnici del Comune .  L’accesso verso il “centro”  su Via Dante del  TPL, può essere mantenuto con gli autobus ridotti attuali o pollicini.

Sostengo questo intervento perchè consente in modo più agevole l’attraversamento sulla via Roma  della città nord-sud, mare monte, e viceversa , ma anche perché è realizzabile ( a differenza degli incroci semaforici con Corso Via Giovanni XXIII°  e Via Gambalunga) e  a costi contenuti, ( rispetto ad esempio ad  un progetto sulla intersezione Via Roma –Via Tripoli).

Poiché considero questa opera  prioritaria, anche per l’importanza di questo incrocio sulla viabilità del  nostro centro storico,  confido nell’approvazione della mozione   in Consiglio Comunale, e che venga finanziata nel prossimo Bilancio.

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Ricostruzione del Ponte di Via Coletti: Ordine del Giorno di Renzi in Consiglio Comunale per evitare la chiusura totale del Ponte e ridurre i disagi.
   

8/11/2013

E’ partito l’intervento sul Ponte di Via Coletti previsto da una decina d’anni e non più rinviabile.
    
E’ dal 1987 che è sottoposto ai monitoraggi che hanno evidenziato il suo progressivo degrado strutturale, ma il suo rifacimento previsto già nel 2005 è stato   rinviato continuamente nei Programmi annuali e Triennali dei Lavori Pubblici sino ad oggi.

Nel 2009 sono stati necessari lavori urgenti per la messa in sicurezza dell’impalcato del Ponte con una struttura reticolare in carpenteria metallica e sono stati introdotti  il divieto di passaggio ai veicoli con carico superiore a 10 t e il limite di velocità massima di 30 Km/h che ne hanno limitato la usufruibilità.

Nel luglio scorso i consulenti tecnici dell’Amministrazione Comunale hanno chiesto la chiusura totale del Ponte al traffico veicolare per garantire la pubblica incolumità visto il rilevante ammaloramento del calcestruzzo, l’ossidazione delle barre di armatura  e il cedimento della travatura lato monte.

La Giunta Comunale ha approvato il 26.9.2013 il progetto preliminare dell’intervento urgente di “ Demolizione e ricostruzione del Ponte “ e per motivi di sicurezza e pubblica incolumità ha istituito il 5.11.2013 il transito dei veicoli a senso unico alternato regolamentato dal semaforo fino alla consegna dei lavori all’appaltatore prevista per il febbraio 2014.

La soluzione progettuale approvata prevede la chiusura totale del Ponte al traffico veicolare per circa 4 mesi da febbraio a giugno 2014, per la demolizione del ponte attuale, la costruzione delle fondazioni, delle pile e delle spalle, l’installazione di un ponte prefabbricato di tipo modulare a tre campate di lunghezza pari a circa 35 m., con transito a due corsie e piste ciclo-pedonali su ambo i lati.

Il Ponte di Via Coletti sul Deviatore Marecchia è l’unica direttrice viaria, direi strategica, che collega il centro città alle frazioni della zona Nord  a mare della ferrovia, con una popolazione di 30.000 abitanti,  per cui i disagi alle migliaia di persone che si spostano da Rimini Nord verso il centro città, si faranno sentire pesantemente  con la chiusura totale  del Ponte, nei prossimi mesi, con tutto il traffico che si riverserà inevitabilmente sulle Celle, sulla Via XXIII Settembre, Via Matteotti, Ponte dei Mille, ecc.

Per questo ho presentato un Ordine del Giorno che verrà discusso nel prossimo  Consiglio Comunale di giovedì  14 Novembre con cui chiedo al Sindaco e alla Giunta Comunale di prevedere in alternativa alla chiusura totale del Ponte,  l’installazione di un ponte Bailey temporaneo carrabile e ciclo pedonale, in affitto, di montaggio semplice e veloce, sovrastante o fiancheggiante il nuovo ponte da realizzare e fino alla sua ultimazione.

Questa modalità di intervento consentirà di non deviare altrove i flussi di traffico e  di mantenere i collegamenti attuali con minori disagi per residenti, commercianti, albergatori e turisti.


 

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Nessuna idea e nussun progetto dell'Amministrazione Comunale per la pedonalizzazione del Ponte di Tiberio
   
28/10/2013
 
Scriveva Gnassi nel suo  programma per le elezioni amministrative del 15-16 Maggio 2011: “Il Ponte di Tiberio va pedonalizzato entro il 2014, non con le improvvisazioni ma trovando una alternativa vera“.

La realtà, a due anni e mezzi dal suo insediamento a Sindaco, sono invece proprio  le improvvisazioni della Amministrazione Comunale che non ha ancora pensato e realizzato nessuna alternativa vera.

A due mesi dal 2014,  anniversario bimillenario del Ponte romano, si è parlato anche questa mattina, in Commissione Consigliare, di  pedonalizzare il Ponte ma non c’è un progetto alternativo.

Lo ha detto con onestà intellettuale l’Ass. Biagini,  prendendola “alla larga”, aggiungendo vedremo cosa succederà con il senso unico alternato per la ricostruzione di via Coletti e con lo sfondamento di Via Tonale sulla Statale 16, costringendo gli automobilisti a fare di “necessità virtù”.

Tutti i progetti annunciati e di cui si è chiacchierato per anni sono scomparsi in silenzio: l’attraversamento in galleria nell’alveo storico del fiume Marecchia a ridosso del bacino del Ponte con il congiungimento della  Vecchia Circonvallazione Occidentale alla Via Tiberio,   il prolungamento della Via Predil attraverso il Parco fino all’INA Casa,  l’ attraversamento del Parco Marecchia dalla via Bagli o dal Parco della Pace  all’INA Casa.

Ho sostenuto, ci sono ragioni a favore e contro, sui costi, l’impatto ambientale, ma  gli interventi devono essere discussi, partecipati, compatibili con l’interesse generale, e la città vuole sapere dal Sindaco cosa vuole fare, a parte le chiacchiere sul masterplan, l’anello verde e le piste ciclabili disegnate sui marciapiedi.

L’alternativa al Ponte di Tiberio l’aveva realizzata Mussolini negli anni trenta con la via XXVIII Ottobre, ora Via Matteotti e il Ponte dei Mille.

Ma oggi, dopo 80 anni, non si può pensare di dirottare il traffico da Nord, di attraversamento del Borgo San Giuliano o di accesso al Centro Storico, scaricando il carico della Via Tiberio sulla Via Matteotti, sul Ponte dei Mille, sulla Via dei Mille e la Via Roma, già abbastanza intasate,  inquinate, bloccate dalle intersezioni semaforiche, di chi vuole raggiungere il C.S., la Stazione, la Marina Centro.

Ribadisco di essere da sempre favorevole alla valorizzazione del Ponte di Tiberio con la pedonalizzazione e di tutta l’area ambientale circostante, con il ripristino del flusso d’acqua dal Fiume Marecchia, ma la soluzione non sono le   “deviazioni del traffico”  per le feste od eventi, da temporanee a permanenti.

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Realizzare i servizi igienici pubblici a Rimini
   

26/10/2013

La mancanza di servizi igienici pubblici a Rimini crea disagio ai residenti e turisti, costretti  in caso di bisogno, a rifugiarsi negli esercizi pubblici o ancora peggio a utilizzare strade, marciapiedi, giardini e altri spazi pubblici come latrine.


Basta vedere come è ridotta, nel Centro Storico, l’area retrostante i Palazzi Comunali Garampi  e dell’Arengo, antistante l’ingresso del Consiglio Comunale, utilizzata di giorno ma soprattutto nelle ore serali e notturne come orinatoio pubblico, che rende impraticabile e insopportabile per il fetore il suo attraversamento.

Dinnanzi a questo degrado, l’Amministrazione Comunale non può limitarsi   a  “scaricare” la mancanza dei  servizi igienici pubblici sui titolari degli esercizi pubblici e obbligarli a garantire la massima fruibilità dei loro servizi igienici, pena la sanzione da 50 a 300 euro, come è previsto dall’art.52 del Regolamento di Polizia Urbana.

Ricordo l’esperimento del servizio igienico automatizzato sottostante il Palazzo dell’Arengo fruibile con l’introduzione nell’apposita gettoniera di una moneta di 0,20 centesimi di euro, attivato nel 2004 e chiuso nel 2011.

Da  allora non sono stati realizzati più servizi igienici pubblici,
dopo quello aperto e chiuso di Palazzo dell’Arengo, neanche i 4 servizi igienici nei parchi pubblici Marecchia e Cervi previsti nel bilancio annuale 2009 e 2010.

E’ rimasto inattuato  il “Regolamento Comunale
per la gestione dei servizi igienici automatizzati realizzati dal Comune“ approvato nel 1994 che prevede la realizzazione dei servizi igienici, da inserire in apposito elenco, e  da collocarsi “ nei punti della città ove si riscontra un rilevante transito e stazionamento delle persone, e quindi con una consistente richiesta da parte dell’utenza”

Per questo con l’interrogazione al Sindaco nel Consiglio Comunale di giovedi scorso  ho chiesto:

1)    di realizzare i servizi igienici pubblici almeno nei luoghi critici della città ( come nell’area retrostante i Palazzi Garampi e dell’Arengo);

2)    l’installazione di servizi igienici moderni e decorosi, automatizzati, autopulenti e disinfettanti, a garanzia dell’igiene e della pulizia,  nelle zone di grande afflusso di persone, centro storico, marina centro, per  week end , eventi, manifestazioni , nei mercati, nei parcheggi ecc.;

3)    di affidare, dopo l’acquisto–investimento iniziale dei servizi igienici automatizzati, la loro gestione e manutenzione ordinaria e quindi il controllo   alla ditta produttrice in cambio degli incassi e quindi a costo nullo per l’Amministrazione Comunale.

Ritengo che i servizi igienici pubblici siano dei servizi indispensabili che un Comune civile deve  mettere a disposizione dei cittadini e turisti .  

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La città paralizzata dalla mala gestione degli strumenti urbanistici
   

19/10/2013

Nella discussione consigliare di ieri sera sui 5 atti di indirizzo  per varianti al PRG ho fatto le seguenti osservazioni:

1)    La città è alle prese con l’effetto paralizzante degli strumenti urbanistici: il PRG del 1999 deve fare i conti con il regime di salvaguardia del PSC –Rue adottati il 29.3.2011.

 Sono passati due anni e mezzo dall’insediamento del Sindaco Gnassi ma non      conosciamo ancora  quando verranno portate in Consiglio le controdeduzioni  dell’Amministrazione Comunale alle osservazioni dei cittadini per l’approvazione in via definitiva di PSC-Rue.

Il regime di transizione, invece, secondo la Legge Regionale 20/2000 dovrebbe essere il più rapido possibile.

Bisognerebbe, inoltre, rispettare le norme che tutelano la partecipazione dei cittadini e di tutti i soggetti interessati.

2)    ll Sindaco se non vuole procedere all’approvazione degli ereditati PSC-RUE adottati,  ritiri gli stessi Piani e ne riadotti di nuovi che recepiscano le indicazioni del suo “masterplan”. Ma dica cosa vuole fare: occorrono  chiarezza amministrativa  e comunque  nuovi strumenti urbanistici, che diano la certezza del diritto ai cittadini.

3)    Perdurando questa situazione di incertezza normativa non procede la riqualificazione della città e non si consente la ripresa della attività edilizia. Ad esempio: anche la previsione recepita nel RUE del frazionamento dei grandi alloggi nel Centro Storico, senza approvazione definitiva,   non può partire, e non si può pensare di continuare con le varianti al vecchio Prg per adeguarlo ai PSC-RUE  adottati.

E’ un non senso, come ho già detto, “ritornare”  sul vecchio PRG e “lasciare in stallo” il procedimento della nuova pianificazione.

                                                
4)    Il mio voto favorevole ai 5 atti di indirizzo presentati dal Consigliere Camporesi è stato dato per verificare la conformità  delle proposte  con la strumentazione vigente e soprattutto con quella adottata e a spronare l’Amministrazione ad uscire dall’immobilismo in cui  ha portato la città.

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Istituire i Nuclei Cinofili nella Polizia Municipale di Rimini per la tutela della legalità e della sicurezza nella nostra città.
   

17/10/2013

L’utilizzo dei cani, quali ausiliari delle forze di Polizia è una realtà affermata e in crescita in Italia e anche all’interno della Polizia Locale come dimostrano i Nuclei Cinofili di Milano e Torino addetti contro l’abusivismo commerciale, nella vigilanza dei parchi e dei giardini pubblici, in prossimità delle scuole negli orari critici, nel contrasto allo spaccio e uso di sostanze stupefacenti ecc.

Dinnanzi alla domanda sempre più diffusa dei cittadini di rispetto delle regole, di legalità, di sicurezza, di assistenza, gli Agenti della Polizia Municipale sono costretti a fronteggiare situazioni di rischio con carenza di uomini e mezzi causa le risorse economiche limitate di bilancio.

L’impiego di unità cinofile specializzate con il connubio cane + Agente di Polizia ( conduttore) produce, invece, i seguenti vantaggi:

a)    Il conduttore con il cane esercita una pressione psicologica, diventa un vero e proprio moltiplicatore di forze che può sostituire un gruppo di Agenti;

b)    Offre un servizio qualificato ai cittadini, crea rispetto e simpatia;

c)    Aumenta la sicurezza del personale operante;

d)    Consente uno straordinario rapporto costo-benefici ( un Agente di P.M. costa circa 30.000 euro l’anno contro i circa 4.000 euro/anno del cane e compensa in fase operativa l’impiego di almeno 3/5 uomini).

Ricordo che nel Gennaio 2008 è stato presentato al Comando della Polizia Municipale un Progetto per la Istituzione di 4 Unità Cinofile da parte di un nostro Agente che lo ha elaborato in collaborazione con la Polizia Locale di Milano e Torino in considerazione delle loro positive esperienze.  


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Borgo Sant'Andrea: recuperiamo l'identità della piazza
   
12/10/2013
 
Con Gnassi è diventato un evento anche la realizzazione di 13 posti auto nel Borgo Sant’Andrea.  Ci sono voluti 2 Sindaci, due Amministrazioni, una decina d’anni,  e 133.000  euro per realizzare 13 posti auto, un  prezzo non certo di favore (10.000 euro a posto auto), pagato alla società del Comune Anthea  per asfaltare un angolo di terra di  circa 200 mq. tra via Cignani e via Melozzo da Forli. Il Sindaco,  questa volta, ha risparmiato, almeno sulla Banda e sul nastro.

Comunque, spero prossimi gli  interventi sulle aree superstiti dell’ex Foro Boario per
realizzare quei parcheggi, previsti e da tanto attesi, per arrivare e sostare, fondamentali per la vita economica e sociale del Borgo.

Sempre a proposito di interventi nel Borgo Sant’Andrea,   ritorno sulla necessità di riqualificare la Piazza Mazzini, come già chiesto con una mozione consigliare del 10.5.2012.

Proprio in occasione della Festa del Borgo Sant’Andrea, tutti possono constatare quanto sia stato inutile oltre che costoso (230.000 euro)l’ intervento realizzato nel 2003 che ha snaturato la piazza Mazzini riducendola ad una specie di “giardino” che non interessa a nessuno,  che serve solo come  coppa rotatoria per il traffico degli autoveicoli.
 
Per questo ritengo debbano essere eliminate le siepi al centro di questo spazio, i troppi cordoli e saliscendi, recuperata  la  storica piazza, simbolo identitario del Borgo Sant’Andrea, come luogo di incontro, nell’unitarietà col sagrato della Chiesa  e ai margini con adeguate corsie per la circolazione dei pedoni, dei ciclisti, degli autoveicoli..

In questo contesto è da riorganizzare e agevolare l’attraversamento della Circonvallazione dal Borgo Sant’Andrea verso Via Garibaldi e viceversa in particolare per i pedoni e ciclisti che oggi avviene in modo caotico soprattutto sul lato “ caffè Camilla” per i ristretti spazi dei marciapiedi pubblici utilizzati fra l’altro in modo promiscuo dai  pedoni e  ciclisti.

Per evitare gli errori delle Amministrazioni Comunali, mi auguro che gli interventi sul Borgo Sant’Andrea non siano più calati dall’alto ma che vedano coinvolti consiglieri comunali, associazioni, esercenti, residenti.

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Lotta all'abusivismo commerciale: nessuna idea e nessuna volontà politica da parte dell'Amministrazione Gnassi
   
11/10/2013
La Commissione di questa mattina aveva all’odg le proposte per contrastare l’abusivismo commeciale.

Purtroppo dall’Ass. Sadegholvad abbiamo solo appreso  che “i vigilantes non hanno risolto il problema“, una verità sotto gli occhi di tutti, per non dire una sperimentazione fallimentare.

Nessuna idea o  proposta della A.C. per come contrastare l’abusivismo commerciale nella prossima stagione, in spiaggia, sul camminamento di Rivazzurra,  nel  Viale Vespucci, a Marina Centro , sul lungomare di Via Toscanelli a Rivabella.  

Sembra che Rimini debba convivere con l’illegalità dei venditori abusivi e che le leggi sul commercio debbano essere rispettare solo dai riminesi.

Invece di continuare con le improvvisazioni stagionali e fallimentari , i vigili sotto gli ombrelloni, i quad, le mountain- bike, i vigilantes, ho proposto  che il Comune predisponga subito un Piano d’Azione  che preveda:

1)    Invece di spendere i soldi nei “ Vigilantes”  senza poteri, è più semplice ed economico , più efficace, utilizzare quelle risorse per pagare nei 4 mesi estivi lo “straordinario” agli Agenti della Polizia Municipale motivati e volontari nelle squadre anti abusivismo, spettando al Comune, competente per legge in materia di commercio, il contrasto all’Abusivismo Commerciale;
 
2)    Costituire uno specifico nucleo anti abusivismo commerciale, ( come a Riccione)  operante tutto l’anno, con un numero di uomini in grado di presidiare l’arenile;

3)    Costituire e addestrare fin da ora unità cinofile da impiegare la prossima estate nel contrasto all’abusivismo commerciale, per ragioni di organico e sicurezza  ;

4)    Prevedere l’applicazione della sanzione pecuniaria, anche minima di 200° euro contro gli acquirenti di merce contraffatta;

5)    Promuovere una forte campagna di informazione e di responsabilizzazione dei turisti e dei cittadini contro l’acquisto dai venditori abusivi;

6)    Chiedere l’intervento e i controlli della Guardia di Finanza sull’evasione fiscale (Irpef ed IVA) per milioni di euro derivante dall’abusivismo commerciale..


Se si vuole contrastare seriamente l’abusivismo commerciale, bisogna impedire il momento della vendita, in spiaggia, sui marciapiedi, ovunque, per azzerare gli incassi e stroncare la filiera.

L’assessore, purtroppo, non ha risposto alle nostre proposte  per la mancanza di una chiara volontà politica della Amministrazione Comunale di contrastare questa illegalità,  così anche la prossima estate continueranno le chiacchiere, le sceneggiate e l’aumento dei venditori abusivi.

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Casa Protetta per Anziani di Covignano: spesi 4,5 milioni di euro per una struttura ancora inutilizzabile dopo 13 anni.
   
4/10/2013
 
Non vorrei che la storia della Casa Protetta per Anziani di Covignano  richiamasse l’attenzione del “ Gabibbo” o di “ Striscia la notizia”.

Sono trascorsi 13 anni dalla approvazione nel 1999 della  prima Delibera di Consiglio Comunale, si sono spesi a tutt’oggi non meno di 4,5 milioni di euro, ma i lavori sono ancora in corso.

Si è partiti con la costituzione del diritto di superficie a favore del Comune di Rimini, avvenuta l’8.3.2000 , da parte della Provincia Minoritica di Cristo Re dei Frati Minori dell’Emilia ( i Frati del Santuario “ Madonna delle Grazie” di Covignano) , per la durata di 44 anni a partire dal 1 Gennaio 2000,  su un immobile, adiacente al Convento, per la realizzazione di una Casa Protetta per Anziani non autosufficienti, e sul terreno antistante di mq. 2000 per realizzarvi un parcheggio per auto.

Il progetto di ristrutturazione dell’immobile di 3 piani ( sottostrada, strada, primo ) con 53 posti letto, è stato approvato dal Comune nel 2003, poi  appaltato nel 2005 ad una impresa costruttrice  di Roma per l’importo contrattuale di 2.565.751 euro, a cui sono subentrate nel 2006 e2007 successivamente due ditte di Viterbo, a tutt’oggi non è ancora stato ultimato, a fronte di una spesa  aggiornata  il 1.9.2009 dalla Giunta Comunale di 3.870.621 euro, in aumento di  1.304.000 euro in quattro anni dal 2005 al 2009, senza sapere  poi …

Al Comune oltre alle spesa di ristrutturazione, spetta la remunerazione  del diritto di superficie a favore della Congregazione dei Frati,  ammontante a 1.800.183 euro oltre all’IVA , da versare dal 2000 al 2043 con una rata annua di 40.863+IVA,  di cui sono state già versate 10 annualità per complessivi 410.838 euro.

Per questo ho chiesto ieri sera in Consiglio Comunale con una interrogazione  che l’Amministrazione Comunale ponga fine a questa lunga storia di ritardi, di inefficienze, visto che sono trascorsi 14 anni dalla prima Delibera del 29.4. 1999, ci sono voluti 3 anni (2003) per approvare il progetto dal Comune, i lavori di  ristrutturazione dell’immobile per realizzare 53 posti letto sono in corso da 8 anni, abbiamo pagato per 10 anni il diritto di superficie  (oltre 400.000 euro) per  una struttura non usufruibile, non sappiamo dove sono arrivati i costi …  

Secondo la risposta dell’Assessore Lisi,  i lavori riguardanti gli impianti  dovrebbero terminare entro il mese di novembre, poi il collaudo, nel prossimo anno entro 4 mesi dovrebbe essere pubblicato il Bando per la gestione, e al gestore spetterà arredare l’immobile. Non ha risposto sulla data di apertura.
 
 Ho replicato che l’Amministrazione deve “darsi  una mossa”,  che incredibilmente   per questa “ristrutturazione” e  53 posti letto ci sono voluti  3 mandati da Sindaco e due Amministrazioni, che  è ora di aprire questa Casa Protetta per Anziani, ideale per la sua collocazione in un bellissimo parco ora abbandonato e con la disponibilità di un vasto parcheggio per l’accesso, soprattutto tenendo presente che Rimini è ultima in Regione per numero di posti letto per anziani non autosufficienti.

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Il Sindaco Gnassi non si conforma neanche ai rilievi della Corte dei Conti per l'inquadramento irregolare del suo Capo di Gabinetto.
   

28/09/2013

La Corte dei Conti, a seguito dell’esposto del 23.1.2012,  ha riconosciuto le ragioni   che avevo sostenuto nell’interrogazione al Sindaco del 22.12.2011 riguardo l’inquadramento irregolare in “ categoria D “  del Capo di Gabinetto, sig. Sergio Funelli,  per la mancanza del previsto titolo di studio, la laurea.

Non solo, ha valutato eccessiva una ‘‘indennità ad personam “ di 38.000 euro rispetto alla retribuzione base contrattuale di 23.000 euro, che assieme ai contributi e TFR , comportano una spesa complessiva annua per il Capo di Gabinetto di circa 90.000 euro.      

Il  Sindaco, gli Assessori, il Segretario Generale che hanno avuto parte negli atti pubblici approvati relativi a questa assunzione e a tale configurazione contrattuale,  pertanto,  avrebbero arrecato un danno economico al Comune, che devono rifondere.

Ho chiesto, perciò, al Sindaco  Gnassi con l’interrogazione consigliare di ieri sera :

a)    se è stato accertato e quantificato il danno economico subito dal Comune e come verrà rifuso dagli Amministratori e Dirigenti responsabili;

b)    quali provvedimenti il Sindaco ha adottato o intende adottare per conformarsi ai rilievi della Corte dei Conti;

c)    come verrà inquadrato il Sig. Sergio Funelli, con quali compiti, con quale indennità “ad personam” e retribuzione di posizione contrattuale.

Il Sindaco non ha risposto alle domande ma ha cercato di difendersi divagando e annunciando la richiesta di una audizione personale col Procuratore della Corte dei Conti.

Ho replicato evidenziando il suo comportamento contraddittorio :

1)    Il Sindaco e la Giunta , hanno approvato nella stessa seduta, prima,  il Regolamento Comunale degli Uffici e dei Servizi che prevede la laurea per l’accesso ai posti della “ categoria D” e,  subito dopo, l’inquadramento del Capo di Gabinetto “ in categoria D” del sig. Sergio Funelli, senza laurea;

2)    Se il Sindaco aveva a cuore, veramente, la riduzione degli sprechi avrebbe affidato l’incarico di Capo di Gabinetto ad un Dirigente, come era in precedenza,  senza la nuova assunzione in Comune del compagno di partito, responsabile della sua campagna elettorale, che  ci costa 90.000 euro all’anno.

Resta il fatto che il Sindaco Gnassi, dopo due anni di mandato, non ritiene opportuno ripristinare immediatamente, una situazione di indiscutibile  regolarità nell’Ufficio di Supporto del Sindaco, neanche sulla base dei rilievi della Corte dei Conti.  

 

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