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Sottoposto alla attenzione della Corte dei Conti il Lungomare Tintori: fatto e rifatto in pochi mesi!!
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Installare i "tornelli" sugli autobus di Start Romagna contro l'evasione del biglietto e attivare la video sorveglianza per la sicurezza interna dei passeggeri.
   

08/08/2014

Nella nostra città, specie durante la stagione estiva, è sempre più esteso e disinvolto l’utilizzo degli autobus senza pagare il biglietto soprattutto dagli stranieri, in particolare magrebini, asiatici, e rumeni, anche perché sono rari i controllori sugli autobus.

Start Romagna, la società del trasporto pubblico, ha effettuato dal 16 al 28 giugno scorso una operazione contro l’evasione tariffaria sugli autobus di Rimini che nei primi 6 giorni ha visto il controllo di 15.287 passeggeri all’interno di 897 corse totali con l’accertamento di 1.027 evasori ( il 6,71% ) ai quali è stata elevata una sanzione da un minimo di 65 euro ad un massimo di 240 euro.

Non è stato reso noto ufficialmente il consuntivo dell’operazione ma dai  confronti  con gli anni passati la percentuale dell’evasione sui controlli effettuati è  in continuo aumento e le sanzioni  elevate sarebbero pagate limitatamente al 15%.

Al di là dei controlli  estesi organizzati una tantum, l’evasione del biglietto continua  perché non c’è la determinazione di adottare provvedimenti realmente efficaci in grado di debellare questo fenomeno.

Per questo nel Consiglio Comunale di giovedi scorso,  ho chiesto, con una interrogazione al Sindaco, di installare sugli autobus i “ tornelli” per risolvere il problema evasione, come è stato fatto nei paesi anglosassoni dove l’evasione è stata praticamente sconfitta , per regolamentare con il possesso del biglietto la salita sugli autobus.

A fronte, poi, del problema sicurezza dei passeggeri  con i borseggi, gli scippi e i furti sugli autobus, a cominciare dalla trafficata linea 11 Rimini-Riccione, servita dagli autobus elettrici  acquistati  nel 2011 dall’Olanda, i VANHALL che dispongono di telecamere ad alta definizione, non si comprende perché ancora  manca l’autorizzazione alla  video sorveglianza con le registrazioni e visualizzazioni per la sicurezza dei passeggeri.

Ricordo, nell’occasione, che Start Romagna, società partecipata dal Comune di Rimini, registra negli ultime tre anni perdite consecutive d’esercizio  di 2.411.837  euro nel 2011, di 1.941.900 euro nel 2012 e di 298.860 euro nel 2013.

A  maggior ragione, dinnanzi ai suddetti disavanzi di bilancio, sarebbe necessario  e doveroso eliminare l’evasione del biglietto, come avviene nelle linee del trasporto pubblico in concessione al “privato”.

 


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Sull'area ex Fiera alla Conad: non è vero quello che dice il Sindaco Gnassi che ripropone la vecchia logica della rendita fondiaria e della cementificazione.
   

06/08/2014

Era  noto da tempo l’interesse di Conad per le aree dell’ex Fiera e non a caso tre mesi fa  con un’apposita la variante urbanistica la maggioranza di Gnassi aveva approvato la nuova destinazione commerciale su quei terreni ora aggiudicati con la migliore offerta infatti alla Conad.

Però, non è assolutamente vero quello che dice il Sindaco Gnassi  “ abbiamo ridotto le superfici edificabili ”,  “dimezzato le originarie previsioni urbanistiche e di cemento  in questo quadrante di città”, perché  al contrario con la “ Variante Gnassi”   aumenta la cementificazione sull’area dell’ex  Palacongressi di  via della Fiera di  2.500 mq. di superfici utile da mq. 15.000 a mq. 17.500 e complessivamente, con il nuovo Palacongressi di 32.500 mq., da 47.500 a 50.000 mq. di SU.

Quello che non dice Gnassi è che per vendere quei terreni alla Grande Distribuzione, il Sindaco e la sua maggioranza hanno approvato  la  nuova destinazione a commerciale di 5.000 mq. e a direzionale di 2.500 mq. oltre  a mantenere i previsti 8.500 mq. di residenziale , complessivamente  fino a un tetto di 14.000 mq.di SU. 

E’ in questo modo che il Sindaco  ha rimesso in moto il motore immobiliare concordato con Rimini Fiera Spa,  “ infiochettato”  con la ciliegina della nuova piscina comunale che sarà realizzata a carico del Comune con 5.000.000.= di euro.

Il progetto per il quale Conad ha “sborsato” 16 milioni e 50.000 euro, prevedrebbe un “superstore”  di 2.500 mq. destinati alla vendita, alimentare e con la maggior parte ad extra alimentare, oltre ai “ non detti”  2.500 mq  a magazzino.

La conseguenza,  senza dubbio, sarà un altro “colpo” sui negozi di vicinato del Borgo Sant’Andrea,  del Borgo San Giovanni, del Centro Storico, già alle prese con la presenza poco distante dell’IPER alle Befane e il calo dei consumi del 10%.

Conad realizzerà inoltre  2000 mq. di uffici e 7000 mq. di residenziale con  3 palazzoni alti fino a 23 metri ( 7 piani) , comprendenti non meno di 100 nuovi appartamenti, di fronte ad altrettanti palazzoni sulla “ ristretta” e “ senza uscita “ Via Simonini, già inadeguata a sopportare il traffico attuale dei residenti.

Gnassi, in questo caso, non ha detto che a Rimini ci sono 5.000 appartamenti invenduti e che “ bisogna invertire il senso di marcia”.

I parcheggi, invece, aumentano solo di 150 posti rispetto ai 400 previsti e insieme ai 500 posti auto nei piani interrati del Palacongressi, dovranno essere utilizzati , non solo dai congressisti , ma anche dagli utenti del commerciale e direzionale.

Lasciamo stare la valorizzazione identitaria del Parco Ausa, i richiami al “Masterplan”, al Piano Strategico , la compatibilità con il PSC e il RUE, che non prevedevano assolutamente un altro centro commerciale, altro direzionale, e neanche la piscina comunale.

La verità è che il Sindaco Gnassi invece della rigenerazione urbana  e identitaria dell’ex “ Cava” ha perpetuato, come i suoi predecessori, la vecchia logica della rendita fondiaria.


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La sinistra non sa più cosa dire per difendere i venditori abusivi
   
31/07/2014
 
Alle dichiarazioni sulla stampa del Consigliere Comunale Pazzaglia, neanche presente sui banchi del Consiglio Comunale durante il mio secondo intervento contro l’abusivismo commerciale, che utilizza in modo strumentale e politicamente scorretto una mia frase togliendola dal suo contesto, ribadisco per   la completezza dell’informazione e la comprensione delle mie parole, riportando la frase completa e non  tagliata da Pazzaglia, come si può ascoltare dalla registrazione di ICARO TV:

“E’ normale che i nostri bagnini, i nostri mosconai, siano offesi, minacciati dai venditori abusivi, che dovrebbero essere cacciati via a calci nel sedere subito da questa Nazione“

Ribadisco,  se fossimo un paese normale, con Leggi e risorse adeguate, andrebbero cacciati via o espulsi, quegli stranieri che alla faccia della accoglienza o addirittura  “clandestini” sono   “tre volte  fuorilegge” perché sono   venditori abusivi , vendono merce contraffatta,  minacciano e aggrediscono addirittura i riminesi che lavorano.

Non c’è solo la violazione delle Ordinanze dei Sindaci, delle  Leggi sul Commercio o l’evasione fiscale totale, siamo al punto che anche i nostri Agenti della Polizia Municipale  sono a rischio della incolumità personale,  durante i sequestri della merce, o se si addentrano, la sera, sul camminamento di Rivazzurra,  1 Km. da Bellariva a Miramare, in mano  completamente a 450  venditori abusivi.

Per questo dinnanzi a questi numeri chiedo più uomini per il Nucleo Antiabusivismo, le unità cinofile per la sicurezza personale degli Agenti, le sanzioni agli acquirenti:

Dopo 15 anni, al di là degli schieramenti e dei colori delle Amministrazioni come a Riccione e Bellaria,  dobbiamo lanciare il segnale  che a Rimini non è più tollerabile, questa illegalità che degrada l’immagine della spiaggia e della città, perché le leggi devono essere rispettate da tutti, stranieri compresi e, non possono valere solo per i riminesi.

La verità è che il Consigliere Pazzaglia,  invece, per motivi ideologici,  é rimasto ancora a difendere i venditori abusivi.        
                                               
                                  

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L'abusivismo commerciale si può sconfiggere: bisogna aumentare gli Agenti della Polizia Municipale per presidiare il territorio e impedire la vendita.
   

28/07/2014

Oggi  si terrà il Consiglio Comunale sul tema dell’abusivismo commerciale, come da mia richiesta, sottoscritta dai Consiglieri Giudici, Gennaro, Cingolani, Piccari V., Casadei, Tamburini e Brunori.

I Consiglieri di maggioranza si sono “lamentati” per questa nuova seduta consigliare sull’abusivismo commerciale, ma dovrebbero prendere atto, nonostante siano trascorsi tredici anni, che il problema è ancora irrisolto e anzi questa estate sono in aumento i venditori abusivi sulla nostra spiaggia e sui marciapiedi della nostra marina.

Al mattino e il pomeriggio, a Rimini Sud, sulla battigia, dal bagno 60 fino al bagno 130, si possono contare fino a 800 venditori  abusivi con la distesa di banchi di cartone e teli per terra ricoperti di merce perlopiù contraffatta che con arroganza rendono difficile il lavoro dei “ salvataggio” , dei “ mosconai”, e il passeggio dei “ bagnanti” .

La sera, a Rivazzurra, il camminamento pedonale sulla spiaggia, retrostante le cabine, da Bellariva a Miramare, continua ad essere la “ zona franca “ per circa 450  venditori abusivi,  una “passeggiata per turisti tra l’illegalità”, evitata dagli Agenti della Polizia Municipale per ragioni di sicurezza personale .

Sempre la sera, a Marina Centro, tra Piazzale Kennedy e Piazza Marvelli, un centinaio di venditori abusivi occupa ogni spazio libero del marciapiede di Viale Vespucci mentre a Rivabella altri centocinquanta invadono Piazzale Adamello e Viale Toscanelli. 

Questa estate, è stato costituito, dopo tante nostre richieste,  il nucleo antiabusivismo commerciale,  con sole 20 unità , divise in tre turni  8-14,  14-20, 20-24,  ma con una squadra di 6/7 unità non si è in grado assolutamente di impedire ai venditori abusivi l’occupazione della battigia di giorno  e  dei marciapiedi della marina, la sera.

Ricordo che il compito di contrastare l’abusivismo commerciale spetta innanzitutto al Comune, competente per legge in materia di commercio, che può chiedere l’intervento delle Forze dell’Ordine per ragioni di ordine pubblico.

Senza dubbio, le leggi in Italia, dal commercio all’evasione fiscale, devono essere rispettate da tutti, stranieri compresi,  e così a Rimini, non possono valere solo per i riminesi.

 

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Regolamentare il parcheggio delle auto in Via Vezia che impediscono ai residenti l'entrata e uscita dalle proprie abitazioni.
   

26/07/2014

I residenti di Via Vezia dal numero civico 23 al 29, sono alle prese, da anni,  con le auto parcheggiate a “filo” dei muri e dei cancelli delle proprie case che impediscono l’entrata o l’uscita dalle proprie abitazioni.

Nonostante  le petizioni ripetutamente rivolte dai residenti al Sindaco negli ultimi 7 anni e precisamente il 5.6.2007, il 15.12.2008, il 10.6.2014 per regolamentare la sosta degli autoveicoli in questo tratto di Via Vezia, ancora non sono stati realizzati interventi concreti dalla Amministrazione Comunale per risolvere questi problemi.

Anche gli alberelli preesistenti antistanti le case che delimitavano sommariamente  lo spazio di transito riservato ai pedoni sono stati eliminati da tempo e definitivamente con la successiva asfaltatura della strada.

Per “ liberare gli ingressi delle case dall’assedio delle auto, nel Consiglio Comunale di Giovedì scorso,  ho quindi chiesto con una interrogazione al Sindaco  :

1)    La realizzazione di una fascia di rispetto o percorso pedonale protetto da fittoni o di un marciapiede  in sicurezza  con cordolo a ridosso delle abitazioni nel tratto di Via Vezia, lato destro, dall’incrocio con Via Sabinia fino al termine della strada, per il transito dei pedoni;

2)    Prevedere gli stalli per parcheggi auto sul lato opposto di Via Vezia, con altrettanta fascia di rispetto pedonale verso l’Asilo Svizzero, riservando i parcheggi di Via Vezia solo ai residenti del suddetto tratto dal civico 23 al 29 , visto la disponibilità per i “non residenti “ dei vicini parcheggi di Piazza Gramsci, Parco Cervi, Cinema Settebello;

3)    Il ripristino delle alberature preesistenti eliminate con l’asfaltatura della strada;

4)    La salvaguardia e messa in sicurezza con fittoni  anche per i percorsi pedonali sulla contigua via Sabinia, dall’incrocio  con Via Vezia all’incrocio peraltro  spesso“incidentato” per la poca visibilità di Via Bastioni Orientali , visto che i percorsi pedonali su ambedue i lati della strada, nonostante i divieti di sosta, sono invasi dalle auto, a danno dei pedoni e delle abitazioni.  

In attesa della richiesta  risposta scritta , l’Ass. e Vice Sindaco Lisi ha comunicato di  che l’Amministrazione è stata interpellata oltre che dai residenti di Via Vezia  anche dai genitori dei bambini dell’Asilo Svizzero sull’opportunità di un percorso pedonale in sicurezza attorno alla scuola e che è d’accordo sull’ intervento proposto dal sottoscritto.

Ho replicato e ribadito che i percorsi pedonali, in questo caso,  non è sufficiente indicarli con la segnaletica sulla strada,  ma devono essere protetti con i fittoni.   


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La maggioranza di sinistra vota contro la Mozione Renzi per l'istituzione e utilizzo dei nuclei cinofili nel contrasto all'abusivismo commerciale.
   

25/07/2014

Respinta ieri sera in Consiglio Comunale la mia  Mozione, presentata il 17.10.2013,  che prevedeva l’impiego delle unità cinofile , contro l’abusivismo commerciale, nella vigilanza dei parchi e giardini pubblici, vicino alle scuole, nel contrasto allo spaccio e uso di sostanze stupefacenti, nei posti di controllo stradale, nei parcheggi pubblici, nelle operazioni di soccorso e protezione civile ecc.

Gli Agenti della Polizia Municipale sono costretti spesso a fronteggiare situazioni di rischio con carenza di uomini e mezzi.

Ho richiamato proprio le operazioni di  contrasto all’abusivismo commerciale, in città come Milano e Torino,  dove ,l’utilizzo del cane, statisticamente,   ha azzerato le colluttazioni degli Agenti  con i venditori extracomunitari che si verificano quando si procede al sequestro  della merce.

Per questo dall’anno scorso chiedo  di costituire e addestrare 4 unità cinofile da impiegare sulla nostra spiaggia e sui viali della marina a tutela della sicurezza personale degli Agenti di Polizia Municipale nel contrasto ai venditori abusivi e per supplire alle carenze di organico.

L’utilizzo delle unità cinofile permetterebbe  i seguenti vantaggi:

a)    L’Agente della P.M., conduttore, con il cane esercita una pressione psicologica, moltiplica le forze, può sostituire un gruppo di Agenti;

b)    Consente uno straordinario rapporto costi-benefici ( un Agente di P.M.) costa 30.000 euro l’anno contro i circa 4.000 euro/ anno del cane e compensa in fase operativa l’impiego di almeno 3/5 uomini);

c)    Aumenta la sicurezza del personale operante;

d)    Offre un servizio qualificato ai cittadini, crea rispetto e simpatia.

Quindi l’integrità fisica del personale sommata al risparmio economico  dimostrano la convenienza dell’impiego dell’unità cinofila.

Non comprendo, pertanto, la contrarietà dichiarata  dall’Ass. Sadegholvaad alla mia  proposta di impiegare le unità cinofile nel contrasto all’abusivismo commerciale, che consentirebbero di presidiare in modo agevole la spiaggia, i camminamenti, i lungomari , ottenendo sicurezza e risparmio del personale.

Naturalmente  le modalità di impiego delle unità cinofile nella Polizia Municipale, come già detto, possono essere molteplici .

L’istituzione dei nuclei cinofili qualificherebbe l’immagine della nostra Polizia Municipale e della nostra città che dimostrerebbe di avere a cuore i problemi della legalità e sicurezza.

Spero, quindi, che anche a Rimini si possano istituire i  nuclei cinofili come in altre città italiane, superate le pregiudiziali ideologiche o di schieramento.

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Ho chiesto di intitolare la Rotonda del Grand Hotel all'Avv. Pietro Palloni - Podestà di Rimini 1929-1933 - Realizzatore del Lungomare- e di altre importanti opere pubbliche per ricordare ai Riminesi il Grande Amministratore della Città.
   

21/07/2014

Ricordare un grande Amministratore di Rimini negli anni ’30, ricorrendo all’intitolazione di un luogo pubblico,  significa il riconoscimento doveroso della città, dopo tanti anni di silenzio, il recupero della memoria storica e dell’identità perduta.

Tra i personaggi riminesi dimenticati dalle Istituzioni, c’è l’Avv. Pietro Palloni  (1876-1956), Podestà di Rimini dal 24 Aprile 1929 al 29 Settembre 1933, di cui sono ancora  “proverbiali” e  “popolari”  l’onestà e  la capacità, quel sentire comune “an so’ miga Paloni”,  come ha riconosciuto lo studioso Liliano Faenza, nel suo saggio  del 1992 “Paga Palloni “  (Guaraldi Editore).

Le scelte della sua Amministrazione straordinaria furono decisive e lungimiranti per un nuovo, moderno e funzionale  assetto socio –urbanistico della città e per promuovere il nostro turismo.

Realizzò nell’ottobre 1932 il pareggio di Bilancio del Comune, ereditato in disavanzo,  con una revisione generale “ante-litteram” delle finanze e delle spese della macchina comunale.

Affiancò al  risanamento finanziario un intenso programma di lavori pubblici, con la realizzazione di  grandi idee, con la creazione di migliaia di posti di lavori e di migliaia di giornate lavorative a fronte della disoccupazione, tant’è si disse che la “ città era diventata un operoso cantiere a direzione municipale “.

Attento alle  esigenze della città, dalle sue frazioni alla zona balneare, promosse  lavori di viabilità, di pavimentazione, di fognatura, di condutture dell’acqua, di illuminazione, igienici e di edilizia pubblica.

Nel quinquennio della sua Amministrazione, ricordiamo: la ristrutturazione delle palazzine Roma e Milano, la trasformazione a monte e a mare dei  piazzali del Kursaal,  l’acquisto e il riammodernamento del Grand Hotel, costruito nel 1908, la realizzazione nelle adiacenze di Villa Adriatica, con la cessione di un’area di sua proprietà,  di un teatro provvisorio in legno capace di mille posti, chiamato anche Arena del Mare per gli spettacoli di opera leggera e varietà, l’allargamento e illuminazione di viale Regina Elena insieme alle vie limitrofe.

L’opera più importante dell’Amministrazione Palloni, storica, resta  il Lungomare, che a lavori conclusi, apparve ai riminesi e ai forestieri come “una fascinosa terrazza, ai margini di un ampio e vellutato arenile, un poco sopraelevato rispetto ad esso, ed affiancato da due spaziosi marciapiedi “.

Il Lungomare di Palloni si realizzò  con il primo tratto dal Porto canale al Kursaal nel 1932 e con il secondo tratto dal Kursaal all’Ausa nel 1932-1933
 
Quest’opera qualificò l’immagine di Rimini, città balneare, fece scoprire agli stessi  Riminesi quella “marina” poco frequentata, cambiò le loro  abitudini con il  piacere del passeggio e dell’incontro sul lungomare.


 

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La Notte Rossa a Rivabella promozionata dal Sindaco Gnassi.
   

17/07/2014

Il sito ufficiale di Informazione Turistica della città di Rimini aveva  pubblicizzato tra gli eventi della Notte Rosa 2014 ,  la “Notte Rossa-No panic hostelin una ex pensione  di Rivabella,  “ Villa Manzi “, sita  sulla spiaggia, in mezzo ad altri alberghi, in condizioni strutturali pericolanti e transennata per ragioni di sicurezza.

Nonostante il pericoloso e fatiscente stato dell’edificio, questo è stato il contenitore della  cosiddetta Casa della Cultura Indipendente,  da venedi 4 Luglio a domenica 6 luglio, con accesso gratuito, dalle 15 a tarda notte, di “mostre- drink & food- live music- performance-  a cura di Opificio Beccadelli e No panic Therapy.  

La Notte Rossa- No Panic Hostel per tutta la notte di Sabato 4 luglio fino alle ore sei del mattino di domenica, a detta degli albergatori, ha visto  musica sparata a tutto volume sulla  spiaggia dell’ex pensione a pochi metri dalle camere degli alberghi vicini con la reazione rabbiosa dei turisti, costretti ad una intera notte in bianco.

Anche il Sindaco Gnassi ha presenziato all’ “evento” sembra  verso le due del mattino.

Pure le Forze dell’Ordine sono intervenute,  ma queste chiamate dagli Alberghi vicini, per calmare i turisti esasperati, dichiaravano di non potere “fare nulla” in quanto tutto ciò era stato  regolarmente autorizzato con tanto di permessi.

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RENZI: SENTENZA O NON SENTENZA, ERRANI SE AVESSE VOLUTO SALVAGUARDARE LA DIGNITA' DELLA REGIONE SI SAREBBE DOVUTO DIMETTERE GIA' 4 ANNI FA.
   

09/07/2014

“Le dimissioni di Vasco Errani sono un atto dovuto e, a mio modo di vedere, sarebbero dovute arrivare, già da qualche anno, cioè da quando la Magistratura ha presentato il rinvio a giudizio per suo fratello, dopo l’esposto presentato dal sottoscritto il 7.1.2010, alla Procura della Repubblica di Bologna e alla Procura Regionale della Corte dei Conti, sulla vicenda Terremerse.

In Italia siamo tutti innocenti fino al terzo grado di giudizio, ma quando ci sono dei documenti inconfutabili, almeno per onestà intellettuale e sicuramente per rispetto delle Istituzioni, un passo indietro e dire “ ho sbagliato” sarebbero sì, atti dovuti.

Se veramente Vasco Errani avesse voluto salvaguardare la dignità dell’Istituzione Regione Emilia Romagna, innanzitutto non avrebbe fatto bocciare la mia richiesta di una commissione d’inchiesta presentata in Consiglio Regionale, nel novembre 2009, nella quale chiedevo di valutare la revoca del contributo di 1 milione di euro erogato dalla Regione alla Cooperativa Terremerse, per la realizzazione di una cantina vinicola.

Cantina, che in base al certificato di conformità edilizia ed agibilità rilasciato dal Comune di Imola, vedeva attestata la sua ultimazione dei lavori, ben 18 mesi dopo, dal termine previsto per ricevere il finanziamento.

E qui caro Presidente Errani, non è questione di falso ideologico o meno, di condanna od assoluzione, ma è questione di amministrare la Regione nel rispetto delle normative vigenti.
 
Non a caso, il Tar di Bologna ha chiesto la restituzione del milione di euro alla Regione, da parte dell’attuale società che ha incorporato la Cooperativa Terremerse, in quanto, in base alla documentazione fotografica risultante dalle indagini, quella cantina, nell’aprile del 2006, era molto distante dalla sua ultimazione.
Sottolineo stiamo parlando di documentazione fotografica.

Non a caso, la condanna di Selva Casadei, in data 21 settembre 2013, il funzionario dei Servizi Aiuti alle Imprese della Regione Emilia Romagna, che firmò il verbale, riconosciuto dal giudice falsamente, dell’ultimazione lavori dello stabilimento enologico entro il 31 maggio 2006 (termine perentorio per ottenere i finanziamenti suddetti) conferma che la truffa ai danni della Regione ci sia stata.

Sentenza o non sentenza, perciò, sulla vicenda Terremerse, l’interesse della Regione Emilia Romagna non è stato tutelato e Vasco Errani non si può esimere da questa responsabilità.

Ecco perché le sue dimissioni sarebbero state già un atto dovuto almeno 4 anni fa.”


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Eliminare gli allagamenti nel Centro Storico: accertare le cause e le responsabilità e rimborsare i danni
   
05/07/14
 
A seguito della pioggia di giovedi scorso 26 Giugno si sono ripetuti gli allagamenti in diverse parti della Città ed in particolare in una decina di negozi di  Via Castelfidardo e in una ventina di case e garage di Via Santa Chiara, oltre che in Corso d’Augusto.

I commercianti e residenti sono esasperati dai danni causati dall’acqua e dai liquami fuoriusciti dalla fognatura pubblica che si ripetono ad ogni pioggia di media forte entità.

Il Comune ed Hera non hanno mai rimborsato i danni, nonostante l’incasso della  tariffa fognatura pagata dai cittadini.

In particolare, gli allagamenti in Via Castelfidardo, secondo quanto confermato dai negozianti,  accadono  dopo la ricostruzione del collettore fognario nel 2002-2003,  dalla Via IV Novembre alla tombinatura della fossa Patara e dalla Fossa Patara all’angolo di Via Michele Rosa, durante i lavori  di ripavimentazione di Via Castelfidardo.

Peraltro, Hera pubblicamente afferma con assoluta certezza :

che “l’apertura delle paratie  a mare non ha alcuna influenza sugli allagamenti del Centro Storico, tant’è che quando non si aprono si allaga Piazza Kennedy , cioè il punto più basso della rete e non il centro storico che si trova qualche metro di altezza più in alto”.

Che “l’apertura delle paratie dello  scolmatore Ausa è avvenuta alle ore 15.31 anticipata al 30% di riempimento del collettore rispetto al 60% previsto“.

Invece, secondo un tecnico privato, addetto ai lavori, Piergiorgio Cappelli,  c’è stato come l’anno scorso “un colpevole ritardo nell’apertura delle paratie a mare  in quanto le grandi e capienti tombinature del bacino centrale si sono riempite in pochissimo tempo, molto prima della sbandierata apertura delle 15,31. I tombini delle parti basse del centro non solo non ricevevano, ma rigettavano la gran massa d’acqua che non poteva defluire in mare. Le testimonianze confermano che dopo le 15.35 le fogne iniziavano a ricevere”.


Poiché, dinnanzi a queste spiegazioni contrastanti,  è  necessario accertare le cause e le responsabilità  per  eliminare gli allagamenti nel centro Storico, ho chiesto nel Consiglio Comunale di ieri sera  con una  interrogazione:

1)     Quali sono, le cause degli allagamenti di negozi e abitazioni, avvenuti giovedi 26 giugno 2014, in Via Castelfidardo,  Via Santa Chiara, Corso d’Augusto  visto che Hera, il gestore responsabile del sistema fognario, afferma che l’apertura delle paratie a mare non ha alcuna influenza sugli allagamenti del Centro Storico, al contrario del parere  di altri addetti ai lavori;

2)    L’eliminazione urgentemente delle cause degli allagamenti o le criticità ricorrenti della rete fognaria in Via Castelfidardo, Via Santa Chiara, Corso d’Augusto per garantire la sicurezza idraulica del centro storico;

3)    L’accoglimento dal Comune e da Hera , nelle more degli interventi urgenti da realizzare, della richiesta di negozianti e abitanti per la fornitura gratuita di paratie ad hoc (il cui costo unitario dalle ditte specializzate supera i mille euro) da installare per prevenire gli allagamenti con il prossimo “temporale”;

4)    Il rimborso dal Comune ed Hera dei danni documentati ai negozianti di Via Castelfidardo e agli abitanti di Via Santa Chiara  per gli allagamenti subiti a causa del cattivo funzionamento del sistema fognario durante la pioggia di giovedi scorso, visto che trattasi di cittadini che pagano la tariffa della fognatura;

5)    Come il Comune od HERA  intendono  procedere nella richiesta di rimborso danni all’URP di 300 cittadini per  l’evento piovoso del 24 Giugno 2013, senza continuare a “ palleggiare” o “ rinviare “  responsabilità  dirette e locali al Governo e alla Regione sull’accoglimento  o meno dello stato di calamità naturale .

L’Assessore Visentin, in attesa della risposta scritta, ha detto che sono da approfondire le cause degli allagamenti, per trovare le soluzioni.      

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