Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nell'informativa sui cookie. Se vuoi saperne di più o negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie, consulta l'informativa estesa sui cookie. Cliccando OK, scorrendo questa pagina o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookies.
Gnassi e compagni in Consiglio Comunale votano contro la Mozione Renzi che chiedeva il piano di ripulitura di tutte le scritte che deturpano le facciate delle case del centro storico.
29/09/2014
Giovedi scorso, in Consiglio Comunale, Gnassi e compagni, in preda permanente al pregiudizio politico e al settarismo ideologico hanno votato contro la mozione del sottoscritto, con cui da 6 mesi chiedo al Comune di provvedere ad un piano di ripulitura di tutte le scritte sulle facciate delle case del centro storico, facendosi carico dei danni subiti dai cittadini.
Da molti mesi, queste scritte con bombolette di vernice spray, molte inneggianti all’odio politico, alla istigazione a delinquere, persino contro le forze dell’0rdine, deturpano gli immobili e l’immagine della città e non sono state ancora rimosse.
Le dichiarazioni in Consiglio Comunale e addirittura con un incredibile comunicato stampa dell’Assessore alla Polizia Municipale Jamil Sadeghollvaad, che è “ terminato l’intervento di ripulitura”, in verità sono una “montatura” alla ricerca di un alibi per votare contro una risoluzione di normale buon senso, solo perchè proposta dal sottoscritto consigliere di opposizione. Infatti le scritte cancellate dalla Amministrazione Comunale, purtroppo, sono appena 3 o 4, una inezia rispetto alle centinaia di scritte tutt’ora presenti tra Corso Giovanni XXIII°, Via Sigismondo, Via Bertola, Corso d’Augusto, Via Serpieri, Via Dante , Via Tonti, che tutti i cittadini e i turisti possono vedere, senza naturalmente i paraocchi ideologici del Sindaco e dei suoi compagni di maggioranza e che da tempo dovevano essere rimosse.
Non solo, quelle poche cancellazioni avvenute, tramite Anthea, sono state effettuate “sbrigativamente” e “grossolanamente” e non certo con il ripristino diligente delle tinteggiature, come chiedo deve essere fatto per il decoro degli immobili danneggiati e l’immagine della città.
Gli immobili privati non possono essere considerati dal Sindaco solo per applicare la TASI e l’IMU, ma vanno rispettati e tutelata la proprietà.
Il Regolamento di Polizia Urbana che all’art.6 vieta l’imbrattamento degli immobili pubblici e privati deve essere applicato e adeguato con l’aumento delle sanzioni.
La Amministrazione Comunale deve predisporre la vigilanza notturna con la Polizia Municipale, per prevenire, reprimere il deturpamento e l’imbrattamento dei muri, usufruendo anche della video sorveglianza.
Il Sindaco deve denunciare alle Forze dell’Ordine gli imbrattamenti subiti dagli edifici comunali e privati per consentire le indagini, l’identificazione dei responsabili, e il risarcimento dei danni , in particolare con le violazioni del Codice Penale.
Oppure, al di la delle sceneggiate, la preoccupazione politica del Sindaco Gnassi è quella di non dare mai ragione al consigliere Renzi ?
Gestione Campi di calcio: aspettiamo le dimissioni dell'Assessore allo Sport Brasini!
24/09/2014
Ci sono voluti 2 anni all’Assessore allo Sport Brasini per riconoscere i disastri combinato dalla Amministrazione Gnassi con il Bando di Gara del giugno 2012 per la gestione dei campi di calcio di proprietà del Comune di Rimini dal 1.9.2012 e che ha visto l’assegnazione di nove campi ( Ina casa, Lagomaggio, Miramare, Rivazzurra, San Giuliano, San Vito, Vergiano,Torre Pedrera, Viserba) alla società Delfini Srl e il campo di Viserbella alla UISP.
L’Assessore alle mie interrogazioni del 31.3.2013 e del 13.3.2014 e alle due mozioni discusse il 10.6.2013 e 2.7.2014 nella Commissione di Controllo e Garanzia partecipate da una ventina di Presidenti delle Società Sportive dilettanti di calcio e dal Presidente Provinciale della Federazione Italiana Gioco Calcio ( FIGC) ha sempre risposto che il “ Bando era inattaccabile e che non era possibile ritirare la convenzione con i Delfini”.
Non per caso il Sindaco Gnassi ha imposto alla sua maggioranza nel Consiglio Comunale del 13.6.2013 di votare contro alla mia prima mozione che impegnava il Sindaco e la Giunta :
di farsi consapevoli dei “ limiti” politici di un bando che assegna i campi ad un unico gestore, vieta addirittura l’associazione in partecipazione, di fatto “ espropria “ le diverse società sportive dei “ loro campi”, creati e curati con il lavoro del volontariato, ridotto oggi a pagare le tariffe( circa 150.000 euro l’anno), a lottare per quadrare i magri bilanci delle società dilettantistiche e per proseguire l’attività sportiva.
Così è stato detto no anche alla mia proposta di promuovere un tavolo di concertazione tra gestore ( Delfini) e utilizzatori dei campi ( Associazioni calcistiche) per trovare il “ modus vivendi” al fine di consentire alle società sportive di superare le difficoltà gestionali.
Nonostante dall’insediamento della nuova gestione in data 1.9.2012 ad oggi ci sia un continuo conflitto tra gestore ed utilizzatori dei campi ( le squadre), riguardo la manutenzione dei campi, la chiusura al pubblico dell’impianto sportivo comunale di Viserba dal 1.9.2012 al 30.6.2013, le tariffe d’uso insostenibili , l’aumento dei diritti di custodia, gli esposti alla Procura della Repubblica, le “forme di subaffitto” , il mancato rinnovo per il contenzioso tariffario della concessione d’uso stagionale del campo alla squadra del Viserba Calcio, condannata a sparire .
La reticenza dell'Assessore sul Bilancio del Comune di Rimini: lamenta 18 milioni in meno dallo Stato ma tace sui 60 milioni di euro in più con le tasse sugli immobili dei riminesi.
16/09/2014
L’Assessore al Bilancio Brasini ha dichiarato che il Comune di Rimini nonostante il taglio di 18 milioni di trasferimenti dello Stato ha mantenuto la rotta grazie alla revisione della spesa.
Come ho ribattuto questa mattina in Commissione, invece di continuare con la reticenza, per onestà intellettuale avrebbe dovuto ammettere che l’Amministrazione Gnassi in tre anni dal suo insediamento, ha incassato 60 milioni di euro in più con le tasse sugli immobili rispetto ai minori trasferimenti dello Stato di 18 milioni.
L’Amministrazione Gnassi, alla faccia della ridistribuzione del carico fiscale, ha infatti scelto di colpire la proprietà degli immobili, con l’aumento della tassazione di quasi 50 milioni di euro, oltre il 150%, passando dai 34 milioni di euro dell’ICI del 2011 agli 83 milioni di euro di IMU+ TASI del 2014.
Il Comune di Rimini così ha applicato sulle 42.000 abitazioni principali l’aliquota massima TASI del 3,30 per mille, ha aumentato fortemente le aliquote base IMU stabilite dal Governo sulle seconde case al 11,04 per mille , sulle abitazioni sfitte al 10,60 per mille, sulle abitazioni locate alle condizioni dei patti territoriali al 7 per mille, sugli immobili ad uso produttivo al 8,90 per mille ,sui terreni agricoli al 8,90 per mille.
I Riminesi, tra TASI e IMU, verseranno quest’anno 83 milioni di euro, 13 milioni di euro di euro in più dell’anno scorso, di cui la maggior parte 54 milioni di euro, non a caso, al Comune e 29 milioni di euro allo Stato.
Non solo ha riproposto l’addizionale IRPEF del 3 per mille in modo univoco e iniquo, respingendo il mio emendamento che chiedeva, almeno ,l’applicazione progressiva per scaglioni di reddito, corrispondenti a quelli dell’IRPEF statale, a salvaguardia delle diverse fasce di reddito e della diversa capacità contributiva.
Neanche la maggiore entrata di 6.750.000 euro derivante dalla imposta di soggiorno, destinata per 4.515.000 euro a finanziare le feste e gli eventi, e per il resto ad interventi di riqualificazione , in sostituzione delle precedenti risorse di Bilancio è stata considerata per diminuire il carico fiscale.
La riduzione della spesa corrente prevista per il 2014 di 127 milioni si limita ad un modesto 1% senza incidere sulla maggior parte dei costi della macchina comunale, quali consulenze professionali ( 1.636.000) , affitti ( 1 milione solo per l’immobile di Via Rosaspina), spese per prestazioni di servizi ( 85 milioni).
Non dimentichiamo, poi, i capitali del Comune di Rimini perduti nella gestione fallimentare e fuori controllo di Aeradria.
Dopo l’auspicata e strombazzata riduzione del debito, per il Patto di Stabilità, la Giunta, ora, in odore di campagna elettorale, ricorre, al contrario, all’aumento del debito nel triennio da 111 a 124 milioni con ricaduta sulla spesa corrente per il pagamento delle rate dei mutui di circa 12 milioni annui.
La verità è che l’Amministrazione Gnassi si è caratterizzata, non con i controlli e i tagli alle spese, ma con gli aumenti delle tasse che impediscono a famiglie e imprese di uscire dalla crisi economica.
In un anno tre allagamenti nei negozi e nelle case del centro storico: eliminare le cause e rimborsare i danni.
12/09/2014
A causa dell’intensa pioggia all’alba di ieri mattina si sono allagati ancora una volta i negozi del Centro Storico in Corso d’Augusto nel tratto tra i Magazzini Coin e Via Bufalini , all’inizio di Via Serpieri in prossimità dell’incrocio con Corso d’Augusto, di Via Castelfidardo, i garage di Via Angherà e le case in via Santa Chiara.
I commercianti sono esasperati perché sono stati tre gli allagamenti subiti dai loro negozi in un anno ( 24.6.2013- 26.6.2014- 11.9.2014) con danni economici.
Ci sono voluti 10 anni e diverse interrogazioni consigliari al sottoscritto dal 2005 fino a quella di ieri sera per sapere quali sono le condizioni della Fossa Patara che smaltisce le acque di questa area allagata del Centro Storico.
L’Ass. Sadegholvad ieri in Consiglio ha risposto che Hera ha fatto quella videoispezione della Fossa Patara annunciataci in una risposta del 12.10.2005 (sottolineo 2005 !), che è “risultata una capacità residua di deflusso “ con la necessità di un impianto idrovoro di sollevamento tra Via Santa Chiara e vicolo Cima. per immettere le acque provenienti da monte nella tombinatura dell’Ausa.
Speriamo sia stata accertata la causa, e la soluzione sia attuata al più presto per evitare altri allagamenti da Via Santa Chiara a Via Castelfidardo.
Certo gli allagamenti dei negozi di Via Serpieri, in prossimità di Corso d’Augusto, sono “facilitati” anche dal livello del nuovo asfalto della strada al limite della soglia di ingresso dei negozi.
Continua il silenzio sugli allagamenti di Via Angherà.
Rimane l’interrogativo se la causa dei suddetti allagamenti non sia dovuta al ritardo dell’apertura delle paratie dello scolmatore Ausa, avvenuta alle ore 6,30 avendo appreso che i tombini della fognatura fino a quell’ora “rigettavano” la massa d’acqua e poi improvvisamente “ricevevano” . Non poteva essere anticipata per evitare i danni ?
In attesa della realizzazione del Piano di Interventi di Hera 2014-2019 il Comune ed Hera per prevenire gli allagamenti nei punti critici della città con le prossime piogge, a richiesta degli interessati, dovrebbero fornire gratuitamente le paratie ad hoc, il cui costo delle ditte specializzate non supera le mille euro.
Sempre il Comune ed Hera dovrebbero rifondere i danni documentati ai negozianti ed abitanti per gli allagamenti subiti a causa del cattivo funzionamento della fognatura, visto che questi commercianti e cittadini pagano la tariffa della fognatura.
Come per la richiesta rimborso danni ai 300 cittadini per l’evento piovoso del 24 Giugno 2013, a queste domande nessuna risposta dell’Assessore.
Per il bimillenario del Ponte di Tiberio: sotto le arcate la "piazza" di Gnassi invece delle acque del Marecchia.
04/09/2014
Colgo l’opportunità della XIX Festa de Borg per rendere noto che l’Amministrazione Gnassi non ha dato seguito alla mozione del sottoscritto, approvata all’unanimità dal Consiglio Comunale il 13.9.2012 che chiedeva il ripristino di un flusso d’acqua dal “ Deviatore” del Marecchia al Ponte di Tiberio per ridare vita al Parco, al Ponte, al Porto.
Il dispositivo della mozione impegnava precisamente la Giunta :
1) “a procedere all’approvazione del progetto definitivo ed esecutivo di ripristino dello scorrimento naturale e continuo delle acque del Marecchia, essendo in possesso dal 2006 del progetto preliminare al riguardo di Alpina Acque “;
2) “ a prevedere a breve la realizzazione del suddetto progetto con il prossimo Piano degli Investimenti per perseguire la riqualificazione completa del Parco Marecchia, del Bacino del Ponte di Tiberio, del Porto Canale”;
Come previsto nella precedente mozione del 11.11.99, sempre approvata dal Consiglio Comunale , dopo la demolizione nel 2009 della mostruosa “ diga mobile” che ostacolava la circolazione delle acque con grave impatto igienico-sanitario e col rischio di allagamenti in caso di piena, la Giunta Comunale doveva portare avanti questo progetto:
Un canale a deflusso naturale lungo l’asse longitudinale del vecchio alveo, oggi Parco Marecchia, che convogliasse le acque dal Deviatore Marecchia, a monte della briglia “ Rimini” , sottostante il ponte pedonale, fino al Bacino del Ponte di Tiberio con una portata d’acqua necessaria per il ricambio idrico ed una migliore qualità delle acque nell’invaso del Ponte di Tiberio e del Porto Canale.
Sono passati altri due anni, il Sindaco e la Giunta non solo non hanno adempiuto al mandato del Consiglio Comunale ma hanno approvato altri progetti, ben più costosi ( 1.500.000 euro), come la cosiddetta Piazza sull’Acqua attorno all’invaso, senza considerare, peraltro, gli effetti ricorrenti delle piene periodiche del Marecchia ( l’ultima l’anno scorso), degli allagamenti ad ogni alta marea e delle piogge.
Il Sindaco Gnassi non vuole prendere atto che l’eliminazione dell’acqua dal Fiume Marecchia ha snaturato l’ambiente del Ponte di Tiberio i cui piloni sono tutt’ora immersi in una pozza d’acqua stagnante e ridotto le acque del Porto Canale melmose e maleodoranti.
Non c’è piazza o passerella sull’acqua che tenga !
Invece di approvare costosi interventi “ artificiali” e di “ facciata”, il Sindaco potrebbe spendere molto meno nel “ rinaturalizzare “ questa area, ricreare un nuovo equilibrio ambientale e paesaggistico con lo scorrimento naturale e continuo delle acque dal Marecchia, che ridarebbero vita al Parco, al Ponte , al Porto, restituendoli all’interesse della Città e dei turisti.
Ed è nell’ottica del recupero di questa naturale e prioritaria qualità ambientale che può avvenire la riqualificazione di quel tratto del Porto Canale, tra il Ponte di Tiberio e il Ponte della Resistenza , dopo decenni di degrado per colpa d Amministratori che hanno approvato progetti fallimentari, come la “diga mobile” e le “ banchine” , costati ai Riminesi una decina di miliardi di lire.
Per il bimillenario del Ponte costruito dagli Imperatori Augusto e Tiberio, che per duemila anni ha visto scorrere sotto le sue arcate le acque del Marecchia, al di la dei festeggiamenti, è arrivata, anche dal Sindaco Gnassi, un’altra mancanza di rispetto verso la sua storia e la sua identità.
Start Romagna aumenta del 15% gli abbonamenti annuali agli studenti per il trasporto pubblico invece di tagliare le spese superflue e gli sprechi.
28/08/2014
Gli abbonamenti annuali del trasporto pubblico locale di Start Romagna, partecipata del Comune di Rimini al 25%, praticati agli studenti per il prossimo anno scolastico ( 10 mesi) hanno subito aumenti di circa il 15%.
Ad esempio : l’abbonamento per spostarsi con l’autobus all’interno di “ una zona” da Rimini Centro al Polo Scolastico di Viserba è aumentato di 25 euro da 175 euro a 200 euro, oppure per spostarsi attraverso “due zone” da Rimini al Liceo Artistico di Riccione è aumentato di 30 euro da 220 euro a 250 euro e così da 250 a 280 euro ( 3 zone) , da 285 a 315 ( 4 zone) ,da 317 a 350 euro ( 5 zone) …… fino al massimo di 415 euro ( 7 zone).
Risultato : una famiglia di Rimini con due figli, uno che studia a Riccione e l’altro a Viserba paga solo di trasporto scolastico con l’autobus 450 euro l’anno senza nessuna agevolazione.
Gli abbonamenti ordinari annuali (extra studenti ) hanno subito aumenti di circa il 5%, per spostarsi “in una zona” (Rimini) da 245 euro a 256 euro e “in due zone” (es.: Rimini –Riccione, Rimini Bellaria , Rimini –Verucchio) da 315 euro a 329 euro.
L’abbonamento annuo urbano famigliare ha subito aumenti del 15 % per il trasporto “ in una zona” da 350 euro a 400 euro e “in due zone “ da 440 euro a 500 euro … fino al massimo di 830 euro ( x 7 zone).
Invece dei suddetti aumenti tariffari, di gran lunga superiori al tasso di inflazione annuo (1,2%) che colpiscono le famiglie alle prese con la recessione economica, si dovrebbe procedere alla eliminazione delle spese superflue nella gestione del trasporto pubblico che incidono sulle perdite consecutive di esercizio di Start Romagna, 2.411.837 euro nel 2011, 1.941.900 euro nel 2012, e di 298.860 euro nel 2013.
Per questo chiedo al Sindaco con una interrogazione presentata oggi:
1) Quali sono le ragioni di aumenti così elevati degli abbonamenti annuali del trasporto pubblico, che colpiscono gli utenti principali come gli studenti e le famiglie;
2) L’aumento tariffario, non favorisce il ricorso al trasporto pubblico e l’aumento dei passeggeri già alle prese con il mancato rispetto degli orari, per i tempi di percorrenza mal calcolati in relazione al traffico, e con la cessazione di alcune “corse “ strategiche extraurbane per i lavoratori pendolari ( Valmarecchia);
3) Invece degli elevati aumenti tariffari, per eliminare le perdite di esercizio, nel bacino riminese di Start Romagna sarebbe economicamente necessario:
a) eliminare totalmente l’evasione del biglietto, non inferiore al 15%, che solo nel riminese comporta un minore introito di almeno 1.500.000 euro (!), illegalità inesistente nelle linee del trasporto pubblico in concessione al privato, installando, come ho già proposto i “tornelli”;
b) eliminare o quanto meno ridurre drasticamente i “ Fuori Servizio” , con uno spreco nel riminese di circa 1 milione di euro, ( 2 milioni nei tre bacini RN.RA.FC secondo il Direttore Generale di Start Romagna ) dovuti agli autobus che raggiungono “vuoti” le località di partenza del servizio ( es. Morciano, Montefiore, Verucchio) con il ripristino del parcheggio degli autobus in zona ed utilizzando le residenze esterne degli autisti;
c) eliminare le spese superflue, come i 45.000 euro di canoni di affitto pagati per i due locali nella Stazione di Rimini, uno ad uso biglietteria, l’altro per il ristoro del personale, e per il negozio, presso il Capolinea di San Girolamo, ad uso del Coordinatore degli Autisti, utilizzando al riguardo i locali, in parte recentemente ristrutturati e abbandonati, della vicina palazzina ex “FER” di proprietà ora di Start Romagna in Piazzale Clementini.
Biglietteria internazionale Rimini-San Marino: il tavolino sul marciapiede del viale della Stazione, fino a quando?
22/08/2014
Ancora in alto mare l’installazione del box biglietteria in Piazzale Cesare Battisti, sul Viale della Stazione, per il servizio di trasporto pubblico Rimini- Repubblica di San Marino.
L’Amministrazione Comunale nella risposta alla nostra interrogazione, conferma che la Ditta Bonelli, concessionaria delle autolinee Rimini –San Marino, aveva fatto domanda nel giugno 2012 al Comune di Rimini, ma i pareri favorevoli dell’ Ufficio Mobilità, dell’Ufficio Qualità Urbana, dell’Ufficio Occupazione Suolo Pubblico non sono sufficienti, è necessario il permesso di costruire.
E’ incredibile, ma per l’installazione del chiosco prefabbricato, ci vuole il permesso di costruire come per edificare una casa.
La Ditta Bonelli dovrà quindi fare istanza allo Sportello Unico per le Attività produttive presentando il progetto, che dovrà essere valutato conforme alle norme del Piano Regolatore e dell’adottato R.U.E.
Se tutto va bene, ci vorrà un anno, per il rilascio della autorizzazione, quindi nella prossima estate.
Nel frattempo, come da anni, la biglietteria internazionale continuerà ad essere il tavolino sul marciapiede a cielo aperto o al massimo sotto l’ombrellone, gestito dalla Signora Berta Ciavatti.
Questa l’immagine di precarietà, per non dire da terzo mondo, offerta ai 300-400 turisti italiani e stranieri che ogni giorno accedono a quel tavolino per l’acquisto dei biglietti sugli autobus diretti a San Marino, oltre al problema della sicurezza per la presenza nella zona circostante di persone poco raccomandabili.
Poiché non si tratta di costruire una casa, speriamo almeno nella sollecita conclusione dell’iter burocratico amministrativo per installare questa biglietteria per il servizio di trasporto pubblico dei turisti a San Marino, e per i problemi di funzionalità, sicurezza, immagine.
Concerto di Gloria Gaynor: Gnassi prima patrocina e poi gioca a "scaricabarile".
18/08/2014
Sul mancato concerto di Gloria Gaynor il Comune “non può tranquillamente tirarsi fuori”, dicendo che non ha alcuna responsabilità in merito a quanto è accaduto..
L’11 luglio scorso era stato l’Ass. allla Cultura del Comune di Rimini, Pulini, con una conferenza stampa assieme al principale sponsor, a presentare il concerto di Gloria Gaynor come” il baricentro degli eventi che trasformerà il 16 Agosto in una discoteca a cielo aperto “, tant’è che il Comune aveva concesso il patrocinio gratuito.
Oggi il Sindaco Gnassi parla di danno d’immagine, che il Comune valuterà le azioni legali, sapendo benissimo che sono improbabili al di là delle parole di circostanza.
Invece di volere “mettere il cappello” su tutto e tutti, allora, non era il caso di “valutare” prima l’autorizzazione e il patrocinio ?
Bastava verificare le rivendicazioni dei creditori verso lo stesso organizzatore per il concerto di Morricone, di due estati prima , espresse pubblicamente addirittura subito dopo la conferenza stampa.
Comunque, sempre facendo ricorso al buon senso, per sole 3.000 euro di tassa occupazione suolo pubblico, si può concedere per due giornate , una parte del Parco Fellini con la chiusura dell’ingresso del Grand Hotel, la rotonda del Grand Hotel con il Lungomare circostante, causando la deviazione del traffico veicolare, e intasando dietro le transenne il marciapiede, ad un soggetto privato per organizzare uno spettacolo a pagamento ?
Per il Sindaco Gnassi sarà anche una “ figata”, ma non è l’interesse pubblico di Rimini.
Recuperare la Macchina Fotografica Gigante nella rotonda del Grand Hotel, abbandonata per l'incuria del Comune e deteriorata dalla ruggine.
14/08/2014
Ricordo che il Comune di Rimini è proprietario della Macchina Fotografica Gigante, ubicata nella rotonda del Grand Hotel di Rimini, grazie alla donazione della Sig.ra Renzi Laura in data 24.5.2002.
La Macchina Fotografica Gigante era stata affidata, allora, per la relativa gestione al Settore Turismo del Comune con l’impegno di collocare una targa riportante il nominativo della donante Renzi Laura e del marito Ario Rastelli e con la raccomandazione di non destinarla ad altri fotografi, attività per cui era stata realizzata in origine ed utilizzata.
Il Comune di Rimini aveva concesso in comodato gratuito la Macchina Fotografica Gigante prima al Consorzio Piccoli Hotel di Qualità dal luglio 2004 al 30.6.2009 per la promozione turistica, e poi dal 28.4.2011 al 31.10.2012 alla Associazione Fondazione Federico Fellini per farne un Punto di Informazioni con pubblicazioni e gadget della Fondazione con finalità culturali e turistiche riguardanti l’opera e la vita riminese del Maestro.
A carico dei comodatari rimanevano le spese di ordinaria manutenzione, di custodire e conservare il manufatto con diligenza;
Nonostante la concessione in comodato gratuito, non sono seguite, al di là di momenti sporadici, le attività auspicate e indicate nelle premesse;
Dal 2012, la Macchina Fotografica Gigante è ritornata nella piena disponibilità del Comune, ma per incuria della Amministrazione Comunale risulta abbandonata ed esposta al deterioramento della ruggine, da cui era già stata degradata e “liberata” con un completo e profondo restauro in occasione della donazione al Comune;
Per questo, ho chiesto con una interrogazione al Sindaco, depositata questa mattina, che:
1) L’Amministrazione Comunale intervenga urgentemente per restaurare la Grande Macchina Fotografica e impedire con la manutenzione ordinaria l’azione rovinosa della ruggine che ha già “mangiato le lamiere in ferro” della parte inferiore, per evitare, come è accaduto in passato, danni più rilevanti ed ulteriori spese di risanamento;
2) La Grande Macchina Fotografica nella centrale Rotonda del Grand Hotel “immortalata” nelle cartoline di Rimini e fotografata dai turisti, “caratteristica” identitaria del nostro lungomare, non “merita” essere abbandonata all’incuria e al degrado, ma sia valorizzata con una funzione congeniale alla promozione del nostro turismo balneare.
L'Amministrazione Comunale, checchè ne dica il Sindaco Gnassi, ha tollerato chi imbratta la città.
11/08/2014
Al di là del Sindaco “Superman” , magari con un po’ di “tara” alla propaganda personale, che mercoledì notte avrebbe messo in fuga i tre ”writer” nei dintorni del Grattacielo intenti ad “imbrattare con pennarelli i muri di recinzione privati e i cartelli stradali “, l’Amministrazione Comunale, checchè ne dica il Sindaco, di fatto, ha tollerato chi imbratta la nostra città.
Sono mesi che, nel Centro Storico, le facciate delle case private e dei palazzi pubblici sono imbrattate, non con i “pennarelli”, ma con “bombolette” di vernice spray, nelle Vie Sigismondo, Bertola, Corso d’Augusto, Corso Giovanni XXIII°, Via Mameli, Via Tonti ecc. con scritte “di metri” che deturpano gli immobili e l’immagine della città.
Non solo, molte di queste scritte, come quelle effettuate in occasione della manifestazione antifascista del 22.3.2014, nonostante inneggino all’odio politico, alla istigazione a delinquere, persino contro le Forze dell’Ordine, e siano trascorsi ormai 5 mesi, non sono state ancora rimosse.
Fin dal 3 Aprile scorso, in Consiglio Comunale, con una interrogazione, ho chiesto al Sindaco che il Comune provvedesse ad un piano di ripulitura di tutto il Centro Storico, con l’eliminazione di tutte le scritte e il ripristino diligente delle tinteggiature delle facciate danneggiate non solo dei palazzi pubblici ma anche degli edifici privati, facendosi carico dei danni subiti dai cittadini, senza nascondersi dietro l’alibi delle competenze, avendo solo a cuore il decoro della città.
Invece l’Amministrazione Comunale si è disinteressata completamente dei danni subiti dalle case dei cittadini , anzi ribadisce che non può intervenire se non con una ordinanza coattiva nei confronti dei privati, quindi sarebbero a carico dei proprietari oltre i danni, anche le beffe delle spese non lievi da sostenere.
I proprietari degli immobili, sono considerati dal Comune solo per pagare la TASI e l’IMU, guai a pensare da parte delle Istituzioni al rispetto dei loro beni e alla tutela della proprietà.
Né l’Amministrazione Comunale, ha predisposto tramite la Polizia Municipale uno specifico servizio di vigilanza, in orario notturno, contemplato a prevenire e reprimere il deturpamento e l’imbrattamento dei muri, usufruendo anche della video sorveglianza.
Lo stesso Regolamento di Polizia Urbana, di dieci anni fa, che all’art.6 vieta l’imbrattamento degli immobili pubblici e privati, non è rispettato, andrebbe aggiornato secondo l’attuale quadro legislativo e con provvedimenti adeguati a fare fronte alla situazione.
Infine, il Comune non ha mai sporto denuncia alle Forze dell’Ordine, quale parte “lesa”, sugli imbrattamenti subiti dagli edifici comunali e privati, per consentire le indagini , l’identificazione dei responsabili e il risarcimento dei danni.
Non basta l’attenzione particolare del Comune solo ai casi eclatanti dei Monumenti e Beni Culturali offesi da “ Amor vincit omnia”, e poi considerare “normale” e “tollerabile” l’imbrattamento degli edifici della città.