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La storia di Castel Sismondo sepolta sotto una colata di cemento armato!

Sottoposto alla attenzione della Corte dei Conti il Lungomare Tintori: fatto e rifatto in pochi mesi!!
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Regolamentare il parcheggio delle auto in Via Vezia che impediscono ai residenti l'entrata e uscita dalle proprie abitazioni.
   

26/07/2014

I residenti di Via Vezia dal numero civico 23 al 29, sono alle prese, da anni,  con le auto parcheggiate a “filo” dei muri e dei cancelli delle proprie case che impediscono l’entrata o l’uscita dalle proprie abitazioni.

Nonostante  le petizioni ripetutamente rivolte dai residenti al Sindaco negli ultimi 7 anni e precisamente il 5.6.2007, il 15.12.2008, il 10.6.2014 per regolamentare la sosta degli autoveicoli in questo tratto di Via Vezia, ancora non sono stati realizzati interventi concreti dalla Amministrazione Comunale per risolvere questi problemi.

Anche gli alberelli preesistenti antistanti le case che delimitavano sommariamente  lo spazio di transito riservato ai pedoni sono stati eliminati da tempo e definitivamente con la successiva asfaltatura della strada.

Per “ liberare gli ingressi delle case dall’assedio delle auto, nel Consiglio Comunale di Giovedì scorso,  ho quindi chiesto con una interrogazione al Sindaco  :

1)    La realizzazione di una fascia di rispetto o percorso pedonale protetto da fittoni o di un marciapiede  in sicurezza  con cordolo a ridosso delle abitazioni nel tratto di Via Vezia, lato destro, dall’incrocio con Via Sabinia fino al termine della strada, per il transito dei pedoni;

2)    Prevedere gli stalli per parcheggi auto sul lato opposto di Via Vezia, con altrettanta fascia di rispetto pedonale verso l’Asilo Svizzero, riservando i parcheggi di Via Vezia solo ai residenti del suddetto tratto dal civico 23 al 29 , visto la disponibilità per i “non residenti “ dei vicini parcheggi di Piazza Gramsci, Parco Cervi, Cinema Settebello;

3)    Il ripristino delle alberature preesistenti eliminate con l’asfaltatura della strada;

4)    La salvaguardia e messa in sicurezza con fittoni  anche per i percorsi pedonali sulla contigua via Sabinia, dall’incrocio  con Via Vezia all’incrocio peraltro  spesso“incidentato” per la poca visibilità di Via Bastioni Orientali , visto che i percorsi pedonali su ambedue i lati della strada, nonostante i divieti di sosta, sono invasi dalle auto, a danno dei pedoni e delle abitazioni.  

In attesa della richiesta  risposta scritta , l’Ass. e Vice Sindaco Lisi ha comunicato di  che l’Amministrazione è stata interpellata oltre che dai residenti di Via Vezia  anche dai genitori dei bambini dell’Asilo Svizzero sull’opportunità di un percorso pedonale in sicurezza attorno alla scuola e che è d’accordo sull’ intervento proposto dal sottoscritto.

Ho replicato e ribadito che i percorsi pedonali, in questo caso,  non è sufficiente indicarli con la segnaletica sulla strada,  ma devono essere protetti con i fittoni.   


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La maggioranza di sinistra vota contro la Mozione Renzi per l'istituzione e utilizzo dei nuclei cinofili nel contrasto all'abusivismo commerciale.
   

25/07/2014

Respinta ieri sera in Consiglio Comunale la mia  Mozione, presentata il 17.10.2013,  che prevedeva l’impiego delle unità cinofile , contro l’abusivismo commerciale, nella vigilanza dei parchi e giardini pubblici, vicino alle scuole, nel contrasto allo spaccio e uso di sostanze stupefacenti, nei posti di controllo stradale, nei parcheggi pubblici, nelle operazioni di soccorso e protezione civile ecc.

Gli Agenti della Polizia Municipale sono costretti spesso a fronteggiare situazioni di rischio con carenza di uomini e mezzi.

Ho richiamato proprio le operazioni di  contrasto all’abusivismo commerciale, in città come Milano e Torino,  dove ,l’utilizzo del cane, statisticamente,   ha azzerato le colluttazioni degli Agenti  con i venditori extracomunitari che si verificano quando si procede al sequestro  della merce.

Per questo dall’anno scorso chiedo  di costituire e addestrare 4 unità cinofile da impiegare sulla nostra spiaggia e sui viali della marina a tutela della sicurezza personale degli Agenti di Polizia Municipale nel contrasto ai venditori abusivi e per supplire alle carenze di organico.

L’utilizzo delle unità cinofile permetterebbe  i seguenti vantaggi:

a)    L’Agente della P.M., conduttore, con il cane esercita una pressione psicologica, moltiplica le forze, può sostituire un gruppo di Agenti;

b)    Consente uno straordinario rapporto costi-benefici ( un Agente di P.M.) costa 30.000 euro l’anno contro i circa 4.000 euro/ anno del cane e compensa in fase operativa l’impiego di almeno 3/5 uomini);

c)    Aumenta la sicurezza del personale operante;

d)    Offre un servizio qualificato ai cittadini, crea rispetto e simpatia.

Quindi l’integrità fisica del personale sommata al risparmio economico  dimostrano la convenienza dell’impiego dell’unità cinofila.

Non comprendo, pertanto, la contrarietà dichiarata  dall’Ass. Sadegholvaad alla mia  proposta di impiegare le unità cinofile nel contrasto all’abusivismo commerciale, che consentirebbero di presidiare in modo agevole la spiaggia, i camminamenti, i lungomari , ottenendo sicurezza e risparmio del personale.

Naturalmente  le modalità di impiego delle unità cinofile nella Polizia Municipale, come già detto, possono essere molteplici .

L’istituzione dei nuclei cinofili qualificherebbe l’immagine della nostra Polizia Municipale e della nostra città che dimostrerebbe di avere a cuore i problemi della legalità e sicurezza.

Spero, quindi, che anche a Rimini si possano istituire i  nuclei cinofili come in altre città italiane, superate le pregiudiziali ideologiche o di schieramento.

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Ho chiesto di intitolare la Rotonda del Grand Hotel all'Avv. Pietro Palloni - Podestà di Rimini 1929-1933 - Realizzatore del Lungomare- e di altre importanti opere pubbliche per ricordare ai Riminesi il Grande Amministratore della Città.
   

21/07/2014

Ricordare un grande Amministratore di Rimini negli anni ’30, ricorrendo all’intitolazione di un luogo pubblico,  significa il riconoscimento doveroso della città, dopo tanti anni di silenzio, il recupero della memoria storica e dell’identità perduta.

Tra i personaggi riminesi dimenticati dalle Istituzioni, c’è l’Avv. Pietro Palloni  (1876-1956), Podestà di Rimini dal 24 Aprile 1929 al 29 Settembre 1933, di cui sono ancora  “proverbiali” e  “popolari”  l’onestà e  la capacità, quel sentire comune “an so’ miga Paloni”,  come ha riconosciuto lo studioso Liliano Faenza, nel suo saggio  del 1992 “Paga Palloni “  (Guaraldi Editore).

Le scelte della sua Amministrazione straordinaria furono decisive e lungimiranti per un nuovo, moderno e funzionale  assetto socio –urbanistico della città e per promuovere il nostro turismo.

Realizzò nell’ottobre 1932 il pareggio di Bilancio del Comune, ereditato in disavanzo,  con una revisione generale “ante-litteram” delle finanze e delle spese della macchina comunale.

Affiancò al  risanamento finanziario un intenso programma di lavori pubblici, con la realizzazione di  grandi idee, con la creazione di migliaia di posti di lavori e di migliaia di giornate lavorative a fronte della disoccupazione, tant’è si disse che la “ città era diventata un operoso cantiere a direzione municipale “.

Attento alle  esigenze della città, dalle sue frazioni alla zona balneare, promosse  lavori di viabilità, di pavimentazione, di fognatura, di condutture dell’acqua, di illuminazione, igienici e di edilizia pubblica.

Nel quinquennio della sua Amministrazione, ricordiamo: la ristrutturazione delle palazzine Roma e Milano, la trasformazione a monte e a mare dei  piazzali del Kursaal,  l’acquisto e il riammodernamento del Grand Hotel, costruito nel 1908, la realizzazione nelle adiacenze di Villa Adriatica, con la cessione di un’area di sua proprietà,  di un teatro provvisorio in legno capace di mille posti, chiamato anche Arena del Mare per gli spettacoli di opera leggera e varietà, l’allargamento e illuminazione di viale Regina Elena insieme alle vie limitrofe.

L’opera più importante dell’Amministrazione Palloni, storica, resta  il Lungomare, che a lavori conclusi, apparve ai riminesi e ai forestieri come “una fascinosa terrazza, ai margini di un ampio e vellutato arenile, un poco sopraelevato rispetto ad esso, ed affiancato da due spaziosi marciapiedi “.

Il Lungomare di Palloni si realizzò  con il primo tratto dal Porto canale al Kursaal nel 1932 e con il secondo tratto dal Kursaal all’Ausa nel 1932-1933
 
Quest’opera qualificò l’immagine di Rimini, città balneare, fece scoprire agli stessi  Riminesi quella “marina” poco frequentata, cambiò le loro  abitudini con il  piacere del passeggio e dell’incontro sul lungomare.


 

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La Notte Rossa a Rivabella promozionata dal Sindaco Gnassi.
   

17/07/2014

Il sito ufficiale di Informazione Turistica della città di Rimini aveva  pubblicizzato tra gli eventi della Notte Rosa 2014 ,  la “Notte Rossa-No panic hostelin una ex pensione  di Rivabella,  “ Villa Manzi “, sita  sulla spiaggia, in mezzo ad altri alberghi, in condizioni strutturali pericolanti e transennata per ragioni di sicurezza.

Nonostante il pericoloso e fatiscente stato dell’edificio, questo è stato il contenitore della  cosiddetta Casa della Cultura Indipendente,  da venedi 4 Luglio a domenica 6 luglio, con accesso gratuito, dalle 15 a tarda notte, di “mostre- drink & food- live music- performance-  a cura di Opificio Beccadelli e No panic Therapy.  

La Notte Rossa- No Panic Hostel per tutta la notte di Sabato 4 luglio fino alle ore sei del mattino di domenica, a detta degli albergatori, ha visto  musica sparata a tutto volume sulla  spiaggia dell’ex pensione a pochi metri dalle camere degli alberghi vicini con la reazione rabbiosa dei turisti, costretti ad una intera notte in bianco.

Anche il Sindaco Gnassi ha presenziato all’ “evento” sembra  verso le due del mattino.

Pure le Forze dell’Ordine sono intervenute,  ma queste chiamate dagli Alberghi vicini, per calmare i turisti esasperati, dichiaravano di non potere “fare nulla” in quanto tutto ciò era stato  regolarmente autorizzato con tanto di permessi.

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RENZI: SENTENZA O NON SENTENZA, ERRANI SE AVESSE VOLUTO SALVAGUARDARE LA DIGNITA' DELLA REGIONE SI SAREBBE DOVUTO DIMETTERE GIA' 4 ANNI FA.
   

09/07/2014

“Le dimissioni di Vasco Errani sono un atto dovuto e, a mio modo di vedere, sarebbero dovute arrivare, già da qualche anno, cioè da quando la Magistratura ha presentato il rinvio a giudizio per suo fratello, dopo l’esposto presentato dal sottoscritto il 7.1.2010, alla Procura della Repubblica di Bologna e alla Procura Regionale della Corte dei Conti, sulla vicenda Terremerse.

In Italia siamo tutti innocenti fino al terzo grado di giudizio, ma quando ci sono dei documenti inconfutabili, almeno per onestà intellettuale e sicuramente per rispetto delle Istituzioni, un passo indietro e dire “ ho sbagliato” sarebbero sì, atti dovuti.

Se veramente Vasco Errani avesse voluto salvaguardare la dignità dell’Istituzione Regione Emilia Romagna, innanzitutto non avrebbe fatto bocciare la mia richiesta di una commissione d’inchiesta presentata in Consiglio Regionale, nel novembre 2009, nella quale chiedevo di valutare la revoca del contributo di 1 milione di euro erogato dalla Regione alla Cooperativa Terremerse, per la realizzazione di una cantina vinicola.

Cantina, che in base al certificato di conformità edilizia ed agibilità rilasciato dal Comune di Imola, vedeva attestata la sua ultimazione dei lavori, ben 18 mesi dopo, dal termine previsto per ricevere il finanziamento.

E qui caro Presidente Errani, non è questione di falso ideologico o meno, di condanna od assoluzione, ma è questione di amministrare la Regione nel rispetto delle normative vigenti.
 
Non a caso, il Tar di Bologna ha chiesto la restituzione del milione di euro alla Regione, da parte dell’attuale società che ha incorporato la Cooperativa Terremerse, in quanto, in base alla documentazione fotografica risultante dalle indagini, quella cantina, nell’aprile del 2006, era molto distante dalla sua ultimazione.
Sottolineo stiamo parlando di documentazione fotografica.

Non a caso, la condanna di Selva Casadei, in data 21 settembre 2013, il funzionario dei Servizi Aiuti alle Imprese della Regione Emilia Romagna, che firmò il verbale, riconosciuto dal giudice falsamente, dell’ultimazione lavori dello stabilimento enologico entro il 31 maggio 2006 (termine perentorio per ottenere i finanziamenti suddetti) conferma che la truffa ai danni della Regione ci sia stata.

Sentenza o non sentenza, perciò, sulla vicenda Terremerse, l’interesse della Regione Emilia Romagna non è stato tutelato e Vasco Errani non si può esimere da questa responsabilità.

Ecco perché le sue dimissioni sarebbero state già un atto dovuto almeno 4 anni fa.”


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Eliminare gli allagamenti nel Centro Storico: accertare le cause e le responsabilità e rimborsare i danni
   
05/07/14
 
A seguito della pioggia di giovedi scorso 26 Giugno si sono ripetuti gli allagamenti in diverse parti della Città ed in particolare in una decina di negozi di  Via Castelfidardo e in una ventina di case e garage di Via Santa Chiara, oltre che in Corso d’Augusto.

I commercianti e residenti sono esasperati dai danni causati dall’acqua e dai liquami fuoriusciti dalla fognatura pubblica che si ripetono ad ogni pioggia di media forte entità.

Il Comune ed Hera non hanno mai rimborsato i danni, nonostante l’incasso della  tariffa fognatura pagata dai cittadini.

In particolare, gli allagamenti in Via Castelfidardo, secondo quanto confermato dai negozianti,  accadono  dopo la ricostruzione del collettore fognario nel 2002-2003,  dalla Via IV Novembre alla tombinatura della fossa Patara e dalla Fossa Patara all’angolo di Via Michele Rosa, durante i lavori  di ripavimentazione di Via Castelfidardo.

Peraltro, Hera pubblicamente afferma con assoluta certezza :

che “l’apertura delle paratie  a mare non ha alcuna influenza sugli allagamenti del Centro Storico, tant’è che quando non si aprono si allaga Piazza Kennedy , cioè il punto più basso della rete e non il centro storico che si trova qualche metro di altezza più in alto”.

Che “l’apertura delle paratie dello  scolmatore Ausa è avvenuta alle ore 15.31 anticipata al 30% di riempimento del collettore rispetto al 60% previsto“.

Invece, secondo un tecnico privato, addetto ai lavori, Piergiorgio Cappelli,  c’è stato come l’anno scorso “un colpevole ritardo nell’apertura delle paratie a mare  in quanto le grandi e capienti tombinature del bacino centrale si sono riempite in pochissimo tempo, molto prima della sbandierata apertura delle 15,31. I tombini delle parti basse del centro non solo non ricevevano, ma rigettavano la gran massa d’acqua che non poteva defluire in mare. Le testimonianze confermano che dopo le 15.35 le fogne iniziavano a ricevere”.


Poiché, dinnanzi a queste spiegazioni contrastanti,  è  necessario accertare le cause e le responsabilità  per  eliminare gli allagamenti nel centro Storico, ho chiesto nel Consiglio Comunale di ieri sera  con una  interrogazione:

1)     Quali sono, le cause degli allagamenti di negozi e abitazioni, avvenuti giovedi 26 giugno 2014, in Via Castelfidardo,  Via Santa Chiara, Corso d’Augusto  visto che Hera, il gestore responsabile del sistema fognario, afferma che l’apertura delle paratie a mare non ha alcuna influenza sugli allagamenti del Centro Storico, al contrario del parere  di altri addetti ai lavori;

2)    L’eliminazione urgentemente delle cause degli allagamenti o le criticità ricorrenti della rete fognaria in Via Castelfidardo, Via Santa Chiara, Corso d’Augusto per garantire la sicurezza idraulica del centro storico;

3)    L’accoglimento dal Comune e da Hera , nelle more degli interventi urgenti da realizzare, della richiesta di negozianti e abitanti per la fornitura gratuita di paratie ad hoc (il cui costo unitario dalle ditte specializzate supera i mille euro) da installare per prevenire gli allagamenti con il prossimo “temporale”;

4)    Il rimborso dal Comune ed Hera dei danni documentati ai negozianti di Via Castelfidardo e agli abitanti di Via Santa Chiara  per gli allagamenti subiti a causa del cattivo funzionamento del sistema fognario durante la pioggia di giovedi scorso, visto che trattasi di cittadini che pagano la tariffa della fognatura;

5)    Come il Comune od HERA  intendono  procedere nella richiesta di rimborso danni all’URP di 300 cittadini per  l’evento piovoso del 24 Giugno 2013, senza continuare a “ palleggiare” o “ rinviare “  responsabilità  dirette e locali al Governo e alla Regione sull’accoglimento  o meno dello stato di calamità naturale .

L’Assessore Visentin, in attesa della risposta scritta, ha detto che sono da approfondire le cause degli allagamenti, per trovare le soluzioni.      

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Renzi contro Gnassi e la sua maggioranza che vogliono "tappare la bocca" all'opposzione
   

05/07/2014

Nell’ultima seduta del  Consiglio Comunale, giovedì scorso, il Sindaco Gnassi e la sua maggioranza hanno  tagliato    drasticamente  del 150% i tempi di intervento dei Consigliere Comunali nella discussione delle Mozioni.

La Mozione è l’unico strumento possibile da parte dei Consiglieri dell’opposizione per presentare proposte amministrative da discutere in Consiglio Comunale, altrimenti costretti ad esaminare solo le delibere della  Giunta Comunale.

Vogliono “tappare la bocca” ai consiglieri di opposizione, riducendo gli spazi delle loro proposte per la città, mortificando la democrazia.

In spregio al Regolamento del Consiglio Comunale, infatti, i tempi riservati al Consigliere  proponente della Mozione sono stati ridotti  a 3 minuti per la presentazione,  ad  1 minuto per la replica , ad 1 minuto per la dichiarazione di voto; in totale 5 minuti rispetto ai 13 minuti previsti o addirittura ai 23 minuti se la Mozione non è stata esaminata  in Commissione .      

Va sottolineato che le Mozioni sono tutte dei Consiglieri di minoranza, in quanto fanno seguito alle risposte insoddisfacenti  del Sindaco o degli Assessori alle interrogazioni.

Faccio presente che su 22 mozioni iscritte all’ordine del giorno del Consiglio Comunale, 8 sono  a firma del  Consigliere Renzi che attendono da anni o da mesi per essere discusse:

1)    Mozione del 6.11.2012:  “Incrocio Via Dante- Via Roma: eliminare i 19 semafori con la realizzazione di una rotatoria per rendere fluido il traffico e ridurre l’inquinamento ambientale della zona circostante”;
2)    Mozione del 12.6.2013:  “Pista ciclabile: pericolosa e costosa. Occorre una riqualificazione complessiva del Lungomare”;
3)    Mozione del 29.10.2013:  “Istituire i nuclei cinofili nella Polizia Municipale di Rimini per la tutela della legalità e della sicurezza nella nostra città “;
4)    Mozione del 21.2.2014:  “Interventi per ridurre le colonie di piccioni e di bonifica igienico sanitaria nel centro storico “ ;
5)    Mozione del 11.4.2014: “Il Comune elimini le scritte con vernice spray che deturpano le facciate delle case e la città, si faccia carico delle spese per i danni subiti dai cittadini, sporga denuncia per individuare e sanzionare i responsabili”;
6)    Mozione del 30.10.2013: “Realizzare i servizi igienici pubblici a Rimini “;
7)    Mozione  del 14.5.2014: “Basta con il degrado: demolire l’ex bar Pizzeria del sottopassaggio del grattacielo e riqualificare il giardino della Stazione”;
8)    Mozione del 8.10.2013: “Casa protetta per anziani di Covignano: spesi 4,5 milioni di euro per ristrutturare un immobile con 53 posti letto, ancora inutilizzabile dopo 13 anni”.  

Se queste Mozioni non sono state ancora discusse, non è certo responsabilità del sottoscritto sempre presente fino all’ultimo minuto delle sedute  consigliari, ma sicuramente è dovuto al comportamento dei consiglieri di maggioranza che chiedono spesso e volentieri ufficialmente di interrompere o terminare i lavori consigliari.

Per non parlare della “scorrettezza  intellettuale di Gnassi e dei suoi consiglieri di maggioranza“ come nel caso della Mozione sulla “Rotatoria Via Dante-Via Roma“:
-    presentata il 7.11.2012;
-    esaminata in Commissione il 28.1.2013;
-    discussa in Consiglio Comunale il 13.6.2013 con il parere contrario della  Giunta ma con  richiesta della maggioranza di ritorno in Commissione per approfondimenti;
-     riesaminata in Commissione  l’11 Novembre 2013;
-    reiscritta all’ODG del Consiglio Comunale dal 21.11.2013 con ripetute richieste di rinvio della discussione dal  capogruppo di maggioranza.

Un iter durato quasi due anni, fino alla discussione “liquidatoria” di giovedi scorso, quando l’Ass. Biagini ha espresso il parere contrario, definendo la mozione “superata“, avendo pochi giorni prima il Sindaco  “proclamato“ a grandi titoli sulla stampa, la volontà di realizzare la medesima rotatoria per fluidificare il traffico

Dinnanzi a questi  comportamenti del Sindaco e dei Consiglieri di maggioranza che vogliono esautorare le proposte di un Consigliere di opposizione, ho dichiarato di abbandonare per protesta i lavori del Consiglio Comunale. 

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L�??Amministrazione Gnassi: dietro le feste, solo più tasse!
   

28/06/2014

Il Bilancio di Previsione 2014 del Comune di Rimini, approvato  giovedì notte,  con il   mio voto contrario e di altri consiglieri della minoranza, ha  confermato per il terzo anno consecutivo che la Giunta Gnassi è l’Amministrazione delle Tasse.

Ha applicato la TASI sull’abitazione principale con l’aliquota massima del 3,30 per mille, triplicando, rispetto all’anno scorso (2013), la tassazione sulla prima casa  anche perché sono state eliminate le detrazioni di 200 euro fisse previste dalla sostituita IMU sull’abitazione principale e di 50 euro per ogni figlio.

Sugli altri immobili ha aumentato le aliquote IMU  al massimo sulle “seconde” case dal 9,90 per mille al 11, 04 per mille e sui terreni agricoli dal 7,60 per mille al 8,90 per mille, mentre ha confermato le già aumentate aliquote, rispetto alla aliquota base, sulle abitazioni sfitte (10,60 per mille), sulle abitazioni locate alle condizioni dei patti territoriali (7 per mille) e sugli immobili ad uso produttivo (8,90 per mille).

Quest’anno, tra TASI e IMU, i Riminesi verseranno 83,3 milioni di euro, 13,4 milioni di euro in più dell’anno scorso, di cui 54,1 milioni di euro al Comune (42,9 milioni di IMU + 11,2 milioni di TASI) e 29,2 milioni di euro da IMU allo Stato.

La tassazione degli immobili in tre anni  è aumentata di quasi 50 milioni di euro, oltre il 150%, passando dai 34 milioni di euro dell’ICI del 2011 agli 83 milioni di euro di IMU + Tasi del 2014.    

L’Amministrazione Gnassi con questa esosa tassazione locale ha incassato, senza averlo mai detto, dal suo insediamento, in tre anni, 60 milioni di euro in più, rispetto ai minori trasferimenti dello Stato di 22 milioni di euro, invece, continuamente lamentati.

Ha colpito principalmente la proprietà degli immobili, alla faccia della tanto declamata “ridistribuzione” del carico fiscale attraverso l’attivazione di tutta la “tastiera tributaria”.   

Ha riproposto l’ADDIZIONALE COMUNALE IRPEF dello 0,30% in modo univoco sui redditi superiori ai 17.000 euro respingendo il mio emendamento che chiedeva almeno l’applicazione progressiva per scaglioni di reddito, 0,10% (17.000 - 28.000 euro), 0,20%(28.000-55.000 euro), 0,30%(55.000-75.000 euro), 0,40%(oltre 75.000 euro) corrispondenti a quelli dell’IRPEF statale, proposto proprio a salvaguardia delle diverse fasce di reddito e della diversa capacità contributiva, secondo quanto scritto perfino nella Costituzione.

Neanche la maggiore entrata di 6.750.000 euro derivante dalla Imposta di Soggiorno, che viene destinata per 4.515.000 euro  a finanziare  le feste e gli eventi,  quali Capodanno, Notte Rosa, Molo Street Parade, ecc. e per il resto agli interventi di riqualificazione, in sostituzione delle precedenti risorse di Bilancio, è stata considerata per consentire la riduzione del carico tributario.

Alla fine, grazie a tributi e tasse, l’indice della pressione tributaria  pro-capite cresce da 851 euro  ( inizio 2013)  a 856 euro ( inizio 2014).

Mentre, in un momento di recessione come l’attuale, sarebbe stata necessaria   la riduzione delle tasse per creare le condizioni della ripresa.

Ho chiesto di ridurre la spesa corrente
(127.638.000 euro nel 2014 al netto della TARI) di ben oltre la previsione dell’1%, a cominciare dalle consulenze professionali (1.636.000 euro), agli affitti (tra cui, 1.000.000 di euro solo per  l’Immobile di Via Rosaspina), alle spese per prestazioni di servizi (85.000.000 euro) che rappresentano la maggior parte dei costi della macchina comunale, che deve  essere più efficiente e produttiva .  

Invece, la Giunta dopo aver tanto strombazzato la riduzione del debito grazie al Patto di Stabilità, in odore di campagna elettorale, ricorre all’aumento del debito nel triennio  da 111 milioni a 124 milioni con la ricaduta del “peso” sulla spesa corrente, per il pagamento delle rate di ammortamento  dei mutui (interessi +quota capitale) di circa 12 milioni annui.

Le conseguenze di questa manovra della Amministrazione Gnassi sono naturalmente gli aumenti delle tasse a carico delle famiglie e delle imprese, senza più risorse, “disperate” perché non sanno più come fare per sopravvivere in questa grave crisi economica.

 

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Pista ciclabile: come sospettavo un anno fa, non era vero quanto dichiarato dalla Amministrazione Comunale che era stata realizzata con i finanziamenti regionali.
   
21/06/2014
 
Per amore della verità è stato il sottoscritto con una interrogazione  consigliare al Sindaco, a chiedere fin dal 6.6.2013, a lavori in corso di ultimazione, se  era vero quanto dichiarato pubblicamente dall’Assessore alla Mobilità e dal Dirigente dei Lavori Pubblici che la pista ciclabile dal Porto a Miramare , ricavata dalla carreggiata e sul marciapiede, “aveva  beneficiato di fondi regionali”.  

Facevo presente, infatti, che la Giunta Comunale  il 29.1.2013  aveva inoltrato in Regione un altro  progetto,  riguardante l’ampliamento  del marciapiede lato mare con due piste ciclabili nel tratto compreso tra Piazzale Boscovich e Piazzale Kennedy, per una spesa complessiva di 750.000 euro, con la richiesta di finanziamento regionale di 500.000 euro pari al 66,66% dell’importo complessivo e il residuo di 250.000 euro a carico del Comune.   

Non avendo ottenuto risposta al riguardo ho trasformato l’interrogazione in Mozione per fare luce sulle  affermazioni dell’Assessore e del Dirigente  dei Lavori Pubblici che poi, come previsto, sono risultate senza fondamento.

Nella successiva seduta della  Commissione Consigliare del 18.11.2013 , ho ribadito e avuto conferma infatti di quanto scritto nella interrogazione e nella mozione, che il progetto realizzato dal Comune era un altro e diverso da quello approvato dalla Giunta Comunale il 29.1.2013, presentato in Regione, e quindi   comprensibilmente a forte  rischio di finanziamento.

Bene ha fatto la collega Moretti a dare la notizia che la Regione a Gennaio ha revocato il finanziamento anche se per correttezza va detto che  la sua interrogazione nel merito è avvenuta il 27.2.2014,  8 mesi dopo quella del sottoscritto, non “all’inizio”, come attestano i documenti.  

Auguri alla Amministrazione Comunale, ma non  sarà facile ottenere l’ammissione ad un finanziamento regionale, per un progetto presentato a un Bando scaduto il 31.1.2013.

Ricordo che il costo della pista ciclabile è stato di 666.000 euro, in aumento di 221.000 euro rispetto ai 445.000 euro previsti causa i continui rifacimenti di lunghi tratti del lungomare con la cosiddetta “ graniglia gialla” costosa al mq. almeno 4/5 volte in più del semplice asfalto semplicemente colorato, per decine di migliaia di mq. su una lunghezza di 7,5 Km. e una larghezza di m.2,5 senza aver certo  migliorato l’aspetto funzionale ed estetico dell’opera.

Restano, in particolare, fra gli altri, i problemi della sicurezza per la circolazione dei pedoni a contatto con la pista ciclabile ricavata sul marciapiede e i pericoli per i ciclisti causa i pali della segnaletica verticale  o addirittura i lampioni sui cordoli del marciapiede, come sul Lungomare di Miramare.

Per questo ritengo necessaria, a parte il suddetto intervento parziale e precario, la riqualificazione complessiva del Lungomare, come hanno già fatto da anni, altri Comuni della Costa, come Riccione e Misano.    

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La Stazione di Rimini è ancora senza ascensori. Il sottopasso senza barriere architettoniche, realizzato 25 anni orsono, è murato dal 3° binario. Roba da Gabibbo!
   

13/06/2014

Nella Stazione di Rimini perdura la mancanza degli ascensori ai binari ( oggi solo   per il 2° e 3° binario ) nonostante le interrogazioni del sottoscritto quale Consigliere Regionale del 16.10.2007 e del 11.02.2010 e quale Consigliere Comunale del 4.8.2011.

La presenza degli ascensori è indispensabile ai viaggiatori con mobilità ridotta,  quali i portatori di handicap, ma serve a tutti coloro che per diversi motivi ( trasporto bagagli, , trasporto biciclette, passeggini, ecc. )  ne volessero fare uso.

L’assenza dell’accesso con ascensori a tutti i binari non permette la piena funzionalità della Stazione.

RFI ( Rete Ferroviaria Italiana – Società del Gruppo Ferrovie dello Stato) in data 13.11.2009 aveva risposto ad una mia interrogazione in Regione, precisando  che:

1) l’obiettivo del gruppo FS era il completo abbattimento delle barriere architettoniche nelle stazioni come a bordo dei treni;

2) Il piano prevedeva  per la Stazione di Rimini l’estensione a tutti i binari del servizio di ascensori;

3) Per la Stazione di Rimini erano in corso di assegnazione i relativi finanziamenti.

La Stazione di Rimini è la seconda per importanza in Emilia Romagna, dopo Bologna, con oltre 5 milioni di passeggeri all’anno, è collegata all’alta velocità con Frecciarossa e Italo e raggiungibile da Milano in due ore.

Sono migliaia ( circa 3.000 all’anno ) i passeggeri disabili che per mancanza degli ascensori in tutti i binari devono chiamare il Servizio assistenza dedicato  delle Ferrovie.

I portatori di handicap, vengono trasportati a mano, attraversando i binari; questo il  sistema praticato, poco rispettoso delle persone interessate e vietato dalle regole per tutti i passeggeri.

All’inizio degli anni 90, è stato realizzato  un altro sottopasso interno, parallelo a quello principale,  lato Ancona, per superare le barriere architettoniche,  fino al 7° binario, ma che consente ai portatori di handicap l’accesso solo al 2° e 3° binario, poiché  dopo il 3°  binario il suo prolungamento risulta “ murato”  da oltre 25 anni, essendo ancora mancante degli  ascensori e delle uscite sui binari 4°-5°, 6°-7°.   


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