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Basta con la paralisi della viabilità! Basta con le sperimentazioni sulla pelle dei cittadini!

La storia di Castel Sismondo sepolta sotto una colata di cemento armato!

Sottoposto alla attenzione della Corte dei Conti il Lungomare Tintori: fatto e rifatto in pochi mesi!!
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Alla faccia della ludopatia: la "sala delle slot machine" invece della "sala di attesa" nella Stazione di Rimini.
   

08/04/2014

In occasione della analisi sul problema della ludopatia nella commissione consiliare di ieri pomeriggio con l’audizione della Dottoressa Daniela Casalboni, Direttore  del Dipartimento dipendenze patologiche della AUSL di Rimini, ho  fatto presente   quanto segue:

1)    Per combattere la ludopatia che è diventata ormai una piaga sociale con pesantissime ripercussioni sulle famiglie è fondamentale innanzitutto  l’iniziativa  legislativa del Parlamento. Ben venga quindi lo stop di 5 anni a nuove aperture di slot machine e videolottery, proposto da Fratelli d’Italia e recepito nella proposta di legge sul gioco d’azzardo patologico all’esame  della Commissione Affari sociali della Camera, proprio in questi giorni.

Altri provvedimenti legislativi auspicabili sarebbero l’aumento dell’imposta media sulle entrate da gioco attualmente all’11% rispetto all’IVA del 21%  e  sul fermo alla “liberalizzazione  delle “slot” nei pubblici  esercizi.    

2)    Lo Stato ha  un ruolo centrale nella lotta contro questa dipendenza patologica, un fenomeno sempre più dilagante anche a causa della crisi economica.  Basta dire che nel 2011 la Questura, come risulta dalla documentazione della ASL, avrebbe rilasciato nella  nostra Provincia 63 nuove licenze per le sale scommesse. Ma anche il Comune dovrebbe fare la sua parte ed attivarsi sempre e  in tutti i modi  con la ragione del pubblico interesse sul fronte di questa emergenza del nostro tempo.

E’ incredibile, infatti, che nella Stazione di Rimini, nonostante la mia interrogazione consigliare del 4.8.2011,  si sia realizzata una sala giochi con slot machine, che ha occupato parte del bar-pizzeria e lo spazio riservato all’uscita dalla stazione, quando chiedevo al Sindaco, invano,  di intervenire presso Cento Stazioni Spa per ripristinare, invece, una sala di attesa, visto che attualmente i passeggeri in transito, dispongono solo di 25 posti a sedere, esposti ai quattro venti, sulle panchine nel corridoio di accesso alla biglietteria. 

Purtroppo, anche per l’inesistente interessamento o iniziativa  del Sindaco, la  Stazione di Rimini  offre ai suoi  milioni di passeggeri  una sala  con slot machine, invece di una sala di attesa

Alla faccia, di tante belle parole, poi,  sulla lotta alla ludopatia…. 

 

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Il Comune rimuova le scritte che deturpano le facciate delle case e l'immagine della città.
   
04/04/2014
 
Le scritte con vernici spray con cui erano state imbrattate le facciate delle case e dei palazzi pubblici nel  centro storico ( Vie Sigismondo, Bertola, Corso d’Augusto, Corso Giovanni XXIII° , Via, Mameli, Via Tonti ecc.) in occasione della manifestazione antifascista del 22.3.2014,  inneggianti all’odio politico e alla istigazione a delinquere, oltre a deturpare gli immobili e l’ immagine della città, nonostante siano trascorse due settimane, non sono state ancora rimosse.

Perciò, ieri sera in Consiglio Comunale, con una interrogazione al Sindaco ho chiesto che il Comune provveda alla eliminazione delle suddette scritte  con il ripristino diligente delle tinteggiature delle facciate danneggiate non solo nei palazzi pubblici ma anche negli edifici privati, facendosi carico dei danni subiti dai cittadini, per l’immagine decorosa della città.

Non solo, il Comune deve presentare denuncia, costituendosi parte “lesa” a nome della città,  nei confronti dei responsabili  di questi atti vandalici che devono essere individuati e perseguiti dalle Forze dell’Ordine e dalla Magistratura per il risarcimento dei danni.

Il Comune deve svolgere, inoltre, una adeguata vigilanza nelle ore notturne, tramite la Polizia Municipale e le registrazioni delle telecamere, in particolare nel Centro Storico, per prevenire, identificare e sanzionare gli “ imbrattatori” comminando le sanzioni amministrative e l’obbligo del ripristino non solo per i danni al patrimonio pubblico (, già previste dal Regolamento di Polizia Urbana da Euro 100 a euro 600) ma anche per i danni  al patrimonio dei privati cittadini.

Ho chiesto, infine,  che il Sindaco si appelli al Prefetto e al Questore per non autorizzare in futuro manifestazioni di irresponsabili, come quella cosiddetta “antifascista” del 22 marzo scorso, per evitare danneggiamenti agli immobili privati e pubblici, provocazioni politiche, insulti alle Forze dell’Ordine, che non hanno nulla a che fare con la libertà di espressione.

Ritenendo insoddisfacente la risposta dell’Ass. Jamil Sadegholvaad, ho trasformato l’interrogazione in mozione.
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Teppisti antifascisti e danni ai cittadini.
   
23/03/2014
 
In occasione della manifestazione antifascista di sabato pomeriggio 22.3.2014, a Rimini, i muri delle case del centro storico sono stati imbrattati da scritte antifasciste nelle notti precedenti, durante lo svolgimento del corteo, e nella notte seguente la manifestazione, arrecando  notevoli danni alle facciate delle case   e degradando l’immagina della città.

Inoltre, dopo la mezzanotte di sabato, i teppisti hanno imbrattato i muri e il portone della sede provinciale di Fratelli d’Italia-Alleanza Nazionale  e hanno rubato la bandiera di Fratelli d’Italia-Alleanza Nazionale,  esposta sulla facciata.

Quindi teppisti e ladri.

Pertanto, siamo stati questa mattina in Questura per porgere denuncia contro la grave provocazione  politica contro il nostro movimento e i danni subiti alla nostra sede affinchè vengano individuati e  perseguiti  gli autori di queste atti vandalici.

Invitiamo al riguardo le Forze dell’Ordine ad utilizzare la registrazione delle telecamere,  site in Corso Giovanni XXXIII°, per individuare questi delinquenti.

Non solo ci rivolgiamo al Prefetto e al Questore a non autorizzare in futuro queste manifestazioni di irresponsabili per evitare danneggiamenti alle case dei cittadini,  provocazioni politiche, e addirittura insulti alle Forze dell’Ordine.

Chiediamo, inoltre al Sindaco di Rimini, di fare fronte ai danni subiti dai cittadini, rimborsando le spese sostenute per il ripristino delle tinteggiature delle facciate danneggiate.     
 


                                    

Gioenzo Renzi  Consigliere Comunale di Fratelli d’Italia


Marina Mascioni Consigliere Provinciale di Fratelli d’Italia

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La chiusura del Ponte di Tiberio non si può improvvisare! Il rischio è la paralisi della città.
   
Con l’approvazione dello sfondamento di Via Tonale sulla Statale 16, utile soprattutto  ai veicoli sulla Circonvallazione, provenienti da sud, per raggiungere il quadrante urbano  San Giuliano - Rivabella, il Sindaco Gnassi non può pensare di chiudere il Ponte di Tiberio.

Le conseguenze sarebbero l’intasamento della Via Matteotti- Via Dei Mille- Via Roma, già paralizzate durante le manifestazioni fieristiche,  della Via Tripoli, della Via Marecchiese.

C’è un traffico di penetrazione dalle frazioni e dai quartieri della città verso il centro storico per usufruire di servizi, di attività commerciali, di relazioni , che non può essere costretto ad attraversare tutta la città, pena la sua paralisi e l’inquinamento ambientale.

Invece di pensare alla fluidificazione del traffico con l’eliminazione dei semafori agli incroci,  esempio Via Carlo Zavagli o via Gambalunga , con il rischio di incidenti,   sarebbe  bene, intanto, progettare e realizzare quelle rotatorie fattibili sulla Via Roma, all’incrocio con la Via Dante, con la Via Bastioni Orientali, con la Via Tripoli ( con sottopasso), che in Consiglio Comunali chiedo da anni.   

Per procedere alla chiusura del traffico veicolare sul Ponte di Tiberio, innanzitutto, bisognerebbe  conoscere i dati sui conseguenti flussi di traffico , tutt’ora mancanti, su Via Matteotti-Via Dei Mille-Via Roma,  sulla Via Tripoli, sulla Via Marecchiese-Via Valturio, realizzare, prima,  altri interventi essenziali,  come il  nuovo Ponte di attraversamento del Marecchia dalla Via Tonale all’INA Casa, e nuovi  parcheggi di attestamento.  

La chiusura del Ponte non può essere il frutto dell’improvvisazione, come fu già la chiusura, 5 anni fa, del Ponte di Tiberio e della Circonvallazione Occidentale dalla rotatoria “Valturio” a Via Olivieri, per lo spostamento dei banchi del mercato ambulante e il recupero del “fossato” della Rocca malatestiana, voluta ostinatamente dall’allora  Vice Sindaco Melucci e poi revocata  a “furor di popolo”.

Teniamo presente, inoltre, che la pedonalizzazione del Ponte,  purtroppo , dovrà  continuare a fare i conti con l’attraversamento  dell’incrocio con la Circonvallazione Occidentale e  la Via Bastioni Settentrionali, su cui transitano 10.000 veicoli al giorno, in direzione monte-mare.

Ricordo, nell’occasione, che il Ponte di Tiberio per 2000 anni è stato l’unico collegamento da nord della Via Emilia con la Città, fino agli anni ‘30, con la realizzazione,  nel ventennio fascista, del Ponte dei Mille ( ex 28 Ottobre), della Via Matteotti (ex 28 Ottobre)  e l’apertura della Via dei Mille nel Borgo Marina. Sempre negli anni ‘30, dopo la realizzazione della Via Tiberio, era previsto un altro Ponte, alternativo a quello di Tiberio.       

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Sfondamento della Via Tonale sulla Statale 16: non è l'alternativa alla chiusura del Ponte di Tiberio.
   

03/03/2014

Nella Commissione Consigliare III di questa mattina, con la presentazione da parte dei tecnici e dell’Assessore Biagini del progetto preliminare “ Strada di collegamento Via Tonale- Statale 16 “ , ho sottolineato subito,  all’inizio della discussione, quanto segue:

1)    Sono d’accordo sullo sfondamento di Via Tonale sulla Strada Statale 16, utile, dopo la chiusura di Via Stiria, per consentire agli autoveicoli, provenienti in particolare dalla circonvallazione, da  sud,  di raggiungere il quadrante urbano, da san Giuliano Mare a Rivabella, e di evitare comunque il carico di traffico sulla Marecchiese verso il Centro città. Anzi la sua realizzazione avrebbe dovuto essere contestuale alla rotatoria del “ baseball”, magari più piccola e spostata verso lo stadio del “ baseball”, che avrebbe consentito un innesto ancora più agevole della  stessa  Via Tonale ;  

2)    Non condivido assolutamente, invece,  che la strada di collegamento via Tonale –Statale 16 offra una valida alternativa all’attraversamento del Ponte di Tiberio, dirottando il traffico proveniente da Rimini Nord al Centro Storico, sulla Strada Statale 16;

3)    Il suddetto intervento “Via Tonale - Statale 16”, individuato come prioritario e urgente, in occasione delle celebrazioni del bimillenario del Ponte di Tiberio, per togliere il traffico veicolare sul ponte,  avrà al riguardo  un risultato minimale da un lato e controproducente dall’altro ,  in quanto scaricherà il traffico sulla direttrice Via Matteotti, Via Dei Mille- Via Roma, già quotidianamente intasata e per non dire paralizzata durante le manifestazioni fieristiche;

4)    Il Sindaco non aveva bisogno di aspettare il 2014 e del Masterplan, per chiudere il Ponte di Tiberio, e dirottare  il traffico sulla Via Matteotti -Via Dei Mille- Via Roma. Sarebbe stato facile  per chiunque, anche per  un bambino.   

5)    L’ Ass. Biagini, infatti, alla mia domanda, ha escluso  anche la possibilità di realizzare un nuovo ponte di attraversamento del Marecchia dalla via Tonale alla zona dell’Ina Casa e che diventerebbe una priorità.  

6)    Infine, sulla fluidificazione del traffico sulla via Roma, invece delle chiacchiere,   intanto sarebbe bene approvare subito  la mia mozione del 7.11.2012 per realizzare la rotatoria all’incrocio sulla via Dante-Via Roma, e prevedere l’eliminazione dei semafori all’incrocio tra via Roma e Via Tripoli con sottopasso e/o sovrastante rotatoria,  come  chiedo dal 2009  con  ripetute interrogazioni.


 

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Il Sindaco Gnassi, a seguito del mio esposto, citato in giudizio dalla Corte dei Conti per la nomina irregolare del suo Capo di Gabinetto e per il danno arrecato al Comune di 133.000 euro.
   

28/02/2014

Il Sindaco Gnassi sarebbe stato citato in giudizio dalla Procura Regionale della Corte dei Conti per il prossimo 5 Novembre 2014 per l’ irregolare inquadramento  a Capo di Gabinetto in categoria D di Sergio Funelli senza il requisito necessario della laurea e per il relativo danno arrecato al Comune ammontante a 133.000 euro.

Il Sindaco, ieri sera,  in Consiglio Comunale, nella risposta alla mia interrogazione per avere notizie in merito, non ha confermato nulla, nonostante la notizia fosse su tutte le pagine dei giornali.

Sono passati oltre 2 anni dalla mia prima interrogazione consigliare  del 22.12.2011 sulla irregolare nomina di Sergio Funelli a Capo di Gabinetto con la richiesta  di dimissioni, dalla presentazione del  mio esposto alla Corte dei Conti in data 23.1.2012, a cui ho fatto seguito con una seconda interrogazione il 26.9.2013 trasformata in mozione, iscritta all’ODG del Consiglio Comunale, ancora da discutere.

Ma la Magistratura contabile, intanto, sta procedendo, anche se il dibattimento e la sentenza ci saranno il prossimo Novembre.

Per il momento, la Corte dei Conti di Bologna ha quantificato in 133.000 euro, il danno procurato al Comune, per l’assunzione e inquadramento di Funelli dal 20.7.2011 al 31.10.2013, che dovrà essere rimborsato dal Sindaco Gnassi per il 25%, dal Segretario Generale per il 25% e per il 50% in parti uguali dai sette componenti della Giunta Comunale, per le  rispettive responsabilità nel procedimento.

Avevo sostenuto, subito dopo la nomina, che quell’inquadramento in categoria D del Capo di Gabinetto era irregolare, perché  Sergio Funelli non aveva il titolo di studio necessario, la laurea.

Avevo poi denunciato l’eccessiva “indennità ad personam” di 38.000 euro al Capo di Gabinetto, quasi il doppio rispetto alla retribuzione base contrattuale di 23.000 euro, prevista dal Contratto Nazionale di Lavoro per il pubblico impiego, che assieme ai contributi e TFR, hanno comportato una spesa complessiva annua per il Comune  di circa 90.000 euro.



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Elezioni primarie di Fratelli d'Italia a Rimini: grande partecipazione popolare, la più elevata in Regione per la scelta dei Grandi Elettori.
   
Esprimiamo la nostra più grande soddisfazione per la grande partecipazione  popolare alle “primarie” di Fratelli d’Italia a Rimini, di gran lunga superiore alle altre Province della Regione, che hanno visto  1291 cittadini ( 984 a Rimini sabato e domenica  e 307 a Riccione solo domenica) fare la fila per votare nella nostra sede di Rimini e nel “gazebo” di Riccione   i Grandi Elettori al prossimo congresso nazionale, scegliere  il simbolo del Movimento ed esprimersi sulle “ primarie delle idee”.

Strepitosa in questo contesto la partecipazione al voto di circa 250 giovani tra  16 e 24 anni.  

Ringraziamo tutti coloro che con consapevolezza hanno dimostrato di avere a cuore la nascita e crescita della Nuova Destra nella nostra Provincia  per il cambiamento della politica e l’alternativa di governo a livello locale e nazionale.

Un grazie particolare a tutti i militanti che con entusiasmo e spirito di sacrificio hanno collaborato per l’efficiente organizzazione di queste primarie e hanno presieduto per 8 /10 ore consecutive i seggi elettorali.

Ci fa piacere che i voti di preferenza abbiano premiato con il 65%   in particolare il gruppo dei militanti che hanno aderito fin dalla fondazione, nel Gennaio 2013, a  Fratelli d’Italia a Rimini e che con l’azione costante e concreta  svolgono con passione  il proprio impegno politico.

Da sottolineare l’interesse per queste “elezioni primarie” che  ha coinvolto per la prima volta non solo gli elettori di Fratelli d’Italia e di tutto il Centro destra  ma persino quelli  di altri orientamenti politici.

Trasmettiamo l’elenco degli eletti con le preferenze :

Renzi Gioenzo            voti     357

Mascioni Marina          voti    322

Colombo Adriano        voti    266

Di Lorenzo Claudio      voti   229

Pongiluppi Sesto         voti   215  
   
Guglielmi Valentina      voti   213

Simonte Bruno             voti   198

Carrano Vanessa         voti   184

Brandi Federico            voti   183

Montevecchi Matteo     voti   178

Galini Morena               voti   171

Corbelli Marco              voti   156

Fratti Edgardo              voti   151

Masucci Lino                 voti   142

Tonini Emanuela           voti   138
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GIORNO DEL RICORDO Lunedi 10 Febbraio -0re 20,30- GIARDINO VITTIME DELLE FOIBE - Fiaccolata per ricordare il genocidio delle Foibe e l'esodo giuliano dalmata. I riminesi sono invitati a partecipare.
   

09/02/2014


A Rimini, esiste il Giardino  dedicato alle “ Vittime delle Foibe”   grazie all’Ordine del Giorno  presentato dal sottoscritto in Consiglio Comunale il 26.2.2004 e approvato, dopo 9 mesi di ostruzionismo di Rifondazione Comunista,  dal Consiglio Comunale  con 24 voti favorevoli e 5 astenuti. Poi ci sono voluti 4 anni all’allora  Sindaco Ravaioli per applicare la Delibera e  per installare la Targa toponomastica.

La mia proposta di intitolazione ai Martiri delle Foibe avvenne durante il dibattito  in Parlamento della Legge  30 Marzo 2004 che istituiva il  10 Febbraio “ Giorno del Ricordo in memoria delle Vittime delle Foibe e dell’esodo giuliano-dalmata” data   del vergognoso trattato di pace (10.2.1947) che impose all’Italia di cedere alla Yugoslavia le terre d’Istria, Fiume, e parte della Dalmazia, dalle quali esodarono oltre 350.000 italiani.

E’ stato naturale pensare a quell’area verde, retrostante la Stazione lato mare e il Grattacielo, denominata Piazzale Carso, contigua idealmente e  fisicamente con Viale Trieste, Via Monfalcone, Via Pola, Via Fiume, Viale Nazario Sauro, l’Eroe Medaglia D’Oro, Martire di Capodistria.       

Ma, soprattutto, ho sentito il dovere della nostra Città di Rimini  di onorare quei Martiri, declassati in Consiglio Comunale con ipocrisia a Vittime, quelle migliaia di italiani, colpevoli solo di essere tali, gettati nelle foibe, deportati, fatti sparire, eliminati, vittime dell’odio politico ed etnico dei partigiani comunisti di Tito, che la storiografia ufficiale per 60 anni ha voluto  ignorare, nascondere agli studenti nei libri scolastici, mistificare, o addirittura giustificare.

Da allora, nel Giardino delle Vittime delle Foibe, dimenticato dalle cerimonie  ufficiali, ogni anno, il 10 Febbraio, invitiamo e  incontriamo i giovani e gli anziani, i famigliari degli esuli, i riminesi,  per Ricordare e Onorare questi  nostri Fratelli.


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Casa Protetta per Anziani di Covignano: il Sindaco non può scaricare le colpe dell'Amministrazione Comunale sempre sugli gli altri.
   

03/02/2014

La discussione della mozione del sottoscritto “Casa Protetta per anziani di Covignano”   nella Commissione Consigliare terza di questa mattina ha confermato per bocca dei Dirigenti Comunali tutto quanto detto e scritto.

L’operazione Casa protetta è stata Deliberata dal Consiglio Comunale nel 1999;

nel 2000 è stato costituito il diritto di superficie ammontante a 1.800.183 euro oltre all’Iva ( in aumento nel frattempo  al  22%) sull’immobile adiacente il Convento   per la durata di 44 anni a partire dal 1° Gennaio 2000 con rate annuali di 49.444 euro, di cui già versate 10 annualita per 410.838 euro  e 34 annualità residue;,

ci sono voluti 3 anni al Comune per approvare nel 2003  il progetto di ristrutturazione dell’immobile comprendente tre piani ( interrato, terra , primo piano) ;

l’appalto è stato assegnato due anni dopo,  nel 2005, alla impresa costruttrice Deco Srl di Roma, a cui è subentrata nel 2006 la  Ditta CMR di Viterbo, subentrata a sua volta  nel 2007 dalla Comagei di Civitavecchia ;

i lavori sono durati 9 anni, e costati 3.870.621 ( in aumento di 1.304.000  euro dall’importo contrattuale di 2.565.751 ) ma  non sono ancora terminati, resterebbero quelli esterni, piazzale, illuminazione per circa 200.000 euro. ;

Il collaudo sarebbe previsto per il prossimo mese di Marzo 2014;

Alla fine la Casa Protetta Anziani di Covignano per 53 posti costerebbe 6.000.000 di euro, di cui già spesi 4.500.000 euro..

Ma, l’Assessore Lisi e i Dirigenti non hanno ancora indicato la data di apertura.

Dopo il collaudo, è stato detto, ci vorranno 8 mesi per il Bando per affidare la gestione, poi al gestore occorreranno altre 5-6 mesi per arredare e attrezzare la struttura, ( spesa 300-400.000 euro) e assumere il personale ( 40 unità) .

Insomma, salvo altri problemi, per aprire la Casa Protetta ci vorrà un altro anno e mezzo, bisognerà aspettare sicuramente il  2015.

E dire che c’è stata perfino una finta inaugurazione della Casa Protetta, senza luce, riscaldamento, scarichi fognari, nel maggio 2011 a ridosso della campagna elettorale. 

Nel frattempo, però, continuiamo ad essere gli ultimi in Regione, per posti letto degli anziani non autosufficienti nelle case protette e nelle RSA della nostra Provincia  , non rispettiamo il  previsto parametro regionale del 3%  anziani sopra i 75 anni, ci mancano almeno 100 posti, a  cui provvediamo in parte con un utilizzo  improprio delle casette di Via Ovidio dell’Ospedale Infermi.

Sarebbe stato responsabile, dopo i  6 milioni di soldi pubblici ( 1.800.000 euro della Regione), e i  15 anni  trascorsi, che  il nostro Sindaco invece di scaricare regolarmente le colpe sugli altri , avesse promosso una inchiesta, come ho detto in Commissione,  sui ritardi, le inefficienze, i mancati controlli, la limitatezza progettuale della  Amministrazione Comunale, per segnare finalmente una svolta. 


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Quando il Sindaco Gnassi trasferirà la Moschea del Borgo Marina? Occorre la volontà politica.
   

17/01/2014

Dopo l’operazione della Polizia Municipale nel Borgo Marina con l’arresto di 60 spacciatori di droga, sperando che il miglioramento della situazione su questo fronte non sia temporaneo ma durevole con la continuità dei controlli da parte della P.M. e delle Forze dell’Ordine, restano gli altri problemi che hanno snaturato il Borgo Marina in ghetto afro-asiatico.
    
In particolare, la concentrazione dei  negozi asiatici, a cui si rivolgono nei mesi estivi i venditori abusivi sulla spiaggia, i phone center con i bivacchi sui marciapiedi, gli appartamenti affittati agli stranieri e riempiti di notte all’inverosimile.

E’ ancora irrisolto il trasferimento della Moschea di Corso Giovanni XXIII°  in un’altra zona della città, in un edificio più compatibile ed accessibile come luogo di culto , per eliminare l’impatto sulla zona dalla moltitudine dei suoi frequentatori.

Il problema del trasferimento della Moschea, insediatasi in Corso Giovanni XXIII° nel 2004, in una casetta, destinata catastalmente ad uso ufficio ma utilizzata come luogo di culto, inadeguata anche per ragioni di sicurezza a contenere molte persone, senza parcheggi per cicli, moto, auto e la conseguente occupazione dei marciapiedi , passi carrai ,strade, si trascina ormai da dieci anni, dall’impegno dell’ex Sindaco Ravaioli annunciato nel 2005 in occasione della sua visita ufficiale alla Moschea, fino all’impegno del Sindaco Gnassi  assunto nel settembre 2011 in un incontro con il rappresentante del Centro Islamico sig. Alessandro Cavuoti, e ribadito dal Sindaco  il 28 Aprile 2012 in occasione della fine lavori di riqualificazione delle Vie Mameli e San Nicolò.

Poiché le precedenti quattro  interrogazioni del 28.7.2011,  15.9.2011, 2.8.2012, 24.1.2013, che ribadivano la necessità del trasferimento della Moschea del Borgo Marina, sono rimaste senza esito, ho presentato giovedi scorso in Consiglio Comunale un’altra interrogazione al Sindaco con richiesta di risposta scritta  per chiedere:

1)    A che punto si trovano gli accordi tra l’Amministrazione Comunale e i rappresentanti del Centro Islamico per concretizzare, dopo le parole e gli impegni assunti in questi anni, il trasferimento della Moschea dal Borgo Marina in un’altra zona della città, per eliminare finalmente i disagi che i residenti subiscono da parecchi anni;

2)    Se il Sindaco non debba sollecitare in modo chiaro e determinato i responsabili della Moschea di Corso Giovanni XXIII° a trovare , in tempi brevi, una soluzione al problema, assecondando con il cambio di destinazione d’uso, se necessario, l’acquisto o affitto da parte loro di un capannone, possibile oggi sul mercato immobiliare a prezzi o affitti ridotti.

In attesa della risposta scritta,  l’Ass. Sadegholwaad ha riconosciuto l’esistenza del problema Moschea nel Borgo Marina. Ho ribadito, però,  che sono già trascorsi  oltre due anni dall’impegno del Sindaco Gnassi, quando, con la volontà politica  basterebbero pochi mesi per il trasferimento della Moschea  e migliorare, così,  l’immagine del Borgo Marina.


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