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Il Sindaco Gnassi mantenga l'impegno di eliminare le barriere architettoniche nel sottopassaggio del Grattacielo di Rimini, annunciato per la fine del 2012.
   

09/06/2014

Questa mattina, in occasione della discussione in Commissione della Mozione del consigliere Tamburini sulle “Barriere architettoniche”  ho riproposto il problema del Sottopassaggio del Grattacielo.

Gli scivoli, realizzati 50 anni orsono, tra le due rampe di gradini, causa la loro eccessiva pendenza e la loro ristrettezza non possono essere usati dalle carrozzelle dei disabili e spesso neanche dai passeggini dei bambini.  

I disabili sono costretti ad un discriminatorio percorso alternativo, più lungo sui marciapiedi di Viale Graziani, sotto il Ponte di ferro, di viale Rodi , e anche più difficoltoso per la pavimentazione  “ a grigliati” sconnessa   dalle radici degli alberi.

Sono 13 anni che chiedo all’Amministrazione Comunale con ripetute interrogazioni ed anche con una petizione popolare sottoscritta nel 2012 da 2.494 cittadini di eliminare le barriere architettoniche con  la ristrutturazione funzionale di   questo  sottopassaggio pedonale, il più attraversato dai cittadini e turisti, che collega il Centro Storico e la Stazione  alla Marina Centro.

Nel Giugno 2012 l’Amministrazione Comunale, invece,  si è limitata ad un intervento di restyling soprattutto estetico con il rifacimento dell’intonaco e la tinteggiatura delle pareti.

I tecnici comunali hanno confermato, anche oggi, la possibilità dell’intervento che sostengo : gli spazi necessari per costruire nuove rampe sul lato monte ci sono, mentre sul lato mare bisogna sottopassare la Via Monfalcone .

Si metterebbero, così,  in sicurezza anche i pedoni che escono attualmente dal sottopassaggio lato mare e attraversano via Monfalcone.


Chiaramente questa opera, indubbiamente costosa, dipende dalle volontà dell’Amministrazione Comunale.

Ricordo che il Sindaco Gnassi aveva enfatizzato l’operazione “ maquilllage” del sottopassaggio  e annunciato pubblicamente  per la fine dell’estate 2012  la ripresa dei lavori  nel sottopassaggio per l’abbattimento delle barriere architettoniche.

Chiedo, pertanto,  mantenga l’impegno assunto per il rispetto delle Leggi vigenti e delle persone , prevedendo già nel prossimo Bilancio la predisposizione del progetto e la realizzazione  dell’intervento .

Sarebbe un segnale importante, non effimero ma concreto, di  accoglienza e di promozione dell’immagine di Rimini.  

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Basta con il vergognoso degrado difronte alla Stazione invece dell'accoglienza turistica.
   

06/06/2014

L’area  di fronte alla Stazione, all’Ufficio di Informazioni e Accoglienza Turistica (IAT), al Box –biglietteria della Start Romagna  è contrassegnata da una folta presenza di ubriachi, nullafacenti, balordi, postulanti, “rissosi”, ladri di biciclette, che offrono una immagine degradata di Rimini .

I turisti che escono dalla Stazione e si dirigono allo IAT, per chiedere informazioni, prenotare gli alberghi, sono costretti a passare davanti ad una aiuola verde “ricoperta” dai nomadi che “bivaccano”,  a salire i gradini di accesso agli ingressi  dello   IAT occupati in massima parte da  persone sdraiate o sedute a terra  che si ubriacano, mentre per i disabili è impraticabile  l’apposita rampa di accesso allo  IAT causa la moltitudine di biciclette “legate “ alle ringhiere.

Il Box della START Romagna, a cui si rivolgono turisti e cittadini per acquistare i biglietti del trasporto pubblico locale, è “assediato”  da  presenze arroganti e preoccupanti.

Il degrado dell’area, inoltre, è peggiorato dal  solito parcheggio disordinato di cicli e moto .

Gli addetti al servizio di accoglienza turistica ( IAT) hanno ripetutamente segnalato al Comune la situazione di degrado e di insicurezza davanti ai loro uffici aperti al pubblico, una pessima immagine di Rimini a chi arriva dalla Stazione, senza mai avere  ottenuto risposta o aver visto interventi di ripristino della legalità, della sicurezza e di rispetto della qualità urbana.    

Ebbene, in mezzo, o a contatto con questa area degradata si trovano le migliaia di turisti e cittadini che ogni giorno   utilizzano i terminal del trasporto pubblico locale.

Per questo, ieri sera in Consiglio Comunale,  con una interrogazione al Sindaco ho chiesto  :

1)    La presenza della Polizia Municipale in questa area antistante l’uscita della Stazione per fare rispettare il Regolamento di Polizia Urbana riguardo ai comportamenti vietati ( sdraiarsi a terra, bivacchi sui giardini, consumare alcolici ) e le norme sulla pubblica sicurezza, coinvolgendo , se necessario, le Forze dell’Ordine per l’identificazione e l’allontanamento dei “fuorilegge”;

2)    L’installazione della video sorveglianza per disporre di maggiori e continui controlli sulla zona;

3)    La cura e pulizia dell’area antistante e retrostante ( gabinetto a cielo aperto)  la Palazzina dello IAT , il Box biglietteria della Start Romagna , abbattendo il “ capanno” per il parcheggio biciclette  in disuso da un anno;   

4)    Di vietare seriamente, sanzionare, rimuovere il parcheggio non consentito di biciclette e moto;

5)    Di utilizzare per il parcheggio di bici e moto l’area, attualmente abbandonata, adiacente al fabbricato delle gestioni merci,  in attesa che il suddetto immobile sia destinato a centrale operativa del TRC ;

6)    Di progettare, intanto,  la realizzazione del centro intermodale ferro-gomma per riorganizzare e riordinare tutta questa area dell’ex scalo merci a servizio della mobilità e del trasporto pubblico.

Ha risposto l’Ass. Sadegholvad limitandosi al “ cercheremo di garantire il migliore Presidio possibile” con la Polizia Municipale e coinvolgendo le altre Forze dell’Ordine, tramite il Comitato per l’Ordine Pubblico e la Sicurezza.

Vedremo se alle parole seguiranno i fatti, sulle altre  richieste, silenzio, in attesa della risposta scritta.

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Biglietteria internazionale per San Marino: un tavolino a cielo aperto sul marciapiede del viale della Stazione. Incredibile in una città turistica come Rimini, neanche in un paese sottosviluppato del terzo mondo!
   

30/05/2014

Da anni in Piazzale Cesare Battisti, sul marciapiede di fronte alla Stazione, di fianco all’Hotel Moderno, opera  su un tavolino all’aperto la Signora Berta Ciavatti come biglietteria internazionale con la vendita di biglietti per le autolinee Rimini-San Marino, per conto delle Ditte Bonelli e Benedettini, concessionarie in pool del servizio.

Questa biglietteria a cielo aperto, al massimo sotto un ombrellone a seconda delle stagioni, della pioggia o del sole, offre una immagine di precarietà ai turisti italiani e stranieri che quando accedono a quel tavolino per l’acquisto dei biglietti per gli autobus diretti San Marino dubitano se trattasi di una vendita abusiva.

Inoltre, esiste il problema della sicurezza, per la presenza nella circostante area della stazione di persone poco raccomandabili , tant’è che proprio due settimane orsono la signora Berta Ciavatti è stata aggredita e derubata da una tossicodipendente della propria borsa personale con l’incasso della giornata, mentre  trasportava il tavolino dietro l’hotel Moderno;

Faccio presente che da circa due anni la Ditta Bonelli Bus ha chiesto l’autorizzazione al Comune per installare a proprie spese nel Piazzale Cesare Battisti un apposito box –biglietteria ma non ha ancora ottenuto la concessione.

Per questo ieri sera in Consiglio Comunale con una interrogazione al Sindaco ho chiesto :

1)    Di conoscere i tempi e le modalità dell’ iter amministrativo effettuato dalla domanda ad oggi ;

2)    Quanto tempo la Ditta Bonelli dovrà ancora attendere, a due anni dalla domanda, per il rilascio di questa autorizzazione, per la quale dopo i pareri dell’Ufficio Suolo Pubblico, dell’Ufficio Arredo, non ancora rilasciati, ci vuole  anche l’autorizzazione edilizia o permesso di costruire;

3)    Di sollecitare la conclusione di questo procedimento burocratico amministrativo per installare questo box biglietteria per risolvere i problemi di funzionalità, sicurezza, immagine per questo servizio pubblico ai turisti che utilizzano i bus Bonelli- Benedettini per visitare San Marino.

Ha risposto l’Assessore Sadegholvaad che il tavolino biglietteria sarebbe risultato addirittura abusivo e che a parte l’autorizzazione alla Ditta Bonelli del box biglietteria,  la soluzione potrebbe anche  essere la condivisione del box di Start Romagna.

Ho replicato sulla urgenza e necessità di autorizzare questo box –biglietteria per le autolinee Rimini San Marino,  se non risulta praticabile, come sembra, l’utilizzo del box di Start Romagna.

Comunque, è incredibile che in una città turistica come Rimini il servizio di  accesso al trasporto pubblico  per San Marino sia offerto da anni  con un tavolino “abusivo”, sul marciapiede.  
 

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Tartassate dalla Giunta Gnassi-Brasini le prime e seconde case con le aliquote massime della TASI e dell'IMU. Le stangate sugli immobili dei riminesi aumentate in tre anni 50 milioni, dai 34milioni (ICI) del 2011 agli 83 milioni (IMU+TASSI) del 2014.
   

22/05/2014

Ritorna pesante la manovra tributaria della Giunta Comunale  con l’approvazione della maggioranza di sinistra, martedi sera in Consiglio Comunale, della TASI e dell’IMU per il 2014.
    
E’ stata approvata  l’applicazione della  TASI solo sull’abitazione principale  con l’aliquota massima praticabile del 3,30 per mille ( 2,5 per mille + lo 0,8 per mille per le detrazioni) rispetto alla aliquota base pari al 1 per mille, stabilita dal Governo..

Poiché il gettito della TASI stimato di circa 11.200.000 euro  concorre al finanziamento dei servizi indivisibili , quali, manutenzione strade, verde pubblico, illuminazione pubblica, trasporto pubblico locale, anagrafe elettorale, polizia municipale, gestione edifici scuole elementari e medie,  di cui beneficiano tutti i cittadini, non si comprende perché questo tributo debba essere pagato  solo dai proprietari della prima casa, con il rischio di essere “incostituzionale”.

E’, di fatto,  una  nuova imposta “patrimoniale mascherata” sulle 42.000 abitazioni principali, gravate dall’IMU  nel 2012,  che era stata   eliminata e rimborsata nel 2013 dallo Stato ai Comuni.  

Per le aliquote IMU, a parte quelle confermate del 2013, dopo i forti aumenti con le  addizionali comunali sulle aliquote base, vengono  ulteriormente aumentate :

le aliquote sui terreni agricoli dallo 0,76% allo 0.89% ;

le aliquote sulle “seconde” case dallo 0,99% al 1,04% ;

Da rilevare che per il 2014 è stata eliminata anche la maggiore detrazione di euro 50 per ciascun figlio del contribuente sull’abitazione principale (esistente negli anni 2012 e 2013) nonostante le difficoltà delle famiglie spesso con  figli  disoccupati a casa. Al riguardo è stato respinto un  nostro specifico emendamento per il suo ripristino.
 
Se, l’anno scorso, l’IMU, dopo l’eliminazione sulla prima casa, costò ai riminesi   circa 70 milioni di euro , quest’anno dovranno versare 13,4 milioni di euro  in più per  complessivi 83,3 milioni di euro di cui  :
al Comune 54, 1 milioni di euro ( 42,9 milioni di IMU  + 11,2 milioni di Tasi );
allo Stato 29,2 milioni  di euro ( IMU).

Sottolineo che dai 34 milioni di euro dell’ ICI  del 2011 siamo agli 83 milioni di euro ( IMU + TASI ) del 2014 con  la tassazione degli immobili che  a Rimini  ha subito l’ aumento di quasi 50 milioni di euro,  oltre il 150% in appena tre anni !

Questo, grazie al Sindaco Gnassi e al “bravo” Ass. Brasini che hanno approvato e applicato nel Comune di Rimini le aliquote IMU e TASI  tra le più care d’Italia, aumentando al massimo possibile, come quest’anno, le aliquote base sulla prima casa e sulle seconde case, oltre a mantenere le  aliquote già notevolmente aumentate sugli altri immobili..

Senza tenere presente la grave recessione economica che colpisce le famiglie e le imprese  costrette ad indebitarsi con le banche per pagare le rate di IMU e TASI e a privarsi delle risorse necessarie, oggi, per la sopravvivenza.

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Gnassi rilancia il motore immobiliare per il Palacongressi con l'alibi della piscina. Respinta la proposta del Consigliere Renzi di realizzare l'impianto natatorio ex novo nel luogo dell'attuale piscina.
   
16/05/2014
 
La modifica dell’ Accordo di Programma per il Palacongressi, votato ieri  notte in Consiglio Comunale, non è altro che una variante urbanistica per rimettere in moto il motore immobiliare concordato con Rimini Fiera Spa e “infiochettato” con la nuova piscina comunale.
   
Per vendere i terreni, si solletica il mercato , con la nuova destinazione a commerciale di 5000 mq. di  superficie utile, di cui 4.500 mq. destinati alla vendita.

Si prevede una medio-grande struttura di vendita, alimentare ed extra alimentare senza considerare gli effetti indotti sui negozi di vicinato del Borgo Mazzini, del Borgo San Giovanni, del Centro Storico, nonostante il calo dei consumi del 10% e la presenza poco distante dell’Iper alle Befane.    

Non a caso Rimini Fiera Spa, in cambio delle nuove destinazioni urbanistiche , 5.000 mq. di commerciale e 2.500 mq. di direzionale, con un prevedibile introito sui 10 milioni di euro, cede gratuitamente l’area  di 7.000 mq. per realizzare la piscina comunale di 3.500 mq. su due piani altezza fino a  23 metri. 

I  parcheggi aumentano solo di 150 posti auto rispetto ai 400 previsti, e insieme ai 500  sottostanti il Palacongressi, saranno utilizzati in modo promiscuo ( congressuale, commerciale, direzionale). 

Si ripropongono  8.500 mq. di residenziale, con 3 palazzoni alti 23 metri ( 7 piani) comprendenti non meno di 100 nuovi  appartamenti, di fronte ad altrettanti palazzoni sulla “ristretta” e “ cieca”  Via Simonini, già inadeguata a sopportare il traffico attuale dei residenti.

Non basta dire che a Rimini ci sono 5.000 appartamenti invenduti  e che “ bisogna invertire il senso di marcia”.

Complessivamente la variante su Via della Fiera aumenta le superfici utili di 2.500 mq. da 15.000 a 17.500 mq. e considerato il realizzato Palacongressi di 32.500 mq.  da 47.500 a 50.000 mq. di SU .

Altro che valorizzazione identitaria del parco, con richiami al Masterplan  al Piano Strategico che non prevedevano assolutamente un altro centro commerciale, nuovo direzionale e piscina comunale.

Poiché la nuova piscina verrà realizzata con i soldi del Comune, previsti   5.000.000 di euro,  si poteva verificare seriamente la proposta avanzata dal sottoscritto  di realizzare ex novo   l’impianto natatorio  nel luogo dell’attuale piscina comunale, del cui destino nessuno parla,  utilizzando l’area libera a ridosso dello stadio, per incominciare a realizzare la tanto declamata “Cittadella Sport” , per risparmiare territorio  e per rigenerare dal punto di vista ambientale l’area tra Palazzetto e Stadio e quella naturalistica della “ Cava”.

Con l’approvazione della variante si è sprecata l’occasione della rigenerazione urbana per il futuro della nostra città.

Il Sindaco Gnassi, dietro la maschera dell’anello verde, perpetua la logica della
rendita fondiaria.

 
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Realizzare i servizi igienici pubblici a Rimini per la decenza e l'igiene, ma l'Assessore non risponde!
   

13/05/2014

 Ieri mattina nella Commissione Consigliare terza si è discusso la mia mozione : “Realizzare i servizi igieni pubblici a Rimini”.
    
Ho fatto presente che nella nostra città non c’è più un servizio igienico pubblico.

Dopo l’eliminazione, circa 20 anni orsono,  dei vespasiani in Piazza Malatesta, nel Giardino Ferrari, nel Giardino della Stazione, nei Giardini Fellini e la chiusura nel 2012 dell’unico  servizio igienico automatizzato sottostante la Torre Civica , residenti e turisti in caso di bisogno si rifugiano negli esercizi pubblici o utilizzano strade, marciapiedi, giardini e altri spazi pubblici come latrine.

Basta guardare, nel Centro Storico,  l’area retrostante il Palazzo dell’Arengo antistante l’ingresso del Consiglio Comunale, è ridotta ad orinatoio pubblico  tutto il giorno, in particolare la sera e di notte, cosicchè diventa quasi impraticabile da attraversare per l’urina sulla pavimentazione e insopportabile per il fetore.

Neanche si può continuare a “ scaricare” la mancanza dei servizi igienici pubblici sui titolari degli esercizi pubblici obbligati a garantire la fruibilità dei lori servizi igienici, pena la sanzione da 50 a 300 euro, come prevede l’art.52 del Regolamento della Polizia Urbana.

Non ha avuto alcun seguito il Regolamento Comunale per la gestione dei servizi igienici automatizzati, approvato dalla Giunta il 30.9.2004, che prevede  la realizzazione dei servizi igienici automatizzati nei punti della città di rilevante transito e stazionamento delle persone, tant’è che, dopo dieci anni, non sono stati realizzati neanche i 4 servizi igienici nei parchi pubblici Marecchia e Cervi previsti nel bilancio triennale 2009-2011.

Per questo con la Mozione ho ribadito la necessità di realizzare i servizi igienici pubblici in una città turistica come Rimini,  a garanzia dell’igiene pubblica e della pulizia, nelle zone di grande afflusso di persone, nel centro storico, a marina centro, e sul lungomare in generale, nei giardini pubblici, nei parcheggi  ecc.

E’ stato detto che la spesa per ogni servizio igienico si aggirerebbe,   secondo quanto riferito in Commissione  dal tecnico dell’Amministrazione Comunale, da un minimo di 38.000 euro ad un massimo di 70.000 euro, ma almeno incominciamo ad approvare un Piano di interventi e a realizzare almeno un servizio igienico all’anno  per non gravare su un solo esercizio di bilancio, magari utilizzando le risorse provenienti dalla Tassa di Soggiorno ( oltre 6milioni l’anno!) .  

Intanto il servizio igienico automatizzato sotto la Torre civica, nel Centro Storico, visto le spese di realizzazione,  andrebbe ripristinato nelle ore diurne magari con la custodia di una persona ( esempio in accordo con i pensionati) per l’utilizzo corretto.

Purtroppo, l’Assessore Rossi, in Commissione, ha convenuto sull’esistenza del problema, ma non ha assunto impegni né indicato soluzioni.

Così, la nostra città, rimane ancora senza  servizi igienici pubblici, per il rispetto della decenza e dell’igiene, per renderla vivibile e  ospitale.    


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Basta con il degrado: demolire l'ex bar pizzeria del Sottopassaggio del Grattacielo e riqualificare il Giardino della Stazione. L'Amministrazione Comunale, invece rincorre gli stessi errori.
   

09/05/2014

L’ex bar-ristorante-pizzeria, sito in piazzale C. Battisti di fianco al sottopassaggio pedonale del Grattacielo, consegnato dall’ex Concessionario al Comune il 10.8.2013,  dopo i lavori di sgombero e l’installazione di pannelli per impedire gli accessi agli abusivi, nonostante siano  trascorsi 8 mesi, continua a presentare una immagine di precarietà e degrado agli occhi di migliaia di cittadini e turisti che dal Centro Storico o dalla Stazione si dirigono a Marina Centro e viceversa. 

Il fabbricato risulta ampliato con diversi abusi edilizi sia sull’area di proprietà del Comune sia su quella di proprietà delle Ferrovie dello Stato, come la “veranda”, il “ locale “sul retro , il “portico” sul davanti  che non sono sanabili.

Un referto dell’Ufficio Patrimonio del 28.1.2014, richiesto dalla Giunta Comunale, in merito alla riqualificazione del suddetto immobile prevedeva  due soluzioni:

1)    Un intervento di ristrutturazione dello stabile con spese a carico del Comune, da utilizzare per le proprie attività istituzionali ( esempio Polizia Municipale, informazione turistica );

2)    La concessione in uso dell’immobile ad un operatore economico privato, per svolgere l’attività di somministrazione alimenti e bevande coniugata ad attività culturali che sosterrebbe i lavori di riqualificazione a scomputo del corrispettivo per la concessione ;  l’assegnazione riguarda il fabbricato e l’area circostante del giardino pubblico entrambi da utilizzarsi per questa attività.

Alla mia interrogazione di ieri sera in Consiglio sugli  intendimenti della Amministrazione Comunale riguardo le suddette soluzioni , ha risposto l’Assessore Brasini annunciando il Bando Pubblico per la concessione della struttura con l’area verde circostante a pubblico esercizio commerciale.

 

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La prostituzione di strada non si combatte con i "palliativi" del Sindaco e senza la volontà politica di cambiare la "Legge Merlin". Invito ai parlamentari locali ad uscire dal silenzio!
   

02/05/2014

ll dibattito nel Consiglio Comunale di martedi  scorso sugli interventi di  contrasto alla prostituzione e i preannunciati provvedimenti quali la riproposizione dell’ordinanza del Sindaco  con le sole sanzioni amministrative a prostitute e clienti, e la “novitàdei cartelli stradali sul Lungomare (  sono in regola con il Codice della Strada ?)  per segnalare il divieto di prostituzione ha confermato l’impotenza delle ordinanze sindacali nella lotta alla prostituzione  senza recepire, peraltro, minimamente la necessità  e l’urgenza di  chiedere al Governo e al Parlamento adeguati provvedimenti legislativi.

Guai ad ammettere da parte del Sindaco Gnassi e dell’Assessore alla Polizia Municipale Sadegholvaad  che la prostituzione di strada è  la conseguenza della Legge Merlin del 20 Febbraio 1958 che ha abolito e reso illegali le “ case chiuse” dove veniva esercitata la prostituzione.

Non è un caso che il 65% delle prostituite lavora in strada, il 29% in albergo, il resto in case private.    

Oppure  a  riconoscere che la suddetta legge rende legale la prostituzione, in quanto si limita a punire l’adescamento, il favoreggiamento e lo sfruttamento della prostituzione.  

Secondo l’ultima indagine della Commissione Affari Sociali della Camera dei Deputati, le prostitute in Italia sarebbero dalle 50.000 alle 70.000, di queste il 50% immigrate, il 20% minorenni, il 20% vittime del racket, con un giro d’affari  stimato fra i 16 e i 26 miliardi di euro l’anno, fra l’altro sottratto all’imposizione fiscale.   

Ebbene dinnanzi alla prostituzione di strada che crea degrado e insicurezza nella città, il Sindaco e l’Assessore si limitano a reiterare le ordinanze con le sanzioni amministrative, nonostante  gli scarsi risultati già visti, a parte i problemi di legittimità e i ricorsi in Tribunale, come per i “fogli di via”, salvo   ammettere che sono  “solo palliativi” finchè non sarà colmato il vuoto legislativo.

Per questo con il mio Ordine del Giorno chiedevo al Consiglio Comunale di  impegnare il Sindaco ad attivare una seria  iniziativa legislativa  :

1)     Invitando i parlamentari locali, ad uscire dal silenzio sulla prostituzione  e a presentare una proposta di legge, da approvare urgentemente, in cui l’esercizio della prostituzione su aree pubbliche ( strade, marciapiedi, piazze, parchi, ecc.) costituisce reato e comporta la sanzione di carattere penale;

2)    A promuovere  l’abrogazione o la modifica della Legge Merlin, alla luce dell’esperienza fallimentare in 56 anni di fronte al problema della prostituzione e dello sfruttamento delle donne che la praticano;

3)    A sollecitare il Parlamento a regolamentare l’esercizio della prostituzione come già avviene in diversi paesi europei, a cominciare dalla Germania,  dove tale attività è svolta con consapevolezza, in luoghi chiusi preposti, con regole e controlli , per porre fine all’attuale situazione di ipocrisia, di demagogia, e di degrado sociale.  

Purtroppo, il voto contrario del Consiglio Comunale,  a parte poche personali eccezioni, dimostra che non c’è la volontà politica di interessare neanche i propri parlamentari ad affrontare e risolvere  dal punto di vista legislativo  il problema della prostituzione in Italia, e intanto di contrastare  subito efficacemente con una Legge, come ho proposto ,  la prostituzione  sui viali della nostra marina, nonostante le  dichiarate “armi spuntate” dei Sindaci , delle Forze dell’Ordine.

Alla fine solo tante chiacchiere, per “imbonire “ i cittadini in lotta con le “lucciole”.


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Poco rispetto per il nostro Molo con i banchi e i furgoni del mercato.
   

22/04/2014

Sabato, Domenica, e Lunedi di Pasqua,   il Piazzale del Molo di Rimini è stato occupato da una ventina di bancarelle, per lo più con articoli di  abbigliamento, con i  rispettivi furgoni per una cosiddetta “ Fiera di Pasqua”.

E’ indecente che l’Amministrazione Comunale abbia rilasciato questa autorizzazione senza considerare l’impatto ambientale e l’immagine precaria  del piazzale del nostro Molo,   proprio per le Feste di Pasqua, con decine di migliaia di  cittadini e turisti che amano passeggiare e godere liberamente la vista del molo, della spiaggia e del mare.

Ho lottato 12 anni per rimuovere il tendone dei libri, uno stand con autorizzazione “temporanea” per 4 anni dal 1997 al 2001, non rinnovata e diventato un illecito edilizio per 12 anni, eliminato solo 5 mesi fa, per ripristinare la piena  agibilità del piazzale e l’intera visuale della spiaggia e del mare,  non per  vedere al suo posto i banchi e i furgoni del mercato !

Anche Il divieto di sosta, permanente e generale,  è stato sospeso per tre giorni dalle ore 0 alle 24 solo per i suddetti  commercianti ambulanti.

 Se queste sono le premesse, non so cosa dovrà vedere o subire ancora,  in futuro, il nostro molo.

Per il momento resta assediato, da bar, chioschi, bancarelle, dalla  “ ruota” , dal traffico, dai parcheggi.

E dire che per la  valorizzazione del molo, a parte la manutenzione  dozzinale,  i nostri Amministratori dovrebbero avere solo un po’ di sensibilità e di rispetto.


 

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Apertura della Biblioteca fino alle ore 24: una proposta costosa e demagogica. Per il momento ritirata...
   

11/04/2014

Ritirata la proposta del Consigliere  Samuele Zerbini  della maggioranza di aprire la biblioteca fino alle ore 24 di ogni giorno feriale.

Zerbini ha giustificato la modifica al Regolamento della Biblioteca con il richiamo al programma di mandato del Sindaco  di prorogare i servizi comunali, fra cui la biblioteca, e che “ l’apertura serale della biblioteca è un elemento importante di integrazione della popolazione, studentesca riminese ed immigrata”.    

Ho contestato, la sostenibilità della proposta, demagogica e improvvisata, che non si fa carico dell’aumento dei costi,   generali  ( luce, riscaldamento),   dei servizi di portineria  da affidare a cooperative esterne specializzate, non essendo possibile utilizzare il personale dipendente, impegnato in due turni dalle 8 alle 20,  dei servizi di sicurezza con le  guardie giurate.

Si tratta, infatti, di garantire la salvaguardia del patrimonio storico –culturale della biblioteca.

Teniamo presente, inoltre,   che già adesso, di giorno,   molti immigrati entrano in biblioteca solo per utilizzare i servizi igienici, senza contare i balordi . con rischi e problemi per il personale

Se  Zerbini  ha ribadito la  scelta politica, “costi quel che costi” , a pagare, però, non possono essere  i cittadini.  

In quanto all’orario prolungato nella biblioteca universitaria, fino alle 22, questo avviene per assecondare in particolare gli studenti-lavoratori.

I Dirigenti presenti , il Dr. Piscaglia   dei Servizi Culturali, e il Dr. Bellini del Personale , da me sollecitati a dare chiarimenti, hanno confermato le ragioni da me sostenute.

Il Dr. Piscaglia ha aggiunto, che l’orario di apertura della biblioteca (ora fino alle 20) è di 60 ore settimanali, sopra gli indici nazionali e che semmai sarebbero necessarie altre risorse per l’acquisto libri e per svolgere  le attività culturali , per le quali necessitano nuovi spazi.  

Il Dr. Bellini , ha dichiarato che l’ampliamento dell’orario, comporta una spesa di oltre 100.000 euro l’anno, che non è possibile con l’attuale personale dipendente, e che bisogna ricorrere a servizi esterni, autogestiti. 

Per il momento sembra sia prevalso il buon senso.

 

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No agli aumenti sproporzionati delle retribuzioni degli Amministratori Comunali.
28 Dicembre 1943: ricordiamo le stragi dei Civili di San Bernardino e Via Montefeltro !
Il trasferimento del Mercato Coperto nell’area del Settebello è incompatibile: paralisi del traffico e inquinamento.
Chiediamo la ricostruzione filologica di Palazzo Lettimi, non un altro intervento precario!
Il “dehor” abbandonato che occupa il marciapiede davanti alla Stazione!
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