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Istituire il Servizio Pubblico di Salvataggio per garantire la Sicurezza della balneazione.
   
25/04/2024

La riorganizzazione del servizio di salvataggio, secondo la nuova Ordinanza Regionale, elimina la pausa pranzo dalle ore 13.00 alle 14.00 e prevede, dalle 12.30 alle 14.30, l’alternarsi di un salvataggio, al posto di due, per sorvegliare 300 metri di spiaggia, anzichè 150 metri, non risolve ma crea problemi.

La gestione della sicurezza della balneazione, che rientra nel tema della sicurezza pubblica, è un’importante responsabilità a carico dei salvataggio e tanto meno può essere ridotta ad un rapporto economico con i bagnini che pagano il servizio.

Ritengo opportuno e necessario prevedere che la gestione e la regolamentazione del servizio di salvataggio, lungo le nostre spiagge, venga assunto in capo all’Ente Locale.

Così, come nel Sindaco sono accentrate le competenze sulla sicurezza pubblica/protezione civile, che una volta erano in capo alla Prefettura e Questura.

Secondo il Codice della Navigazione, del 1942, la concessione di un bene demaniale, come la spiaggia, doveva garantire determinati servizi a favore del pubblico, forniti dal concessionario. La Capitaneria di Porto, rilasciando l’Atto Concessorio di uno stabilimento balneare, imponeva al beneficiario la gestione del servizio di salvamento. Gravando tale onere sui concessionari, costoro hanno cercato di soddisfare l’obbligo normativo, sostenendo il minore costo possibile, in merito al periodo di servizio, al numero degli addetti, orari, ecc.   

Per questo, trasponendo la responsabilità e la gestione dei salvataggio, all’ambito pubblico, potremmo ottenere un miglioramento del servizio, con operatori preparati, mezzi idonei e adeguata tutela delle aree di balneazione.

La copertura dei costi del servizio, può avvenire per mezzo dei canoni demaniali, e sarebbe coerente a garantire la sicurezza delle nostre spiagge.   

Ho preannunciato, nella seduta consigliare di ieri sera, la presentazione di una Mozione in Consiglio Comunale e la volontà di coinvolgere i consiglieri regionali di Fratelli d’Italia, nella redazione di una proposta di Legge Regionale per l’istituzione e la responsabile regolamentazione del servizio pubblico di salvataggio, funzionale prioritariamente a garantire la sicurezza della balneazione.
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Il fallimento dell’integrazione nelle scuole Ferrari, conseguenza dello snaturamento del Borgo Marina.
   
06/04/2024

Il pubblico dibattito sul “tetto agli studenti stranieri per la loro integrazione nelle classi scolastiche” mi ha indotto ad interrogare l’Amministrazione Comunale sulla situazione riminese, con particolare attenzione alle Scuole Ferrari.

La Circolare del Ministero dell’Istruzione, 8 Gennaio 2010 n.2, stabilisce, nella composizione delle classi scolastiche, il limite del 30% di alunni con “cittadinanza non italiana”, consentendo eventuali deroghe motivate.

Secondo i dati dell’Ufficio Scolastico Regionale, a Rimini, Anno Scolastico 2020-2021, nella Scuola Statale, gli alunni con cittadinanza non italiana, sono 5.237 (il 12,8% sul totale degli alunni).

Gli alunni frequentanti in totale sono 41.897, divisi in 1.939 classi, tra cui, le classi in deroga, che superano il limite del 30% di alunni con cittadinanza non italiana, sono 102 (5,3%).

Nelle scuole elementari Ferrari, in via Gambalunga, la deroga al rapporto massimo del 30%, è ampiamente stravolta, con classi composte addirittura dal 100% di alunni non italiani. 

Le famiglie italiane, giustamente preoccupate per l’apprendimento, lo svolgimento della didattica e dei programmi, iscrivono i propri figli in altre scuole primarie, in cui la concentrazione di stranieri è inferiore; preso atto che è necessario maggior tempo per insegnare la lingua italiana ad alunni stranieri, i cui genitori provengono da altri paesi che parlano lingue diverse.

Lo snaturamento dell’adiacente quartiere del Borgo Marina, divenuto un ghetto afro-asiatico, ha avuto conseguenze negative rilevanti sulle scuole Ferrari, in quanto non ha consentito l’organizzazione di classi con equa e sostenibile distribuzione degli alunni stranieri, per favorire la loro integrazione.

E’ un dato di fatto: oggi le scuole Ferrari rappresentano il fallimento dell’integrazione e del multiculturalismo, impropriamente esaltato dall’Amministrazione Comunale compiacente.

Ricordiamo che le Scuole Ferrari sono state ricostruite con la spesa di 5 milioni di euro, di fondi pubblici e inaugurate a settembre 2022.

Al fine di recuperare e valorizzare le scuole Ferrari ho quindi evidenziato la necessità di provvedimenti urgenti, affinchè possano essere rispettate le indicazioni della Circolare del Ministero dell’Istruzione, evitando la costituzione di classi ghetto, nelle quali non c’è alcuna integrazione.

E’ necessario riportare al centro la cultura, l’identità e la lingua italiana, per consentire il ritorno degli alunni riminesi, italiani nelle scuole Ferrari.

Il primo passo per la soluzione della problematica, passa attraverso la necessità di dar seguito urgentemente alla rigenerazione riminese del Borgo Marina, con lo spostamento della moschea, la regolamentazione delle attività commerciali, i controlli, il concreto contrasto all’illegalità.

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Rimini attende da decenni il restauro del Sipario storico del Teatro, ma l’Amministrazione Comunale lo elimina addirittura dal Bilancio 2024-2026.
   
28/03/2024

Sono trascorsi 6 anni dall’inaugurazione, il 28 ottobre 2018, del ricostruito Teatro, ma non è ancora stato avviato il restauro dell’originario e storico Sipario (risalente all’inaugurazione del Teatro del 1857), raffigurante la scena evocativa di “Cesare al passaggio del Rubicone”, opera del pittore Francesco Coghetti, all’epoca chiamato dall’architetto-progettista Poletti.

Il Sipario considerato “opera eccellente”, è tra i più belli sipari dipinti, paragonabile a un “prezioso quadro da Galleria”, di alto valore artistico e spettacolare.

Il Consiglio Comunale di Rimini, il 2 Dicembre 1937, deliberò il primo restauro, affidato al professore Riminese Enrico Panzini, già autore del restauro dei dipinti della Pinacoteca civica.

Durante la II Guerra Mondiale, il Teatro fu gravemente danneggiato dai bombardamenti ed il palcoscenico distrutto, ma il Sipario fu salvato dalle distruzioni della guerra, per merito del custode del Teatro, Aldo Martinini, che lo trasportò precauzionalmente a San Marino.

Nel dopoguerra è rimasto abbandonato per decenni, arrotolato e cosparso di borotalco, sul pavimento nel salone del Palazzo dell’Arengo, poi in una cassa nei depositi comunali di Via  della Gazzella.

Ad una mia prima interrogazione, del 12/11/2019, sul recupero del Sipario, l’Amministrazione Comunale rispondeva di aver commissionato alla ditta Leonardo, di Bologna, il progetto di restauro.

In conseguenza del perdurante silenzio, nel Consiglio Comunale di martedì scorso, ho chiesto al Sindaco, “a che punto si trova il progetto di restauro dello storico Sipario del Teatro”.

Purtroppo, nonostante siano trascorsi 5 anni, dobbiamo prendere atto, che gli interventi annunciati, non sono stati minimamente realizzati.

Nel Bilancio del Comune 2024-2026 è stata addirittura eliminata la spesa di 320.000 euro per il restauro del Sipario, che era prevista nel Bilancio 2019-2021.     

Ricordiamo che l’Amministrazione Comunale ha speso 12 milioni di euro di finanziamenti statali per realizzare il Museo Fellini, ma non è in grado finanziare, o reperire finanziamenti statali, per il recupero del Sipario e la sua ricollocazione naturale nel Teatro.

Al di là degli annunci, più che una mancanza di risorse, pare emergere una mancanza di volontà, unita all’incapacità, dell’Amministrazione di valorizzare concretamente un bene storico della città.

Lo spettacolare Sipario storico del Teatro resta invisibile, rinchiuso nella cassa, trasferita ora nei depositi del Museo, non sappiamo se e quando verrà restaurato, valorizzato, nonostante le ripetute sollecitazioni e l’annunciato Piano Strategico della Cultura.

Sono personalmente rammaricato per la mancata aggiudicazione di Rimini a Capitale della cultura 2026, ma, il Sindaco e l’Amministrazione Comunale, farebbero bene a compiere un approfondito esame di coscienza sul proprio operato in merito alla valorizzazione del patrimonio culturale della città.

 

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Restauro delle Mura Federiciane: proposte per l’adeguata riqualificazione e valorizzazione.
   
22/03/2024

L’Amministrazione Comunale ha annunciato l’inizio lavori del Restauro delle Mura Storiche da Porta Galliana a Corso Giovanni XXIII.

Un intervento necessario, chiesto e sollecitato dal sottoscritto dal 2018, con la presentazione di 3 interrogazioni e una mozione consigliare, dinnanzi allo stato di abbandono e degrado delle Mura, non contemplate nel progetto di recupero di Porta Galliana.

Ricordo che Porta Galliana faceva parte delle Mura costruite dall’Imperatore Federico II di Svevia tra il 1225 e il 1248, per difendere la città a est, sul lato mare.

Delle Mura Federiciane è rimasto solo il tratto, di un centinaio di metri, lungo via Bastioni Settentrionali, da Porta Galliana all’incrocio con Corso Giovanni XXIII.

Sulla cima delle Mura, costruite in laterizi, alte più di 5 metri, non sono più presenti i “merli”, in gran parte crollati per i terremoti, sostituiti nel Seicento e Settecento da un cordolo con blocchi di pietra calcare di San Marino.

Attualmente le mura si trovano in una situazione di precaria stabilità. 

Nonostante la loro importanza storica, le Mura Federiciane sono state vittime dell’abbandono, dell’insipienza, dei crolli, di osceni rattoppi, e addirittura parzialmente demolite dalle Amministrazioni Comunali, per creare posti auto!

Per questo, dopo decenni di incuria e interventi degradanti, ho chiesto e proposto ripetutamente al Sindaco, non solo il consolidamento e restauro delle Mura Federiciane, ma anche contestuali interventi di riqualificazione ambientale:

  • La realizzazione di una fascia di rispetto delle Mura, in pietra, ad uso pedonale, per consentire la visuale della cinta muraria, libera da parcheggi di auto e moto, che possono essere trasferiti sul lato opposto della strada;
  • Il rifacimento della pavimentazione di via Bastioni Settentrionali con materiali in “armonia” con le Mura Storiche della città, eliminando l’asfalto della strada adiacente;
  • La sostituzione dell’illuminazione pubblica “stile circonvallazione”, con lampioni e illuminazione adeguati alla valorizzazione delle Mura Storiche, come a Porta Galliana;
  • La demolizione della dismessa “centrale elettrica” di via Bastioni Settentrionali per migliorare l’immagine e il contesto ambientale della via.

I suddetti interventi di riqualificazione, dopo decenni di abbandono, sono essenziali, insieme al restauro, per l’adeguato recupero e la valorizzazione delle Mura Federiciane.

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Parcheggi Scarpetti e Area Fox, dopo anni di attesa ancora nulla di realizzato: nel frattempo i negozi del Centro Storico chiudono!
   
15/03/2024

Per l’ennesima vota, ho sollecitato, in Consiglio Comunale, la realizzazione dei Parcheggi Scarpetti ed ex Area Fox, necessari per agevolare l’accessibilità al Centro Storico, e funzionali alla sopravvivenza delle attività economiche.

L’ampliamento del Parcheggio Scarpetti, piano terra e primo piano con 433 posti auto (+146 rispetto ai posti auto attualmente esistenti), dopo 13 anni dalla sottoscrizione della convenzione, non è ancora stato realizzato.

La convenzione stipulata il 26/05/2011 tra il Comune di Rimini e la società Parking Gest Srl, prevedeva, la realizzazione entro due anni, in project financing, su aree di proprietà comunale, del Parcheggio multipiano Scarpetti, e del Parcheggio multipiano Flori (investimento di circa 8 milioni di euro per ciascun parcheggio).

L’Amministrazione Comunale, in seguito, ha messo in discussione quanto previsto dalla Convenzione, cioè la redazione del Piano-Sosta, e più in particolare il divieto della sosta nelle vie circostanti i due parcheggi, previsto per consentire il sostenibile rimborso degli investimenti.

Il mancato rispetto della Convenzione da parte del Comune di Rimini ha indotto Parking Gest, dopo l’inaugurazione nel 2014 del Parcheggio Flori con 245 posti auto, a non realizzare l’ampliamento del Parcheggio Scarpetti.

Da allora, sono incredibilmente trascorsi 10 anni senza nulla di fatto, che testimoniano l’inadempienza e inefficienza dell’Amministrazione Comunale; sono nuovamente a sollecitare l’aggiornamento della Convenzione, nella conciliazione tra interesse pubblico e privato, al fine di ottimizzare l’offerta complessiva della sosta di accesso al Centro Storico.

Il Parcheggio nell’area ex FOX Petroli, di 328 posti auto, a raso e interrato (in aumento di +200 posti auto rispetto agli attuali), era stato approvato e annunciato nel 2021, con Variante e Permesso di Costruire a favore della Soc. Coop, comprensiva della possibilità di realizzare un Supermercato di 1600mq.

Tale parcheggio doveva essere realizzato entro il 2022; l’Amministrazione ha risposto alle nostre interrogazioni, comunicando che i lavori sarebbero interrotti per problemi del soggetto attuatore con le ditte esecutrici, e nel frattempo è stato realizzato un parcheggio a raso di un centinaio di posti. I lavori dovrebbero riprendere, secondo quanto riferito, entro il 2024.

E’ un altro parcheggio, tante volte annunciato dall’Amministrazione Comunale e tanto atteso dalle attività economiche del Centro Storico. Preso atto che l’interesse pubblico risulta penalizzato, per i ritardi di realizzazione del parcheggio, non sembrerebbero emergere penali a carico del soggetto attuatore.

All’interno della stessa città pare di riscontrare anche un differente trattamento tra società attive nel medesimo settore della Grande Distribuzione Organizzata.

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Il Centro Storico sta morendo: 150 i negozi attualmente chiusi, servono provvedimenti a sostegno del commercio Riminese!
   
09/03/2024

Come risulta dai dati della Camera di Commercio, nella Provincia di Rimini, nell’ultimo decennio, si è registrata la chiusura del 9,6% dei negozi al dettaglio, superiore alla media nazionale del 7,1%.

Le tipologie più colpite sono le edicole (-34%), i negozi di abbigliamento (-13%), i negozi di calzature (-24%), ed anche il commercio ambulante (-29%).

In particolare, nel Centro Storico di Rimini (dal Ponte di Tiberio all’Arco di Augusto, dalla via Roma ai Bastioni Meridionali e Settentrionali), attualmente, sono 150 i negozi chiusi, il 21%, su un totale di 680 locali esistenti.

Le cause principali della chiusura delle attività sono: 

  • le numerose e pesanti tasse che gravano sui negozi (IRPEF, Addizionali IRPEF regionali e comunali, IMU, IRAP, TARI, IVA);
  • il caro affitti dei locali, che incide fino al 40% sui costi di gestione di ogni attività;
  • la carenza dei parcheggi, l’onerosità degli stessi, l’inadeguatezza del trasporto pubblico, le difficoltà di accesso al Centro Storico;
  • la concorrenza dei centri commerciali, più facilmente accessibili, con parcheggi gratuiti;
  • lo sviluppo crescente dell’e-commerce, per i mutati stili di consumo.

Le conseguenze sono:

la desertificazione del Centro Storico, luogo identitario della città, con il suo patrimonio storico e architettonico, punto di riferimento sociale, culturale, economico;

l’impoverimento dell’offerta commerciale, confermato dal trasferimento di negozi, tra cui importanti brand, nei centri commerciali;

la chiusura dei negozi, che si ripercuote anche sulla sicurezza dei cittadini, con strade deserte o meno frequentate;  

la sostituzione etnica delle attività, con negozi gestiti da extra-comunitari, che snaturano zone sempre più estese della città (Borgo Marina, via Gambalunga, via Dante), che determinano perdita d’identità e di qualità dei prodotti e servizi.

Al fine di sostenere il commercio al dettaglio e contrastare l’impoverimento commerciale del Centro Storico, ho chiesto al Sindaco, in occasione dell’ultimo Consiglio Comunale:

  • L’esenzione dell’addizionale IRPEF Comunale e la riduzione della TARI per i commercianti al dettaglio del Centro Storico;
  • L’esenzione COSAP alle edicole, per l’occupazione del suolo pubblico;
  • Che il Comune di Rimini, chieda, tramite l’ANCI, il ripristino della Cedolare Secca sulle locazioni commerciali, al fine di incentivare o consentire ai proprietari di immobili di ridurre i canoni di affitto sui negozi;
  • Di realizzare nuovi parcheggi adiacenti al Centro Storico, ridurre le tariffe esistenti, prevedendo gratuità temporale con disco orario. Al riguardo, ho chiesto (senza aver avuto riscontro) che fine hanno fatto: l’ampliamento del Parcheggio Scarpetti (previsti 146 posti auto in più) e la realizzazione del parcheggio multipiano di 330 posti auto nell’Area Fox.
  • Di promuovere l’accessibilità al Centro Storico con mezzi pubblici, leggeri, non inquinanti, per cittadini e turisti;
  • Di creare un Consorzio Pubblico-Privato per il Centro Storico, che coinvolga gli stakeholders (titolari di attività commerciali, residenti, proprietari di immobili, Amministratori Pubblici) per le campagne promozionali, organizzare eventi, valorizzare i Beni Culturali, migliorare l’arredo urbano, tutelare la sicurezza, pianificare l’accessibilità, ecc.
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Dinnanzi all’abbandono di Marina Centro, le nostre proposte di riqualificazione: un Nuovo Kursaal e la Piattaforma sul mare.
   
02/03/2024
 
L’area del Grand Hotel, luogo storico e identitario del nostro turismo balneare, appare sempre più abbandonata.

Il progetto del Parco del Mare riguardante Parco Fellini, approvato dalla Giunta Comunale nel 2019, con la spesa di 41.000 euro, ha visto dar seguito solamente a pesanti “potature” degli alberi esistenti, che hanno “diradato” la vegetazione del Parco.

Nel 2022 era stato annunciato e approvato, dalla Giunta Comunale, un progetto di “rigenerazione e valorizzazione di Parco Fellini”, che prevedeva “la piantumazione di nuove alberature e la sostituzione delle superfici in asfalto”; a due anni di distanza, tale progetto non è stato finanziato dal PNRR e la riqualificazione è finita nel “dimenticatoio”.

Ricordo l’importanza storica di Parco Fellini, ex Parco dell’Indipendenza, dove sorse, nel 1843, ad opera dei Conti Baldini, il primo Stabilimento Balneare di Rimini, dotato di una Piattaforma in legno su palafitte con camerini e scalette per scendere in acqua.

Il Comune, nel 1869, rilevò lo stabilimento balneare dei Baldini, costruì tra il 1870-1873 il maestoso Kursaal e rinnovò la Piattaforma, installata da maggio a ottobre, per gli appuntamenti giornalieri e i concertini dei villeggianti, all’ombra delle ampie tende della famosa capanna “cinese”.

Nel 1948 il Kursaal, ritrovo della vita mondana e balneare, venne barbaramente demolito e oggi, nel cuore di Marina Centro si evidenzia un enorme “vuoto”, rappresentato dallo “stradone” centrale in asfalto del Parco e dalla Rotonda desolata e malcurata al cospetto del Grand Hotel.

Per queste ragioni, nell’ultimo Consiglio Comunale, ho chiesto al Sindaco:

  • Di dar seguito urgentemente alla rigenerazione e valorizzazione di Parco Fellini, con la sostituzione delle superfici in asfalto, la piantumazione e la cura delle alberature, delle siepi, del prato, dando seguito a un restyling complessivo, adeguato al contesto, ricorrendo a mezzi finanziari propri, o alternativi al PNRR (indisponibile);
  • Di bandire un concorso internazionale di idee, per la progettazione e realizzazione di un Nuovo Kursaal, quale edificio polifunzionale, fruibile per eventi culturali, concerti, esposizioni, incontri, feste, dotato di servizi, e aree ristoro, capace di attrarre visitatori, turisti e ridare nuova vita a Marina Centro, a tutta Rimini, nel rispetto dell’identità storica, ma con una visione futurista;
  • La realizzazione, nell’ambito di nuovi “varchi” del Piano Spiaggia del Pontile e della storica Piattaforma sul mare, anch’essa dotata di servizi per l’accoglienza dei bagnanti, cittadini e turisti.

Queste le proposte per la riqualificazione di Marina Centro, coerente con l’identità, la storia e la cultura balneare di Rimini.

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Valorizziamo la nostra storia balneare: realizziamo il Museo del Turismo Riminese nella Palazzina Roma!
   
23/02/2024

Nel dibattito, sul turismo, intrattenuto nell’ultimo Consiglio Comunale, tra le sollecitazioni culturali all’Amministrazione, quali “la valorizzazione dell’Anfiteatro Romano con la ripresa della campagna di scavi”, “la ricostruzione filologica di Palazzo Lettimi”, ho riproposto la creazione del Museo del Turismo Riminese, tutt’ora inesistente.

Più in particolare, ho chiesto  di realizzare il Museo del Turismo Riminese, utilizzando l’ampia superficie di 678 mq, al terzo piano della Palazzina Roma, in stato di abbandono da 20 anni.

Purtroppo, il Sindaco, continua a non esprimersi in merito, dal 2021 ad oggi, nonostante   la presentazione di tre interrogazioni e un emendamento al Bilancio (DUP 2024-2026).

La Palazzina Roma, attuale sede del Palazzo del Turismo, è un edificio di importanza storico-culturale, di proprietà del Comune, costruito nel 1863 ad uso albergo, nell’ex Parco dell’Indipendenza, ora Parco Fellini, dove sorse nel 1872 il Kursaal e il  Grand Hotel, inaugurato nel 1908.

La proposta di creare il Museo del Turismo Riminese, proprio nel suo luogo di origine, dove nacque nel 1843 il primo stabilimento balneare di Rimini, è possibile, ristrutturando e rendendo fruibile, l’intero terzo piano, allo stato grezzo, inutilizzato della Palazzina Roma, da cui si gode una stupenda vista panoramica sulla spiaggia e sul mare.

La spesa di trasformazione del terzo piano, potrebbe essere sostenuta tramite un mutuo, rimborsabile con i circa 200.000 euro annui incassati dagli affitti di APT Servizi Regione Emilia Romagna e Visit Romagna, che occupano rispettivamente il secondo piano e metà del primo.

Anche il Presidente del Comitato Promotore di Rimini Capitale Italiana della cultura 2026, Dott. Giorgio Tonelli, durante l’incontro nella Commissione Consigliare Cultura, del 02/08/2023, aveva espresso il compiacimento per questa proposta di realizzare il Museo del turismo Riminese nella Palazzina Roma.

Richiamo l’attenzione dell’Amministrazione Comunale, per questa opportunità di recuperare, valorizzare, le testimonianze di quasi due secoli della nostra storia balneare, riqualificando al contempo, con la necessaria manutenzione, l’immagine del Palazzo del Turismo Riminese: un bene dichiarato dalla Soprintendenza Regionale di “interesse particolarmente importante”.

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Il “fallimento”, annunciato, della Casa dei Matrimoni di Piazzale Boscovich, riconvertita in attività pubbliche compatibili.
   
17/02/2024

Il Consiglio Comunale ha approvato ieri sera, in base al nuovo Regolamento sulla gestione condivisa dei beni di proprietà comunale, la riconversione dell’utilizzo della “Casa dei Matrimoni” sul porto di Rimini.

Oltre all’utilizzo istituzionale, la struttura potrà essere affidata a soggetti terzi per attività pubbliche, organizzate sull’area del porto e della vicina spiaggia libera, in cambio dei compiti di vigilanza, presidio, pulizia e manutenzione ordinaria.

E’ la presa d’atto, del “fallimento”, acclarato, della Casa dei Matrimoni di Piazzale Boscovich, che nonostante la propaganda e la promozione turistica, non è luogo appetibile per celebrare matrimoni, riscontrata l’assenza sostanziale di richieste.

Possiamo affermare che le ragioni espresse fin dall’inizio, nel 2015, in Consiglio Comunale, contro il progetto e la sua realizzazione, a tutela dei risparmi dei contribuenti, avevano fondamento.

Ricordo che l’Amministrazione Comunale ha speso 200.000 euro per il manufatto di circa 30 mq, con servizio igienico al suo interno, e la pedana in legno di circa 220 mq sulla duna adiacente, più altri 18.000 euro per la tensostruttura a vela per la copertura della pedana.

La struttura, con un “design” più simile ad una “biglietteria”, si è dimostrata poco funzionale e accogliente per i matrimoni.

In alternativa, al progetto “infelice” di Piazzale Boscovich e per risparmiare 220.000 euro, avevo avanzato, in Consiglio Comunale, la proposta di celebrare i matrimoni nel Giardino del Grand Hotel, location più adatta e qualificante.

L’Amministrazione Comunale, aveva respinto la mia proposta, dicendo che era impossibile, salvo, poi, realizzarla due anni dopo, nell’ottobre 2017.    

Speriamo, ora, che la cosiddetta Casa dei Matrimoni, dopo i tanti soldi pubblici spesi, possa essere funzionale per attività pubbliche compatibili;  auspichiamo che gli errori non vengano ripetuti, l’Amministrazione presti più attenzione alla gestione della spesa pubblica e ascolto alle proposte dei Consiglieri di opposizione.

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Borgo Marina: il distributore automatico H24 di bevande, inopportuno per ragioni di ordine pubblico e degrado
   

13/02/2024

Quattro anni fa, aprile 2020, nel Borgo Marina, in un piccolo negozio di Corso Giovanni XXIII (angolo viale della Stazione), è stato avviato un distributore automatico H24 di caffè e bevande, senza la presenza di responsabili.

Come avevamo subito evidenziato, con due interrogazioni al Sindaco in Consiglio Comunale, non era opportuno, consentire l’apertura di tale attività, fruibile giorno e notte, nel Borgo Marina, dove sono perduranti i problemi di ordine pubblico, dovuti: allo spaccio della droga, alla prostituzione, agli irregolari di ogni genere.

Il distributore automatico, infatti, è diventato punto di riferimento per spacciatori di droga, e “sbandati” della città, con ulteriore aggravio di degrado e dei problemi di ordine pubblico:

-sono frequenti le risse tra i “clienti” del distributore;

-la puzza del fumo di “marijuana” rende irrespirabile l’aria nelle adiacenze del locale, con impossibilità di poter aprire le finestre per i residenti delle abitazioni limitrofe;

-i rifiuti (bicchieri, cucchiaini, bottiglie, lattine) vengono gettati per terra;

-molti frequentatori (per lo più immigrati africani), “bivaccano”, sputano saliva sul marciapiede e alcuni addirittura urinano dinnanzi agli ingressi delle abitazioni, senza il minimo rispetto per residenti e passanti.

Per questo, con l’interrogazione consigliare di giovedì scorso, ho chiesto al Sindaco di adottare i seguenti provvedimenti:

  • L’adeguamento ed utilizzo della video sorveglianza, necessaria per controllare e sanare questa situazione di degrado e insicurezza sociale;
  • L’utilizzo delle unità cinofile per contrastare efficacemente lo spaccio di droga e individuare i responsabili;
  • Sia richiamata l’attenzione del Comitato per l’Ordine Pubblico e la Sicurezza, sul Borgo Marina, al fine di attivare tutte le azioni per il rispetto della legalità e della convivenza, con l’impiego della Polizia Locale in coordinamento con le Forze dell’Ordine;
  • Per ragioni di ordine pubblico e di vivibilità urbana, il Sindaco disponga la chiusura del suddetto Distributore Automatico, nel Borgo Marina; come già effettuato dal Sindaco di Ravenna con l’Ordinanza del 04/02/2019 (la cui legittimità è stata confermata dal Tar dell’Emilia-Romagna) sul divieto di installazione di un analogo distributore automatico nella zona della Stazione di Ravenna, motivata dai medesimi problemi di contrasto al degrado e ripristino dell’ordine pubblico.
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L’Amministrazione Comunale respinge le nostre proposte per valorizzare l’Arco d’Augusto!
Rimini, Comune degli sprechi: spesi 400.000 euro per l’affitto di telecamere ZTL spente da 6 anni !
Ampliare il Parco Don Tonino Bello con l’acquisizione dell’adiacente area agricola per mitigare l’impatto della nuova Piscina Comunale.
Riqualificare e valorizzare l’area storica dell’Arco di Augusto.
Dopo 16 anni l’attesa apertura a mare della Stazione di Rimini.
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