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La storia di Castel Sismondo sepolta sotto una colata di cemento armato!

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Provvedimenti urgenti contro il degrado e per la riqualificazione di Viserba.
   

19/02/2016

Mille cittadini di Viserba hanno sottoscritto una petizione del Comitato “La Viserba che vorremmo” per chiedere la riqualificazione del lungomare e delle strade del quartiere dopo le  tante promesse della Amministrazione Comunale a pochi mesi dalle elezioni.

E’ su questi problemi che,  ieri sera in Consiglio Comunale, con una interrogazione  ho richiamato l’attenzione del Sindaco.

I marciapiedi del lungomare di via Dati, che risalgono agli anni ’60,  sono da rifare e mettere a norma (senza barriere architettoniche)  o da realizzare ex novo al posto di quelli  “ virtuali”
che riservano lo spazio ai pedoni solo con la linea bianca sull’asfalto della strada.

I vecchi pali della illuminazione pubblica,  installati  molti anni orsono,  vanno  sostituiti per migliorare l’arredo e l’immagine della località turistica.

La Fontana di Piazza Pascoli deve funzionare tutto l’anno
, non solo nei mesi estivi, quanto meno per la fama di Viserba “Regina delle acque”

Il Palazzo, chiamato dello IAT, sul lungomare di via Dati , di proprietà del Comune o della Provincia, occupato al piano terra dal Comitato Turistico e dal Distaccamento della P.M. non può vedere il vasto  1° piano completamente  abbandonato da anni ma va utilizzato e valorizzato dall’Associazionismo viserbese.

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Il Regolamento di Polizia Urbana non è rispettato e non può essere fatto rispettare con la demagogia e il permissivismo della Amministrazione Comunale.
   

11/02/2016

Si è discussa questa mattina per tre ore nella V Commissione Consiliare la mozione presentata dal sottoscritto 15 mesi fa “Provvedimenti per contrastare l’accattonaggio, i parcheggiatori abusivi, i lavavetri nella citta” con la presenza dell’Ass. Jamil Sadegholvaad, del Comandante e Vice della Polizia Municipale.

Tre le mie richieste al Sindaco e alla Giunta:

1)Impedire l’accattonaggio nella città e applicare le sanzioni previste dal Regolamento all’art.30 che esplicita i luoghi dove è vietato mendicare: Piazza Tre Martiri, Corso d’Augusto, Piazza Cavour, Via IV Novembre, Via Garibaldi, aree dei mercati ambulanti, intersezioni stradali, Ospedale, Case di Cura, Cimitero.

Sono almeno una decina i soliti africani con il cappello in mano che chiedono ogni giorno l’elemosina ai passanti in queste vie e piazze del Centro Storico.

Il Mercato Centrale Coperto è sempre circondato dai questuanti agli ingressi di Via IV Novembre, Via Castelfidardo, Via Michele Rosa.
 
2)Adottare una ordinanza urgente che vieti l’attività ai lavavetri che operano agli incroci stradali e degli impianti semaforici
con intralcio del traffico e della circolazione che preveda una sanzione amministrativa, il sequestro degli attrezzi del mestiere e la denuncia penale per la inosservanza di un provvedimento dell’Autorità ai sensi dell’Art.650 del Codice Penale.

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Giorno del Ricordo: una corona della Città per il Giardino Vittime delle Foibe, dimenticato dalle Amministrazioni Comunali
   
10/02/2016
 
Si è tenuta questa mattina la commemorazione del “Giorno del Ricordo“ in memoria delle Vittime delle Foibe e dell’esodo giuliano-dalmata, con la deposizione di due corone di alloro al monumento “una biblioteca di pietra“ sul molo di Rimini da parte della Amministrazione Comunale e dai rappresentanti degli esuli, alla presenza di autorità civili e militari e di una rappresentanza di studenti delle scuole di Rimini.

Tutto bene,  anche se c’è voluta una legge votata  dal Parlamento il 30 marzo 2004 che ha istituito il 10 Febbraio Giorno del Ricordo, data del vergognoso trattato di pace (10.2.47)  che impose all’Italia di cedere alla  Yugoslavia le terre d’Istria, Fiume, e parte della Dalmazia, dalle quali esodarono 350.000 italiani, per chiedere alle istituzioni di ricordare  dopo 60 anni di silenzio, di negazionismo, una pagina tragica della nostra storia strappata dai libri.

Una verità da riconoscere senza reticenze, quella degli eccidi di circa 12.000 italiani  tra l’autunno del 1943 e la primavera del 1947 attuati dell’’esercito iugoslavo comandato dal maresciallo Tito per eliminare coloro  che si potevano opporre al  disegno di annessione della Venezia Giulia alla Yugoslavia.

Migliaia furono gettati nelle Foibe che da naturali inghiottitoi carsici si trasformarono in enormi e profonde fosse comuni.

Ci dispiace solo rilevare che a Rimini, ben prima della “Biblioteca di pietra”,  esiste il Giardino Vittime delle Foibe, quell’area verde retrostante la stazione lato mare e il grattacielo, ex piazzale Carso,  intitolato con l’ODG presentato dal sottoscritto e approvato dal Consiglio Comunale il 25.11.2004, che da 12 anni resta sempre dimenticato nelle cerimonie ufficiali dalle nostre  Amministrazioni Comunali.

Sarebbe doverosa una semplice corona di alloro su  quella targa a nome della Città di Rimini per rispetto verso quei Martiri a cui è dedicato il Giardino e a quella intitolazione approvata dal Consiglio Comunale che non può  continuare ad essere ignorata  o  considerata un semplice segnale stradale nella toponomastica.  
 

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Borgo Sant'Andrea: una pista ciclabile larga a dismisura che mette in crisi le attività economiche.
   

22/01/2016

La realizzazione della pista ciclabile in Via Saffi, imposta dal Sindaco, ha sollevato comprensibili proteste  da parte di chi lavora nel Borgo Sant’Andrea.  

La larghezza di m.2,50 è a dismisura, senza peraltro che sia possibile tale continuità verso via Covignano, visto  che per il tratto tra Via delle Fosse e Via dell’Usignolo si ipotizza  un percorso ristretto e ciclo pedonale.

La carreggiata di via Saffi, è stata ridotta ad una unica e ristretta corsia su cui sono costretti tutti gli autoveicoli privati e pubblici, anche quelli diretti su Via Montefeltro che non possono defluire su corsia autonoma.

Gli autoveicoli provenienti da via Covignano che sostavano brevemente in Via Saffi,  diretti poi nelle diverse direzioni, preferiscono anticipare la svolta su Via Titano e Melozzo da Forli   per evitare l’intasamento e le difficoltà della sosta nel Borgo.

A parte le ricadute sulla mobilità, la  superficie della ciclabile è stata realizzata con “pendenza verso gli ingressi dei negozi, mettendoli a rischio di allagamenti in caso di pioggia e non verso la carreggiata;

Conclusione : la ciclabile di fronte all’ingresso dei negozi, degli esercizi pubblici, degli uffici, condizionerà pesantemente l’accessibilità a queste attività, con conseguenze sul giro di affari, creando problemi di sopravvivenza o di chiusura che si stanno già manifestando.

Inoltre, nei lavori svolti di sistemazione della Piazza del Borgo Sant’Andrea, di fronte alla Chiesa, oltre alle siepi al centro,  non sono stati eliminati, come avevo chiesto con una interrogazione-mozione del maggio 2012,  i troppi cordoli realizzati a discapito della mobilità di pedoni e ciclisti, risultato di quell’intervento insulso nel 2003  in cui si buttarono 230.000 euro.

Così non si è fatto ancora nulla per agevolare l’attraversamento della Circonvallazione Meridionale  da Via Garibaldi al Borgo Sant’Andrea e viceversa , ai pedoni e ciclisti che avviene in condizioni caotiche per la esiguità degli spazi destinati a marciapiedi e corsie per cicli, oltre ai tempi “lunghi” del semaforo.


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L'amministrazione Gnassi aumenta per il 2016 le multe di 2,5milioni di euro per "fare cassa". Attenzione ai nuovi autovelox di Via Settembrini e Via Euterpe.
   

09/01/2016

L’avvio del 2016 è stato costoso per gli automobilisti riminesi colpiti nei 3 giorni di questa prima settimana di gennaio  da 600 multe di cui  480 in Via Settembrini (Ospedale) e  120  multe  in via Euterpe (Garden) per il superamento dei 50 km orari.  

 L’ass. Sadegholvaad ha dichiarato che “ l’intenzione del Comune non è certo di fare cassa”,  senza ricordare che la Giunta Gnassi di cui fa parte e la sua maggioranza in Consiglio Comunale hanno votato a favore del Bilancio di Previsione 2016 che prevede proprio una maggiore entrata nelle casse del Comune di 2.500.000 euro da 7.000.000 a 9.500.000 euro derivante dalle multe per violazioni del Codice della Strada grazie anche ai nuovi autovelox ( costo 92.000) e alla annunciata strategia delle multe sistematiche in tutta la città.

Come ho già detto in Consiglio Comunale  ritengo “immorale” che il Comune per “quadrare” il proprio bilancio  debba contare sull’aumento delle  “multe”   invece che confidare sulla responsabilità dei cittadini  per la loro diminuzione  con   adeguate campagne di informazione, educazione stradale  e vigilanza,  e con l’auspicato adeguamento dell’organico della nostra Polizia Municipale.
 
Per  questo, a differenza del nostro Assessore, con coerenza invito  gli automobilisti riminesi a rispettare i limiti di velocità nell’interesse di tutti ma anche per  evitare alla Amministrazione Gnassi il “dispiacere” di fare cassa.

In quanto al traffico di 40.000 veicoli di ogni giorno  sulla via Roma, destinato a crescere paurosamente, con la prospettata chiusura del Ponte di Tiberio, ma  che per Gnassi deve diventare la nuova circonvallazione di attraversamento all’interno della città, con un forte carico di inquinamento ambientale a ridosso del centro storico, dell’Ospedale, della marina, sarebbe meglio installare qualche centralina per misurare le polveri sottili che hanno raggiunto  i valori massimi  nei giorni di Capodanno, proprio a Rimini, rispetto a tutta la regione.


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Le ricche retribuzioni dei Dirigenti del Comune nonostante la spending review e la recessione economica.
   

18/12/2015

La Giunta Comunale  ha approvato due settimane fa il  Fondo di 826.258 euro  per la Retribuzione di Posizione e Risultato ai 20 Dirigenti del Comune di Rimini per l’anno 2015.

La retribuzione dei Dirigenti comprende infatti una parte fissa ( tabellare ) ed una variabile (accessoria) legata al livello di responsabilità ed ai risultati conseguiti.

In base al Contratto Nazionale dei Dirigenti del 3.8.2010 la retribuzione tabellare è di 43.310 euro annui mentre la retribuzione di posizione varia da un minimo di 11.533 ad un massino di 45.102 e  la retribuzione di risultato da un minimo di 3.459 euro ad un massimo di 13.530 euro.

L’ indennità di posizione e risultato ai  20 Dirigenti comunali, approvata dal Sindaco e dalla Giunta per l’anno 2015, è mediamente di circa 40.000 euro,  che va ad aggiungersi alla paga base di 43.310 euro.

Vediamo che grazie alla corresponsione del trattamento accessorio gli stipendi dei nostri Dirigenti comunali vanno dagli 80.000 euro ad oltre 100.000 euro l’anno, non  hanno certo risentito della crisi economica e della disoccupazione di questi anni ,anzi sono  sempre stati in aumento, e risultano superiori alle retribuzioni dei dirigenti occupati nel settore privato .  

Sono ragioni di opportunità e compatibilità con la politica di riduzione della spesa del  personale del Comune che permane sempre a 46 milioni di euro e che è sostenuta con le tasse dei cittadini.

Certamente, non abbiamo bisogno di riconoscimenti generalizzati ai dirigenti ma di una valorizzazione del merito e della qualità della prestazione lavorativa, senza condizionamenti di alcun genere.

Per questo, nel Consiglio Comunale di ieri sera, ho chiesto   di conoscere le valutazioni delle performance dei singoli dirigenti e i risultati da loro ottenuti nelle prestazioni dei servizi pubblici ai riminesi .

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L'impatto ambientale della Ruota sul Piazzale del Porto.
   

10/12/2015

Lo smontaggio della Ruota Panoramica in Piazzale Boscovich per lavori di manutenzione, ha ridotto l’area del Piazzale del Porto, occupata da enormi container per le strutture, in condizioni   inaccessibili e di degrado.

Il luogo per la passeggiata dei riminesi e dei turisti, è ridotto, da oltre un mese,  in uno stato caotico e di precarietà, tra “cantiere in corso”, stalli provvisori degli ambulanti, difficoltà di mobilità per i pedoni e gli autoveicoli.

Ricordo che per l’installazione della Ruota siamo passati dalla autorizzazione temporanea per tre mesi nell’estate 2012, al rinnovo oltre i sei mesi nel 2013, al permesso di costruire del 18.2.2014 in deroga agli strumenti urbanistici e in sanatoria, con proroghe successive al 10.10.2014, al 10.10.2015, fino al 10 ottobre del 2016. 

La concessione di durata annuale, riguarda una porzione di area demaniale marittima di 500 mq., con il pagamento di un canone demaniale di 1.085, 89 euro.

Dinnanzi a questa perdurante situazione di degrado, nel Consiglio Comunale di ieri sera, con una interrogazione al Sindaco, ho chiesto:

1)    Se i tempi di montaggio e smontaggio della Ruota Panoramica e di ripristino dell’area circostante non dovevano essere definiti con una Ordinanza del Sindaco e con l’indicazione delle sanzioni  previste garantite da fidejussione per l’inosservanza delle condizioni;

2)    Fino a quando l’Amministrazione Comunale intende prorogare i permessi per la permanenza della Ruota Panoramica
, la cui durata temporanea di tre mesi nel 2012, è diventata ormai permanente da tre anni,  con l’intasamento di Piazzale Boscovich e l’assedio del Molo con poco rispetto per i valori paesaggistici che dovrebbero essere tutelati;

3)    Se dopo la “ storia ” del tendone dei libri con uno  stand di 343 mq. ad un canone turistico di 700 euro l’anno, e una autorizzazione temporanea per 4 anni dal 1997 al 2001, ma poi “rimasto ” altri 12 anni, nonostante le lotte del sottoscritto per la sua rimozione ottenuta nel 2013,  ora si continua con la “ storia “ della Ruota ;

4)    Se invece della Ruota con il sottostante “villaggio Vodaphone” che occupano 500 mq. del Piazzale Boscovich  con impatto ambientale pesante sull’area del Porto, non sia necessario mettere mano alla riqualificazione del Molo, dei bar, chioschi, bancarelle, marciapiedi, parcheggi , per consentire ai riminesi e ai turisti un passeggio agevole e l’intera vista della spiaggia e del mare.  

Ha risposto l’Ass. Sadegholvaad  limitandosi a condividere che la zona interessata dalla smontaggio della Ruota “non offre certo un bello spettacolo” per le inadempienze della proprietà, una società cipriota, che avrebbe comunicato alla Soc.   concessionaria titolare delle autorizzazioni comunali, la sistemazione dell’area entro una settimana. Silenzio sul resto. 

 

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Per una memoria storica della Città, condivisa e non di partito: ricordiamo i nomi dei Sindaci di Rimini dimenticati dal 1861 (Unità d'Italia) al 1944.
   

04/12/2015

La Mostra Fotografica “ Vivere a Rimini negli anni della Grande Guerra  1914-1918”   del Comune di Rimini nel Palazzo del Podestà,  fino al  22 novembre scorso, ha presentato alcune immagini della vita di Rimini di cento anni fa, colpita  durante i quattro anni di belligeranza dai bombardamenti dal mare e dal cielo, dal terremoto, con migliaia di profughi veneti accolti dopo lo sfondamento di Caporetto.

Certamente furono anni di sofferenza e di sacrifici sopportati dalla popolazione con dignità, senso civico e sentimento di autentico patriottismo.

Peccato che, nell’anniversario del centenario, la Mostra non abbia ricordato minimamente che con la Prima Guerra Mondiale si portò a compimento il Risorgimento con il ricongiungimento all’Italia di Trento e Trieste, e un Popolo intero da nord a sud fu coinvolto e si sentì Nazione, nonostante le sofferenze e i risvolti cruenti.

Non dimentichiamo che furono 688 i Riminesi che morirono nella Grande Guerra, compresi i due civili deceduti in seguito ai bombardamenti austriaci sulla città.

Nel 1925, in occasione del VII Anniversario della Vittoria, il Comune di Rimini dette alle stampe l’Albo d’Oro dei Caduti sui campi di battaglia della Prima Guerra Mondiale, sul Grappa, sul Carso, sul Piave, e nel 1926 fu eretto nei Giardini Ferrari il Monumento ai Caduti per l’Unità e l’Indipendenza d’Italia.

L’iniziativa di ricordare con il monumento in bronzo e marmo i Caduti in Guerra per la Patria fu voluta e concretizzata dal Prof. Dott. Antonio Del Piano, Sindaco di Rimini  (1923-1926), docente di pediatria, fondatore e direttore dell’Aiuto Materno, Presidente Provinciale dell’Opera Maternità e Infanzia, cultore di lettere ed arti, onesto e benvoluto dai cittadini, da decenni completamente dimenticato.

Infatti, il nome del Prof. Dott. Antonio Del Piano e di altri Sindaci (o Podestà) ,  come l’Avv. Pietro Palloni ( 1929-1933) il Conte Ing. Guido Mattioli (1933-1939), al quale si deve, fra le opere pubbliche realizzate, l’Aeroporto di Miramare, inaugurato nel 1938,  che fecero grande la nostra Città, non compaiono nella lapide in bella vista nell’atrio di Palazzo Garampi in cui si ricordano  solo i Sindaci dal 1944, nonostante la Storia di Rimini non inizi settanta anni fa.

Per questo, nel Consiglio Comunale di martedì scorso con una  interrogazione al Sindaco, trasformata in mozione,  ho chiesto che venga installata una lapide, a fianco di quella esistente, con i nomi dei Sindaci di Rimini,  dal 1861, anno dell’Unità d’Italia, al 1944, per rispetto della memoria storica della Città, condivisa e non di partito.


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Nelle Variazioni di Bilancio del Comune più spese per i nuovi lampioni della illuminazione pubblica ma sempre più oscurità.
   

28/11/2015

Fra le variazioni al Bilancio di Previsione 2015-2017 approvate giovedì scorso in Consiglio Comunale ho evidenziato :

Fra le minori entrate, 530.000 euro  di addizionale Irpef Comunale per la crisi che colpisce i redditi in flessione e  400.000 euro  di imposta di soggiorno per il calo delle presenze turistiche;

Fra le maggiori spese, 100.000 euro per la riscossione della Tari a fronte di circa 9000 contribuenti inadempienti per circa 10 milioni di euro di insoluti  e 98.250 euro per la pubblica illuminazione.

Riguardo all’installazione dei nuovi lampioni, ho fatto presente all’Assessore Brasini  con l’aumento delle spese anche quello dell’oscurità sui marciapiedi e sulle strade.

Nelle diverse parti della città dove i nuovi lampioni con luce schiacciata a terra sostituiscono quelli preesistenti a luce diffusa, il risultato conseguente è infatti  l’ oscurità, come si può vedere nel Centro Storico, in Viale Dante, Via Anfiteatro, Via Aponia, Via Gambalunga, nelle vie di San Giuliano Mare, e in altre zone della Città.     

Ricordo  il contratto stipulato dal Comune di Rimini con Enel Sole  a partire dal 1° Giugno 2012 per il servizio di pubblica illuminazione ad un canone annuo di 3.255.099 euro,  per la durata di 9 anni,  più  adeguamento ISTAT, per circa 30 milioni di euro.

Enel Sole per aggiudicarsi l’appalto raddoppiò nei nove anni gli interventi di riqualificazione  a canone pari a 4.943.711 euro, da concordare con il Comune, stabilendo interventi extra canone par a 4.842,297. 

D’accordo sulla sostituzione dei lampioni finalizzata al perseguimento del risparmio energetico ma questo deve essere compatibile con  una adeguata illuminazione della città e a tale fine l’Amministrazione Comunale deve controllare e intervenire  sull’operato interessato di Enel Sole.

Invece, oltre al silenzio dell’Amministrazione Comunale,  vediamo solo l’aumento delle spese senza alcun seguito degli interventi già da noi richiesti con interrogazione e mozione in Consiglio Comunale per eliminare l’oscurità, quali : la riduzione delle distanze tra i lampioni oppure l’installazione di lampioni con luminosità diffusa a terra orizzontalmente per consentire la visibilità sui marciapiedi e sulle strade, anche per salvaguardare,  in questo modo e di questi tempi,  la sicurezza pubblica.


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Centro Commerciale Conad ex Fiera: una Valutazione d'Impatto Ambientale reticente.
   

23/11/2015

E’ stato approvata questa mattina in Commissione Consigliare dalla maggioranza di sinistra la Valutazione di Impatto Ambientale del Centro Commerciale Conad di 5000 mq, di cui 2.500 mq. destinati alla vendita alimentare ed extra alimentare,  2000 mq. utilizzati a magazzini  e 500 mq. dedicati a negozi  di vicinato e ad un pubblico esercizio.

Verranno realizzati anche 1.400 mq. a  direzionale  e di fronte al lago della “ Cava”  angolo via Simonini 7000 mq. di residenziale  con palazzi di 5 piani comprendenti oltre 100 appartamenti e una altezza massima prevista m. 17,50

Previsti parcheggi pubblici e privati ad uso pubblico per complessivi 254 p.a.  di cui 150 ad uso del Palacongressi, 60 della piscina Acquarena,  34 per i residenti.

 Purtroppo la Valutazione di Impatto Ambientale ha riguardato solo l’impatto acustico sulla zona residenziale di via Simonini al fine di contenere le rumorosità derivanti dalle attività di cantiere e la richiesta di verifica” post operam” del rispetto dei limiti acustici previsti dalla normativa vigente.

Sono rimasti senza risposta i nostri interrogativi sull’impatto delle costruzioni sull’invaso lacustre, sulla viabilità pubblica di accesso alle residenze e al centro commerciale dalla rotatoria su via Della Fiera, sull’utilizzo promiscuo dei parcheggi da congressisti, utenti del commerciale, direzionale e residenti.

Naturalmente, non una parola dell’impatto sui  negozi di vicinato del Borgo Sant’Andrea, del Borgo San Giovanni e del Centro Storico, già in difficoltà con la presenza poco distante dell’IPER, alle Befane e alle prese con il calo dei consumi.    

Ancora un Centro Commerciale e altri appartamenti : anche il Sindaco Gnassi non ha invertito il senso di marcia.     

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Il “dehor” abbandonato che occupa il marciapiede davanti alla Stazione!
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