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Abbandono e degrado nel Centro Sportivo per il gioco del calcio nell'area Ghigi costato milioni di euro e acquisito al patrimonio del Comune di Rimini.
   

15/04/2016

ll progetto di realizzazione del Centro Sportivo per il gioco del calcio nell’area Ghigi, approvato dalla Giunta Comunale nel 2009, prevedeva la realizzazione di 8 campi da gioco ( 4 campi da calcio di cui due in erba naturale e due in sintetico, 3 campi da calcetto e 1 campo da calciotto) , il rifacimento dei due campi da calcio esistenti,  la realizzazione di tribune, la ristrutturazione di un edificio a spogliatoio, la costruzione di un altro edificio con spogliatoi  e attività commerciali ( negozi,bar, ristorante) ambulatorio medico, sala conferenze, parcheggio di mq.6000 per auto e bus.    

L’operazione comportava una spesa  di 5 milioni di euro ad opera della Società Football Village Srl in cambio della gestione dell’impianto per 30 anni, con la cessione dell’area in diritto di superficie, l’ultimazione delle opere entro 24 mesi, con la prevista penale e la risoluzione della Convenzione per gli inadempimenti fino alla acquisizione in proprietà del Comune degli impianti realizzati.

Nell’agosto 2013, a fronte delle difficoltà finanziarie,  il Concessionario chiedeva all’Amministrazione Comunale di procedere al collaudo parziale delle diverse opere realizzate ( 5 campi da calcio in erba sintetica ultimati, due campi, uno in  erba sintetica e uno in erba naturale parzialmente realizzati, gli edifici a spogliatoio non completati, e così il parcheggio con la copertura a fotovoltaico senza pavimentazione) e di installare spogliatoi provvisori per la gestione parziale del centro e consentire il suo  completamento.

L’Amministrazione Comunale esprimeva un parere favorevole condizionato all’accoglimento delle richieste del Concessionario con l’esecuzione di alcuni lavori per i 5 campi di calcio riguardanti il percorso carrabile di accesso all’area e i percorsi pedonali di collegamento ai campi.

Poiché il Concessionario non dava alcun seguito , la Amministrazione Comunale nel marzo 2014  emetteva la diffida ad adempiere e nel giugno 2015 deliberava la risoluzione di diritto della Convenzione per inadempimento.

Conseguentemente si è risolto il diritto di superficie connesso sull’area di intervento e contestualmente, come previsto dall’art.42 della Convenzione, tutti gli impianti e le opere realizzate dal Concessionario  sono diventate di proprietà del Comune di Rimini, rientrando nella sua piena disponibilità al momento della cessazione della concessione e senza corrispettivo alcuno.

Non abbiamo avuto risposta dalla interrogazione all’Ass. Brasini, nel Consiglio Comunale di ieri sera, se l’Amministrazione Comunale ha valutato il valore delle opere realizzate dalla società Football Village Rimini Srl e se è a conoscenza della valutazione della Anagrafe Regionale delle Opere Incompiute che ha indicato nella percentuale del 36% la quantità di opere realizzate e che ultimate sarebbero costate 4,8 milioni di euro.

Una cosa è certa, quel patrimonio di opere acquisito gratuitamente dal Comune di Rimini, non dovrebbe essere abbandonato al degrado e alla desolazione, come si trova attualmente sotto gli occhi di tutti, visto che la rete di recinzione del cantiere è recisa e consente l’ingresso a chiunque, mentre  sui tappeti sintetici dei campi di gioco spuntano erbacce e arbusti assieme ad escrementi di animali, principalmente pecore che hanno trasformato i campi da calcio in pascoli.   

L’Amministrazione Comunale responsabilmente dovrebbe porre fine a questa situazione vergognosa, custodire e gestire con diligenza i campi da calcio realizzati o da ultimare, mettendoli a disposizione delle società calcistiche alle prese con la nota carenza degli impianti.    

Aspettiamo di conoscere quali sono gli intendimenti della Amministrazione Comunale sul presente e futuro di  questo complesso sportivo, acquisito al patrimonio del Comune e  che a tutt’oggi è costato milioni di euro.


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Borgo Marina: anche ieri sera rissa e violenze degli stranieri. Chiediamo al Prefetto, Questore, Sindaco di adottare i provvedimenti per l'ordine pubblico.
   

08/04/2016

Ieri sera, giovedi,  verso le 22, nel Borgo Marina , in Corso Giovanni XXIII°, è avvenuta un’altra rissa tra stranieri.

Precisamente, in Corso Giovanni XXIII°, davanti alle finestre della mia abitazione,  tre senegalesi ubriachi, prima, hanno rovesciato il cestello del rifiuti sul marciapiede, poi se la sono presa con la vetrina di un negozio dei bangladesh infrangendo con i pugni il vetro della porta d’ingresso.

E’ scattata immediata la reazione violenta dei bangladesh, accorsi immediatamente dagli altri negozi in una ventina armati di bastoni, che hanno colpito ripetutamente i senegalesi e in particolare uno di loro  steso a terra sull’asfalto della strada.

Una scena inaudita di violenza, sotto gli occhi preoccupati dei residenti,  terminata con l’allontanamento dei senegalesi, e l’arrivo di polizia, carabinieri e agenti della polizia municipale.

Sul luogo dello scontro, ritornava uno dei senegaslesi  feriti che grondava sangue da una mano e che veniva trasportato all’Ospedale con l’autombulanza del  118 chiamata dalle forze dell’Ordine.

Questa la cronaca dal vivo della  serata nel Borgo Marina con gli afro-asiatici che fanno il bello e il brutto tempo.

La settimana scorsa, sempre di giovedi, difronte alla sede di Fratelli d’Italia - Alleanza Nazionale, dove era in corso la nostra riunione,  altra rissa tra africani ubriachi
che si lanciavano bottiglie di birra, terminata con la nostra chiamata e l’arrivo di Polizia, carabinieri e Guardia di Finanza.

Fino a quando deve continuare e può ripetersi tutto ciò  ?  Cosa deve ancora accadere ?

Tutti i giorni nel tardo pomeriggio e di sera, sotto gli occhi di tutti,  gruppi di africani si ubriacano e sostano all’angolo tra Via dei Mille e Corso Giovanni XXIII e si riforniscono di birra nei negozi accanto con il seguito incontrollabile.

Visto che nel marciapiede opposto è installata una telecamera per la video sorveglianza, installata dopo tante petizioni, è possibile visionare quello che accade,  identificare i responsabili di  questi i comportamenti violenti che creano degrado e problemi di ordine pubblico.

Non solo, bisogna controllare quei negozi gestiti da stranieri, aperti fino a tarda notte, per verificare se rispettano, dopo le 22, il divieto di vendita   di bevande alcooliche in bottiglie di vetro e dinnanzi alla trasgressione procedere con le sanzioni pecuniarie previste fino a 3000 euro.

Dinnanzi al ripetersi dei suddetti comportamenti antisociali che rendono insicuro soprattutto la sera il Borgo Marina, ci rivolgiamo al Prefetto, al Questore, al  Sindaco, perché vengano adottati provvedimenti urgenti, come la chiusura di certe attività
.

Sono le Istituzioni dello Stato che devono garantire l’ordine pubblico nel Borgo Marina, le Forze dell’Ordine, non i Bangladesh armati di bastoni come abbiamo visto ieri sera e altre volte.   


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Fratelli d'Italia-AN in un Centro Destra compatto per il cambiamento. Gioenzo Renzi contro il trasformismo e i vertici delle categorie economiche a sostegno dell'egemonismo personale del Sindaco Gnassi.
   

07/04/2016

La novità di questa campagna pre-elettorale è senza dubbio il “ trasformismo”,  una specie di “romanizzazione” della politica riminese pilotata dall’On. Sergio Pizzolante FI-NCD e altri suoi amici, dopo i problemi creati a Rimini per 15 anni nel  centro destra (dai candidati a sindaco annunciati, ritirati, contrastati, alle polemiche feroci  e divisive contro AN e LEGA, al consociativismo nelle società pubbliche partecipate , tra cui Aeradria con il fallimento dell’Aeroporto).

L’on. Pizzolante eletto a destra, senza dimettersi, passa a sinistra, e adesso invita commercianti, imprenditori, albergatori a formare la lista civica a sostegno del Sindaco  Andrea Gnassi del PD.

E’ in atto una alleanza elettorale Pizzolante-Gnassi per sostenere l’egemonismo personale del Sindaco Gnassi caratterizzato dal narcisismo, dalla propaganda personale ossessiva, che non tollera le critiche neanche interne al suo partito o alla sua maggioranza(es Ass.Biagini), che ha poca considerazione per il pluralismo culturale e politico e poco rispetto per il Consiglio Comunale “snobbato” per 5 anni , e che mortifica la libertà degli imprenditori.

Un egemonismo personale del Sindaco e un trasformismo collaterale, mai visti a Rimini, che creano una situazione di emergenza democratica.      

Dietro le “sirene“ alle liste civiche a sostegno di Gnassi
, assistiamo ai giri di valzer da una sponda all’altra senza ragioni trasparenti e comprensibili per gli elettori, se non quelle dell’opportunismo.

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Accolta osservazione del Consigliere Renzi al RUE: possibilità di cambio di destinazione d'uso a
   

17/03/0216

Tra le 952 osservazioni al RUE  ( Regolamento Urbanistico Edilizio) espresse dai cittadini, “controdedotte” dalla Amministrazione Comunale e votate dal Consiglio Comunale,  martedi sera,  è stata accolta e approvata  l’osservazione presentata dal sottoscritto Consigliere che consente  la possibilità del cambio di destinazione d’uso a “residenziale” per le unità immobiliari al piano terra  che si affacciano su alcune strade “non commerciali”  della città storica in considerazione dei cambiamenti che sono avvenuti negli ultimi anni.

Precisamente, nella citta storica, escluse le strade commerciali evidenziate  nella Tav.3 del RUE che a titolo informativo
sono Corso d’Augusto dall’Arco a viale Tiberio compreso, via IV Novembre, via Dante, via Garibaldi, Via Saffi, via Montefeltro fino a Piazza Mazzini, via Mentana, via Quintino Sella, via Giordano Bruno, via Gambalunga fino a via Roma, via Tempio Malatestiano fino a Piazza Ferrari, Piazza Cavour, via Poletti, Piazza Malatesta, via Bonsi, via Cairoli,via Soardi, via Sigismondo, Via Bertola, via Serpieri, via Castelfidardo, via Michele Rosa, su tutte le altre strade “ non evidenziate” come commerciali  del centro storico gli immobili al piano terra  con destinazione d’uso a esercizi commerciali di vicinato (b1), pubblici esercizi (b2), artigianato dei servizi alla persona (b5) , medio-piccole strutture di vendita (b11.1) hanno la possibilità di trasformarsi in residenza.

Sostengo da sempre le ragioni dei negozi del centro storico, inaccessibili per la mancanza di parcheggi rispetto ai centri commerciali, alle prese con il caro affitti , il carico fiscale,  l’inadeguatezza del trasporto pubblico locale, la necessità di  recuperare e valorizzare i nostri Beni Culturali, tra cui Castel Sismondo, l’Anfiteatro romano e il Palazzo Lettimi, e di attivare campagne promozionali del centro storico.

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Ripristinare le barriere anti sabbia sul lungomare per risparmiare le spese ripetute di soldi pubblici.
   

15/03/2016

Ieri, come si ripete durante tutto l’anno, quando soffia il vento di tramontana o dal mare la sabbia della spiaggia si accumula sulle aiuole, sui marciapiedi, sulla pista ciclabile e sullo stesso lungomare.  

I cumuli di sabbia danneggiano le aiuole, non consentono il passaggio ai pedoni, alle carrozzine dei disabili, ai ciclisti, e per la   ripulitura, prima che avvenga, bisogna aspettare giorni con relativa immagine di abbandono e si spendono soldi pubblici.

Ho chiesto al Sindaco con l’interrogazione consigliare del 21.12.2016, dopo 2 mesi  ancora senza risposta scritta, se non sia ragionevole prevenire e/o impedire che la sabbia trasportata dal vento invada le aiuole, i marciapiedi, la pista ciclabile e il lungomare, ripristinando le barriere o paratie di legno a ridosso della siepe di pitosforo e degli accessi in spiaggia, come avveniva fino ad anni addietro, risparmiando così la spesa di soldi pubblici.

Ritengo incomprensibile ripetere gli stessi lavori di ripulitura dalla sabbia ogni volta che soffia il vento dal mare con i cumuli di sabbia che danneggiano le aiuole del lungomare che richiedono una non facile manutenzione di ripristino o addirittura la ripiantumazione.

Ho chiesto di conoscere chi è stato, se il Sindaco o altri, a ordinare di rimuovere le barriere anti-sabbia, quando sono state tolte le suddette protezioni e che fine hanno fatto.

E a quanto ammontano le spese annue sostenute dal Comune per pagare gli operai di Anthea , dalla data di rimozione delle barriere ad oggi  per l’asporto della sabbia trasportata dal vento sopra aiuole, marciapiedi, pista ciclabile, e lungomare.

Visto che si tratta di soldi dei cittadini, sarebbe responsabile che  il Sindaco  rispondesse pubblicamente.  

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Demolire l'ex bar pizzeria del Sottopasso del Grattacielo e riqualificare tutta l'area dei Giardini della Stazione.
   

09/03/2016

E’ scaduto il 29 febbraio scorso la terza asta pubblica del Comune di Rimini per la concessione in uso dell’ex bar-pizzeria del sottopassaggio del grattacielo da destinare a “Caffè culturale” con la somministrazione di alimenti e bevande al pubblico.

E’ il terzo bando di gara del Comune che va a vuoto nonostante la riduzione del canone annuo  di concessione dell’immobile  dai  23.000 euro del 1° bando ai 17.000 euro del secondo,  ai 12.000 euro di quest’ultimo, a partire dal 9° anno della concessione  alla scadenza del 18° anno, in cambio dei lavori di riqualificazione.

Sono trascorsi oltre due anni, dal 10.8.2013, quando quel locale venne  consegnato dall’ex Concessionario al Comune, ma nonostante fosse stato  “murato” con pannelli, ha continuato ad essere occupato dagli  abusivi, dagli spacciatori di droga, tra sporcizia e rifiuti di ogni genere con una immagine di degrado agli occhi dei cittadini e turisti che dal Centro Storico o dalla Stazione si dirigono a Marina Centro e viceversa.

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La "sedicente" rotatoria all'incrocio Via Dei Mille-Corso Giovanni XXIII da sistemare.
   

29/02/2016

In occasione dei lavori di realizzazione della rotatoria San Nicolò penso sia ora di “sistemare” in maniera definitiva la “sedicente” rotatoria di Corso Giovanni XXIII° - Via dei Mille realizzata un anno e mezzo fa con una spesa di 21.000 euro.  

Non si può chiamare “ROTATORIA” quella che è una semplice  COPPA ROTATORIA  con una corona centrale non transitabile di appena 1 metro di raggio.

L’area dell’incrocio è già  limitata,   non ha senso restringerla ancora di più con i cordoli in gomma delle corsie di ingresso e di uscita che riducono gli spazi di manovra degli autoveicoli e costringono gli autobus ad infrangere continuamente i cordoli.

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La figuraccia del Sindaco Gnassi con il terzo casello autostradale.
   

29/02/2016

La Commissione Consigliare di questa mattina ha preso atto delle osservazioni finali della Provincia per l’approvazione del P SC .

Tra queste abbiamo preso atto ufficialmente che  la Provincia ha eliminato la previsione del terzo  casello autostradale sull’ A14 tra il Gros e l’aeroporto Fellini, proposto con un emendamento del Sindaco Gnassi nella seduta consigliare  del 4 Novembre scorso durante l’approvazione del PSC.

Mentre quell’emendamento veniva votato col favore della maggioranza e anche con il sostegno di qualche collega della minoranza, esprimevo le ragioni del  mio voto contrario facendo presente che quella previsione del terzo casello  non era ammissibile dalla Provincia innanzitutto perché non conforme al PTCP  e poi alla    normativa specifica sulla distanza tra i caselli autostradali  essendo nel nostro caso a meno di 1,5 km dal casello di Rimini Sud.

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Il Sindaco Gnassi vota contro la riscoperta e la valorizzazione dell'Anfiteatro romano.
   

25/02/2016

E’ stata respinta nell’ultima seduta del Consiglio Comunale di Giovedi scorso la mozione del sottoscritto del 23.10.2014“ L’Anfiteatro romano : un bene culturale, mortificato, da riscoprire e valorizzare”.

Hanno votato contro  il Sindaco Gnassi con 8  Consiglieri del PD e Galvani;  a favore  i Consiglieri Renzi, Marcello, Zerbini, Allegrini, Tamburini, Fonti; astenuta la Consigliera Franchini.  

La mozione chiedeva al Sindaco e  alla Giunta Comunale :

1)     attuare le previsioni del PRG vigente e recepite nel PSC-RUE, completare gli scavi e valorizzare i resti archeologici di epoca romana attraverso la demolizione degli edifici soprastanti;

2)    Individuare un’area adeguata per il trasferimento dell’Asilo Svizzero
, a 70 anni dal suo insediamento, che doveva essere “provvisorio” sull’area archeologica dell’anfiteatro romano, programmando i tempi di attuazione e individuando il reperimento delle risorse finanziarie per tale operazione.

La risposta del Sindaco Gnassi è stata il “muro ideologico”,  “l’Asilo Svizzero non si tocca”, così siamo ritornati indietro di 16 anni rispetto al 27.7.2000 quando il Consiglio Comunale, approvò all’unanimità la precedente mia Mozione di trasferire l’Asilo Svizzero in un’altra area, per consentire la ripresa degli scavi e riportare alla luce la parte interrata dell’anfiteatro.   

Dopo 70 anni, non c’è ancora la volontà di riparare alla insipienza politica di quelle Amministrazioni Comunali “democratiche”, che nel 1946 destinarono  l’Anfiteatro a discarica di macerie urbane, dopo che era stato riportato parzialmente alla luce con la campagna di scavi dal 1926 al 1939 e che, nonostante tante aree libere, non trovarono di meglio dell’Anfiteatro romano su cui costruire le 13 capanne “ provvisorie “ di legno dell’Asilo Svizzero .

Non solo, su questa area demaniale e di interesse archeologico, scoperta negli scavi del grande storico riminese Luigi Tonini, tutelata da vincoli fin dal 1913-14, le nostre Amministrazioni Comunali  rilasciarono addirittura  le licenze edilizie dal 1950 al 1959 per costruire sopra l’Anfiteatro il grande padiglione centrale dell’Asilo Svizzero,  in cemento armato di tre piani con una superficie di 350 mq. e  la casa della fondatrice Margherita Zoebeli, chiamata “Betulla”, opera dell’arch.Giancarlo De Carlo, sovrastante un torrione romano e le mura medievali.

Fino ai giorni nostri, quando la Giunta Gnassi, ad un anno dal suo insediamento,  con la delibera del 13.11.2012 ha destinato l’area dell’Anfiteatro di mq. 6.711 a scopi sociali con affidamento al settore politiche giovanili e servizi sociali.

E’ la conferma che per l’Amministrazione Gnassi conta più la tutela politica del CEIS che il rispetto culturale dell’Anfiteatro romano con i suoi 2000 anni di storia.

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Un tunnel sotto il fondale del porto canale di Rimini per collegare p.le Boscovich e il Molo alla passeggiata della Nuova Darsena e a S.Giuliano Mare.
   

22/02/2016

Questa mattina si è discussa in Commissione la mia mozione  “realizzare un tunnel o camminamento sottomarino per collegare P.le Boscovich e il Molo alla passeggiata della Nuova Darsena e a S. Giuliano Mare”.

Sostengo da 5 anni questo progetto di realizzare un tunnel o camminamento sotto marino in cemento o acciaio, con un diametro che potrebbe essere di 3 metri e che attraversi, sotto il fondale, il nostro Porto Canale, collegando Piazzale Boscovich alla Darsena.

Dopo 15 anni dalla inaugurazione della Darsena e i 3.000.000 di euro incassati dal Comune con l’ultima variante “La Prua” che dovevano essere  utilizzati per migliorare l’accessibilità a San Giuliano Mare, ritengo questa la soluzione progettuale più semplice ed economica per consentire ai riminesi e ai turisti di prolungare la passeggiata  dal piazzale Boscovich alla Nuova Darsena.

E’ un progetto, come mi ha confermato un esperto in  opere marittime, fattibilissimo, che consentirebbe  il passaggio naturale delle barche da diporto e dei pescherecci, rispettoso del paesaggio e dell’ambiente.

Non perdiamo, perciò, più tempo con le chiacchiere o le sparate, lasciamo stare gli schizzi dei ponti alti 40 metri all’ingresso del porto dai costi di realizzazione  improponibili, i ponti mobili, con manutenzioni continue (vedi Cattolica per oltre 100.000 euro l’anno), a parte i problemi di impatto ambientale e gli orari di entrata e uscita in  porto.   

Se 20 orsono è stato inaugurato il Tunnel sottomarino di  50Km sotto il Canale della Manica, dentro cui scorre una ferrovia, penso che con un pò di innovazione si possano attraversare i 50 m. del porto canale di Rimini , senza rimanere al piccolo traghetto che porta dal Faro al Ristorante Quattro Colonne, funzionante solo nei mesi estivi.

Per questo chiedo all’Amministrazione Comunale di verificare, almeno, l’opportunità progettuale ed economica della soluzione proposta.   


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