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Basta con la paralisi della viabilità! Basta con le sperimentazioni sulla pelle dei cittadini!

La storia di Castel Sismondo sepolta sotto una colata di cemento armato!

Sottoposto alla attenzione della Corte dei Conti il Lungomare Tintori: fatto e rifatto in pochi mesi!!
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La Giunta Comunale censura l’affissione dei manifesti PRO-VITA per ragioni ideologiche
   

18/12/2020

La Giunta Comunale ha vietato l’affissione di 100 manifesti della Associazione Pro Vita & Famiglia, che sensibilizzavano le donne contro l’uso della pillola abortiva RU486. Nonostante l’art. 21 della Costituzione tuteli la libertà di espressione con ogni mezzo.

E’ legittima l’espressione della visione culturale pro-vita, che considera il concepito come una persona a tutti gli effetti e l’aborto come la soppressione di una vita umana, non privo di conseguenze per la salute della donna.

In verità, è stata censurata ideologicamente una campagna di comunicazione sociale, promossa per la tutela del diritto fondamentale alla vita (art. 2 Cost.)  e del diritto alla salute (art. 32 Cost.), dinnanzi all’aborto farmacologico con la pillola RU486.

Si vogliono mettere a tacere i rischi collaterali per la salute delle donne, dovuti alla somministrazione della pillola RU486, noti nella letteratura scientifica.

L’affissione di questi manifesti, oltre al diritto alla manifestazione del pensiero, è finalizzata a suscitare la riflessione critica, senza ledere diritti e libertà personali previsti dalla Legge.

La legge 194/78 consente l’aborto nel nostro paese, ma non vieta la libertà di criticarlo, tant’è che prevede per gli stessi medici, la possibilità di fare obiezione di coscienza.

Per queste ragioni, con l’interrogazione consigliare al Sindaco di ieri sera, ho chiesto che la Giunta Comunale rispetti la libertà di espressione del pensiero con ogni mezzo, come sancito dalla Costituzione. Non è ammissibile censurare e vietare per ragioni ideologiche-politiche, l’affissione di manifesti dell’Associazione Pro-Vita e Famiglia contro l’uso della pillola abortiva RU486.

Considerato, fra l’altro, che gli aborti in Italia sono circa 90.000 ogni anno, e che si potrebbero ridurre, con politiche di aiuto economico e adozioni.

La Giunta Comunale, invece di praticare la censura, a fronte del calo delle nascite nel nostro Comune, 300 in meno nel 2019, nonostante l’aumento della popolazione di 10.000 abitanti negli ultimi 10 anni, sostenga le mamme, le famiglie, con bonus bebè, asili gratis, sgravi fiscali, incentivi per i figli e facilitazioni nei luoghi di lavoro.

Tali politiche sono necessarie per contrastare l’anemia demografica e garantire il futuro del nostro popolo e della nostra identità.

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Il lungomare più incompiuto del mondo!
   

 12.12.2020

La riqualificazione dell’area, che riguarda lo storico e principale tratto del Lungomare, da Piazzale Boscovich alla rotonda del Grand Hotel, era stata rinviata al 2021, dopo la scadenza delle concessioni, rinnovate fino al 31/12/20.

A 20 giorni da tale scadenza, non è noto se verranno rinnovate le concessioni e sino a quando; neppure è stato indetto un Bando per le “manifestazioni di interesse”, come avvenuto per i restanti tratti di Lungomare.

Per tali ragioni, abbiamo proposto di indire urgentemente un regolare Bando o Concorso internazionale di idee, per la riqualificazione urbana e architettonica dell’area strategica di Marina Centro, compresa tra Piazzale Boscovich, Rotonda del Grand Hotel, Lungomare Tintori, Viale Cristoforo Colombo.

Inoltre, constatiamo che non sono ripartiti, i lavori di completamento del tratto di Lungomare Tintori, da Piazzale Fellini a Piazzale Kennedy (tratto 1) e del Lungomare Spadazzi a Miramare (tratto 8). Lavori che prevedono la realizzazione “a monte” della pista ciclabile e la pavimentazione. Il rischio concreto è l’incompatibilità delle realizzazioni con la prossima stagione balneare.

Riscontriamo, ancora, che non sono stati approvati i progetti esecutivi di realizzazione del tratto di Lungomare, da Piazzale Kennedy a Piazzale Tripoli (secondo tratto), e da Piazzale Tripoli a Piazzale Pascoli (terzo tratto), che prevedono l’eliminazione di 250 posti auto e di 200 posti motocicli, senza individuare soluzioni alternative.

Non abbiamo ricevuto alcuna risposta all’interrogazione consigliare di giovedì, sulle conclusioni delle negoziazioni con i soggetti privati, per la cessione dei diritti di superficie e le costruzioni previste nei suddetti tratti di lungomare (negozi, bar, ristoranti, e altri esercizi).

Allo stesso modo, l’Amministrazione è stata reticente sull’iter progettuale del parcheggio interrato di Piazzale Fellini (spesa prevista: 8 milioni di euro), la cui realizzazione era stata annunciata per il 2021.

In conclusione, il Parco del Mare, annunciato 5 anni fa, procede con forti ritardi, sono stati realizzati, parzialmente, solo 2 tratti su 9.

Quello che era stato annunciato essere il Lungomare più bello del Mondo, rimane la più importante opera incompiuta dell’Amministrazione Gnassi e non è possibile sapere come e quando potrà essere ultimata.

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La pulizia delle strade nelle ore notturne rispetti il sonno dei cittadini.
   

 5.12.2020

Molti cittadini di diverse zone della città (Centro Storico, Marina Centro, ecc.) protestano da anni, per le emissioni rumorose disturbanti durante le operazioni di pulizia delle strade, svolte da Hera nelle ore notturne con l’utilizzo di spazzatrici, che producono una rumorosità che supererebbe il limite dei 3 db previsto dalla Legge (DPCM 14.11.1997).

Questo rumore, oltre a superare i limiti della normale tollerabilità, avviene nelle ore riservate al sonno di migliaia di persone, residenti lungo le strade, nelle piazze, tale da ipotizzare il reato di disturbo alla quiete pubblica previsto dall’articolo 659 del Codice penale.

Peraltro, queste attività rumorose non sono contemplate dal “Regolamento per la tutela dall’inquinamento acustico”.

L’Amministrazione Comunale, dinnanzi alle emissioni sonore disturbanti, deve tutelare e assicurare la quiete pubblica e privata delle persone, quale presupposto per la qualità della vita nella nostra città.

Per queste ragioni, con l’interrogazione consigliare di giovedi, ho chiesto al Sindaco:

1)    L’Amministrazione Comunale incarichi A.R.P.A. per accertare i decibel di rumorosità dei macchinari a benzina o diesel, utilizzate da Hera per la pulizia delle strade e piazze;

2)    Hera, visti gli utili milionari d’esercizio, utilizzi macchinari più innovativi e silenziosi, come le spazzatrici elettriche aspiranti per l’abbattimento delle emissioni acustiche e inquinanti, come avviene da tempo a Milano;

3)    Hera provveda ad organizzare un corretto servizio di pulizia delle strade, in orari diversi e più compatibili da quelli praticati nel cuore della notte, per rispettare il riposo dei cittadini.


4)    Il Regolamento Comunale per la tutela dall’inquinamento acustico, preveda che la pulizia delle strade nelle ore notturne, dalla  ore 24 alle ore 6, rispetti la quiete pubblica e il diritto al sono delle persone, come stabilito anche dalla Convenzione Europea.  

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Chiusura campo nomadi di Via Islanda: Il Sindaco e la Maggioranza votano contro regole uguali per tutti!
   

28/11/2020

Nel Consiglio di Giovedì sera, Il Sindaco e la sua maggioranza hanno votato contro la Mozione del sottoscritto che chiedeva:

la revoca della Delibera di Giunta che individuava le cinque micro aree per l’insediamento di 6 nuclei famigliari di nomadi Sinti;
il rispetto del Regolamento vigente e della graduatoria in essere per l’accesso all’edilizia popolare (ERP) da parte dei nuclei nomadi;
la regolamentazione per l’assegnazione degli alloggi di “emergenza abitativa” ai nomadi. 

L’Amministrazione Comunale è stata costretta a fare marcia indietro sulla realizzazione delle cinque micro aree per nomadi dinnanzi alle proteste dei cittadini, preoccupati per la sicurezza e il degrado vicino alle loro case.

Ma l’Ordine del Giorno della maggioranza di inserire i nuclei famigliari Sinti e rumeni, oggi occupanti il campo di Via Islanda, in alloggi convenzionali reperiti da ACER sul libero mercato, non può essere un percorso privilegiato.

Ho chiesto, invece, all’Amministrazione un percorso responsabile e regolamentato che potrà essere praticabile solo se i nomadi accetteranno e rispetteranno tali regole uguali per tutti e nel rispetto della convivenza.

Questo, chiedevo con l’emendamento proposto all’ODG della maggioranza, per rispetto del principio di uguaglianza verso tutte le famiglie riminesi che vivono in situazioni di disagio e povertà.

Ho proposto che il Comune, prima di Deliberare l’assegnazione degli alloggi, preveda, che i responsabili dei nuclei nomadi sottoscrivano precise condizioni di locazione.

L’ assegnazione a ciascun nucleo nomade degli alloggi convenzionali, non può essere indefinito come scrive la maggioranza nell’Odg: “per un congruo periodo di tempo”; ma come per gli alloggi di emergenza abitativa, deve essere per un periodo definito e limitato, non superiore a due anni.

Se il ricorso agli alloggi dell’emergenza abitativa per le famiglie riminesi in difficoltà è momentaneo e straordinario, altrettanto deve essere per i nuclei nomadi; per evitare discriminazione verso le famiglie riminesi!

Ho proposto che gli alloggi concessi ai nuclei nomadi, comportino a loro carico il pagamento delle utenze (acqua, luce, gas) e di una percentuale minima (20%) del canone di locazione, coerentemente con i canoni sostenuti nell’edilizia popolare dai residenti riminesi.

Ho chiesto al Comune di vigilare sul regolare utilizzo degli alloggi da parte dei nomadi, nel rispetto della convivenza, dei Regolamenti condominiali, delle Leggi, pena la revoca degli appartamenti ai beneficiari.

L’Amministrazione Comunale deve garantire e salvaguardare la vivibilità dei riminesi negli immobili e nelle zone dove verranno alloggiati i nuclei nomadi; ribadiamo che le regole devono essere uguali e rispettate da tutti.

Le soluzioni abitative in alloggi convenzionali, finalizzate alla chiusura del Campo abusivo e degradato di Via Islanda, non deve essere un trattamento preferenziale per pochi e discriminatorio verso le 1.800 famiglie riminesi in graduatoria per un alloggio di edilizia popolare (Erp) e per le 410 famiglie in graduatoria per un alloggio a “canone calmierato”.

Il mancato rispetto di regole, il permissivismo, l’assistenzialismo, hanno consentito l’occupazione abusiva e il degrado del parcheggio di Via Islanda, l’Amministrazione impari dai propri errori e non scarichi problemi e costi sui cittadini riminesi!  

 

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Basta con gli annunci: i parcheggi “Scarpetti” e “Area Fox” quando saranno realizzati? Sono urgenti per la sopravvivenza dei negozi e del Centro Storico!
   

 21.11.2020

Con i lavori di riqualificazione attorno a Castelsismondo e in Piazza Malatesta, sono diminuiti 450 posti auto (-280 Piazza Malatesta, -80 Rocca, -90 Campone).

La Convenzione stipulata il 26/05/2011 tra il Comune di Rimini e la Società Parking Gest Srl, prevedeva la realizzazione, con la procedura del Project Financing su aree di proprietà comunale, di un parcheggio nell’area di Via Italo Flori e di un parcheggio multipiano nell’area Scarpetti.

Il Parcheggio “Italo Flori” è stato inaugurato nel febbraio 2014 con 254 posti a rotazione (+72 rispetto ai precedenti 173).

Mentre, il parcheggio multipiano “Scarpetti” (comprendente piano terra e primo piano), con 433 posti auto (+146 rispetto ai 287 esistenti), dopo ormai 10 anni dall’approvazione, non è ancora stato realizzato.

Neppure con la nostra interrogazione consigliare al Sindaco di giovedì,  abbiamo ricevuto risposta in merito a quali siano le ragioni che hanno impedito la sua realizzazione, quando inizieranno i lavori e quando il nuovo Parcheggio Scarpetti sarà finalmente disponibile, al di là dei ripetuti annunci dell’Amministrazione Comunale.

Così come, non è stata fatta luce sull’iter amministrativo del progetto di riqualificazione dell’area “Fox”, tra la Circonvallazione Meridionale e Via Bramante. Il progetto, approvato nel 2018, prevede la realizzazione di un parcheggio pluripiano (piano interrato e due piani superiori) di uso pubblico con circa 300 posti auto, a ridosso del Centro Storico, rispetto agli attuali 54 posti auto su area comunale.

Anche per il Parcheggio dell’area “Fox”, siamo rimasti senza risposte, riguardo a quando potranno iniziare i lavori e quando sarà a disposizione per consentire un altro importante ingresso al centro Storico.

Proprio per la necessità di garantire adeguata accessibilità al Centro Storico e consentire la sopravvivenza delle attività economiche, abbiamo ri-chiesto all’Amministrazione Comunale l’aggiornamento del Piano della Sosta, essendo trascorsi 11 anni dall’ultima approvazione del 2009!

I provvedimenti sui parcheggi sono divenuti tanto più urgenti dinnanzi alle difficoltà contingenti, conseguenti la pandemia Covid19, la concorrenza e-commerce e dei centri commerciali.  

Basta con gli annunci: chiediamo all’Amministrazione Comunale risposte concrete, il rischio è la desertificazione commerciale, l’impoverimento dei servizi, la perdita d’identità della nostra città, scongiuriamo il rischio di un Centro Storico fantasma!


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Spostata l’installazione dell’antennone da Via Baroni. Una bella battaglia!
   

 14.11.2020

La Giunta Comunale ha spostato l’installazione dell’antenna di telefonia mobile, precedentemente prevista in Via Baroni a Viserba, in una zona lontana dagli insediamenti abitati.

Ricordiamo che tale antenna, alta 30 metri, era stata precedentemente autorizzata nel mezzo di un centro residenziale con 100 palazzine e 500 abitanti, a una decina di metri dalle finestre e dai balconi di un condominio, vicino ad un Asilo e a un Centro Anziani.

Ci sono volute, la mobilitazione in strada degli abitanti di Via Baroni che hanno “impedito” il montaggio dell’antennone, la protesta in Piazza Cavour, sotto le finestre del Sindaco, le ragioni documentate dal Comitato di Viserba, le nostre ripetute interrogazioni in Consiglio Comunale, per “convincere” l’Amministrazione Comunale e il Gestore della Telefonia Mobile a “fare marcia indietro”.  

E’ stata una bella battaglia popolare, a cui ho partecipato con determinazione e responsabilità, nelle proteste in piazza e con gli interventi in Consiglio Comunale, in difesa dell’interesse generale dei cittadini.

L’Amministrazione Comunale, dopo aver assecondato con superficialità le logiche burocratiche, ha dovuto recepire la salvaguardia della salute pubblica e dell’impatto visivo-ambientale.  

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La mia proposta di un BONUS SPESA con DETRAZIONE FISCALE di 500 euro per la sopravvivenza dei negozi.
   

 14.11.2020

La pandemia Covid 129 aggrava le difficoltà del commercio al dettaglio, evidenziate dalla continua chiusura dei negozi.

Oltre al lockdown imposto a Marzo e Aprile e agli effetti della pandemia sui consumatori, i negozi devono sostenere gli affitti, le tasse, l’Iva, la Tari, le spese per il personale, la concorrenza del commercio elettronico, e dei Centri Commerciali.

Le conseguenze della chiusura dei negozi sono la desertificazione, l’impoverimento commerciale e la perdita di identità della nostra città.

Il Comune deve sostenere i nostri negozi, soprattutto in questo periodo di pandemia, che produce l’azzeramento degli incassi e il rischio di chiusura definitiva delle attività.

Occorrono provvedimenti legislativi urgenti, mirati ad aumentare le vendite, per difendere il reddito e i posti di lavoro.

E’ possibile incentivare gli acquisti nei negozi con la detrazione fiscale, per renderli più convenienti rispetto agli acquisti on line, ( es. su Amazon) o nei Centri Commerciali della RSM.

Per questo, ho chiesto, con l’interrogazione consigliare di ieri sera, che il Sindaco, proponga urgentemente, tramite l’ANCI, al Governo, l’Istituzione di BONUS SPESA Natale 2020 e Gennaio 2021, con il beneficio della DETRAZIONE FISCALE di 500 euro per ciascuno esercizio, al fine di incentivare gli acquisti nei negozi di vicinato in Italia.

Le spese per acquisti nei negozi, sostenute nei mesi di Dicembre 2020 e Gennaio 2021, documentate con scontrini/fatture, potranno essere detratte dal contribuente, con reddito ISEE fino a 40.000 euro, nella Dichiarazione dei redditi, al fine di diminuire l’imposta IRPEF dovuta.

E’ una operazione virtuosa da tutti i punti di vista: incentiva il potere di acquisto dei consumatori, agevola l’incremento delle vendite nei negozi al dettaglio, con un rapporto fiscale trasparente.

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Le responsabilità nell’emergenza sanitaria e l’incapacità di decongestionare i nostri Ospedali.
   

 9.11.2020

Dinnanzi alla seconda ondata dei contagi Covid 19, gli Ospedali della Provincia di Rimini, sono di nuovo congestionati e a rischio di saturazione con l’aumento continuo dei pazienti ricoverati e in terapia intensiva .

L’Ausl ha sprecato mesi preziosi, dall’esperienza vissuta a Marzo e Aprile,  senza prepararsi al ritorno della pandemia.

Ha aspettato la seconda ondata COVID, per approvare e compiere i lavori di riorganizzazione dei “percorsi protetti” nei Pronto Soccorso di Rimini, Riccione, Novafeltria, e creare nuovi posti e impianti di terapia sub-intensiva.

Nel corso della nuova emergenza l’AUSL ha riconvertito i “reparti” dell’Ospedale di Infermi di Rimini (Medicina 1 e la Chirurgia del Padiglione Flaminio) e dell’Ospedale Ceccarini di Riccione in aree Covid, spostando il personale senza una specifica formazione, a scapito delle cure e visite specialistiche di altri ammalati che sono la maggioranza

Continuano le lunghe “file” di auto al “drive”  dell’Ospedale, per l’esecuzione dei  “tamponi” e ritardano i “risultati” per la concentrazione delle analisi nel Laboratorio Unico di Pievesistina a Cesena.  

Per evitare il collasso degli Ospedali, non è stata potenziata l’assistenza domiciliare, che è rimasta quella dei mesi scorsi, nonostante la propaganda del Presidente della Regione, Bonaccini, che aveva sbandierato l’obiettivo del 10% !     

Eppure, molti ricoveri in Ospedale potrebbero essere evitati con l’utilizzo delle Unità Speciali di Continuità Assistenziale (USCA), varate con il Decreto Cura Italia, già il 17 marzo scorso.

Le USCA, attivate dai medici di medicina generale, intervengono   rapidamente sui sospetti o contagiati dal Covid 19, per eseguire il tampone, l’ecografia polmonare, misurare l’ossigenazione, consegnare i farmaci, controllare l’andamento della cura.

La tempestività dell’intervento consente di accertare il contagio del virus, e di somministrare precocemente la cura al paziente, consentendogli di frenare l’infiammazione polmonare e di beneficiare a casa di una maggiore tranquillità psicologica.

Con riferimento alla nostra interrogazione di giovedi scorso, le USCA operanti nel territorio della Provincia di Rimini sono solo 9, costituite da 1 medico, supportato nella preparazione da un infermiere e da un operatore socio sanitario.

Il numero per essere considerato “sufficiente”, dovrebbe essere “modulato” in base alle richieste di intervento dei medici di medicina generale.

Purtroppo, risulterebbero solo una ventina le visite giornaliere effettuate attualmente dalle Usca. .  

L’impiego delle Usca e la cura del virus a casa, secondo le esperienze in altre città, è compatibile nel 95% dei casi,  in particolare per gli anziani.  

Le Usca sono centrali nella cura Covid e non richiedono una tecnologia costosa, come il ricorso alle terapie intensive.

I malati di Covid si possono curare a casa, l’ospedale rimane l’estrema “ratio”.

Con adeguata programmazione e organizzazione, a seguito dell’esperienza vissuta a primavera, poteva essere evitato l’attuale congestionamento degli Ospedali, che pone in serie difficoltà la diagnostica e la cura di altre patologie.

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Ho proposto il trasferimento della Sede unica degli Uffici del Comune nell’immobile abbandonato della “Nuova Questura” in Via Ugo Bassi.
   

 26.10.2020

Nel Consiglio Comunale di Giovedi scorso, i Consiglieri Comunali della maggioranza Gnassi hanno approvato con il loro silenzio “tombale” il Documento Unico di Programmazione (DUP) dell’Amministrazione Comunale e “respinto” i miei emendamenti (8) senza alcuna motivazione.

Nonostante l’arroganza del potere voglia eliminare ogni corretto e proficuo confronto sul merito dei problemi, continuo a proporre soluzioni nell’interesse città.  

1°Proposta di Emendamento: trasferimento della Sede Unica degli Uffici del Comune,prevista nell’area della Stazione Ferroviaria, all’immobile abbandonato e inutilizzato della Nuova Questura.

La previsione attuale della costruzione della Sede Unica degli Uffici Comunali, con una superficie complessiva di 15.000 mq, sul ristretto sedime, all’angolo tra la Via Dante e la Via Roma, che dovrebbe ospitare 1.000 impiegati e consentire l’accesso ai cittadini, è incompatibile per il carico edilizio e il congestionamento della mobilità.

La mia proposta è di trasferire la Sede Unica degli Uffici Comunali nel complesso immobiliare di Via Ugo Bassi, destinato in origine a sede della Nuova Questura, (che si trasferirà in Piazzale Bornaccini), inutilizzato e abbandonato al degrado dal 2003, con una superficie di mq. 23.000 e un ampio parcheggio esterno per l’accessibilità.

Per l’acquisto dell’immobile, nella procedura fallimentare, il Comune di Rimini vanta un credito di 7 milioni di euro, mentre per le spese di ristrutturazione il Comune può ricorrere ad un mutuo da rimborsare con i 2 milioni di euro, risparmiati ogni anno negli affitti.

Inoltre, il Comune risparmierebbe i costi di costruzione dell’edificio nell’area della Stazione Ferroviaria e recupererebbe un immobile e un’area strategica dall’attuale situazione di degrado e abbandono.

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Prosegue lo snaturamento culturale e identitario di Piazza Malatesta!
   

10.10.2020

Il Sindaco Gnassi e la sua maggioranza consigliare hanno votato contro la mia Mozione “Riscopriamo e valorizziamo la storia millenaria di Piazza Malatesta”.

Non hanno considerato la realizzazione della fontana di 1.000 mq lungo il perimetro del “fossato” di Castel Sismondo e il vano tecnico sottostante, interrato a 4 metri di profondità, strutture permanenti, invasive, incompatibili nell’area tutelata.

Invece di riscoprire il fossato, liberandolo dagli interramenti, come auspicato per decenni anche dai Piani Regolatori e dal Piano Strategico, si costruisce incredibilmente sul “fossato”, tra le mura difensive del Castello!   

Non sono rispettati il Vincolo Archeologico del 29/10/1991 sull’area di Castel Sismondo comprendente il “fossato”, finalizzato a garantire la tutela del sottosuolo e il Vincolo di inedificabilità assoluta del 14 Marzo 2015, su tutta la Piazza Malatesta, per assicurare la visibilità del Castello.

Neppure è stata presentata la soluzione progettuale, prevista dalla Soprintendenza, per valorizzare le strutture archeologiche emerse, quali la “controscarpa del fossato” e i “battiponte” di accesso al Castello.

Nessun interesse per Piazza Malatesta-area archeologica, anche se a pochi metri di distanza, sotto la platea del Teatro Poletti, i reperti archeologici rinvenuti, documentino la storia di Rimini, dalla nascita della città (220 A.C.), passando per il periodo romano, medievale, i Malatesta, fino all’Ottocento.

ll Progetto “Museo Fellini” va avanti, senza remore, con lo snaturamento culturale e identitario di Piazza Malatesta che, dopo le trasformazioni, potrebbe anche chiamarsi “Piazza  Fellini”.  

Un progetto Iniziato con Castel Sismondo “ridotto”, a “contenitore” del Museo Fellini, e le sale rinascimentali allestite a set felliniani; dalla Cineteca Fellini del “Fulgor” si espande alla Piazza Malatesta, che diventa la Piazza delle “ambientazioni felliniane”: le scene rurali della campagna, la fontana con una lama d’acqua per evocare il passaggio del Rex, l’arena cinematografica di 8 e 1/2 con “l’americana” impattante sullo sfondo.

Per il Sindaco Gnassi è più “importante” il “Museo Fellini” con il “Circ Amarcord” che Sigismondo Malatesta con il Castello, progettato dal Brunelleschi, e i protagonisti del Rinascimento italiano, Leon Battista Alberti, Piero della Francesca, Agostino di Duccio, Matteo de Pasti che, con il Signore di Rimini, realizzarono il capolavoro del Tempio Malatestiano.

Una scelta “strumentale”, uno snaturamento culturale, invece di valorizzare la storia identitaria di Piazza Malatesta, specifica della nostra Città.

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