Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nell'informativa sui cookie. Se vuoi saperne di più o negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie, consulta l'informativa estesa sui cookie. Cliccando OK, scorrendo questa pagina o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookies.
SICUREZZA: spaccio di droga nel Borgo Marina, ho richiesto provvedimenti!
02/04/2021
Un anno fa, l’apertura nel Borgo Marina, in Corso Giovanni XXIII°, di un Distributore Automatico di caffè, acqua, birre fresche in lattina e altre bevande, in un piccolo locale privo della presenza di responsabili.
Avevo espresso, in Consiglio Comunale, la preoccupazione per l’insediamento di tale attività, aperta giorno e notte, in un luogo con la perdurante presenza degli spacciatori di droga, di aggravare i problemi di ordine pubblico, di insicurezza sociale, di degrado.
Infatti, il Distributore Automatico sta diventando punto di riferimento degli spacciatori di droga e ritrovo degli “irregolari” della vicina area Stazione.
Per questo, con l’interrogazione consigliare di ieri sera, ho chiesto all’Amministrazione Comunale di adottare i provvedimenti per contrastare lo spaccio della droga nel Borgo Marina.
Il Sindaco, per ragioni di ordine pubblico e di vivibilità urbana, disponga la chiusura del suddetto Distributore Automatico nel Borgo Marina, come già effettuato dal Sindaco di Ravenna con l’Ordinanza del 4.2.2019 ( legittimata dal Tar dell’Emilia Romagna) sul divieto di installazione di un analogo Distributore Automatico nella zona della Stazione di Ravenna, per prevenire il degrado.
Il Sindaco richiami l’attenzione del Comitato per l’Ordine Pubblico e la Sicurezza sull’aggravarsi dello spaccio della droga nel Borgo Marina (in Corso Giovanni XXIII°, Via Mameli, Via Vittime Civili) e attivi tutte le azioni di contrasto con l’impiego della Polizia Locale in coordinamento con le Forze dell’Ordine.
Nel Borgo Marina sia utilizzata ed adeguata la video sorveglianza, con telecamere ad “occhio fisso”, per riprendere e registrare lo spaccio della droga e degli spacciatori.
Vengano impiegate le unità cinofile, costituite nel 2018 (attuando dopo 4 anni la proposta del sottoscritto nel 2013), addestrate per individuare gli “spacciatori” e trovare le sostanze stupefacenti.
Inoltre, l’Amministrazione Comunale costituisca un apposito NUCLEO ANTIDROGA della Polizia Locale, specializzato, per condurre una efficace lotta alla droga nel Borgo Marina e in tutto il Comune di Rimini.
Dinnanzi alla diffusione preoccupante della droga (cocaina, cannabis, eroina) che è diventata una vera e propria calamità nella nostra città, l’Amministrazione Comunale dovrebbe promuovere campagne di informazione, sui danni irreversibili provocati dal consumo della droga alla salute delle persone, dai giovanissimi agli adulti, con i relativi costi sociali.
RUE: sbagliato eliminare le norme igienico-sanitarie contro gli assembramenti nelle moschee
25/03/2021
In occasione dell’approvazione definitiva della Variante al RUE (Regolamento Urbanistico Edilizio), l’Amministrazione Comunale ha incredibilmente abrogato d’ufficio le “Norme integrative di carattere igienico sanitario”.
La conseguenza è un inspiegabile vuoto normativo con immediate ripercussioni sull’attività edilizia del territorio e in particolare sui luoghi di culto come le Moschee.
Infatti, inspiegabilmente, le Moschee che aggregano parecchie persone e nelle quali si genera sovraffollamento, continuano le attività senza le dovute tutele (no agli assembramenti), visto anche il periodo contingente che stiamo vivendo, in spregio alle modalità di conduzione di tutte le altre confessioni religiose.
Al riguardo, sottolineo la sconcertante e incoerente risposta dell’Ass. Frisoni alla mia interrogazione consigliare di giovedì scorso, sull’abrogazione dell’art. 127 del RUE con le prescrizioni per contrastare il sovraffollamento e gli assembramenti.
Infatti, l’Assessore sostiene, che le norme relative ai luoghi di culto, come le Moschee, prima adottate con la Variante del 2018 al RUE, ed ora abrogate, che prevedevano la superficie minima dei locali di mq. 200, l’altezza minima di metri 4,50, il rapporto aerante minimo di 1/6, non sarebbero di competenza della “disciplina igienico-sanitaria di natura edilizio urbanistica”. Una normativa che avevo chiesto ripetutamente, visto l’insediamento dal 2004 della Moschea di Corso Giovanni XXIII° in una “casetta”, destinata catastalmente ad uso ufficio, ma utilizzata come luogo di culto, tutti i venerdi della settimana dalle ore 12 alle 14 e nel mese del “ramadam”.
Il suddetto piccolo immobile è inadeguato a contenere le centinaia di persone all’interno che vi accedono da ogni parte della città, con i conseguenti assembramenti sui marciapiedi, strade, e senza l’ausilio di parcheggi per auto, moto, cicli.
L’Amministrazione Comunale, dovrebbe, come altrove, prevenire gli assembramenti nella Moschea di Borgo Marina, e chiedere il suo trasferimento in un immobile adeguato.
Infatti i DPCM emessi e le Ordinanze regionali, di contrasto alla diffusione del Covid 19, in zona rossa, prevedono di potersi recare ai luoghi di culto, sempre evitando gli assembramenti e rispettando le distanze dalle altre persone di almeno un metro.
Inoltre, faccio notare, che immediatamente dopo l’approvazione definitiva della Variante al RUE, in ogni condominio di Rimini, tutte le unità immobiliari fino a 99 mq potranno essere utilizzate come luoghi di culto, attraverso un uso improprio dei Centri Culturali, consentiti dal RUE, a causa dell’abrogazione delle specifiche Norme Igieniche.
Per questo non doveva essere abrogato l’art.127 del RUE, per di più senza la contestuale sostituzione con un Regolamento d’Igiene di cui il Comune di Rimini è mancante dal 1973!
Approvazione definitiva della Variante al RUE ( Regolamento Urbanistico Edilizio): gli emendamenti del Sindaco tolgono ai cittadini la possibilità di esprimere osservazioni!
19.3.2021
Ieri sera, il Consiglio Comunale aveva in oggetto l’approvazione definitiva della Variante normativa al RUE(Regolamento Urbanistico Edilizio), adottata il 17.10.2019.
In particolare dovevano essere approvate le “controdeduzioni” della Amministrazione Comunale con i relativi emendamenti alle 286 “Osservazioni” dei cittadini, pervenute dopo la pubblicazione della Variante, e alle riserve della Provincia.
All’inizio dei lavori, ho sollevato l’eccezione sulla regolarità della presentazione dei 36 emendamenti del Sindaco (26 sostitutivi, 8 aggiuntivi, 2 soppressivi), con modifiche sostanziali al testo del RUE.
Ritengo, infatti, il procedimento amministrativo a rischio di legittimità, in quanto gli emendamenti del Sindaco alla Variante al RUE, al momento della approvazione definitiva, tolgono ai cittadini la possibilità di esprimere le osservazioni alle modifiche apportate con gli emendamenti. I
Il percorso amministrativo di approvazione degli Strumenti Urbanistici e loro Varianti, prevede: l’“adozione”, la pubblicazione per 60 giorni, le osservazioni dei cittadini, le “controdeduzioni” della Amministrazione alle “osservazioni” dei cittadini e alle “riserve” della Provincia, l’approvazione definitiva.
Quindi, se il Sindaco vuole, ormai in ritardo, apportare le modifiche a questa stessa Variante al RUE, non può presentare emendamenti finalizzati a modificare il testo adottato, ma deve procedere con l’adozione di una nuova Variante, la successiva pubblicazione, per consentire ai cittadini di potere esercitare il diritto a presentare le osservazioni alle ulteriori modifiche, diritto che, in questo caso, viene loro negato, con la “scorciatoia” degli emendamenti del Sindaco.
Senza considerare, il poco rispetto istituzionale verso l’apposita Commissione Consigliare, riunita una decina di volte per l’esame delle Osservazioni e Controdeduzioni.
Nuova Piscina Comunale: la Giunta, nonostante la mia proposta, insiste in un luogo incompatibile e con un progetto limitante.
17.3.2021
La maggioranza consigliare Gnassi, nel Consiglio tematico di ieri sera, ha votato contro la mia Mozione per “La realizzazione della Nuova Piscina Comunale in un luogo compatibile e con un progetto di eccellenza”.
Con la Mozione chiedevo la revisione del progetto approvato dalla Giunta Comunale per le seguenti ragioni:
1) La salvaguardia del Parco Don Tonino Bello, usufruito dai residenti per il gioco dei bambini e dalla Scuola d’Infanzia “Acquamarina” per l’attività all’aperto, con rispetto per il verde pubblico, in una zona Peep densamente popolata.
Infatti, il progetto della Nuova Piscina, voluto dalla Giunta, in un in un’area di circa 26.000 mq, comprende: il sedime dell’impianto di 3.730 mq, i parcheggi di 4.770 mq, la vasca di laminazione interrata di 3.500 mq ( in cemento armato che non consente la piantumazione degli alberi), l’area per sgambamento cani di 1.600 mq, i camminamenti di 250 mq. Un totale di 14.000 mq, che riduce la superficie del verde effettivo del Parco Don Tonino Bello a 12.000 mq.
Inoltre, va considerato l’impatto di circa 700 auto al giorno che accederanno alla Piscina, con l’inquinamento ambientale del Parco e adiacenze, abitazioni, scuola d’infanzia, centro sociale anziani.
2) L’ubicazione della Nuova Piscina Comunale nel Parco Don Tonino Bello non agevola l’accesso da tutta la città, ma è raggiungibile solo da Rimini Nord, tramite la Via Sacramora con il nuovo senso unico, e dalla Statale Adriatica, intasando Via Marconi, Via Beltramini, Via Baroni, con i conseguenti problemi di traffico.
3) Per questo ho proposto l’ubicazione della Nuova Piscina Comunale nell’area del Centro Sportivo di Rivabella,con i campi del rugby e del baseball. L’area ottenuta dalla proprietà con la costituzione del diritto di superficie a favore del Comune di Rimini, può essere ampliata in futuro e dotata di nuove strutture sportive, con i servizi necessari, a cominciare dai parcheggi. La zona è facilmente accessibile dalla città, anche con bici, senza impatto ambientale.
4) La Nuova Piscina Comunale non può essere concepita come una struttura di Quartiere, o essere isolata nel Parco Don Tonino Bello. Dovrebbe essere inserita in un qualificato Polo Sportivo riminese, riconoscibile e accessibile dall’intera città, non solo da Rimini Nord e comunque raggiungibile da Torre Pedrera, Viserbella, Viserba, in una decina di minuti .
5) Per la Nuova Piscina Comunale, occorre, non solo un luogo accessibile, ma anche una superficie compatibile, per realizzare un progetto di eccellenza, con una vasca olimpionica lunga 50 metri, in grado di ospitare gare nazionali-internazionali di nuoto, e altre specialità, come il nuoto sincronizzato, la pallanuoto, i tuffi dal trampolino, ecc. Non certo, una vasca limitante di 25 metri, come prevede il progetto approvato dalla Giunta Comunale.
I costi di gestione di una vasca olimpionica di 50 metri, sostenibili dal Comune di Riccione e dalla Repubblica di San Marino, con un quinto deli nostri abitanti, possono essere sostenuti dal Comune di Rimini con 155.000 abitanti e la possibilità di quadruplicare gli utenti attuali (10.000 al mese nell’attuale Piscina con sole 5 corsie da 10 metri). Oltre ai benefici derivanti dal turismo sportivo per alberghi, bar, ristoranti, negozi al dettaglio.
6) Per la realizzazione della Nuova Piscina Comunale, sono pertanto, necessari un luogo compatibile, un progetto competitivo e lungimirante, nell’interesse degli sportivi riminesi e di Rimini capoluogo turistico della riviera romagnola.
Purtroppo, dinnanzi a queste proposte, l’Ass. Brasini e la maggioranza, (assente come sempre il Sindaco), invece di riflettere nell’interesse della città e senza considerare che il progetto costa 7,5 milioni di euro a carico di tutti i cittadini, si sono limitati ad un provvedimento elettorale.
Ho chiesto il Consiglio Comunale tematico: “Per la realizzazione della Nuova Piscina Comunale in un luogo compatibile e con un progetto di eccellenza”.
1.3.2021
Dopo l’interrogazione consigliare del 21 Gennaio scorso e la seduta della Commissione di Controllo e Garanzia, ho depositato la richiesta di Consiglio Comunale tematico, avente ad oggetto “la realizzazione della Nuova Piscina Comunale in un luogo compatibile e con un progetto di eccellenza”, da tenersi per legge entro 20 giorni, sottoscritta da altri otto consiglieri: Marcello, Spina, Zilli, Pecci, Manfroni, Zoccarato, Erbetta.
Ritengo, infatti, sempre più fondate le ragioni contrarie al progetto preliminare della Nuova Piscina Comunale, nel Parco Don Tonino Bello, a Viserba Monte, approvato dalla Giunta Comunale il 17 Dicembre scorso, con la spesa di 7,5 milioni di euro, e ora sostenuto dall’Ass.Brasini con dichiarazioni evasive nel merito, più interessate alla campagna elettorale.
Innanzitutto, la salvaguardia del Parco Don Tonino Bello a Viserba Monte, usufruito dai residenti per il gioco dei bambini e dall’adiacente Scuola dell’Infanzia “Acquamarina”, per l’attività all’aperto.
Il progetto della nuova piscina comunale che prevede un sedime di 3.730 mq, un’altezza massima fino a 12 metri, con l’utilizzo previsto all’esterno di un’ampia area per attività sportive ed a servizio dell’area di ristoro, in parte pavimentata e in parte a verde, occuperà metà superficie del Parco.
Per l’accesso all’impianto natatorio, sono previsti 4.770 mq di parcheggi, uno lato Via Baroni, dove ora si svolge il mercato ambulante settimanale, l’altro su Via Cenci, che verrà allargata mettendo a rischio la sicurezza dell’accessibilità alla Scuola d’Infanzia.
Ricordo che sull’altra metà del Parco, lato Via Sacramora, esiste una vasca di laminazione interrata di 10.500 metri cubi, la cui superficie di 3.500 mq, in cemento armato, non consente la piantumazione degli alberi.
Alla fine, l’area del Parco Don Tonino Bello di 26.000 mq viene ridotta ad una superficie del verde effettivo di 13.000 mq, con poco rispetto dello stesso Regolamento Comunale del Verde Pubblico e della dotazione prevista dal Regolamento Urbanistico Edilizio, nella zona densamente popolata del Peep.
Inoltre, l’ubicazione della Nuova Piscina Comunale, che dovrebbe agevolare l’accesso da tutta la città, nel Parco Don Tonino Bello è raggiungibile tramite la via Sacramora, con il nuovo senso unico, solo da Rimini Nord e dalla Statale Adriatica per i provenienti da tutti gli altri luoghi della città, con i conseguenti problemi di traffico.
La Nuova Piscina Comunale non può essere concepita come una struttura di quartiere, ma deve essere a beneficio dell’intera città e dovrà accogliere anche gli eventi sportivi a carattere nazionale e internazionale.
Per questo ho proposto la collocazione della Nuova Piscina Comunale nell’area del Centro Sportivo di Rivabella, con i campi del rugby e del baseball, un’area ottenuta e riqualificata con la costituzione del diritto di superficie a favore del Comune di Rimini.
Ritengo che la Nuova Piscina Comunale non deve essere “isolata” come nel Parco Don Tonino Bello, ma è una importante struttura da inserire in un qualificato POLO SPORTIVO riminese, più riconoscibile e meglio accessibile dall’intera città, non solo da Rimini Nord.
Per la realizzazione della Nuova Piscina, oltre ad un luogo compatibile, occorre un progetto di eccellenza, competitivo e lungimirante.
Il progetto dell’Amministrazione Comunale prevede una vasca limitante con la lunghezza massima di 25 metri.
Tenuto conto che Rimini è il capoluogo turistico della riviera romagnola, in alternativa al progetto dell’Amministrazione, propongo che il nuovo impianto natatorio abbia una vasca con la lunghezza di 50 metri, in grado di ospitare gare internazionali di nuoto e altre specialità, come il nuoto sincronizzato, la pallanuoto, i tuffi dal trampolino.
Se l’attuale Giunta Comunale, dopo aver perso un decennio, sostiene che bisogna fare presto (secondo il cronoprogramma la realizzazione della nuova piscina non si concluderà prima di tre anni, a novembre del 2023), noi chiediamo il miglior progetto nell’interesse della città.
Sottoposto alla attenzione della Corte dei Conti il Lungomare Tintori!
25.2.2021
Continuano gli scavi sul Lungomare Tintori per installare i voluminosi tubi della nuova rete fognaria e dell’acqua, che avrebbero dovuto essere effettuati prima e non dopo l’inaugurazione del nuovo tratto di lungomare.
I nuovi lavori delle condotte di fognatura e acqua si stanno realizzando eliminando le opere già completate, quali il rinterro, i camminamenti pedonali, e la copertura a prato. Non si comprendono le ragioni per le quali, questi lavori preliminari non siano strati eseguiti effettivamente prima delle opere che hanno permesso l’inaugurazione e l’utilizzo del nuovo lungomare.
La Giunta Comunale ha approvato il 13 Ottobre 2020, quindi dopo l’inaugurazione e apertura del nuovo lungomare, la Perizia Suppletiva e di Variante, riguardante la necessità di eseguire lo spostamento delle reti a servizio delle aree del Lungomare Tintori e dell’arenile, per l’importo di Euro 646.209, che aumenta la spesa di oltre il 30%, opere che si stanno eseguendo solo ora.
A questo punto sorge il dubbio che il Comune non abbia acquisito tutti i pareri e la conoscenza delle reti dagli Enti erogatori dei servizi pubblici durante il progetto e comunque prima di avviare i lavori, che sarebbe un obbligo di legge e prassi.
Inoltre, è strano che la Perizia Suppletiva e di Variante sia stata approvata dopo la fine dei lavori del nuovo Lungomare, quando ha autorizzato tutti i lavori preliminari alle opere di completamento e finitura.
Per di più, dalla lettura della Perizia approvata, si apprende che sono stati autorizzati ulteriori nuovi lavori che hanno riguardato le piantumazioni, i corpi illuminanti e altre opere di finitura, con un ulteriore importante aumento della spesa, che andavano sicuramente studiati e progettati prima dell’appalto.
Alla luce dell’interrogazione presentata in Consiglio Comunale il 18 Febbraio scorso, senza ricevere una convincente risposta per rimuovere il dubbio su un aumento ingiustificato dei costi e di un non corretto uso delle risorse pubbliche, ho ritenuto opportuno sottoporre le vicende all’attenzione dell’Autorità preposta al controllo della spesa pubblica.
Spesa pubblica: il tratto 1 Lungomare Tintori viene rifatto due volte?
20.02.2021
La Giunta Comunale ha approvato il 02/05/2019 il progetto definitivo-esecutivo Parco del Mare-tratto 1 Lungomare Tintori” e la relativa spesa di euro 2.385.386.
Le opere sono state aggiudicate con un ribasso d’asta del 10,66% al R.T.I composto da “Co.i.r. Consorzio Imprese Romagnole e Società Cooperativa Braccianti Riminese”, per l’importo di euro 1.817.952.
Durante l’esecuzione dei lavori, consegnati il 25/11/2019, secondo l’Amministrazione Comunale: “è emersa la necessità di introdurre alcune modifiche per circostanze dichiarate impreviste ed imprevedibili al momento della progettazione, attinenti principalmente: la realizzazione dei sottoservizi, predisposizioni e spostamenti di impianti e reti non previste in oggetto”.
Nonostante ciò, i lavori sono proseguiti con la realizzazione, in superficie, della pavimentazione in legno, con la fornitura e posa in opera del tappeto erboso ”rotoprato” e la piantumazione degli alberi, con l’installazione di 13 nuovi pali per la pubblica illuminazione: tant’è che queste opere realizzate sono state inaugurate nell’agosto 2020;
Solo il 13/10/2020, la Giunta Comunale ha approvato la Perizia Suppletiva e di Variante lavori, per l’importo di euro 646.209, che aumenta la spesa di oltre il 30%;
la Perizia Suppletiva e di Variante lavori Lungomare Tintori, come risulta dagli Atti, riguarda in particolare:
• “La necessità di eseguire lo spostamento dei sottoservizi e reti a servizio delle aree di Lungomare Tintori e dell’arenile, quali reti di distribuzione gas, energia elettrica, fogna, ed acquedotto, non previsti in progetto, in quanto la loro esecuzione era stata procastinata a successivi interventi.
Constatato, che dopo 6 mesi dall’inaugurazione lavori di Agosto 2020, il prato realizzato è stato sradicato, i camminamenti pedonali creati sono stati distrutti, il terreno è stato sventrato dagli scavi per la collocazione dei grossi tubi della condotta fognaria e della condotta dell’acquedotto;
Ho ritenuto necessario, con l’interrogazione al Sindaco nel Consiglio Comunale di giovedì scorso, evidenziare quanto segue:
1) L’avvio dei lavori del tratto del Lungomare Tintori doveva, come da prassi, essere preceduto dalla acquisizione dei pareri di legge e comunque dalla conoscenza della presenza delle reti dei servizi pubblici, quali acqua potabile, fognatura, rete elettrica e gas;
2) Gli scavi, in corso, per installare i grossi tubi della nuova rete fognaria e dell’acqua, dovevano precedere le opere di rifacimento del tratto di Lungomare, effettuate con la copertura a prato e la realizzazione dei camminamenti pedonali;
3) Una perizia di Variante e Suppletiva, non può essere approvata alla fine dei lavori, ma quando emerge l’esigenza di modificare le opere, la cui esecuzione per legge deve essere autorizzata dall’Amministrazione Comunale;
4) Non sappiamo se tutte le opere completate, comprese quella della Perizia di Variante e Suppletiva, sono state collaudate con l’emissione del relativo Certificato di Collaudo e le motivazioni per cui una parte sono state eliminate (prato e camminamenti);
5) I lavori completati nell’estate 2020, quali il rinterro, I camminamenti, il prato, sono stati praticamente eliminati per dare seguito ai lavori di scavo e posa delle nuove condotte che, invece, dovevano essere effettuati prima delle opere del nuovo lungomare;
6) Le opere completate nell’estate 2020 che sono state eliminate o modificate in modo rilevante, se comportano una maggiore spesa non giustificata, o illegittima, possono essere oggetto di controllo sulla spesa pubblica della Corte dei Conti.
Autorizzate antenne “incompatibili” con il Regolamento Comunale all’Ina Casa, Via Ceccarelli e Palacongressi.
13/02/2021
E’ stata l’Amministrazione Comunale, tramite il SUAP (Sportello Unico Attività Produttive), a rilasciare al gestore le autorizzazioni per le installazioni delle antenne di Via Argelli, Via Ceccarelli, Palacongressi, senza il rispetto del proprio Regolamento Comunale per la telefonia mobile.
L’installazione dell’antenna in Via Argelli a 90 metri da due asili e vicino alle abitazioni esistenti nel quartiere INA CASA, è incompatibile con l’art.17 del Regolamento Comunale, in base al quale occorre:
“evitare l’installazione di antenne nel raggio di 200 metri da ricettori sensibili come le strutture scolastiche”;
“minimizzare l’esposizione ai campi elettromagnetici con la localizzazione dei nuovi impianti nella posizione più lontana dalle abitazioni esistenti “.
Le nuove installazioni:
-di una quarta antenna di telefonia mobile Iliad sul tetto del Palacongressi, oltre a quella di Telecom, Vodafone, Wind 3; -di un’antenna su un condominio di Via Ceccarelli, a pochi metri dall’asilo nido “Il Girotondo”, oltre all’esistente antenna sopra l’Istituto Maccolini; aumentano l’esposizione ai campi elettromagnetici delle zone residenziali circostanti.
Considerando il contributo di tutte le antenne presenti nel raggio di 200 metri, l’esposizione ai campi elettromagnetici aumenta, invece di minimizzarsi, come richiesto dall’art. 17 del Regolamento Comunale.
Sulla base di queste osservazioni, con l’interrogazione consigliare di ieri sera, ho chiesto al Sindaco, di revocare le suddette autorizzazioni e spostare la collocazione delle antenne in luoghi più distanti dalle abitazioni e dai luoghi sensibili, come gli asili.
E’ doveroso salvaguardare prioritariamente la salute pubblica, con opportune valutazioni sulla compatibilità delle installazioni.
L’Amministrazione Comunale deve compiere tali valutazioni prima del rilascio delle autorizzazioni all’insediamento delle antenne, delle conseguenti giustificate proteste dei cittadini e del successivo “stop” ai lavori!
Giorno del Ricordo : l’Amministrazione Comunale continua ad ignorare il Giardino Vittime delle Foibe!
10/02/2021
Il 10 Febbraio, si commemora il “Giorno del Ricordo in memoria delle Vittime delle Foibe e dell’esodio giuliano-dalmata”, nell’anniversario del vergognoso trattato di Pace (10.2.1947) che impose all’Italia di cedere alla Yugoslavia le terre d’Istria, Fiume, e parte della Dalmazia, dalle quali “esodarono” 350.000 Italiani.
Il Giorno del Ricordo è stato istituito con la Legge votata dal Parlamento il 30.3.2004 e prevede iniziative delle Istituzioni e delle Scuole per fare conoscere dopo 60 anni di silenzio, di negazionismo, di giustificazionismo, questa pagina tragica della nostra storia nazionale.
La verità nascosta sugli eccidi di circa 12.000 italiani tra l’autunno del 1943 e la primavera del 1947 attuati dai partigiani comunisti del maresciallo Tito per eliminare tutti coloro che si potevano opporre al disegno di annessione di quelle terre italiane alla Yugoslavia.
Migliaia di Italiani, colpevoli solo di essere tali, furono gettati nelle Foibe che da naturali inghiottitoi carsici si trasformarono in profonde fosse comuni.
L’Amministrazione Comunale tiene la commemorazione ufficiale del Giorno del Ricordo alla Biblioteca di Pietra sul Molo di Rimini ma continua ad ignorare il Giardino Vittime delle Foibe, l’area verde dell’ex Piazzale Carso, così intitolato dal Consiglio Comunale il 25.11.2004, con l’approvazione dell’Ordine del Giorno presentato dal sottoscritto.
Chiedo, pertanto, all’Amministrazione Comunale di deporre nel Giorno del Ricordo un corona di alloro sulla targa del Giardino Vittime delle Foibe, che non può essere considerata una semplice indicazione stradale.
E’ un dovere morale della Amministrazione Comunale di Rimini, onorare le migliaia di Italiani Martiri delle Foibe, per troppo tempo dimenticati.
No alla cementificazione del “fossato” di Castel Sismondo!
28.1.2021
E’ in corso in questi giorni la costruzione del “vano tecnico” della cosiddetta “fontana felliniana”, interrato nel “fossato” di Castel Sismondo, ad una profondità di 4 metri, con muri perimetrali e divisori in cemento armato, comprendente il serbatoio, il locale di ispezione, la scala di accesso.
E’ incredibile come si possa realizzare una voluminosa costruzione di cemento armato, con una superficie di circa 100 mq, alta non meno di 3 metri, in un’area archeologica, nonostante vincoli insuperabili. Esistono, infatti, il Vincolo Archeologico del 29/10/1991 sull’intera area della Rocca Malatestiana comprendente il “fossato”, finalizzato a garantire la tutela del sottosuolo e il Vincolo di inedificabilità assoluta del 14 Marzo 1915 su tutta Piazza Malatesta.
Eppure, assistiamo alla costruzione invasiva nel “fossato” di Castelsismondo, che viene riempito, con muri e platee di cemento armato, senza nessuna considerazione e valorizzazione dei ritrovamenti archeologici emersi nello scavo, quali la “scarpa” delle mura difensive e i “battiponte” di accesso al Castello.
L’Amministrazione Gnassi, invece di riscoprire il “fossato” liberandolo dagli interramenti del 1800, per fare riemergere l’originario e imponente Castel Sismondo progettato dal Brunelleschi, realizza strutture incompatibili nell’area tutelata.
La fontana in superficie di 1.000 mq con una lama d’acqua per creare atmosfere felliniane e l’esteso vano tecnico interrato, snaturano l’integrità architettonica e la storia di Castel Sismondo.
Dopo due interrogazioni al Sindaco Gnassi, una Mozione nel Consiglio Comunale, una interrogazione parlamentare al Ministro dei Beni Culturali Franceschini, senza esito per ragioni politiche, ci rivolgiamo alla Procura della Repubblica per verificare la compatibilità dei lavori nel fossato di Castel Sismondo con i Vincoli di tutela esistenti.
Continua la nostra battaglia per la conservazione e la valorizzazione del fossato e di Castel Sismondo, patrimonio identitario della nostra città.