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LA REGIONE SOSPENDA LE DISPOSIZIONI SUL SERVIZIO IDRICO IMPUGNATE DAL GOVERNO PER ILLEGITTIMITA' INCOSTITUZIONALE
05/09/2008 "Chiediamo alla Giunta Regionale di sospendere immediatamente gli adempimenti normativi della Legge Regionale n. 10 del 30 giugno 2008, riguardante la riforma dei servizi idrici, oggetti del contenzioso costituzionale con Delibera del Consiglio dei Ministri del 28 agosto e di avviare al più presto una negoziazione con il Governo, per cercare una soluzione in tempi brevi." Lo ha dichiarato il Consigliere Regionale Gioenzo Renzi (AN-PDL) dopo aver presentato su questa questione un'interpellanza in Regione.
Il Governo, infatti, ha impugnato tre disposizioni riguardanti l'art. 28, comma 2 e 7 della suddetta Legge Regionale per illegittimità costituzionale.Nello specifico il Governo contesta alla Regione di individuare la tariffa di riferimento del sistema idrico integrato, compito che rientra nelle competenze esclusive del Ministero dell'Ambiente, la redazione del Piano Economico e del Piano Finanziario, funzione che spetta alle Agenzie di Ambito, e l'inserimento dei costi di funzionamento della nuova struttura organizzativa regionale a carico delle tariffe dei servizi nei limiti di spesa fissati dalla Giunta Regionale, costituendo di fatto una nuova componente di costo nella determinazioane della tariffa, che è invece materia riservata alla competenza statale.
Vogliamo sottolineare - ha precisato Renzi - che la riserva statale sulla determinazione della tariffa di riferimento del servizio idrico integrato garantisce uguali criteri di partecipazione competitiva su tutto il territorio nazionale, proprio perché, in base alla normativa nazionale, le Agenzie d’Ambito predispongono la tariffa base, che costituisce la piattaforma di gara per la scelta del gestore del servizio idrico, secondo le componenti di costo individuate dal Ministero dell’Ambiente.
Inoltre il Presidente dell'Autorità Garante per la concorrenza del mercato ha già invitato la Regione Emilia - Romagna a non dar applicazione alle disposizioni impugnate, in quanto altererebbero la concorrenza e darebbero origine a meccanismi competitivi disomogeni sul territorio nazionale.
Per queste ragioni, perciò, abbiamo anche chiesto alla Giunta Errani se, in questa situazione, non ritenga opportuno evitare di inserire nelle tariffe del sistema idrico a carico dei contribuenti i costi del funzionamento della nuova struttura organizzativa regionale prevista in base all’art. 28, comma 7, oggetto del contezioso costituzionale promosso dal Governo, o se ritiene, invece, di voler resistere in giudizio contro la Delibera del Consiglio dei Ministri suddetta e di dare comunque applicazione alla normativa impugnata, con il rischio di creare effetti distorsivi contro la libera concorrenza e aumenti ingiustificati nelle tariffe a carico degli utenti.
GASPARRI PRESENTERA' IN SENATO IL PROGETTO DI LEGGE CONTRO I QUARTIERI GHETTO DI RENZI
28/08/2008 Quest'oggi, presso il Bar Marittimo del Borgo Marina, nel "quartiere-ghetto" di Rimini, il Consigliere Regionale Gioenzo Renzi (AN-PDL)e il Senatore Maurizio Gasparri (PDL), in Conferenza Stampa, hanno annunciato che la proposta di cambiare la Legge Bersani per evitare la formazione di ghetti extracomunitari nelle città, presentata da Renzi, in Regione, il 22 ottobre 2007, e bocciata dalla maggioranza di centro sinistra, in Assemblea Legislativa, il 22 aprile 2008, approderà in Senato, con il sen. Gasparri quale primo firmatario.
Quest'ultimo, infatti, ha dichiarato che l'iniziativa di Renzi merita di essere portata avanti a livello nazionale, dal momento che il problema dei quartieri ghetto è diffuso in tutta Italia, vedi l'Esquilino a Roma, la Chinatown a Milano, i casi di Prato, Padova, ecc... "Questi luoghi, tra l'altro - ha proseguito Gasparri - spesso sono sede di un'elevata criminalità diffusa. Male ha fatto la Regione Emilia Romagna a respingere una tale proposta perchè i quartieri ghetto non favoriscono assulutamente l'integrazione dei cittadini stranieri con il Paese Ospitante."
Renzi, invece, ha spiegato nel dettaglio il Progetto di Legge. "Vogliamo modificare la Legge Bersani, perchè la maggior parte dei quartieri ghetto si formano tutti con la stessa dinamica. Si crea una concentrazione di attività commerciali gestite da extracomunitari in una via o in un insieme di vie, che, in breve tempo, se non vengono sottoposte a controlli continuativi in base alle normative vigenti, portano degrado, insicurezza e snaturamento dell'identità di quella zona, tanto da condurre gli stessi residenti a vendere le loro abitazioni o ad evitare la frequentazione di tale zona, perchè si sentono stranieri in casa loro."
"Con la nostra Proposta di Legge, perciò, - ha continuato Renzi - chiediamo prima di tutto di inserire la conoscenza della lingua italiana come requisito per poter aprire o gestire un'attività economica per un cittadino straniero, e la chiusura immediata della stessa per chi è sfornito di tale requisito.
Inoltre prevediamo di concedere ai Sindaci la facoltà di far chiudere o di spostare in un'altra zona, quelle attività economiche, la cui concentrazione origina problemi di pubblica sicurezza, al fine di distribuire su tutto il territorio comunale quei negozi, che condensati in poche centinaia di metri possono portare alla formazione di un ghetto."