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L'ASSEMBLEA LEGISLATIVA HA APPROVATO LA NOSTRA RISOLUZIONE PER SALVAGUARDARE LA PICCOLA E MEDIA PESCA A STRASCICO NELL'APPLICAZIONE DEL REGOLAMENTO EUROPEO 1967/2006
   

23/07/2009 “Ieri l’Assemblea Legislativa ha approvato la nostra risoluzione per la salvaguardia della piccola e media pesca a strascico, per la quale se non verrà attuata nessuna forma di deroga, dal 31 maggio 2010, in base all’applicazione del Regolamento Europeo 1967/2006, non le sarà più consentito di esercitare tale tipologia di pesca entro le tre miglia dalla costa e sarà obbligatorio utilizzare reti trainate con maglie a forma quadrata di 40mm o maglie a forma romboidale di 50mm.

Risoluzione – precisa il Consigliere Regionale Gioenzo Renzi di AN-PDL -, che avevamo presentato martedì mattina, in occasione della discussione sulla sessione comunitaria, poi abbinata insieme a quella presentata da alcuni consiglieri del PD, e anch’essa approvata nella seduta di ieri pomeriggio.

In pratica con il documento approvato, si impegna la Giunta Regionale a trovare con il Governo, urgentemente, un accordo condiviso sui contenuti (sforzo di pesca, tutela dell’ambiente, sviluppo attività economiche, definizione delle risorse finanziarie necessarie) e sulle modalità di attivazione e di governance del Piano di Gestione nazionale e dei Piani di Gestione Locali, che sono gli unici strumenti concessi dal Regolamento Europeo, con i quali prevedere delle deroghe speciali.

Senza la predisposizione di questi Piani – sottolinea Renzi - da parte del Governo con la condivisione delle Regioni, da presentare alla Commissione Europea, sono a rischio nella zona del Nord Adriatico, comprendente Emilia Romagna, Veneto e Friuli Venezia Giulia, le imprese e gli equipaggi di 300 imbarcazioni attualmente in attività e un indotto di circa 2.700 posti di lavoro nel settore trasporti, commerciale e cantieristico, generato proprio dall’attività della piccola e media a strascico.

Rischi a cui purtroppo – conclude Renzi - non sono esonerati anche parte delle nostre imbarcazioni di Rimini, Bellaria Igea Marina e Cattolica, incentrate soprattutto sulla cattura di specie ittiche di piccole dimensioni e dal ciclo vitale breve, come ad esempio i calamaretti, gli “uomini nudi”, ecc….”


Leggi la Risoluzione approvata

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LA REGIONE VERIFICHI SE L'AUSL DI RIMINI STIA APPLICANDO REGOLARMENTE LA DISTRIBUZIONE DIRETTA DEI FARMACI, VISTI I DISAGI MANIFESTATI DA MOLTI ANZIANI
   

16/07/2009 “Sulla vicenda della distribuzione diretta dei farmaci nell’Ausl di Rimini auspichiamo che la Regione verifichi urgentemente se venga applicata correttamente, visto i numerosi disagi manifestati da molte persone anziane da una parte, e l’eccezionalità di alcuni dati, se confermati attendibili, insieme alla non adeguatezza di alcuni documenti dall’altra parte.”
Questo è quanto dichiarato dal Consigliere Gioenzo Renzi dopo aver presentato in Regione un’interrogazione molto dettagliata su questo argomento.

“La distribuzione diretta dei farmaci per mezzo delle strutture ospedaliere e delle farmacie convenzionate è stata introdotta con la Legge 405 del 2001, con lo scopo di ridurre i costi della spesa farmaceutica.

In pratica, in base a questa Legge, la Regione ha predisposto che è possibile l’erogazione diretta dei farmaci nei casi di dimissione da ricovero o a seguito di visita specialistica per il proseguimento della cura limitatamente al primo ciclo terapeutico; a pazienti cronici o soggetti a controlli ricorrenti e/o presi in carico; a pazienti seguiti da strutture territoriali come ad esempio il dipartimento di salute mentale; a pazienti in assistenza residenziale e semiresidenziale, o a quelli in assistenza domiciliare; per le medicine fornite nelle strutture penitenziarie o per quelle distribuite “per conto” attraverso accordi con l’azienda Usl con le farmacie territoriali convenzionate.

Ebbene la Regione – prosegue Renzi - ha sottoscritto un accordo con Federfarma e Confservizi, proprio per quest’ultimo tipo di distribuzione solo il 13 marzo 2007, mediante il quale, così come previsto dalla Legge dello Stato, le farmacie convenzionate possono esercitare una distribuzione diretta dei farmaci, che gli vengono forniti dall’Azienda Sanitaria perché acquistati a un costo minore, per le medicine necessarie a quei pazienti che richiedono controlli ricorrenti, perché ad esempio affetti da diabete, epatite cronica, il morbo di Parkinson, l’Alzheimer, infertilità, trombosi venosa, antipsicotici, ecc… .

In Emilia Romagna, perciò, dal 13 marzo 2007 è ammessa la distribuzione diretta dei farmaci sia nelle strutture ospedaliere sia nelle farmacie territoriali convenzionate pubbliche e private, per quelle medicine necessarie a pazienti con patologie che richiedono controlli ricorrenti, ma nella Provincia di Rimini, visto i numerosi disagi manifestati soprattutto da molte persone anziane, costrette a recarsi appositamente solo all’ospedale per rifornirsi dei farmaci di cui necessitano, non sembra che vi sia ancora un’informazione ed un’applicazione corretta di quest’accordo.

Tant’è che – rileva il Consigliere – il “Vademecum per il medico prescrittore, la distribuzione diretta dei farmaci: modalità erogative” risale al febbraio 2006 e non menziona che il Medico di famiglia, può prescrivere i farmaci, che rientrano nel prontuario concordato, con regolare ricetta medica, dando così la possibilità al paziente di procurarsi le medicine di cui ha bisogno anche presso le farmacie convenzionate su tutto il territorio riminese, cioè recarsi dove è più comodo, invece che solo presso le farmacie ospedaliere.

L’altro aspetto, inoltre, che ci ha portato a presentare quest’interrogazione in Regione, è la pubblicazione di alcuni dati, secondo i quali l’Ausl di Rimini è al primo posto in Romagna e la seconda in Regione, solo dopo Modena, per la distribuzione diretta dei farmaci, con ben 557 mila pezzi erogati nel 2008, contro i 114 mila di Bologna, i 48 mila di Ravenna e gli 846 mila di Modena.

Dati che abbiamo chiesto alla Regione se corrispondono al vero, insieme alla rivendicazione di verificare urgentemente la correttezza ed eventualmente disporre un suo adeguamento del “Vademecum per il medico prescrittore, la distribuzione diretta dei farmaci: modalità erogative”, dal momento che risale al febbraio 2006, quando invece sarebbe dovuto essere stato aggiornato dopo il 13 marzo 2007, cioè dopo l’accordo sottoscritto tra la Regione, Federfarma e Confservizi.

Infine dalla Giunta Errani vogliamo anche sapere a quanto ammonta la spesa farmaceutica per l’Azienda Sanitaria di Rimini negli anni 2006, 2007 e 2008, a quanto ammonta il risparmio effettivo che si è ottenuto con la distribuzione diretta dei farmaci, sempre nello stesso triennio, nella spesa farmaceutica dell’Ausl di Rimini, e a quanto ammontano i costi organizzativi (personale, trasporti, allestimento locali) e quelli destinati solo per l’acquisto dei medicinali per la distribuzione diretta negli anni 2006, 2007 e 2008 sostenti dall’Azienda Sanitaria riminese.”

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CRISI Scm: LA REGIONE CONVOCHI URGENTEMENTE UN TAVOLO CON I VERTICI AZIENDALI ED I SINDACATI, VISTO CHE SONO PREVISTI 530 ESUBERI
   

10/07/2009 Il Consigliere Renzi, dopo aver appreso che nella riunione di mercoledì tra la Direzione Scm ed i Sindacati non è stato trovato nessun accordo sul piano di riorganizzazione proposto dall’Azienda, nel quale si prevede di mettere in esubero 530 lavoratori, rispetto ai 400 previsti inizialmente, e che a breve si partirà con la cassa integrazione straordinaria, ha chiesto attraverso un’interrogazione, all’Assessorato Regionale alle Attività Produttive di convocare urgentemente un tavolo con i vertici del Gruppo Scm ed i Sindacati, al fine di riuscire a superare “questo muro contro muro”.

“Il nostro auspicio – sottolinea Renzi – è che il Gruppo Scm, che occupa circa 3.800 persone in 27 stabilimenti in Italia, di cui la maggior parte nella Provincia di Rimini, insieme ad i Sindacati, riesca a trovare un giusto compromesso che contemperi la riorganizzazione necessaria dell’azienda con la salvaguardia del maggior numero di posti di lavoro.”

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IL COMUNE DI RIMINI, NONOSTANTE LE DUE MOZIONI APPROVATE DA OLTRE 5 ANNI, NON HA ANCORA FATTO NULLA PER ALLARGARE LA STRETTOIA DI VIA BASTIONI SETTENTRIONALI
   

14/07/2009 Il Consigliere Renzi, quest’oggi, ha chiesto alla Giunta Comunale, attraverso un’interrogazione illustrata durante il Consiglio Comunale, per quale ragione l’Amministrazione non ha ancora fatto nulla per dare seguito alle sue due mozioni, approvate dallo stesso Consiglio Comunale il 26 febbraio 2004 e il 17 maggio 2007, per l’allargamento della strettoia di Via Bastioni Settentrionali.

"Di fatto – ha sottolineato Renzi –  stiamo assistendo che la proprietà, confinante con la suddetta strada, sta completando i lavori di ricostruzione dell’immobile che potrebbe permettere un allargamento della strettoia, senza alcuna variazione al sedime del progetto edilizio e l’Amministrazione sta terminando l’opera di risanamento delle mura e della pavimentazione della stessa via Bastioni Settentrionali.


In pratica, sembra che nonostante i suddetti interventi, tutto ritornerà come prima, cioè i pedoni, i ciclisti ed i veicoli torneranno ad affrontare le medesime difficoltà di transito, gli stessi problemi di viabilità e di sicurezza.

A questo punto, perciò, vogliamo sapere dalla Giunta Ravaioli se, e nel caso con quale esito, l’Amministrazione abbia mai interloquito con le proprietà interessate, oltre che chiedere di avere a disposizione tutta la documentazione dell’attività svolta, al fine di verificare se esistono omissioni e/o responsabilità in merito."

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COME HA FATTO IL MERCATONE UNO AD AVER GIA' COSTRUITO UNA STRUTTURA DI 4.500mq VICINO AD IKEA, SE HA CHIESTO IL PERMESSO AL COMUNE DI RIMINI SOLO IL 25 MAGGIO 2009?
   

09/07/2009 La Battaglia del Consigliere Renzi nel chiedere piena trasparenza ed il rispetto di tutte le norme sulla vicenda del Mercatone Uno, dopo aver svelato la non esistenza delle licenze “dormienti” è proseguita quest’oggi nel Consiglio Comunale di Rimini, attraverso la presentazione di un’interrogazione.

Appurato che il Mercatone Uno, in base alla Delibera approvata dal Comune di Rimini può aprire a Rimini solo se chiude la stessa superficie nella struttura del Comune di Coriano – la questione merce ingombrante a Coriano verrà trattata nelle prossime puntate – e che attualmente la suddetta società dispone di 4 licenze per esercizi di commercio al dettaglio, a tutt’oggi in attività, Renzi ha rivolto all’Amministrazione Comunale altre quattro domande.

“Com’è possibile che vicino ad IKEA sia già avvenuta la costruzione di un edificio con marchio Mercatone Uno, se la società M. Cinque S.r.l., titolare del già citato marchio, ha presentato istanza al Comune di Rimini per trasferire una struttura medio piccola di vendita non alimentare di 1.496mq ed ha depositato presso gli uffici competenti il progetto planivolumetrico solo il 25 maggio 2009?
Sottolineiamo – ha precisato Renzi – che l’approvazione del progetto planivolumetrico da parte del Comune di Rimini è condizione necessaria per poter depositare successivamente la richiesta di permesso di costruire.

Come si contempera che la suddetta società abbia già costruito e dichiarato pubblicamente che vicino ad Ikea aprirà una struttura di 4.500mq di superficie di vendita, cioè una grande struttura di vendita, e poi al Comune di Rimini ha presentato istanza per il trasferimento di una struttura medio piccola di 1.496mq?

Insieme alla comunicazione del 25 maggio 2009 – ha proseguito ancora Renzi – la società M. Cinque S.r.L ha presentato anche un atto d’impegno d’obbligo tra la società e lo stesso Comune, così come previsto dalla Deliberazione del Consiglio Regionale n. 344 del 2002, nel quale si evidenzia che nella suddetta struttura verrà venduta esclusivamente merce ingombrante in una parte della superficie di vendita a disposizione?

Infine dall’Amministrazione vogliamo anche sapere – ha concluso Renzi – con quali modalità, nel Regolamento Edilizio Comunale, viene regolamentata la divisione all’interno degli esercizi commerciali tra la superficie di vendita in parte occupata esclusivamente per il commercio di merce ingombrante e in parte per il commercio di merce non ingombrante.”

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CHIEDIAMO PIENA TRASPARENZA ED IL RISPETTO DI TUTTE LE NORME SULL'APERTURA DELLA NUOVA SEDE DEL MERCATONE UNO VICINO AD IKEA. LE LICENZE "DORMIENTI" NON ESISTONO
   

08/07/2009 “In attesa della risposta dalla Giunta Regionale alla nostra interrogazione, presentata il 18 maggio 2009, nella quale abbiamo chiesto se l’apertura di una nuova sede del Mercatone Uno, vicino ad IKEA, sia congruente con le previsioni del P.T.C.P., approvato nell’ottobre 2008, e se tale apertura rispetti i criteri e la normativa regionale vigente, sempre tramite la Regione Emilia Romagna abbiamo scoperto un altro elemento molto interessante.

Attraverso, infatti, una delle prerogative concesse ai Consiglieri Regionali per Statuto e ai sensi del Regolamento dell’Assemblea Legislativa, - precisa il Consigliere Regionale Gioenzo Renzi di AN-PDL - abbiamo domandato, in data 5 giugno 2009, di avere copia delle licenze commerciali concesse dal Comune di Coriano, in Provincia di Rimini, alla Società Mercatone Uno e non ancora utilizzate dalla stessa, prima del 14 maggio 2009.

Ebbene la Regione ha risposto, che a seguito delle informazioni rese dal Comune di Coriano, la Società M. Cinque Srl, all’insegna “Mercatone Uno”, è titolare sul territorio del Comune di Coriano di n. 4 autorizzazioni di esercizi di commercio al dettaglio a tutt’oggi in attività.

In poche parole sia alla Regione che al Comune di Coriano risulterebbe che il Mercatone Uno non sia in possesso di alcuna licenza “dormiente”.

A questo punto, perciò, - conclude Renzi - non possiamo esimerci dal presentare un’interrogazione al Comune di Rimini, chiedendo al Sindaco Ravaioli di fare piena trasparenza, nonché di fare rispettare tutte le norme vigenti, nei riguardi dell’apertura di una nuova sede del Mercatone Uno, vicino ad IKEA.

Nello specifico dall’Amministrazione Comunale vogliamo sapere quanto segue:
1) se non sia doveroso accertare urgentemente quale licenza, in possesso del Mercatone Uno, è oggetto di trasferimento, al fine dell’imminente apertura della nuova struttura di commercio al dettaglio vicino ad IKEA, così come previsto nella Delibera approvata dal Comune di Rimini;

2) se tale trasferimento è stato concordato con il Comune di Coriano, visto che in base a quanto segnalato sia dalla Regione che dallo stesso Comune di Coriano, il Mercatone Uno non sembrerebbe possedere a tutt’oggi licenze “dormienti”, e quindi l’apertura di un’attività, di prima 1.496mq e poi di 4.500mq, vicino ad IKEA, significherebbe ridimensionare l’attuale superficie di vendita di 7.107 mq presso il Comune di Coriano a 5.611mq e successivamente a 2.607mq, cioè a realizzare un vero e proprio dimezzamento della struttura “corianese”.”

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RENZI: IL CONSUNTIVO 2008 DELL'ASSEMBLEA LEGISLATIVA HA RAGGIUNTO I 41 MILIONI DI EURO, UN PIU' 73,46% IN 8 ANNI. ECCO PERCHE', DA SEMPRE, NE CHIEDIAMO LA SUA RIDUZIONE
   

04/07/2009 E’ vero sono l’unico Consigliere, da quando sono arrivato in Regione, che non approva il Bilancio dell’Assemblea Legislativa in quanto, in sede di previsione e consuntivo, ogni mia proposta volta a ridurre le spese dell’Ente, rimane inascoltata, e in un silenzio, pressoché generale, viene respinta da tutti i colleghi, Lombardi compreso.

L’unica soddisfazione che mi è stata data è stata quella di vedere accolta con molti mal di pancia (per paura del giudizio della opinione pubblica), la mia proposta di riduzione dei Consiglieri regionali da 67 a 50 , cosa che consente di ridurre le spese future dell’Assemblea Legislativa di circa 7 milioni di euro l’anno.

Le mie denunce partono dalla constatazione dei bilanci “assestati “ dal 2000 al 2008 in cui la spesa sostenuta è aumentata da euro 23.850.000 del 2000 ad euro 41.400.000 del 2008 con un incremento percentuale del 73,46%.

Si tratta in definitiva di un incremento medio annuo dei costi pari al 9,18%, di molto superiore al tasso d’inflazione e ingiustificabile, specie in un momento di crisi economica in cui tutti dobbiamo cercare di contenere le spese.

E ciò, nonostante, la Legge Finanziaria del 2007 abbia chiesto la riduzione delle spese del 10% per gli Organismi Rappresentativi e nel Bilancio Consuntivo 2007 sia scritto che la spesa aumentava “pur in presenza di strutture organiche sostanzialmente inalterate “.

Non per caso, la settimana scorsa, ho presentato 9 emendamenti (tutti respinti) al nuovo Regolamento per l’amministrazione e contabilità dell’Assemblea Legislativa, tra cui il più importante chiedeva venissero restituiti alla Regione, gli avanzi di amministrazione, che ogni anno raggiungono la considerevole cifra di 5-6 milioni di euro (10-12 miliardi di lire!!).

Lo stesso relatore del bilancio riconosceva il fondamento della mia richiesta, ma votava contro, giustificandosi che l’avanzo era una risorsa a disposizione della stessa Assemblea a fronte di eventuali  future necessità, senza poi dover “disturbare” la Regione.

Sull’affermazione di Lombardi che l’avanzo di amministrazione viene riportato nell’anno successivo, diminuendo e non aumentando lo stanziamento previsto, ricordo a Lombardi che l’aumento delle entrate in un bilancio a pareggio, comporta automaticamente l’aumento delle spese.

Tanto è vero che dopo l’approvazione del Consuntivo 2008, l’Assemblea Legislativa ha approvato immediatamente una successiva Delibera di Variazione al Bilancio di Previsione 2009, con l’aumento dei capitoli di spesa, per ”i titolari di strutture speciali”, per “ il Fondo di Riserva”, e per “ lo sviluppo di progetti strategici “con un incremento della spesa complessiva di euro 1.862.546 a fronte di un avanzo di amministrazione 2008 complessivo pari a euro 5.824.046, già in precedenza  impegnato per la restante parte. Si tratta di maggiori impegni di spesa che diversamente non sarebbero stati effettuati. 

Anche chi non è competente di ragioneria e di bilanci, dovrebbe almeno convenire sull’oggettivo aumento vertiginoso della spesa dell’Assemblea Legislativa, di cui in ripetuti interventi in Aula e con  proposte nel dettaglio delle singole funzioni di spesa, ho sempre sostenuto la necessità della loro riduzione, mentre Lombardi ha sempre votato a favore in nome della “dignità istituzionale”.

E’ pressante per tutti i rappresentanti politico istituzionali il problema della questione “morale”, anche se qualcuno, con i silenzi e le connivenze trasversali e le argomentazioni di comodo, cerca di nascondere la realtà, per  perpetuare i privilegi della “casta”  con i soldi pubblici dei cittadini.   
                                                                            
                                                             Gioenzo Renzi

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CONSUNTIVO 2008 E REGOLAMENTO INTERNO PER LA CONTABILITA' DELL'ASSEMBLEA LEGISLATIVA: PERSEGUONO LE AMBIGUITA', LA POCA TRASPARENZA E L'AUMENTO DELLE SPESE
   

02/07/2009 “L’approvazione del nuovo Regolamento interno dell’Assemblea Legislativa per l’amministrazione e la contabilità, nonché del Bilancio consuntivo 2008 della stessa Assemblea, nella serata di martedì 30 giugno, hanno confermato la volontà nel continuare a perseguire la strada delle ambiguità, della poca trasparenza e dell’aumento delle spese.

Volontà – spiega il Consigliere Regionale Gioenzo Renzi di AN-PDL, che si è concretizzata, quando la maggioranza ha respinto tutti i nostri 9 emendamenti presentati sul Regolamento interno per la contabilità dell’Assemblea Legislativa, ed in particolare quello che disponeva che l’Ufficio di Presidenza, in caso di un avanzo di amministrazione, deliberasse di mettere tale somma a disposizione del Bilancio della Regione.

Avanzo di amministrazione che si verifica praticamente tutti gli anni nell’ordine di 5 o 6 milioni di euro (nel 2007 di euro 6.005.633, 03 e nel 2008 di euro 5.824.046,27) che oltre a rappresentare circa il 15% dell’intera spesa stanziata in bilancio, a sua volta viene trasferito nel bilancio di previsione successivo come variazione in aumento della spesa.

Il risultato di questi scostamenti così accentuati nelle voci di spesa, tra il bilancio di previsione e quello di assestamento, senza mai verificarne le ragioni - evidenzia Renzi – non è assolutamente gratificante.
In soli 8 anni, infatti, il Bilancio dell’Assemblea Legislativa è lievitato del 73,46%, passando dai 23,849 milioni di euro nel 2000 ai 41,369 milioni di euro nel 2008, nonostante le dimensioni quantitative delle strutture organiche praticamente inalterate.

Ed ecco perché  - conclude il Consigliere - dinnanzi a questi dati, sul Bilancio dell’Assemblea Legislativa, non posso che continuare ad esprimere la mia contrarietà.”

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RESPINTA LA POSSIBILITA' DI RIQUALIFICAZIONE PER ALBERGHI E NEGOZI NEL PIANO CASA E NELLA NUOVA LEGGE URBANISTICA DELLA REGIONE EMILIA ROMAGNA
   

01/07/2009 “Nel Piano Casa e nella nuova legge urbanistica della Regione Emilia Romagna, approvate ieri dall’Assemblea Legislativa, non viene data nessuna opportunità di ampliamento e/o ristrutturazione per la ricettività turistico - alberghiera e per le aziende commerciali.”
Questo è quanto dichiarato dal Consigliere Regionale Gioenzo Renzi di AN-PDL, dopo la bocciatura dei suoi emendamenti, da parte della maggioranza di centro sinistra.
“Al riguardo, infatti – precisa Renzi – avevamo presentato 4 emendamenti, tutti respinti.

In particolare avevamo chiesto di inserire nell’’articolo 54 “Interventi di demolizione e ricostruzione” del cosiddetto Piano Casa, la possibilità di poter effettuare tali interventi con aumenti fino al 30 per cento della superficie coperta anche per quegli edifici adibiti ad uso diverso da quello residenziale, esistenti alla data del 31 marzo 2009, al fine di concedere alle varie tipologie di impresa di poter riqualificare completamente una loro struttura, fermo restando i divieti, i limiti e le condizioni prescritte per la realizzazione dei suddetti interventi, oltre che la disposizione che tali ampliamenti non sono cumulabili con altri ampliamenti previsti dagli strumenti urbanistici comunali vigenti, come ad esempio la variante alberghi del Comune di Rimini.

Inoltre – prosegue il Consigliere -  avevamo proposto di estendere l’opportunità, introdotta nella nuova legge urbanistica della Regione, di ottenere l’approvazione di una variante urbanistica, per eseguire lavori di ampliamento e di ristrutturazione ad un proprio fabbricato, in soli 5 mesi, passando attraverso la Conferenza di Servizi e poi in Consiglio Comunale, oltre che per le imprese industriali ed artigianali, anche per la ricettività turistico alberghiera e le attività commerciali.

Proposta, che purtroppo, è stata respinta, penalizzando di fatto ancora una volta  - evidenzia Renzi – lo sviluppo e la riqualificazione di piccoli esercizi commerciali, con superficie di vendita non superiore ai 250 mq, dal momento che per le altre tipologie di vendita ci sono maggiori requisiti urbanistici da rispettare, nonché le attività turistico alberghiere.”

Leggi gli Emendamenti

 

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PARCO DELLA PACE: UNA ROTATORIA INUTILE, FINE A SE' STESSA E SENZA TUTELA DELL'INTERESSE PUBBLICO
   

25/06/2009   Il Consigliere Gioenzo  Renzi ha presentato in Consiglio Comunale un’interrogazione per comprendere veramente le reali intenzioni dell’Amministrazione Comunale in riferimento alla realizzazione di una rotatoria posizionata all’ingresso del Parco della Pace, sulla via Emilia.

"Nello specifico dalla Giunta Ravaioli – spiega Renzi – vogliamo sapere da cosa è rappresentato l’interesse pubblico che si intende tutelare con la realizzazione della suddetta rotatoria, dal momento che non esistono, neppure allo stato previsionale, strade di collegamento con essa e considerato il fatto che le procedure di esproprio in alcuni terreni limitrofi, possono trovare fondamento solo a fronte di un interesse pubblico da tutelare.

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