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Il voto contrario ai due piani particolareggiati “ Celle “ e “ Via Borghi “ da parte del Sindaco e della sua maggioranza di sinistra è stato motivato politicamente perché nei due piani attuativi del PRG non si rilevano sostanziali ed evidenti elementi di coerenza e compatibilità con le finalità descritte dal cosiddetto Masterplan Strategico.
Puntualizzo che il Masterplan è solo un atto di indirizzo e ribadisco che non è uno strumento di pianificazione urbanistica, come da L.R. ER 20/2000, tantomeno sovraordinato al PRG -PSC-RUE.
Quindi le valutazioni mediante la cosiddetta “ matrice di controllo” in relazione agli obiettivi del Masterplan, non hanno senso giuridico , in quanto si basano su criteri di valutazione personali e politici, privi di qualsiasi livello di legittimità e carichi di discrezionalità non regolamentata.
Resta inoltre il richiamo nelle Delibere alle Norme Transitorie del PSC, in base alle quali i due piani particolareggiati “non sono considerati in contrasto con il PSC del Comune di Rimini, perché rispettano le condizioni poste dall’art.1.13, comma 6, lett. C delle norme transitorie di attuazione dello stesso PSC “.
Ebbene le suddette Norme, adottate come “legittime “ dalla maggioranza di sinistra il 29.3.2011 ( Gnassi, Segretario del PD) , per ragioni elettorali, riguardanti i piani presentati per l’approvazione prima del 1.7.2010, oggi sono state disattese sempre dalla maggioranza di sinistra ( Gnassi, Sindaco) .
Insomma, ritengo che siamo difronte all’ incertezza del diritto, tant’è che Gnassi prospetta una variante al vecchio PRG che potrebbe generare ulteriori problemi di legittimità.
Lo scarico fognario dell'Ausa a Marina Centro, problema ancora da risolvere.
04/03/2013
La presentazione, questa mattina, in Commissione Consigliare del progetto dell’Arch. Benedettini, di una vasca lineare di 7 km., con il posizionamento di scatolari sotto la sabbia, adiacente al marciapiede del lungomare , con la funzione di raccogliere le piogge miste alle acque nere, merita attenzione e riflessione da parte dell’Amministrazione Comunale.
Il Piano Generale del Sistema Fognario, approvato dal Consiglio Comunale il 16.2.2006, che prevedeva la separazione delle reti limitatamente a Rimini Nord, è stato modificato sostanzialmente 4 anni dopo, il 18.2.2010, con l’approvazione dell’Atto di Indirizzo che prevede la separazione totale delle reti fognarie bianche e nere ad esclusione del Centro Storico della città che mantiene l’attuale struttura fognaria mista. Successivamente il 15.12.2011 è stato approvato il Consiglio Comunale ha approvato il Piano per la Salvaguardia della Balneazione, quale Piano stralcio del Piano Generale del Sistema Fognario, con l’individuazione degli 11 interventi prioritari, da realizzare in cinque anni, a Rimini Nord, Rimini Centro, Rimini Sud per una spesa di circa 137 milioni di euro, di cui non finanziati circa 80 milioni di euro, da realizzare in cinque anni.
A tutt’oggi resta, però, da decidere cosa fare per impedire lo scarico in mare del Canale Ausa, che rappresenta l’80% della fonte più inquinante di Rimini Centro e Sud.
Rimane sulla carta l’indicazione generica della realizzazione di una condotta sottomarina, per scaricare al largo l’acqua inquinata, durante e dopo la pioggia, con un impianto idrovoro e vasche di accumulo. Ricordo, che lo stesso Ing. Minarelli (allora dirigente di Hera) , nella Commissione del Maggio 2012, sul problema dello scarico dell’ex torrente Ausa, alle mie osservazioni critiche rispose che era necessario un ripensamento, che la realizzazione della condotta sottomarina deve comportare un dibattito pubblico sulle scelte da adottare.
Sul problema dello scarico dell’Ausa, a Marina Centro, visto fino ad ora le non risolutive e costose proposte, ho chiesto, quindi, all’Assessore Visentin, un confronto tecnico sul Progetto Benedettini, almeno dal Porto a Piazzale Tripoli, dei tecnici dell’Amministrazione Comunale, assieme a quelli di Hera.
Anche, perché, non si è neanche più parlato di finanziare e realizzare le vasche di prima pioggia e di laminazione previste nell’area dei ferrovieri e in via Bramante, previste nel Piano di Salvaguardia della Balneazione.
Resta, inoltre, da valutare il rapporto costi/benefici degli interventi e visto l’importanza che Rimini ha nel turismo balneare, regionale e nazionale, prevedere un Accordo di Programma con la Regione e con lo Stato per ottenere quelle fondamentali risorse nazionali, regionali e dei Fondi Europei da destinare alla realizzazione del Piano Fognario.
Moschea del Borgo Marina ancora nessun atto concreto per il suo trasferimento. Questa la nostra proposta.
11/02/2013
Il problema del trasferimento della Moschea di Corso Giovanni XXIII° , Borgo Marina, in un’altra zona della città, in un edificio più compatibile e più accessibile come luogo di culto, per eliminare l’impatto attuale causato sui residenti di Corso Giovanni XXIII° e delle vie adiacenti, dalla moltitudine dei suoi frequentatori, si trascina da 7 anni .
Dal 2005, con l’impegno dell’ex Sindaco Ravaioli annunciato in occasione della sua visita ufficiale alla Moschea, fino all’impegno del Sindaco Gnassi assunto nel settembre 2011 in un incontro con il rappresentante del Centro Islamico Al Tawid di Rimini, a seguito delle nostre interrogazioni del 28.7.2011 e del 15.9.2011, impegno ribadito dal Sindaco Gnassi il 28 Aprile 2012 in occasione della fine lavori di riqualificazione delle Vie Mameli e San Nicolò.
Alla mia successiva interrogazione del 02.08.2012 per ribadire la necessità del trasferimento, è seguita la risposta dell’Assessore Biagini del 17.12.2012 da cui risulta che l’ Amministrazione Comunale :
“è pervenuta recentemente all’individuazione di alcune aree di proprietà pubblica che, con opportuna procedura di cessione e di adeguamento urbanistico, consentirebbero una soluzione adeguata al problema“;
“tale soluzione, allo stato attuale pare meglio concretizzarsi in un’area individuata in zona limitrofa al Center Gros, necessita però di variante al PRG vigente ed è in ogni caso subordinata alle definitive valutazioni di merito del soggetto attuatore “;
Ritengo tale soluzione indicata dall’Amministrazione Comunale difficilmente percorribile, in quanto:
Rotatoria Via Covignano-Statale 16 serve il sottopasso per pedoni e ciclisti.
10/02/2013
Dopo sei mesi dalla realizzazione della rotatoria (giugno 2012) sulla Statale 16 in corrispondenza con la via Covignano, il 27 Dicembre 2012 è stato acceso il semaforo.
Come avevo chiesto con l’interrogazione del 20.12.2012, il suddetto semaforo può essere solo una soluzione provvisoria, in quanto per consentire l’attraversamento in sicurezza della Statale 16 a pedoni e ciclisti e raccordare la rete di piste ciclabili a mare e monte della statale serve un sottopasso che va realizzato al più presto.
Così ho sostenuto la necessità di realizzare un “ rallentatore “ sulla Via Covignano a monte della rotatoria per consentire l’attraversamento sicuro dei pedoni e ciclisti, alle prese con la eccessiva velocità degli autoveicoli provenienti dalla soprastante rotatoria di Via Santa Cristina e da quella della Statale 16.
Per quanto riguarda l’attraversamento ciclo-pedonale del Deviatore Ausa, sul ristretto marciapiede del Ponte di Via Covignano che non si può allargare a scapito della esistente carreggiata, dove è già difficile l’incrocio tra un autobus e un auto, ho chiesto di prevedere, in alternativa, un apposito pontile per consentire un collegamento agevole con il Centro Storico e viceversa dei residenti di Via Bascucci , Via Mancini e anche della popolosa zona della Grotta Rossa.
L’Amministrazione Comunale ha risposto il 17.1.2013 alla mia interrogazione : per la realizzazione del sottopasso sono state interessate Anas e Autostrade, mentre il pontile, per il momento, non è attuabile in quanto la parte urbana di Via Covignano non è dotata né di pista ciclabile, e in un tratto neanche di marciapiede, e tali interventi non sono previsti nei programmi dei lavori pubblici .
Gli interventi da fare subito per migliorare i parcheggi nel centro storico, al mare, all'Ospedale.
06/02/2013
L’argomento parcheggi a Rimini discusso l’altra sera in Consiglio Comunale non era una novità.
Ricordo la mia mozione consigliare del 12.12.2002, discussa dieci anni fa, con cui, evidenziavo nel Centro Storico gli stessi problemi con le medesime proposte.
Ho sostenuto, come allora, che sono pochi i parcheggi liberi ( quelli non regolamentati), previsti dal Codice della Strada, che i proventi dei parcheggi a pagamento siano destinati alla realizzazione di nuovi parcheggi, che ad ogni nucleo famigliare residente nel Centro Storico venga assegnato uno stallo gratuito.
In base ai dati forniti dall’Assessore Biagini nel Centro Storico ci sono 1849posti auto , di cui 1035 su strada e 814 su aree di sosta ( Gramsci, S.Rita, Malatesta, Rocca, ecc.) . Di questi : solo 252 sono liberi, 343 riservati alle R , 152 per i disabili, 147 per la sosta a tempo, 35 per gli Enti e Forze dell’Ordine, mentre 920 sono a pagamento ( 106 su strada e 814 nelle aree di sosta).
Da rilevare che i permessi R rilasciati per il Centro Storicosarebbero 2717 di gran lunga superiori ai 343 posti riservati alle “ R “ e all’offerta complessiva attuale di 1849 posti auto.
Per questo bisogna aumentare i parcheggi liberi non a pagamento e consentire a chi risiede nel Centro Storico e ha il permesso “ R “ di parcheggiare sugli stalli a striscie blu, non solo nella fascia oraria 12,30- 15,30 come oggi, ma senza limitazione oraria.
Occorre, anche a fronte della recessione economica, favorire l’accessibilità al Centro Storico per consentire la sopravvivenza alle attività economiche, in difficile competizione proprio per la mancanza di aree di sosta con gli iper, con la realizzazione di più parcheggi, liberi, funzionali, nelle aree Stazione (Centro intermodale), Gramsci, Padane, e con un continuo servizio di navette elettriche.
“Un popolo senza una visione della società è un popolo che perisce. Noi una visione per l’Italia l’abbiamo”.
Sabato 19 Gennaio 2013 è stata annunciata la costituzione a Rimini del Comitato provinciale del Movimento Fratelli d’Italia fondato da Giorgia Meloni, Guido Crosetto e Ignazio La Russa, dopo l’uscita dal PDL.
Hanno aderito 5 Consiglieri Comunali, Gioenzo Renzi (Rimini) , Daniele Apolloni (Santarcangelo) , Luciano Bordoni (San Giovanni Marignano), Mirco Curreli (San Clemente), Fabio Lorenzi ( Cattolica) , Maurizio Carli (Cattolica) , e il Consigliere Provinciale Marina Mascioni, seguiti da ex iscritti al PDL e AN.
La sede del Comitato è nella ex sede provinciale di Alleanza Nazionale di Rimini.
Sono stati presentati i Candidati locali, alla Camera dei Deputati : Renzi al 3° posto dopo la Meloni (capolista in tutta Italia) e Tommaso Foti (deputato uscente di Piacenza), poi Apolloni, Bordoni, Pracucci Alessandro; al Senato : Mascioni ( al 6° posto) e Verzè Enrica.
Obiettivo, rivolgersi agli elettori delusi del Centro destra, in particolare agli ex di AN che non vorrebbero andare a votare, ma che sono preoccupati da un ipotetico governo della sinistra.
L’appello è di sostenere i valori, le idee, gli uomini coerenti della destra, da rifondare, perché solo un importante risultato di Fratelli d’Italia può costituire il valore aggiunto, determinante, per fare vincere la coalizione di centro destra e insediare un rinnovato governo per la rinascita italiana.
Le radici culturali : la visione spirituale dell’uomo, la valorizzazione della persona, della famiglia, della identità nazionale, il senso dello Stato, la sussidiarietà, la promozione del lavoro e dei produttori, la meritocrazia, la riaffermazione dei doveri e non solo dei diritti, il rispetto della legalità.
Le proposte politiche principali: - tagliare la spesa pubblica improduttiva per ridurre le tasse; - eliminare l’IMU sulla prima casa, eliminazione del “bicameralismo perfetto“ con una sola Camera Legislativa e un Senato delle Regioni ed Autonomie Locali per l’approvazione delle leggi in tempi brevi e certi; - dimezzamento del numero dei parlamentari; - lotta all’evasione fiscale e prima di tutto ai grandi evasori (economia criminale, big company, banche e società di gioco d’azzardo); - no al diritto di cittadinanza italiana per semplice nascita sul territorio nazionale, ma solo dopo aver completato l’intero ciclo della scuola dell’obbligo e aver dimostrato di essersi pienamente integrato; - costruire l’Europa dei Popoli non sottomessa alla burocrazia e alle oligarchie finanziarie; - salvaguardare in Europa gli interessi dell’Italia che lavora e produce.
Approvato il Regolamento Comunale Phone Center chiesto per cinque anni da Renzi.
21/12/2012
Sono soddisfatto per l’approvazione del Regolamento Comunale dei Phone Center dal Consiglio Comunale, anche con il mio voto favorevole e del PDL, con l’astensione di Rifondazione Comunista, IDV, e M5 Stelle.
Erano cinque anni che perseguivo la regolamentazione dei phone center presenti nel Comune di Rimini, di cui attualmente 3 nel Borgo Martina, a poca distanza l’uno dall’altro, nello spazio di appena 50 metri, con problemi di vivibilità, degrado urbano e sicurezza per i residenti e per le attività circostanti .
Infatti, la mia prima proposta di Deliberazione con allegato Regolamento l’avevo presentata il 19.11.2007, poi accantonata per la competenza riservata allo Stato in materia di “comunicazione elettronica” che subordinava l’attività dei phone center ad apposita autorizzazione rilasciata dalla locale Questura nell’ambito di misure urgenti per il contrasto del terrorismo internazionale.
Dal 1° Gennaio 2012, la Legge Regionale n.6 del 2007 ritorna a regolamentare i phone center come esercizi commerciali e delega ai Comuni di prevedere i requisiti igienico sanitari, per l’esercizio di queste attività e le misure dirette a tutelare la quiete pubblica e le condizioni di vivibilità delle aree limitrofe ai centri di telefonia.
Così ho ripresentato il 22.3.2012 in Consiglio Comunale la proposta di Regolamento Comunale dei Phone Center che è stata recepita sostanzialmente dalla Amministrazione con la redazione finale di un Regolamento equilibrato.
Il Regolamento è composto da 12 articoli, di cui sono qualificanti l’Art.5,l’Art.6, l’Art.7
Il Sindaco Gnassi con l'escamotage del "masterplan strategico" vuole aggirare gli strumenti urbanistici di legge adottati PSC- RUE?
14/12/2012
Gnassi nella sua relazione introduttiva all’atto di indirizzo del Masterplan strategico scrive che “ c’è bisogno di una strumentazione giuridicaamministrativa che sia in grado di favorire il nuovo modello di sviluppo” .
In attesa dei mancati chiarimenti al riguardo che ho sollevato in Consiglio Comunale, dovrebbe essere chiaro a tutti che con un Atto di Indirizzo non si possono modificare gli strumenti urbanistici adottati come il PSC e il RUE.
E non si sarebbe potuto deliberare neanche quanto previsto nell’Atto di indirizzo, approvato ieri sera dalla maggioranza consigliare, cioè :
1) “ dare mandato agli Uffici della Direzione Pianificazione e Gestione Territoriale di predisporre per la fase di controdeduzione e/o definitiva approvazione del PSC e del RUE, le necessarie proposte, da tradursi in osservazioni finalizzate al recepimento negli elaborati della nuova strumentazione urbanistica dei contenuti del masterplan strategico “.
2) “ l’attuazione dello stesso (masterplan) avvenga per stralci od interventi, da definirsi, e quindi attuarsi, autonomamente e nei tempi diversi, attivando le procedure vigenti ritenute più idonee ( accordi territoriali, accordi di programma, ecc.), in funzione degli atti programmatori dell’Amministrazione”
Sono convinto infatti che:
a) Non si può modificare “in itinere” ( con le osservazioni del Comune ) il quadro urbanistico e normativo adottato ( PSC e RUE) a cui hanno fatto riferimento i cittadini con le loro osservazioni;
b) Gli Accordi Territoriali, gli Accordi di Programma si possono attivare solo dopo l’approvazione definitiva del PSC e del RUE .
Pertanto, l’Amministrazione Comunale dovrebbe innanzitutto rispondere con le controdeduzioni alle osservazioni dei cittadini sui Piani adottati (PSC- RUE ) per approvare i due strumenti urbanistici con le possibili conseguenti modifiche derivanti dall’eventuale accoglimento delle osservazioni..
Solo dopo la loro approvazione si potrà procedere eventualmente alle varianti, agli accordi di programma, agli accordi territoriali, in base a delle mutate esigenze di pubblica utilità.
Se poi l’Amministrazione Comunale non volesse più procedere alla approvazione del PSC e del Rue, così come adottati, ritiri gli stessi Piani adottati e ne riadotti di nuovi che recepiscano le indicazioni del masterplan.
Quello che mi interessa ribadire è che al di là della propaganda, non esistono scorciatoie per by-passare i piani ormai adottati, ma il rispetto delle norme per tutelare la legittima partecipazione dei cittadini e di tutti i soggetti interessati.
L'IMU? Una stangata di 76 milioni che si doveva evitare! Grave la responsabilità di Gnassi.
12/12/2012
In un periodo di grave recessione economica come questo, infatti, se il Sindaco non avesse rincarato le aliquote base sugli immobili fissate da Monti, avrebbe potuto evitare una stangata di tale entità ai Riminesi.
Tra il 2008 e il 2011 l’importo dell’ICI a carico dei Riminesi era di 34 milioni di euro. Con l’IMU l’importo salirà da 34 a 76 milioni, cioè 42 milioni in più (+ 120 %), di cui 51 milioni di euro rimarranno al Comune e 25 milioni andranno allo Stato.
Al Sindaco Gnassi, perciò, contestiamo:
1) di fare pagare ai Riminesi, una IMU, tra le più care d’Italia, per avere aumentato: il 25% (dallo 0,4% allo 0,5% ) l’aliquota sulla prima casa; il 30% (dallo 0,76% allo 0,99%) l’aliquota sulla seconda casa e sugli altri immobili, uffici, negozi, capannoni artigianali, alberghi, bar, ristoranti, ecc.; il 280% ( dallo 0,20% allo 0,76% ) l’aliquota sulle case con contratto di locazione agevolato.
2) di prelevare dalle tasche dei Riminesi ben 17 milioni di euro in più, rispetto a quanto richiesto dal Governo Monti, senza ridurre le spese della macchina comunale che nel 2012 sono invece aumentate da 127 a 130 milioni di euro.
3) di costringere i pensionati, i lavoratori dipendenti, a destinare la “tredicesima”, oppure, come i lavoratori autonomi, a utilizzare i propri risparmi, o ad indebitarsi con le banche, per saldare, entro il prossimo 17 dicembre, la seconda rata dell’IMU.
4) di togliere ben 17 milioni di euro di liquidità finanziaria al nostro tessuto economico.
Incrocio Via Roma-Viale Tripoli: realizzare un sottopasso lungo l'asse della Via Roma con sovrastante rotatoria per fluidificare il traffico e ridurre l'inquinamento.
07/12/2012
Ho presentato nel Consiglio Comunale del 6.12.2012 una nuova interrogazione al Sindaco, dopo le precedenti del 18.12.2007 e del 29.10.2009, per evidenziare l’intasamento del traffico all’incrocio tra Via Roma e Viale Tripoli dovuto ai flussi mare-monte, nord-sud, e viceversa, ed invitare l’Amministrazione Comunale ad eliminare i semafori con la realizzazione di un sottopasso lungo l’asse della Via Roma e sovrastante rotatoria per fluidificare il traffico.
Il congestionamento quotidiano di questo incrocio peggiora durante le manifestazioni fieristiche e congressuali con il formarsi degli accodamenti in Viale Tripoli, fino a Piazza Marvelli, e lungo la Via Roma, con il “ blocco” del traffico all’incrocio semaforico con Via Bastioni Orientali, ed espone tutta la zona ad un pesante inquinamento ambientale.
Le stesse ambulanze dirette con urgenza verso l’Ospedale sono costrette a percorrere contromano la carreggiata opposta con grave rischio e pericolo.
Sono 5 anni che sollecito l’attenzione della Amministrazione Comunale su questa situazione, ma nel frattempo il Comune si è mosso solo per dotare l’impianto semaforico del rilevamento delle infrazioni, tant’è che l’Amministrazione Comunale precedente e quella in carica, non hanno previsto nel Programma Annuale o Triennale dei Lavori Pubblici alcun progetto riguardante l’incrocio tra Via Roma e Viale tripoli.
Ricordo che il 4.1.2008 l’allora Assessore alla Mobilità nella risposta alla mia interrogazione del 18.12.2007 comunicava che “’incrocio in questione rappresenta una delle direttrici più importanti per la nostra città e questo sarà sicuramente oggetto di una rapida soluzione“ .
Poiché alle parole non sono seguiti i fatti, ritorno a chiedere all’Amministrazione Comunale di eliminare i semafori in questo incrocio con la realizzazione di un sottopasso lungo l’asse principale della Via Roma e di una sovrastante rotatoria per rendere scorrevole il traffico in una delle intersezioni più cariche di traffico della città, a causa dei pochi collegamenti mare-monte, nord-sud, e viceversa, e per ridurre l’inquinamento dei veicoli accodati.
La realizzazione del suddetto sottopasso e rotatoria consentirebbe inoltre di scaricare il traffico veicolare proveniente dalla Via Bastioni Orientali, “bloccato “ all’incrocio semaforico dagli accodamenti degli autoveicoli sulla Via Roma.
In via subordinata alla realizzazione del sottopasso e rotatoria all’incrocio Via Roma- Via Tripoli si deve prevedere inoltre una più che fattibile rotatoria all’incrocio tra Via Roma-Via Bastioni Orientali per eliminare anche questo impianto semaforico.
Ritengo che i suddetti interventi siano prioritari per rendere scorrevole il traffico di attraversamento della città che insiste particolarmente lungo la Via Roma e la Via Tripoli, e che debbano essere progettati e previsti nel prossimo Piano dei Lavori Pubblici.