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Renzi sottopone Aeradria all'attenzione della Corte dei Conti per l'accertamento dei danni e delle responsabilità.
12/02/2015
Dinnanzi ai gravi reati ipotizzati dalla Magistratura e al sequestro dei beni il Sindaco Gnassi dichiara di avere agito alla luce del soleper tutelare e salvaguardare una infrastruttura strategica per il nostro territorio come l’aeroporto.
Il risultato, però, in soli 4 anni ,è stato il fallimento dell’aeroporto con 53 milioni di debiti e la perdita del capitale sociale di Aeradria rifinanziato con soldi pubblici per circa 20 milioni. Appunto perché strategico l’aeroporto non doveva essere condotto al fallimento.
La buona fede non può essere un alibi per sottovalutare le pesanti e crescenti perdite degli ultimi tre anni ( complessivamente 35 milioni), la crescita abnorme dell’indebitamento, fino all’insolvenza della società.
La lettera di patronage, per chiedere una anticipazione di 1.200.000 euro ad una banca a favore di Aeradria, a fronte di una incerta operazione di project financing, sottoscritta dal Sindaco mantenendo all’oscuro del Consiglio Comunale, non concilia con la trasparenza.
Neppure basta più “la verifica delle eventuali responsabilità nell’amministrazione e controllo di Aeradria Spa e di una eventuale azione legale per il risarcimento dei danni” affidata con un incarico solo il 7.11.2014 ad uno studio professionale. L’ Azione di responsabilità era stata chiesta da noi il 13.6.2013.
Anche le responsabilità dei soci pubblici, vanno verificate, visto che si sono perduti soldi pubblici.
Poichè la nostra Mozione in Consiglio Comunale per proporre la costituzione di parte civile del Comune di Rimini era stata bocciata dalla maggioranza, in attesa della conclusione delle indagini della Magistratura, possiamo fin da ora rivolgersi alla Corte dei Conti per l’accertamento degli eventuali danni arrecati ad Aeradria Spa e al Comune di Rimini relativi ad atti emessi dal 2009 al 2013 da Amministratori, Controllori e Soci.
Nuova Circonvallazione di Santa Giustina che deturpa il territorio agricolo, appello al Sindaco: #FERMATEVI! C'è una nuova soluzione!
07/02/2015
Appello al Sindaco dopo l’approvazione del progetto preliminare della nuova Circonvallazione di Santa Giustina che deturpa irreparabilmente il territorio agricolo : FERMATEVI ! Verificate la ragionevolezza delle nuove soluzioni proposte per spendere bene i 10 milioni di euro e nell’interesse di tutta Santa Giustina.
L’approvazione in Consiglio Comunale del progetto preliminare della nuova Circonvallazione di Santa Giustina con la variante al PRG costituisce l’ennesimo sfruttamento del territorio alla faccia della tutela e del risanamento ambientale.
Questa nuova strada di asfalto lunga 2 km, larga m.10,50 e tre rotatorie, che va dal Cimitero sulla Statale 9 alla zona artigianale nel Comune di Santarcangelo, impatta pesantemente su un territorio a vocazione agricola, taglia i fondi e compromette l’attività agricola, separa una parte dell’abitato dal centro di Santa Giustina, isola le famiglie a monte del tracciato, frattura i percorsi naturali e sociali, è a rischio di pericolosità idraulica con il fosso Budriolo, assedia l’ingresso del Cimitero con la rotatoria, oltre alla strada proposta di collegamento con il depuratore.
L’Amministrazione con questo percorso non risolve i problemi di inquinamento e di sicurezza della Statale 9 di attraversamento del Centro di Santa Giustina, li sposta e li aggrava a trecento metri sul tracciato della nuova Circonvallazione.
Sono tutti contrari contro questa opera pubblica che costerà non meno di 10 milioni di euro, cittadini, agricoltori, associazioni di Santa Giustina e ambientaliste, ma il Sindaco e la sua maggioranza non vogliono sentire le ragioni ed esaminare le nuove soluzioni nell’interesse di tutta la Comunità di Santa Giustina.
Ho sostenuto in Consiglio assieme ad altri colleghi della minoranza, la soluzione di buon senso indicata dalle osservazioni dei cittadini di Santa Giustina che propone la Circonvallazione lato mare della Statale 9, costeggia l’autostrada fino alla rotatoria dell’Ikea, prosegue sulla strada esistente fino alla rotatoria del Centro Agroalimentare e si immette sulla Tolemaide.
E’ la via più diretta verso l’autostrada, una valvola di sfogo per il traffico proveniente dalla Fiera, agevola le diversificazioni di traffico verso tutte le destinazioni secondarie dei pendolari nelle attività produttive di Santarcangelo, San Mauro Pascoli, Savignano, Cesena.
Non prevede l’attraversamento selvaggio della campagna, rispetta le attività agricole, limita gli espropri ai confini dell’autostrada, non separa l’abitato di Santa Giustina, è lontana dalle case esistenti, salvaguardia meglio l’ambiente, non c’è pericolosità idraulica, comporta minore consumo del territorio.
Anche per risolvere urgentemente il problema dei collegamenti degli autocarri con il depuratore e la centrale biogas, ed evitare l’attraversamento di Santa Giustina, una delle soluzioni potrebbe essere la strada che costeggia l’autostrada lato Rimini, lasciando in pace il Cimitero.
Invece, quindi, di procedere con il progetto che è solo preliminare, approvato ieri sera, ripeto l’appello al Sindaco e alla Giunta: “FERMATEVI”, verificate concretamente la ragionevolezza delle suddette soluzioni a Voi già sottoposte 9 mesi fa, ascoltate i cittadini, per spendere bene i tanti soldi pubblici nel comune interesse di Santa Giustina.
L'amministrazione comunale non procede con l'intitolazione della rotonda del Grand Hotel all'Avv. Pietro Palloni, Podestà di Rimini e realizzatore del lungomare.
04/02/2015
Questa mattina si è discussa nella Commissione Consigliare la mozione del sottoscritto per “ intitolare la rotonda del Grand Hotel all’Avv. Pietro Palloni-Podestà di Rimini 1929-1933”.
Dopo 60 anni dalla sua scomparsa, si vuole ricordare un grande Amministratore di Rimini dimenticato dalle Istituzioni, la cui amministrazione fu decisiva e lungimirante per un nuovo, moderno e funzionale assetto socio- urbanistico della città e per promuovere il nostro turismo.
Il Podestà Palloni conseguì nell’ottobre 1932 il pareggio di Bilancio del Comune con la revisione generale “ ante litteram “ delle finanze e delle spese della macchina comunale.
Attento alle esigenze della città, promosse un intenso programma di lavori pubblici, riguardanti viabilità, fognature, condutture dell’acqua, illuminazione, edilizia pubblica, tant’è si disse che “ la città era diventata un operoso cantiere a direzione municipale” con la creazione di migliaia posti di lavoro. .
Nei quattro anni della sua Amministrazione, in particolare, ricordiamo : l’acquisto e il riammodernamento del Grand Hotel, costruito nel 1908, la trasformazione a monte e a mare dei piazzali del Kursaal, la ristrutturazione delle palazzine Roma e Milano, l’allargamento e illuminazione di Viale Regina Elena, il risanamento e la riqualificazione del Borgo San Giuliano con il nuovo Viale Tiberio, la costruzione del monumentale Stadio Comunale, il restauro della Torre dell’Orologio e della Sala del Ridotto del Teatro .
L’opera più importante dell’Amministrazione Palloni, storica, resta il Lungomare, che realizzò in due anni, dal Porto canale al Kursaal nel 1932 e dal Kursaal all’Ausa nel 1932 -1933.
Con il lungomare fece scoprire agli stessi Riminesi quella “ marina” da loro stessi fino ad allora poco frequentata, cambiò le loro abitudini con il piacere del passeggio e dell’incontro sul Lungomare, qualificò l’immagine di Rimini, ma soprattutto curò l’attività promozionale della nostra spiaggia e di Rimini in Italia ed Europa. Per questo ho proposto di intitolare la “Rotonda del Grand Hotel all’Avv. Pietro Palloni Podestà di Rimini 1929-1933 –Realizzatore del Lungomare.
L’Assessore Imola ha riferito che la Commissione Consultiva Toponomastica ha espresso parere favorevole in merito ma ha detto che “la zona sarà interessata, nel prossimo futuro da progetti di riqualificazione ed è molto probabile che il lungomare venga pedonalizzato e che la rotatoria verrà eliminata o trasformata”.
L’Amministrazione Comunale ritiene, quindi, di “non procedere ora con l’intitolazione e rimandare la considerazione della proposta a progetti definiti e avviati, così da poter individuare il luogo più idoneo per adempiere tale richiesta”.
Ho ribadito di considerare quel luogo, dove oggi c’è la rotonda, per la storia delle trasformazioni urbane e sociali realizzate dall’Avv. Pietro Palloni, comunque congeniale, fin da ora, alla intitolazione “Piazzale Avvocato Pietro Palloni. Podestà di Rimini 1929-1933.Realizzatore del Lungomare”, come proporrò nella mozione in Consiglio Comunale.
Mozione Renzi sul fallimento di Aeradria: costituzione di parte civile del Comune di Rimini e ricorso alla Corte dei Conti per i danni arrecati alla Società e al Comune.
02/02/2015
Le indagini della Procura della Repubblica sul buco di 53 milioni di Aeradria Spa, partecipata per il 17,3% dal Comune di Rimini e per il 34 % dalla Provincia, che detenevano il controllo della società di gestione dell’aeroporto di Miramare, come è stato reso noto un paio di settimane fa, riguardano non solo gli organi di amministrazione e di controllo della società ma tra altri indagati, in totale 36, anche il Sindaco del Comune di Rimini e il Presidente della Provincia con gravi ipotesi di reato quali il falso in bilancio, il ricorso fraudolento al credito, l abuso d’ufficio, la truffa aggravata ai danni dello Stato, l’associazione per delinquere.
In attesa dell’accertamento dei reati che spetta naturalmente ai Magistrati , al di là delle polemiche difensive di alcuni esponenti del PD, come consigliere comunale ritengo comunque di evidenziare la responsabilità politica ed amministrativa del Sindaco.
Gnassi non si è reso consapevole delle pesanti e crescenti perdite consecutive di Aeradria registrate nei Bilanci : 2.491.000 euro nel 2009, 7.629.000 euro nel 2010, 6.203.000 euro nel 2011, arrivate fino a 21.516.000 euro nel 2012.
Il Sindaco ha continuato imperterrito a perseguire la strada degli aumenti del capitale sociale di Aeradria ( dopo i 7 milioni del Sindaco Ravaioli) , 6.000.000 di euro nel 2011 e 7.000.000 deliberati nel 2012 senza preoccuparsi minimamente di mettere sotto controllo la crescita esponenziale dell’indebitamento.
Sempre il Sindaco, unitamente al Presidente della Provincia Vitali, al Presidente di Rimini Fiera Cagnoni, in attesa di una incerta operazione di project financing, ha sottoscritto il 22.12.2011 una “lettera di patronage” , senza l’approvazione del Consiglio Comunale, con cui si chiedeva ad una Banca di anticipare la somma di euro 1.200.000 a favore di Aeradria Spa, impegnandosi al rimborso della somma se tale operazione non si fosse conclusa positivamente.
Dinnanzi al silenzio del Sindaco sulla situazione finanziaria di Aeradria, ci sono voluti i Consiglieri della minoranza a chiedere la convocazione urgente del Consiglio del 2 Agosto 2012 per conoscere le preoccupanti relazioni del Collegio sindacale e della Società di Revisione sulle mancanze gestionali e l’insolvenza di Aeradria al 31.12.2011.
Inaugurata la Casa Residenza Anziani "Le Grazie" di Covignano, dopo una Via Crucis durata 15 anni e le spese di 6.000.000 di euro raddoppiate.
24/01/2015
Il 24 Gennaio 2015 finalmente si inaugura la Casa Residenza Anziani Le Grazie di Covignano.
Ci sono voluti 15 anni per la realizzazione di questa casa protetta con 53 posti per anziani non autosufficienti deliberata dal Consiglio Comunale il 29.4.1999
Nel 2000 è stato costituito il diritto di superficie sull’immobile di 1.800.183 euro, oltre all’IVA, per la durata di 44 anni a partire dal 1 Gennaio 2000 con rate annuali di 49.444 di cui già “maturate” 14 annualità per oltre 600.000 euro e 34 annualità residue.
Il progetto di ristrutturazione dell’immobile comprendente tre piani ( interrato, piano terra, primo piano) è stato approvato, tre anni dopo, nel 2003.
L’appalto è stato assegnato nel 2005, ad una ditta di Roma, a cui è subentrata una ditta di Viterbo, subentrata a sua volta da unaditta di Civitaveccchia.
I lavori sono durati 9 anni e l’importo contrattuale iniziale di 2.565.751 euro alla fine è più che raddoppiato con la spesa di 6.000.000 di euro. E’ del giugno scorso l’affidamento della gestione alla Cooperativa Sociale il Cigno che ha provveduto ad attrezzare la struttura e che pagherà un affitto annuo di circa 160.000 euro.
In questa lunga storia, a lavori in corso ,c’è stata perfino una finta inaugurazione della Casa Protetta, senza luce, riscaldamento e scarichi fognari, avvenuta nel maggio 2011 a ridosso della campagna elettorale , che sarebbe piaciuta al Gabibbo.
Per accelerare o riprendere i lavori della ristrutturazione di questo casa, ho incalzato, dal 2006 al 2014, due Sindaci e due Amministrazioni Comunali con interrogazioni e mozioni.
L’ultima mozione del 3.10.2013, discussa in Consiglio un anno dopo nel settembre 2014, che chiedeva al Sindaco Gnassi di fare trasparenza sui ritardi, le inefficienze, i mancati controlli, con una Commissione di inchiesta, visti i 6 milioni di soldi pubblici spesi e i 15 anni trascorsi, è stata respinta, senza motivazioni, dai Consiglieri di maggioranza del PD e di FDS.
Eppure continuiamo ad essere gli ultimi in Regione, per posti letto degli anziani non autosufficienti nelle case protette e nelle RSA della nostra Provincia, non rispettiamo il previsto parametro regionale del 3% anziani sopra i 75 anni, ai posti letto mancanti provvediamo, solo in parte, con un utilizzo improprio delle casette di via Ovidio dell’Ospedale Infermi.
Ricordo, al riguardo, anche l’occasione perduta di destinare la Casa di Cura dismessa Villa Assunta Contarini, sita nel Centro Storico, a Residenza Sanitaria Anziani, come chiedevo invano, venduta invece con lo scopo di realizzare appartamenti.
Gli asili nido del privato sociale colpiti non solo dalla crisi economica ma anche dalla Giunta Gnassi.
21/01/2015
La crisi economica, la disoccupazione con gli effetti sui redditi famigliari, senza dimenticare la crisi valoriale della famiglia e il calo delle nascite degli italiani, compensate dagli stranieri ( nel 2050 gli stranieri saranno la maggioranza in Italia), hanno avuto come conseguenza la diminuzione della domanda del 26% nelle iscrizioni degli asili nido e sono scomparse le liste di attesa.
I più colpiti da questa situazione, come ha riconosciuto lo stesso Assessore Lisi, sono stati i nidi del privato sociale che a causa anche degli elevati costi sono stati costretti a ridurre il numero delle sezioni, trasformarle in sezioni per la scuola d’infanzia, o anche chiudere le strutture.
L’effetto, non è stato il potenziamento ma l’indebolimento del sistema pubblico -privato che consentiva l’ampliamento dell’offerta formativa dei bambini fino a tre anni.
Teniamo presente che la retta pagata dalle famiglie per un bambino in un nido privato raggiunge i 600 euro mensili, a copertura dell’intero costo, rispetto alla tariffa media di 200 euro pagata negli asili nido comunali con un costo quasi doppio di 1.100 euro al mese.
Una marcia all’indietro incominciata con l’insediamento del Sindaco Gnassi che nel 2011 non volle rinnovare la Convenzione con gli asili nido del privato sociale per 160 bambini con un contributo mensile medio di 200 euro, avallata, purtroppo anche ieri sera dal Vice Sindaco - Assessore Lisi quando ha affermato “ non arretriamo dal 50,60% della gestione diretta degli Asili Comunali”. Altro che Welfare di Comunità integrato pubblico privato, di cui la Giunta si riempie la bocca, quando il privato sociale a Rimini ricopre il 24% , mentre a Reggio Emilia gli asili privati pareggiano con quelli comunali.
La conferma è stato il dibattito consigliare di ieri dove dinnanzi alla ventilata ipotesi della chiusura di un Sezione dell’Asilo Nido Isola Blu di Viserbella, causa la difficoltà di occupare tutti i posti, per l’orario ridotto 8-14, senza il tempo pieno 8-16 richiesto dalle famiglie e la mancanza di certi servizi ( dormitorio) conformi agli standard regionali.
L ’Assessore Lisi a fronte della preoccupazione di garantire un servizio educativo sul territorio non ha certo prospettato di valorizzare l’offerta dei 4 nidi privati presenti in zona, Babylandia , Torre dei Colori, il Nido, il Piccolo Principe.
Lo stesso dicasi per l’affidamento all’ASP Casa Valloni della gestione degli Asili Bruco Verde e Cerchio Magico in scadenza nel 2017 che di fronte alla richiesta di chiarimenti sulle ipotesi di proroga o esternalizzazione, è rimasto senza risposta tra reticenze e contraddizioni.
Più che le preoccupazioni di offrire un servizio educativo di qualità sul territorio per soddisfare appieno le esigenze dei bambini e delle famiglie, alla fine sono prevalse le ragioni ideologiche e i problemi di tenuta della maggioranza .
Aumentano le società del trasporto pubblico invece di ridurre i costi. L'Assessore Brasini e il Presidente di AM non rispondono sui disavanzi e sui fabbisogni finanziari.
17/01/2015
L’Ass. Brasini a sostegno dello sdoppiamento di Agenzia Mobilità Rimini nella Agenzia Mobilità Romagnola Srl e nella Società degli Asset riminese-M.P.R. cita improvvidamente lo studio della Ferretti Consulting, che, innanzitutto, sottolinea la priorità di risolvere i nodi essenziali in carico alle attuali Agenzie.
Questioni poste dal sottoscritto nella Commissione Consigliare di ieri mattina, con la richiesta dei necessari chiarimenti , ma sulle quali proprio l’Assessore e il Presidente di AM non hanno risposto :
1) Reperimento delle risorse finanziarie da AM per l’apporto di capitale in dotazione alla nuova Agenzia Mobilità Romagnola;
2) Debito di AM verso Start Romagna che ammonterebbe a circa 6 milioni e sulla transazione in corso fra AM e Gestore; 3) Vendita dalla Società degli Asset riminese dell’immobile di Via C.Alberto Dalla Chiesa , valutato 4 milioni , alla Start Romagna, che lo ha in affitto, con un residuo debito da coprire di 2 milioni. Operazione non gradita a Start Romagna, interessata ad una nuova area, lontano dalle residenze, per realizzare un nuovo deposito automezzi, uffici, officina, l’installazione del rifornimento a metano.
4) La società degli Asset , con la vendita del suddetto immobile, ovviamente non avrà più l’affitto come entrata e tanto meno potrà considerare, come previsto, l’aumento dell’affitto da 300.000 euro a 1.350.000 euro per coprire il disavanzo della società di 920.000 euro;
5) La Società degli Asset dovrà a breve contrarre un mutuo, se fattibile, per finanziare il TRC e fare fronte alle le altre necessità finanziarie.
Sempre, in base alle simulazioni della “Ferretti Consulting” il costo annuo dell’Agenzia Mobilità Romagnola, al netto dei contributi regionali, da coprire a carico degli Enti Locali è di 1.303.045 euro, di cui a carico dei Comuni della Provincia di Rimini 423.293 euro, di FC 498.770 euro, di RA 380.982 euro.
La Società degli Asset riminese ( P.M.R.) avrà da subito un disavanzo di 920.000 euro per gli anni 2015 e 2016, che i soci dovranno coprire con i propri contributi .
Questo il quadro dei disavanzi e dei fabbisogni finanziari a cui dovranno fare fronte le Agenzie e i Comuni dei bacini di appartenenza.
Case dell'Acqua realizzate con i soldi pubblici invece che dal privato a costo zero. Una spesa a danno del Comune e dei cittadini.
07/01/2014
La Giunta Comunale ha approvato il 9 Dicembre scorso altre quattro Case dell’Acqua da realizzarsi a S.Giustina, Viserba, Rivazzurra, Miramare, con un costo totale di 122.000 euro , di cui 24.400 a carico del Comune e 97.600 a carico delle Società pubbliche, Hera Spa, Romagna Acque -Società delle Fonti Spa, Adriatica Acque ( Azienda partecipata da Hera).
Sono, inoltre, a carico del Comune gli allacci delle utenze ( 9.760 euro) e la spesa per i consumi elettrici e idrici annui ( 11.224 euro) .
L’Amministrazione Comunale e le nostre Società Pubbliche continuano a spendere soldi pubblici, dopo i 27.000 euro perla Casa dell’Acqua nel Parco Cervi e i 48.158 euro per le altre due al Villaggio 1° Maggio e nel Parco Ausa.
Soldi pubblici che avrebbero potuto risparmiare grazie ad una azienda privata del nostro territorio che propone pubblicamente da un paio d’anni ai Comuni di tutta Italia l’installazione di Case dell’Acqua a un costo zero per le Amministrazioni Pubbliche.
Le Case dell’Acqua del Comune erogano l’acqua della rete idrica locale liscia, gratuitamente, ogassata, al prezzo di 5 centesimi di euro, a temperatura ambiente o refrigerata, con l’obiettivo di incentivare l’uso dell’acqua del rubinetto, in sostituzione di quella minerale in bottiglia.
L’acqua delle Case dell’Acqua, della Ditta privata , rispetto a quelle del Comune, è micro-filtrata con una tecnica che elimina il cattivo odore del cloro e le eventuali impurità presenti nella rete idrica, mantiene inalterati i suoi contenuti di sali minerali, è pure refrigerata e frizzante. Ha la Certificazione Igienica dell’Istituto per la Qualità Igienica delle Tecnologie Alimentari (Tifq). Il prezzo per l’utenza è di 5 centesimi di euro al litro, liscia o gassata .
I costi di manutenzione e gestione delle Case dell’Acqua di questa azienda privata sono totalmente a suo carico.
Non si comprende, quindi, il perché di spese sostenute dal Comune di Rimini e dalle nostre Aziende Pubbliche partecipate quali Hera Spa, Romagna Acque -Società delle Fonti Spa Adriatica Acque Srl , che alla fine ricadono a vario titolo sempre a carico dei cittadini.
La ditta privata riminese, che dal 2000 ad oggi ha installato Case dell’Acqua in tutta l’Italia, fra cui nei Comuni della nostra Provincia come Riccione, Cattolica, Bellaria, aveva anche proposto al Sindaco di realizzare gratuitamente 10 Case dell’Acqua nel nostro Comune , ma non ha avuto risposta.
Dinnanzi alle diverse offerte tra “ pubblico” e “ privato” il Comune di Rimini, comunque, avrebbe dovuto indire un “ Bando “ per l’installazione più conveniente delle Case dell’Acqua come hanno fatto altri Comuni della Provincia ( Bellaria, Cattolica, Riccione).
Ricordo di avere già chiesto un anno fa, il 21.11.2013, con una interrogazione consigliare, le ragioni di questa scelta incomprensibile per i costi a carico del Comune e quindi della collettività, senza ottenere spiegazioni dal Sindaco Gnassi e dal suo Assessore.
Visto che si persevera su questa spesa di soldi pubblici, che ritengo a danno del Comune, non mi resta che la segnalazione alla Corte dei Conti.
Responsabilità e ritardi sugli allagamenti nel PEEP "GAIOFANA". Chi sbaglia, paghi i danni!
23/12/2014
Per conoscere le cause e le responsabilità degli allagamenti nel PEEP della Gaiofana è necessario ricordare la sua “storia” .
Il Peep Gaiofana è stato approvato dal Consiglio Comunale il 4.4.2006, con i pareri favorevoli del Consorzio di Bonifica, di HERA Rimini, del Settore Lavori Pubblici del Comune, dell’Ufficio Provinciale Difesa del Suolo.
Le opere di urbanizzazione primaria, tra cui le opere idrauliche e il bacino di laminazione sono state approvate dalla Giunta Comunale il 19.5.2009, con gli ulteriori pareri favorevoli del Consorzio di Bonifica ,di Hera Rimini, della Direzione Infrastrutture e Ambiente del Comune di Rimini.
Nel Gennaio e Marzo 2011, c’è stato il collaudo provvisorio funzionale rispettivamente del primo stralcio lavori Peep su Via S.Maria in Cerreto e del secondo stralcio lavori su Via Freud.
I primi allagamenti nel PEEP sono accaduti , subito dopo, nel Marzo 2011.
C’è voluto 1 anno per convocare la Conferenza dei Servizi, in data 13.4.2012, tra Comune ed Enti interessasti, per affrontare le problematiche degli allagamenti.
In quella sede è’ stata individuata la causa, l’acqua che viene da monte e che la condotta sulla via S.Maria in Cerreto non è in grado di smaltire, e si è indicata la soluzione, la necessità di intercettare l’acqua che proviene da monte ( lato destro della Via Santa Maria in Cerreto), con la realizzazione di un fosso a cielo aperto sulla proprietà pubblica , e con una condotta interrata sotto la via Masere fino al recapito nel fosso Tamagnino. Costo stimato dell’intervento circa 120.000 euro.
Purtroppo sono passati altri 3 anni, senza che l’Amministrazione Comunale abbia dato alcun seguito a questa soluzione che avrebbe evitato i nuovi allagamenti.
Il Comune, nel frattempo, Gennaio 2014 ha approvato il collaudo definitivo e la presa in carico delle opere di urbanizzazione primaria con i certificati di regolare esecuzione rilasciati nel 2011 e 2012 da:
Gnassi NON risponde sul "blocco" della riqualificazione urbana e sulle alte tasse comunali, TASI , IMU e TARI.
19/12/2014
E’ stata una risposta caratteriale quella del Sindaco Gnassi a imprenditori e sindacati che chiedevano alla Amministrazione Comunale di mettere “il lavoro” al primo posto dell’agenda politica e di passare dalle parole ai fatti a cominciare dal settore dell’edilizia. Purtroppo è la verità : sono tre anni e mezzo, dall’insediamento del Sindaco Gnassi, che la città aspetta l’approvazione degli strumenti urbanistici mentre nel frattempo il 50% delle imprese edili hanno chiuso e si sono persi migliaia di posti di lavoro con ripercussione sulle famiglie. Invece di riempirsi la bocca con lo stop al consumo del territorio, Gnassi ( Segretario Provinciale del PD e Assessore in Provincia, Arlotti e Petitti, Assessore e Consigliere Comunale a Rimini) per fare dimenticare le loro responsabilità politiche sulla “riminizzazione”, avrebbero fatto meglio ad approvare gli strumenti urbanistici e normativi per consentire l’incentivazione alla riqualificazione urbana.
Anche perché è soprattutto loro la responsabilità politico amministrativa di aver fatto spendere al Comune di Rimini oltre 1 milione di euro dal 2009 al 2011 per la redazione e adozione del PSC e RUE ( incarico di consulenza generale alla Tecnicoop scrl per 736.848 euro, consulenza legale di 34.516 euro, prestazione occasionale per il Sistema Informativo territoriale di 21.700 euro, a supporto dell’Ufficio di Piano composto da un Dirigente e da una decina di tecnici del Comune, stipendiati per oltre 2 anni) .
Se oggi la città è paralizzata è perché il vecchio PRG del 1999 deve fare i conti con il regime di salvaguardia del PSC-RUE adottati il 29.3.2011.
Ormai siamo all’ultimo anno del suo mandato ma il Sindaco Gnassi non ha ancora portato in Consiglio Comunale le controdeduzioni della Amministrazione Comunale alle 2.300 osservazioni dei cittadini per l’approvazione definitiva di PSC-RUE . Ci vorrà il 2015, ma non ci sarà assolutamente più tempo per l’approvazione del POC ( Piano operativo Comunale) .