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Fare più trasparenza sulla gestione della società a partecipazione pubblica Anthea.
20/11/2015
La Società Anthea Srl ( di cui Rimini Holding detiene il 99% del capitale sociale di 7.548.618 euro, il residuo 1% è posseduto paritariamente dai Comuni di Bellaria Igea Marina e di Santarcangelo di Romagna) è una “società strumentale in house” dei tre Comuni ( Rimini, Bellaria, Santarcangelo) per i quali svolge numerose attività, la manutenzione delle strade, degli edifici pubblici, del verde ornamentale, dei cimiteri, la lotta antiparassitaria, ecc.
Il Comune di Rimini, tramite la partecipazione del 100% in Rimini Holding Spa, secondo la normativa, approva i bilanci, nomina il Presidente e il Direttore esercita la direzione e il controllo sull’attività e gestione di Anthea Srl.
Anthea Srl quale società “in house” a totale partecipazione pubblica che gestisce servizi pubblici locali, è quindi sottoposta al controllo dei soci pubblici, in primis del Comune di Rimini.
Il fatturato di Anthea srl nel 2014 è stato di 18.039.769 euro con ricavi dal Comune di Rimini per 14.989.848 euro, dal Comune di Bellaria Per 1.937.459 euro, dal Comune di Santarcangelo per 549.618 euro, da altri Comuni ed Enti locali peer 562.844 euro. Ha conseguito un utile d’esercizio di 332.843 euro
Da evidenziare il notevole e preponderante esborso di quasi 15 milioni di eurodel Comune di Rimini per i servizi prestati da Anthea.
Il personale dipendente, nella Nota Integrativa al Bilancio del 31.12.2014, risulta di 91 unità: 1 Dirigente, 3 Quadri, 24 impiegati e 63 operai. Non sono indicati i Coordinatori dei servizi. Per fare più trasparenza sulla gestione di Anthea, nel Consiglio Comunale di ieri sera ho presentato al Sindaco una interrogazione di estrema urgenza per chiedere :
1) Se le assunzioni dei dipendenti a tempo indeterminato e determinato, dal 30.6.2010 ( data di aumento del cap.sociale di 7.498.618 euro sottoscritto interamente dal Comune di Rimini ) sono avvenute e avvengono in base a bandi pubblici nel rispetto dei principi di trasparenza, pubblicità, imparzialità, previsti dal D.L. 112/2008 art.18 comma 1-2.
La gratitudine e l'opportunità di Rimini con il Poeta Ezra Pound negate in Commissione Consigliare dai soliti compagni del PD.
11/11/2015
La prima Commissione Consigliare ha discusso questa mattina la mozione resentata dal sottoscritto il 23.4.2015 che chiedeva :
1) di intitolare al poeta Ezra Pound, nel 130° anniversario della sua nascita, il Campone di Castel Sismondo, (l’area tra il Castello e la Circonvallazione Occidentale ) per ricordare il suo legame con la Storia di Rimini e per aver fatto conoscere al mondo Sigismondo Malatesta con i “Cantos” ;
2) di promuovere la costituzione del Centro Studi Ezra Pound con la designazione alla Presidenza di Mary De Rachewiltz, figlia del Poeta e autorevole traduttrice delle sue opere, con la partecipazione degli studiosi ed editori specializzati.
Questo per riconoscenza della nostra città verso Ezra Pound, dopo tanto silenzio, visto che il profondo rapporto culturale ed affettivo di Ezra Pound con Sigismondo Malatesta e con Rimini, si riduce sul sito del Comune ad un semplice soggiorno, tra i visitatori della città.
Ezra Pound, il grande poeta del novecento, nasce nel 1885 negli Stati Uniti, intrattiene rapporti culturali con Rimini quale ammiratore e studioso di Sigismondo Malatesta. Si trasferisce a Parigi nel 1921, viene a Rimini, la prima volta il 15 Maggio 1922 per approfondire la conoscenza storica di Sigismondo Malatesta, signore, condottiero, mecenate che chiama a Rimini i migliori artisti dell’epoca.
Rimane folgorato dal Tempio Malatestiano, in cui ammira la compenetrazione tra l’estetica cristiana e pagana, dedicato a San Francesco, ma considerato anche il “ tempio pagano dell’amore “.
Ritorna a Rimini il 23 Marzo del 1923 per ulteriori ricerche bibliografiche su Sigismondo Malatesta, le imprese militari, la vita, la corte, gli amori complotti, i trionfi, le sconfitte, che diventeranno i riferimenti per i quattro Canti Malatestiani, l’VIII°, il IX°, il X°, l’XI°, dedicati al condottiero riminese.
L'approvazione del PSC un adempimento burocratico in ritardo non certo la svolta"futuristica" necessaria per la riqualificazione profonda di Rimini.
06/11/2015
Dopo 4 anni e mezzo dall’adozione, è avvenuta l’approvazione del PSC (Piano Strutturale Comunale) dalla maggioranza consigliare di sinistra costretta a recepire tutte le 68 riserve della Provincia, che hanno ridimensionato il consumo del territorio da 285 a 174 ettari e con l’accoglimento del 10% delle 925 richieste dei cittadini.
Serviranno gli ultimi mesi di fine mandato del Sindaco Gnassi per l’approvazione definitiva del PSC e del RUE (Regolamento Urbanistico Edilizio), e almeno i prossimi due anni 2016 -2017 con la nuova Amministrazione per approvare il POC (Piano Operativo Comunale).
Salvo imprevisti, saranno necessari 10 anni per l’approvazione dei nuovi strumenti urbanistici PSC-RUE e POC , costati tra consulenti e tecnici ben oltre un milione di euro, per mandare in pensione il vecchio Piano Regolatore del 1999. Le cause del trascorrere di tanto tempo sono state indubbiamente le incertezze del Sindaco sull’approvazione o riadozione del PSC, che ha cercato di aggirare gli strumenti urbanistici adottati con l’escamotage grafico pittorico del Masterplan e con la Variante monca ed inutile al vecchio PRG sui Piani Particolareggiati in attesa di approvazione. Le conseguenze sono state il blocco dell’attività edilizia che ha dovuto fare i conti con la doppia conformità al PRG e al PSC in salvaguardia, ma soprattutto il danno alle imprese, agli studi professionali di progettazione, agli artigiani dell’indotto, che sono stati ignorati nonostante la crisi economica e in particolare del settore immobiliare.
Oltre allo spreco di tempo e risorse, alla fine è stato approvato un PSC che mantiene e perpetua il mediocre tessuto edilizio esistente frutto della “riminizzazione” e del sistema di potere “falce e mattone” nel Centro Storico, nella Marina, nella campagna, mentre occorreva un PSC con un imput politico e urbanistico di vero cambiamento per rendere possibile concretamente attraverso incentivi premianti la rigenerazione urbana, la trasformazione, la riqualificazione radicale.
Esemplificando, la riqualificazione della marina non decollerà mai con la delocalizzazione utopistica delle strutture recettive obsolete verso le zone retro costiere, ma con forti incentivi sugli accorpamenti dei volumi e la possibilità di sviluppare le massime altezze per liberare spazi a terra destinati a servizi e a verde.
Così nella città storica, non sono assolutamente sufficienti le riduzioni delle superfici degli attuali appartamenti con l’aumento delle unità abitative, ma occorrono ben altre trasformazioni davanti agli obbrobri edilizi nelle vie e sulle piazze con piani di recupero e di zona per ottenere armonia, bellezza e identità.
L’approvazione di questo PSC, al di la delle favole raccontate, si è risolta in un adempimento burocratico in ritardo, nel solco di un continuismo con alcuni “rimaneggiamenti “, non certo, la svolta “futuristica” che necessitava per mettere in moto la riqualificazione profonda della nostra città, dopo gli scempi compiuti per 70 anni dalle nostre Amministrazioni Comunali.
Stazione di Rimini: ascensori necessari per tutti i binari e prolungamento del sottopassaggio con l'apertura a mare su Piazzale Carso.
28/10/2015
L’Amministratore Delegato di Rete Ferroviaria italiana (RFI) nell’incontro con il Sindaco ha preannunciato lavori entro il 2018 per treni più veloci sulla direttrice Adriatica e interventi nelle stazioni per migliorare i servizi ai passeggeri.
Per la Stazione di Rimini ha previsto il rialzo dei marciapiedi e un ascensore a servizio dei binari 4-5 per i passeggeri diversamente abili.
Riguardo il servizio ascensori non si comprende perché non sia ora di estenderlo a tutti i 7 binari e non si realizzi il completo abbattimento delle barriere architettoniche. Infatti, l’accesso tramite gli ascensori è consentito solo fino al 2° e 3° binario, in quanto il sottopasso realizzato circa 25 anni fino al 7° binario, parallelo a quello principale, lato Ancona, risulta “murato” dopo il terzo binario, mancando ancora degli ascensori per l’accesso ai binari 4°- 5°, 6°-7°.
Così i passeggeri disabili (oltre 2000 l’anno), per mancanza degli ascensori a tutti i binari sono costretti a chiamare il Servizio Assistenza dedicato, ed essere trasportati a mano attraversando i binari, tassativamente vietato ai passeggeri.
Naturalmente gli ascensori, indispensabili ai disabili, servirebbero a tutti i viaggiatori che per diversi motivi ( trasporto bagagli pesanti, biciclette, passeggini, ecc.) volessero farne uso.
Sono 8 anni che sollecito l’installazione degli ascensori per l’accesso a tutti i binari con le interrogazioni in Consiglio Regionale del 16.10.2007 e del 19.10.2009 e in Consiglio Comunale del 4.8.11 e del 12.6.2014.
Dopo tanti ritardi, arriva oggi l’annuncio di realizzare entro il 2017 solo un altro ascensore.
Nella Stazione di Rimini , con i suoi 5 milioni di viaggiatori, la seconda per importanza in Regione dopo Bologna, in quanto ai servizi, quindi, non è ancora risolto il problema degli ascensori di accesso a tutti i binari, mentre le sale d’attesa sono state eliminate in favore dagli spazi commerciali e il servizio deposito bagagli risulta cessato da 5 anni.
Riguardo l’apertura a mare della Stazione, ricordo la mozione del sottoscritto approvata all’unanimità dal Consiglio Comunale il 19.3.2009 che chiedeva all’Amministrazione Comunale di “intraprendere trattative con Rete Ferroviaria Italiana per prolungare il sottopassaggio della Stazione con l’apertura a mare sul Piazzale Carso che consentirebbe agli utenti ferroviari di raggiungere direttamente la Marina Centro e ai cittadini della zona mare di arrivare nel Centro Storico evitando il sottopassaggio del Grattacielo “
“La soluzione del doppio accesso in stazione è già stata realizzata con successo e da tempo a Bolognae ultimamente a Cesena “.
Con il prolungamento del sottopassaggio dal 7° binario fino a Piazzale Carso, che sarebbe di circa 90 metri, RFI potrebbe realizzare una galleria commerciale e con quest’opera di attraversamento della “barriera” della Stazione che divide il Centro Storico e la Marina Centro rendere più vivibile e funzionale tutta l’area circostante. Per uscire dall’immobilismo, il Comune deve presentare una proposta di riqualificazione dell’intera area della Stazione e giungere ad una soluzione concordata con RFI per attivare nell’interesse reciproco i necessari investimenti per realizzare quelle opere ( l’apertura a mare della Stazione, il Centro intermodale per la mobilità ferro-gomma, i parcheggi, la viabilità ecc.. ) necessarie per valorizzare questa importante area centrale della città.
Palazzo Lettimi: restauro e valorizzazione culturale dei resti, non utilizzo commerciale.
27/10/2015
E’ da un mese e mezzo che sono caduti i pezzi murari della facciata dello storico Palazzo Lettimi sulla Via Tempio Malatestiano che è stata transennata nel tratto antistante. Non conosciamo ancora cosa voglia fare l’Amministrazione Comunale dinnanzi all’ incuria e degrado dei resti dell’antico Palazzo risalente al 1508, distrutto dai bombardamenti anglo-americani del Dicembre 1943, nonostante le nostre proposte inoltrate con la mozione del 9.4.2015, che da sei mesi aspetta di essere discussa, e l’ultima interrogazione del 15 ottobre scorso, rimasta senza risposta.
Quello che sappiamo pubblicamente è che l’Assessore alla Cultura ha “ mostrato a diversi imprenditori privati che gestiscono locali e pub le potenzialità di Palazzo Lettimi e che, a suo dire, riuscirebbero ad ottenere molte soddisfazioni “.
Al riguardo, in Consiglio Comunale, ho sostenuto la valorizzazione culturale dei resti di Palazzo Lettimi e fatto presente l’incompatibilità delle attività commerciali, tenuto conto che l’ultimo discendente e proprietario, Giovanni Lettimi, pianista insigne, nel 1902, donò il Palazzo al Comune con il vincolo di destinazione a Sede delle Scuole Musicali.
Considerato che le Amministrazioni Comunali del dopoguerra, fino agli anni 70 hanno continuato a demolire i muri del Palazzo Lettimi invece di consolidarli e recuperarli, poi negli ultimi anni hanno creato nell’area un cosiddetto “ Giardino degli Aromi”, pretenzioso di nome, ma di fatto un “servizio igienico” per cani e umani, continuo a sollecitare un intervento possibile e rispettoso verso i resti di questo storico Palazzo che preveda : 1) La ripulitura della facciata esterna del Palazzo e dei muri interni dalle erbe selvatiche, dai rifiuti, e la disinfestazione dai topi;
2) Il restauro della facciata con muro a scarpa, delle cornici marmoree delle finestre ( che stanno cadendo a pezzi) con le pregevoli sculture di delfini a code intrecciate, del Portale del Palazzo con formelle in pietra d’Istria che portano la rosa quadripetala malatestiana;
3) Lo scavo archeologico per evidenziare i resti in zona della preesistenza dell’antico Teatro romano;
4) La realizzazione di un luogo museale ( utilizzando anche lo studio-officina dello scultore Elio Morri ricavato all’interno del Palazzo) con pannelli illustrativi e fotografici di come era il Palazzo, con la storia delle famiglie patrizie che l’avevano in proprietà, costruito, conservato, abitato, come veniva utilizzato, e dei personaggi illustri che aveva ospitato.
Altro che Putin, le responsabilità di Gnassi per la perdita delle presenze turistiche.
15/10/2015
I dati dell’’andamento turistico 2015 sono stati annunciati “soddisfacenti” dal Sindaco Gnassi per nascondere i problemi e le proprie responsabilità politico-amministrative.
Ha giustificato la flessione di -2,3% delle presenze turistiche nei primi otto mesi dell’anno con la riduzione dei russi, ma non ha considerato che ci ha favorito l’estate calda rispetto al luglio piovoso dell’anno scorso e il terrorismo in casa altrui (Tunisia ed Egitto).
La verità, purtroppo, è che Rimini continua perdere presenze, l’anno scorso -2,7% e oltre 1 milione dal 2000 ad oggi. .
Mentre le altre destinazioni italiane, a cominciare da quelle vicine, registrano incrementi delle presenze, la nostra tendenza negativa permane a causa dei problemi irrisolti del nostro territorio e per le responsabilità dei nostri amministratori locali.
Gnassi non ha fatto cenno alla limitata accessibilità dal nostro Aeroporto che dopo il fallimento del novembre 2013 ha ripreso l’attività il 1 Aprile 2015 ma procede a scartamento ridotto senza una strategia capace di apportare importanti flussi turistici che un sistema di collaborazione regionale e non di competizione con l’aeroporto di Bologna potrebbe consentire.
Non ha parlato della necessità e possibilità di riqualificare i nostri alberghi con strumenti urbanistici incentivanti, mentre il PSC-RUE adottatati nel 2011 dalla Giunta Ravaioli non sono ancora stati approvati dalla sua Amministrazione, e sono già inadeguati.
Nonostante la sua delega nazionale al turismo in sede ANCI non ha minimamente affrontato il problema degli alberghi gestiti in affitto, come consentire le facilitazioni per il passaggio in proprietà con risorse finanziarie da mettere a disposizione a tassi agevolati.
E’ arrivato al termine del suo mandato di 5 anni con il “ rendering” elettorale sulla riqualificazione del lungomare, di difficile e discutibile attuazione, con cessioni del suolo pubblico agli operatori privati per urbanizzazioni commerciali e ristorative, invece di un progetto unitario, fattibile, che valorizzi la bellezza e l’identità della spiaggia e del mare nel rispetto di un bene pubblico ( il lungomare) e dell’interesse generale.
Ha ignorato completamente la mediocrità urbana dei viali della nostra marina, da Marina Centro fino a Miramare o a Torre Pedrera che riproponiamo agli occhi dei turisti da decenni tra venditori abusivi, addette alle treccine, pallinari.
Sulla spiaggia di notte, ridotta a Bronx, si è limitato ad emettere l’ordinanza balneare :”off limits “.
Non lamentiamoci, allora, perché il segmento della nostra clientela turistica tende sempre più verso il basso come potere di acquisto e perdiamo presenze tristiche .
Gli eventi o le feste del Sindaco serviranno anche a ”non vedere” o a “dimenticare” ma non bastano certamente per migliorare le prospettive del nostro turismo.
Il trasferimento del mercato ambulante, un'occasione mancata per la riqualificazione del Centro Storico e dello stesso mercato ambulante!
23/09/2015
Il trasferimento del mercato ambulante, previsto per il 14 Ottobre, da Piazza Malatesta con la frantumazione e dispersione sui parcheggi Gramsci, Santa Rita, Bastioni Orientali , su Piazza Tre Martiri, in Corso D’Augusto, Via IV Novembre, Via Dante, Via Castelfidardo, porterà al Centro Storico confusione e problemi.
Non c’è solo l’assedio delle bancarelle alla Scuola Media Panzini ; per i residenti di Via Dante,( tra cui alcuni medici) e per i clienti dell’hotel Cardellini, ad esempio, saranno preclusi l’uso dell’auto per lavoro e l’agibilità dei passi carrai. I banchi in Corso D’Augusto, Via IV Novembre, Via Dante, avranno un “impatto “ sulle vetrine dei negozi e Piazza Tre Martiri non sarà più libera.
E’ scontato l’aumento delle difficoltà di accesso al Mercato Centrale Coperto per i 5000 clienti giornalieri, con il venir meno dei 357 posti auto nei tre parcheggi occupati dai banchi e per l’allontanarsi del trasporto pubblico ,in particolare della linea 11 dal terminal di S. Girolamo.
L’area ex Padane di proprietà di Start Romagna, è stata trasformata “temporaneamente” ad area mercatale e a parcheggio pubblico, ma senza limiti di tempo significa “definitivamente”, a scapito della valorizzazione delle Mura Malatestiane e dell’Anfiteatro romano, con lo scavo archeologico, e la sistemazione dell’area a verde pubblico, disconoscendo le previsioni di PRG, PSC e RUE. Lo spostamento dei banchi e delle auto da Piazza Malatesta fino al Piazzale delle ex Padane, nell’area archeologica del non abbastanza “mortificato” Anfiteatro romano e delle sempre degradate Mura romane e medievali, di fronte all’Arco di Augusto e di fianco al Tempio Malatestiano, mostra le contraddizioni e la superficialità della nostra Amministrazione Comunale più che il consapevole e coerente recupero di una sensibilità verso i nostri Beni Culturali e Monumentali, dopo tante distruzioni della nostra storia e identità.
Alla fine, per la smisurata presunzione personale del Sindaco Gnassi, che “non ascolta”, quella che doveva essere una operazione strategica per la riqualificazione del Centro Storico e del mercato ambulante, risulterà un’altra occasione mancata per la città.
Contro l'aumento ingiusto della TARI ad opera della Amministrazione Comunale, raccolta firme a sostegno del nostro ricorso alla Commissione Provinciale Tributaria.
18/09/2015
Il Sindaco Gnassi ha aumentato la Tassa Rifiuti (TARI) dell’8,11% a copertura di chi non ha pagato la tassa, come i negozianti stranieri del Borgo Marina.
E’ un aumento ingiusto perché non solo costringe i riminesi che pagano regolarmente la TARI a pagare anche per coloro che non pagano la tassa ma disconosce il principio “ chi inquina paga” e il Regolamento di applicazione della tassa sui rifiuti.
In questo modo si PUNISCE CHI PAGA e si PREMIA CHI NON PAGA.
Contro questo aumento ingiusto inoltreremo il ricorso alla Commissione Tributaria Provinciale di Rimini.
Invitiamo i riminesi a sostenere con la firma il nostro ricorso, tutti i sabato dalle ore 9,30 alle ore 13,30 in Piazza Tre Martiri, al banchetto di Fratelli d’Italia-AN.
Borgo Marina: i negozi afro asiatici non pagano la tassa rifiuti (TARI) e i contribuenti riminesi in regola sono costretti a pagarla anche per loro.
14/09/2015
Avevo chiesto al Sindaco con una interrogazione consigliare del 4 agosto scorso di verificare il regolare pagamento della TARI da parte dei negozi afroasiatici del Borgo Marina ubicati in Corso Giovanni XXIII° ( tra Piazzale C.Battisti-Via Tosi), Via Tosi, Via Vittime Civili di Guerra, Via Gambalunga ( tra Via Tosi e P.le C.Battisti), Via dei Mille, Via Ravegnani, Via Graziani, che conferiscono ingenti quantità di imballaggi di cartone e di altri involucri della merce “ made in China” e che comportano un costoso servizio di raccolta del rifiuto.
Infatti, da diversi mesi, tutti i giorni della settimana, passa il “camioncino” per la raccolta apposita dei cartoni dai negozi, poi un altro “camioncino” per lo svuotamento dei cestelli intasati dagli involucri di plastica sui marciapiedi, poi il “camion” per lo svuotamento del cassonetto ripieno di altri scatoloni, con notevoli costi scaricati da Hera sulle tariffe dei contribuenti riminesi.
Ebbene il 31 Agosto è arrivata la risposta dell’Ass. Sadegholvaad, che, essendo reticente, mi ha costretto ad effettuare l’ ”accesso agli atti” per fare trasparenza sui contribuenti TARI 2014 titolari dei negozi del Borgo Marina.
Dall’indagine in merito al pagamento della TARI 2014 estesa a tutte le attività economiche( studi professionali, uffici) nelle vie indicate del Borgo Marina, oltre ai negozi, è emersa così la realtà che sospettavo :
NON PAGANTI LA TARI n. 39 contribuenti per 16.994 euro di cui : N. 31 Extracomunitari (80%) per 12.997 euro N. 8 Italiani (20%) per 3.997 euro
Edifici nel Centro Storico di Rimini senza rispetto del pubblico decoro e dell'igiene. Applicare il Regolamento Edilizio Comunale.
08/09/2015
Da molti anni una casa nel centro Storico di Rimini, in Via Bertani 21, di tre piani 3 con un fronte di circa 10 metri, disabitata, si presenta in uno stato di degrado e di abbandono totale con la facciata ricoperta da una rete elettrosaldata a cui sono fissati dei teli stracciati che dovrebbero contenere le murature cadenti, intonaco, cornicione, davanzali, sulla strada pubblica sottostante.
L’interno di questo edificio, chiuso all’aria, con lo sbarramento del portone di ingresso e delle finestre, si trova in condizioni igieniche fatiscenti, che sono diventatel’habitat dei ratti e piccioni.
La situazione di degrado non è più tollerabile dagli abitanti e da chi svolge attività negli edifici circostanti.
E’ una brutta immagine esistente da anni, nel Centro Storico, a 50 metri dall’Arco di Augusto.
Eppure c’è il Regolamento Edilizio del Comune di Rimini che all’art. 35 prevede :
“ Ogni proprietario deve mantenere il proprio edificio e le aree di pertinenza in condizioni igieniche decorose ed in piena conformità alle disposizioni vigenti in materia di igiene e decoro pubblico.
E’ in facoltà del Sindaco di far procedere ad ispezione nei fabbricati esistenti, ogni qualvolta ne appaia l’opportunità per ragioni di pubblico interesse ed ingiungere i provvedimenti del caso.
Nel caso di inadempienza, il Sindaco potrà emettere ordinanza, stabilendo i termini di tempo per l’esecuzione dei lavori da parte del privato. “
Per questo, ieri sera in Consiglio Comunale con una interrogazione al Sindaco ho chiesto :
1) Il rispetto e l’applicazione del Regolamento Edilizio Comunale ;
2) Una ispezione immediata del fabbricato di concerto con l’Ufficio Igiene e i Vigili del Fuoco per accertare le condizioni dell’edificio e ingiungere al proprietario i lavori da effettuare.
3) L’emissione, in caso di inadempienza, di una ordinanza urgente per l’esecuzione delle opere necessarie per il rispetto del decoro, della sicurezza, dell’igiene.
Poiché sono diversi gli edifici nelle vie, anche principali, del nostro Centro Storico non mantenuti in condizioni di pubblico decoro, di sicurezza e di igiene sarebbe ora che il Sindaco facesse rispettare il Regolamento Edilizio Comunale per la buona immagine della città.