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Le 155 manifestazioni di interesse: dal Parco del Mare al Parco del Cemento !
   

 20/09/2017

A distanza di due anni dalla presentazione delle 155 manifestazioni di interesse per il Parco del Mare, dopo la loro classificazione il 21.3.2017 in “strategiche, adattabili, non pertinenti ”, i cittadini sono ancora all’oscuro di quello che sarà il futuro del Lungomare di Rimini.

Resta solamente il “rendering” di 20 metri da due anni in Piazza Cavour ad illudere le attese della città.

Dopo tanti mesi, sono riuscito finalmente ad “accedere agli atti” e prendere visione dei progetti e di tutte le manifestazioni di interesse.

Ritengo, perciò, opportuno informare pubblicamente e fare una buona volta trasparenza su quello che si nasconde dietro il nome Parco del Mare e al posto di quel “ rendering verde” tanto propagandato.  

E’ da oltre un anno che denunciamo il progetto del Sindaco Gnassi di vendere letteralmente il suolo pubblico del lungomare ai privati.

Ora con la presa visione delle manifestazioni di interesse, posso confermare che avevamo ragione.

Lo dimostrano i numeri : 5.700 mq. di residenziale, 4.686 mq. di ristoranti e bar, 1.416 mq. di servizi agli alberghi, 1.000 mq. di negozi.

Questo solo nel 1° tratto dal Grand Hotel a Piazzale Kennedy, senza considerare l’eliminazione di 164 posti auto attualmente presenti sul lungomare.

E’ evidente il consumo di suolo pubblico e la vera e propria cementificazione del lungomare alla faccia del “ritornello” della rigenerazione urbana, della riqualificazione ambientale, del verde, del sea-welness, della resilienza, delle vocazione identitarie del Parco del Mare, che invece diventerà il Parco del Cemento.

Infatti, le manifestazioni di interesse accolte dalla Amministrazione Comunale come “strategiche” ed “adattabili” prevedono solamente nel  tratto di lungomare Grand Hotel-Piazzale Kennedy, 12.800 mq. di nuova edificazione per un totale di 38.000 metri cubi di cemento senza dimenticare le dune artificiali di cemento armato alte 4 metri e ognuna con un fronte che va dai 65 m. ai 120 m..

Il risultato sarà un indice edificatorio pari allo 0,22 mq./mq superiore al limite dello 0,12 mq./mq imposto dal Comune, considerando le reali superfici interessate e non quelle calcolate per convenienza dall’Amministrazione.  

Il Comune, in questo modo, incasserebbe dalla vendita dei diritti di superficie del lungomare ai privati quasi 16 milioni di euro da sommare ai circa 25 milioni di euro dei costi di costruzione sempre a carico dei privati.

Il Comune introiterebbe così una enorme somma di denaro per la realizzazione del Lungomare che graverà esclusivamente sui privati.

La conseguenza sarà un lungomare in cui la superficie pubblica sarà ricoperta da migliaia di metri cubi di cemento e totalmente nelle mani degli interessi privati con un grande aumento delle attività, senza un numero adeguato di parcheggi pubblici a scapito della accessibilità del lungomare e delle attività stesse.  

E’ doveroso, inoltre, fare chiarezza sulle ultime dichiarazioni pubbliche della Amministrazione Comunale
riguardo alla definizione delle linee di indirizzo progettuali da parte dell’architetto paesaggistico scelto.

E’ inutile declinare la responsabilità progettuale all’ultimo consulente incaricato, quando l’impostazione progettuale era sbagliata in origine.

Oltre un anno fa, con la presentazione della mia Mozione Consigliare  denunciavo i limiti del progetto e della sua realizzazione, ma la discussione è sempre stata volutamente rinviata dalla maggioranza consigliare, fino ad oggi.

In conclusione, il progetto di lungomare si fonda sull’interesse economico della Amministrazione Comunale con la vendita del lungomare ai privati e non sull’interesse pubblico della città.

Il progetto, infatti, non consente la vista del mare e della spiaggia, non prevede nessuna difesa dalle mareggiate, e non realizza un numero adeguato di parcheggi pubblici per i residenti e i turisti.

Questo che è l’unico e vero progetto del Sindaco Gnassi ( a differenza del Teatro Galli e del Cinema Fulgor)  si ridurrà molto probabilmente alla realizzazione di un solo tratto di lungomare, pregiudicando la sua intera riqualificazione, il futuro turistico della città, scaricando il problema ancora una volta sulle Amministrazioni successive.  
 


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Il progetto traballante per Rimini Nord !
   

 12/08/2017

A seguito delle dichiarazioni pubbliche degli Ass. Jamil Sadegholvaad e Roberta Frisoni nella presentazione del progetto per Rimini Nord, riteniamo doveroso per la trasparenza verso i cittadini le seguenti precisazioni.

I posti auto attualmente a disposizione degli utenti sulla litoranea da Rivabella a Torre Pedrera e che verrebbero meno con la pedonalizzazione non sono 200  ma 500.

Non è assolutamente vero che verranno compensati da quelli a monte lungo il tracciato della ferrovia che restano quelli esistenti tutt’ora.

Quindi i 500 posti auto attualmente a disposizione su cosiddetto “lungomare” non verranno “ ricollocati” ma semplicemente soppressi.

Infine non vi sarà un aumento dei posti auto col parcheggio “ Mercatale” perché quei posti auto sono già a disposizione degli utenti.

Quindi per la correttezza  dell’informazione l’Ass.Sadegholvaad non dovrebbe raccontare le favole, ma attenersi alla realtà.

Detto ciò, le tre gambe che, secondo gli Assessori Frison-Sadegholvaad, avrebbero dovuto sorreggere il progetto per Rimini Nord, in verità si riducono ad una gamba e un quarto, per cui possiamo tranquillamente parlare di un “Progetto molto traballante” per non dire “zoppo”, a parte le altre criticità già evidenziate. 

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Rimini Nord: 18 milioni di euro per il Lungomare che non ci sarà!
   

 12/08/2017

E’ stato approvato ieri sera dal Consiglio Comunale il progetto della Amministrazione Comunale per l’area turistica di Rimini Nord, nonostante le criticità sollevate e le proposte del sottoscritto con la presentazione degli emendamenti e di una mozione.  

Si spendono 18 milioni di euro per un progetto di “pseudo riqualificazione” che :

•    si riduce ad una parziale ripavimentazione dell’attuale strada litoranea;

•    la pedonalizzazione da Viserba a Torre Pedrera impedisce ai turisti l’accessibilità ai 255 alberghi e mette a rischio la sopravvivenza delle 180 attività economiche ;

•    sposta i parcheggi auto dalla litoranea alla ferrovia ed elimina 350 posti auto, offrendo l’unica possibilità di sosta a 250 m. dalla spiaggia, con gravi disagi ai turisti, albergatori, negozianti e residenti;

•    non prevede nuovi parcheggi ma il riutilizzo di quelli già esistenti “Foglino” e “ Mercatale”, peraltro difficilmente accessibili per la presenza dei “passaggi a livello”, di cui l’A.C. non prevede  l’eliminazione;

•    il trasferimento del servizio di trasporto pubblico con gli autobus da mare a monte , nel tratto Viserba-Torre Pedrera, non consente di raggiungere la spiaggia e il mare.

 Ai suddetti problemi non sono state date le risposte dalla Giunta e dai consiglieri della maggioranza  ma rinviati poco responsabilmente al futuro.

Tutto questo si poteva evitare realizzando un NUOVO e VERO LUNGOMARE, degno di questo nome, sul sedime dell’arenile con una nuova ed ampia passeggiata che permetteva la vista della spiaggia e del mare.   

La Mozione del sottoscritto con questa proposta del NUOVO LUNGOMARE,   bocciata dalla Giunta e dalla maggioranza, avrebbe consentito la riqualificazione ambientale e paesaggistica del fronte mare ( alberghi, residenze, ville ) la riorganizzazione della spiaggia, liberata dalle obsolete cabine di cemento armato, la svolta necessaria della immagine turistica e promozionale della costa di Rimini Nord.

Teniamo presente che nel resto del mondo la riqualificazione delle città sul mare è incominciata dal fronte mare con i “lungomare”, e non dal rifacimento di due strade come a Rimini Nord.

A Rimini, purtroppo, si continua imperterriti all’insegna del “purchè si faccia, va bene tutto !” mentre, non va bene tutto!

Non meravigliamoci, poi,  se a Rimini da Nord a Sud, con questa logica, abbiamo ottenuto solo la mediocrità e il declassamento della nostra offerta turistica.


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Benvenuto il sequestro preventivo degli immobili sovraffollati, richiesto dal sottoscritto Consigliere Comunale al Sindaco da oltre un anno.
   

 04/08/2017

Complimenti all’Autorità Giudiziaria, ai Carabinieri, agli Agenti della Polizia Municipale, agli Ispettori della AUSL  per il sequestro dell’appartamento in Via Gambalunga e del magazzino in via Coletti a fronte delle ripetute violazioni negli immobili e dagli occupanti, delle norme sul sovraffollamento abitativo,  delle   vergognose condizioni igienico sanitarie con parassiti all’interno e all’esterno dei locali, sulla mancanza dei  requisiti per l’agibilità e l’abitabilità.

E’ un segnale importante per quei proprietari o affittuari degli immobili che senza scrupoli lucrano migliaia di euro al mese e decine di migliaia di euro all’anno , in spregio alle Leggi dello Stato, al  Regolamento di Igiene Comunale, al Regolamento Edilizio, all’Ordinanza Comunale, e che mettono a rischio la situazione igienico sanitaria pubblica, la vivibilità nei condomini e nei quartieri, l’immagine della città.

E’ il giusto provvedimento chiesto dal sottoscritto Consigliere Comunale con l’interrogazione consigliare al Sindaco del 28.7.2016 per dare efficacia ai ripetuti controlli svolti e per impedire la continuazione o il protrarsi dei reati con la disponibilità dell’immobile da parte dei proprietari o affittuari “recidivi”.

Con il sequestro degli immobili viene meno il tornaconto economico di chi si comporta al di fuori delle regole e si ripristina la legalità a tutela dell’interesse  pubblico.   

Grazie ancora a tutte le Istituzioni per il lavoro svolto e per questo  provvedimento autorevole ed educativo che auspichiamo sia adottato in tutte le situazioni di degrado. 
 
                                                                       


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L'idea di un Nuovo Lungomare per la riqualificazione ambientale e la nuova immagine turistica di Rimini Nord!
   

 02/08/2017

Riteniamo opportuno fare chiarezza sul progetto di riqualificazione dell’area turistica di Rimini Nord, rispetto ai titoli propagandistici della Amministrazione Comunale di recupero delle “ vocazioni identitarie dei luoghi”, della “rigenerazione urbana” , della “resilienza”, del “welness”, ecc.  


La cosiddetta riqualificazione di Rimini Nord si riduce ad una parziale ripavimentazione dell’attuale “lungomare”, alla pedonalizzazione di alcuni tratti, alla realizzazione di percorsi ciclopedonali,  al trasferimento del traffico veicolare lungo la ferrovia con un nuovo sottopasso.

Per la ripavimentazione del “ lungomare” è previsto l’utilizzo del materiale lapideo esclusivamente negli accessi al mare.

Risulta problematica nei mesi estivi l’accessibilità dei turisti negli alberghi, ed è  approssimativa la valutazione sulla “pedonalizzazione “ nei restanti periodi dell’anno con il rischio sopravvivenza delle attività economiche.

Per il trasferimento del traffico veicolare a ridosso della ferrovia, verrà ampliata la sede stradale con l’acquisto oneroso dei terreni lungo il tracciato ferroviario.

I suddetti interventi comportano lo “spostamento” dei posti auto dall’attuale lungomare alla ferrovia.   

Le conseguenze saranno l’eliminazione di oltre 350 posti auto con l’unica possibilità di sosta lungo la ferrovia a 250 m. dalla spiaggia, con disagi ai turisti, albergatori, residenti, negozianti: non ci sarà più un parcheggio vicino al mare !

Inoltre, l’Amministrazione Comunale annuncia la creazione di due nuovi parcheggi  (Mercatale e Foglino)  situati in posizione decentrata a nord , nonostante siano già disponibili da anni.

Da evidenziare che i due suddetti parcheggi si trovano a monte della ferrovia, peraltro difficilmente accessibili a causa dell’ esistenza dei passaggi a livello su via Gaza e Via Gebel .

Riguardo all’attraversamento dell’intera barriera ferroviaria ( 6 Km.) è solo prevista la realizzazione del sottopasso di collegamento al Centro Studi, mentre restano tutti i passaggi livelli esistenti (4) di cui non è prevista la chiusura. 

Anche il servizio del trasporto pubblico con gli autobus si trasferisce da mare a monte nel tratto Viserba - Torre Pedrera  creando disagio per il raggiungimento degli alberghi e della spiaggia.  

L’Amministrazione Comunale per la riqualificazione della area turistica di Rimini Nord si è limitata da un lato a ripavimentare parzialmente una strada e dall’altro solo a rappresentare delle macchie di verde sulla spiaggia attualmente occupata dagli stabilimenti balneari, di cui non ha la diretta disponibilità, senza avere concordato con i titolari alcuna riorganizzazione o intervento sull’arenile (Piano Spiaggia) .

Invece, secondo noi, il fondamentale intervento di riqualificazione di Rimini Nord, doveva essere la creazione di un vero e proprio Lungomare, degno di questo nome, con una nuova e ampia passeggiata pedonale continua tra il verde con la vista della spiaggia e del mare.     

Il Nuovo Lungomare, dopo 70 anni di rattoppi, consentirebbe la riqualificazione ambientale e paesaggistica del fronte mare  e la svolta necessaria nella immagine turistica e promozionale della costa di Rimini Nord.                                                
                                                                                 

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I costi per le aree urbanizzate e le casette in legno ai nomadi sono pagati dal Comune di Rimini.
   

28/07/2017

In merito all‘individuazione concordata tra la Giunta e la sua maggioranza consigliare delle 5 aree per nomadi ( Via della Lontra (grotta Rossa) , Via Montepulciano (Gaiofana) , Via Cupa (Corpolo), Via Tomari (Viserba), Via Feleto ( suula Via Coriano=) e in particolare ai costi “annunciati “di urbanizzazione delle aree sui 30.000 euro ciascuna e di  costruzione delle casette sui 20-25.000  ognuna, per un totale di circa 300.000  euro, sostenuti totalmente dal Comune, ho presentato ieri sera in Consiglio Comunale una interrogazione al Sindaco per alcuni chiarimenti.

L’Ass. Lisi ha risposto che, gli Uffici del Comune non hanno ancora stimato, nè annunciato,  i costi di urbanizzazione delle aree e di costruzione delle  casette prefabbricate in legno.

Le uniche valutazioni esistenti, sono quelle allegate alla Delibera di Giunta del 29.11.2016 riguardanti il costo totale di 125.354,81 euro per l’urbanizzazione delle tre aree ( Via della Lontra, Via Maceri, Via Islanda),  richiamate dal sottocritto, che con una spesa media di 40.000 euro, comporterebbero per 5 aree una spesa totale di 200.000 euro.

Il costo delle casette in legno, secondo i costruttori del settore interpellati dal sottoscritto, si aggira tra grandi e piccole, mediamente sui 60.000 euro, per un totale di 300.000 euro.

Ai suddetti costi sono da aggiungere i 143.000 euro, secondo la Delibera di Giunta del 29.11.2016
, di cui 64.800 per assegnazione alloggi emergenza abitativa per tre nuclei famigliari, 24.000 euro per contributi economici ad altri tre nuclei famigliari, 55.000 euro per accompagnamento, sostegno alla scolarizzazione ed alla formazione professionale, all’inserimento lavorativo.

La spesa totale per il Piano Nomadi arriva così ai 650.000 euro, più del doppio di  quanto comunicato ufficiosamente (300.000 euro) ai giornali e alla opinione pubblica.

Dopo le reticenze, le ambiguità dell’Amministrazione Comunale, e la risposta   dell’Ass. e Vice Sindaco Lisi  alla mia interrogazione del 28.3.2017 che sottocriveva “ le spese di realizzazione dei manufatti sono a carico degli utilizzatori”,  ho avuto ragione ad affermare che “ le casette di legno per i nomadi sono pagate dal Comune “.  

Comunque, è  anomalo il comportamento del nostro Comune che spenderà ben oltre il mezzo milione di euro per urbanizzare le aree e costruire le casette ai nomadi in cambio di un minimo e incerto affitto, nonostante il loro stato di morosità per il mancato rimborso   al Comune di 33.000 per lavori eseguiti oltre un anno fa nel campo di Via Islanda e la procedura in corso di recupero coattivo.

Così  è discriminatorio il comportamento del Comune verso i mille cittadini in graduatoria per un alloggio popolare, sottostanti ai punteggi per le condizioni famigliari, di reddito, di residenza, che invece cede ai nomadi i terreni di proprietà comunale, cambia le destinazioni urbanistiche, costruisce per loro le nuove casette prefabbricate in legno, senza rispetto per il Regolamento Erp con cui devono fare i conti tutti i cittadini bisognosi di una casa.

Il Piano Nomadi dell’Amministrazione Comunale conferma gli evidenti trattamenti preferenziali per i nomadi e che a Rimini Leggi e Regole non sono uguali per tutti.


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Interrogazione parlamentare del capo gruppo alla Camera di Fratelli d�??Italia On. Fabio Rampelli al Ministro dei Beni Culturali sulla perforazione delle mura malatestiane per la passerella al Ponte di Tiberio.
   

22/07/2017

L’interrogazione parlamentare è stata presentata Giovedi scorso  20 Luglio dal Capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera dei Deputati, On. Fabio Rampelli, su interessamento del sottoscritto, rivolta al Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo, riguardante il Progetto Tiberio –Comparto 4 – Canale e in particolare la realizzazione della passerella sospesa lungo le Mura storiche, in sponda destra del Porto Canale di Rimini.


Nell’interrogazione si richiama quanto scritto dalla Soprintendenza nella autorizzazione del 18.11.2016 “per quanto concerne il procedimento di verifica preventiva dell’interesse archeologico ( articolo 25 del decreto legislativo n.50 del 2016), ricevuta ed esaminata la relazione finale redatta dalla Ditta AdArte Snc, acquisita agli atti di questa Soprintendenza con prot. 4581 del 9 Dicembre 2016, non essendo rilevabili elementi archeologicamente significativi tali da richiedere l’attivazione della fase successiva dell’indagine ai sensi del comma 8 del citato articolo 25, si esprime, per quanto di competenza, parere favorevole alla realizzazione dei lavori in programma”.

L’interrogante  scrive“ la verifica preventiva dell’interesse archeologico da parte della Soprintendenza è stata interamente effettuata a quanto risulta all’interrogante, sulla base della relazione finale redatta dalla ditta “AdArte Snc “, dalla stessa acquisita agli atti il 9 novembre 2016, la quale, stando alla Soprintendenza non conteneva “ elementi archeologicamente significativi”;

“se il suddetto intervento di perforazione delle Mura Malatestiane, erette nel 1400 e oggetto di restauro nel 1751, sia compatibile con quanto disposto dal Codice dei Beni Culturali e del paesaggio che all’art. 20,stabilisce che “ i beni culturali non possono essere distrutti ,deteriorati, danneggiati o adibiti ad usi non compatibili con il loro carattere storico o artistico oppure tali da recare pregiudizio alla loro conservazione “;

chiede al Ministro dei Beni e delle attività culturali e del turismo
"se non ritenga di assumere iniziative per un approfondimento in ordine alla sopra descritta verifica preventiva dell’interesse archeologico da parte della Soprintendenza che, ad avviso dell’interrogante, appare carente in ordine a una indagine sull’interesse archeologico delle mura storiche, necessario al fine di preservare le medesime e conservare l’integrità del contesto monumentale e paesaggistico”;-

se non ritenga, per quanto di competenza, di assumere iniziative atte a bloccare i descritti interventi sulle mura storiche e a revocare immediatamente l’autorizzazione alla realizzazione della passerella.



Con l’occasione comunico che la Mozione consigliare del sottoscritto sul “ Progetto Tiberio “ Piazza sull’acqua –passerelle galleggianti e sospese. Lavori costosi senza rispetto per l’ambiente e i Beni Culturali di Rimini”, che era stata presentata il 6.6.2017, prima dell’inizio lavori a monte e a valle del ponte di Tiberio, è stata iscritta, dopo quasi due mesi, al secondo punto dell’ODG della  III Commissione Consigliare convocata per Lunedi mattina 24 luglio.

Rendo noto che ciò è avvenuto dopo il mio invito per iscritto al Presidente del Consiglio e della Commissione, dinnanzi alla consumata linea politica del  Sindaco imposta a tutta l’Amministrazione Comunale di evitare o ritardare il confronto su lavori di interesse pubblico per la città e i cittadini, che andrebbero discussi per tempo, senza dovere costringere i consiglieri comunali alle interrogazioni parlamentari o i cittadini a ricorrere alla Procura della Repubblica.


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Valorizzare la statua di Giulio Cesare con la collocazione al centro della Piazza Tre Martiri e restaurare il basamento di bronzo con le lamiere distaccate e rattoppate con lo scotch!
   

21/07/2017

Ho presentato ieri sera in Consiglio Comunale,  una interrogazione al Sindaco sullo stato di abbandono in cui si trova la statua di Giulio Cesare collocata il 15.3.1996 (idi di marzo) nell’angolo di Piazza Tre Martiri-Corso d’Augusto, con le lamiere del basamento in rame completamente staccate e tenute insieme con pezzi di “scotch” (!) sullo sfondo dei bancomat di Unicredit e delle biciclette di contorno.

Ricordo che si tratta della copia della statua di Giulio Cesare, uguale a quella che si trova a Roma in Via dell’Impero, donata dal Capo del Governo Benito Mussolini alla città di Rimini, inaugurata il 10 Settembre 1933 nel sito sottostante la Torre dell’Orologio della Piazza Giulio Cesare dove rimase per 12 anni fino al 20 Giugno 1945 quando fu  rimossa e trasportata dai Vigili del Fuoco in un capannone di via Dario Campana e poi sepolta nel greto del fiume Marecchia.

Ci sono voluti 50 anni di peripezie e di lotte per riportare la statua di Giulio Cesare nella piazza ove era stata collocata:

nel 1953,dopo 8 anni, la statua venne riesumata e concessa in modo discutibile, essendo patrimonio civico, dal Sindaco Ceccaroni al  Reggimento Artiglieria di Rimini, e installata all’ingresso della Caserma;

dal 1960 al 1985, il Comm. Umberto Bartolani
si adoperò instancabilmente per la restituzione della statua da ricollocare entro le Mura urbane ;

il 23.2.1987, la maggioranza di sinistra del Consiglio Comunale” bocciò” l’Ordine del giorno del sottoscritto, che dopo la scomparsa del Comm. Bartolani, perorava di continuare le trattative con il Reggimento di Artiglieria  e il ritorno della statua nel centro della città;

vi fu anche la proposta alternativa di collocare la statua nel piazzale dell’Arco di Augusto;

il 27.2.1996 la Giunta del Sindaco Giuseppe Chicchi  deliberò di collocare la statua di Giulio Cesare in piazza Tre Martiri- angolo Corso d’Augusto
, la copia di quella della Caserma di Artiglieria,  realizzata grazie al Rotary Club di Rimini e alla Cassa Rurale San Gaudenzo, che sostennero le spese della Fonderia.  

Ho chiesto all’Amministrazione Comunale :


1)   Di provvedere urgentemente al restauro del basamento di bronzo della statua di Giulio Cesare con le lamiere di bronzo distaccate che costituiscono anche un pericolo, considerando ridicoli i rattoppi con lo “scotch” (roba da Gabibbo !);

2)   Di liberare da quella “messa in castigo
in un angolo della piazza la statua di Giulio Cesare fotografata dai turisti con lo sfondo dei bancomat Unicredit, e delle biciclette di contorno, senza neppure la parvenza di una pianta ornamentale;

3)     Di valorizzare la statua di Giulio Cesare con la sua collocazione al centro della piazza, per evocare che proprio qui avvenne l’evento di portata storica : il discorso di Giulio Cesare ai sui legionari , nell’allora Foro di Rimini nel 49 a.C., dopo aver varcato il Rubicone e pronunciato la storica frase “ il dado è tratto –alea iacta est ( motto del gonfalone del nostro Comune)   per marciare alla conquista di Roma e fondare l’Impero Romano.  


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Contrasto al gioco d'azzardo: chiudiamo la "sala delle slot machine" e riapriamo la "sala d'attesa" nella Stazione di Rimini.
   

12/07/2017

Nella Commissione Consigliare di ieri mattina con all’ordine del giorno “ il contrasto al gioco d’azzardo”, la Dottoressa Daniela Casalboni, Direttore del Dipartimento dipendenze patologiche della Ausl di Rimini, ha reso noto :

A Rimini, nel 2015, sono 197 le attività commerciali con 1241  slot machine e/o Video lottery, senza contare quante sono le “sale dedicate” o “sale scommesse” autorizzate dalla Questura;

Sono 400 i  giocatori a Rimini con una spesa annua di 500 milioni per il gioco d’azzardo che ci vede in testa a questa classifica non solo in  Emilia Romagna ma in tutta Italia.

Da evidenziare
che l’applicazione della Leggi Regionali (5/2013 e 18/2016)  da parte del Comune riguarda  non solo l’apertura di sale giochi e sale scommesse ma anche  quelle in esercizio.

La Legge Regionale individua i Luoghi sensibili (scuole, luoghi di culto, di aggregazione giovanile, impianti sportivi, ecc.)  ma “autorizza i Comuni ad individuare ulteriori luoghi sensibili sulla base di una valutazione dell’impatto sul contesto e sulla sicurezza urbana, dei problemi connessi con la viabilità, l’inquinamento acustico e il disturbo della quiete pubblica “.

Il Comune deve stendere una mappa dei propri Luoghi Sensibili  e di conseguenza delle sale giochi e sale scommesse, degli esercizi commerciali
che ospitano apparecchi per il gioco d’azzardo, situati a meno di 500 metri dai Luoghi Sensibili.  

Entro sei mesi dalla fine della redazione di questa Mappa, il Comune deve adottare i conseguenti provvedimenti di chiusura
che può essere prorogata di altri 6 mesi per consentire la delocalizzazione delle attività.

E’ nell’ambito di questo quadro legislativo che ho richiamato l’attenzione della  Amministrazione Comunale, presente con l’Ass. Jamil Sadhegolvaad, sul problema  della sala giochi con slot machine e video lottery, sala scommesse, realizzata  6 anni orsono   nella Stazione di Rimini  con l’occupazione della maggior parte del locale, oggi ridotto a bar-pizzeria, e della vasta superficie che costituiva allora l’uscita principale della Stazione .

Già con l’interrogazione del 4.8.2011 avevo chiesto al Sindaco Gnassi di intervenire  presso Cento Stazioni Spa, responsabile di quei lavori di trasformazione- snaturamento  dell’atrio e delle sale di attesa della Stazione in locali ad uso commerciale, per chiedere invece della sala con le slot machine, il mantenimento di una sala d’attesa per i 5 milioni di passeggeri che transitano nella nostra Stazione, la seconda per importanza in Regione dopo Bologna, e che dispongono solo di 25 posti a sedere, sulle panchine nel corridoio di accesso alla biglietteria.

Ora, alla luce della normativa vigente, il Comune può inserire l’area della Stazione  nella Mappa dei Luoghi Sensibili a causa dell’impatto sul contesto e sulla sicurezza urbana, e chiedere la chiusura o il trasferimento della sala con le slot e video lottery in una zona più compatibile, nell’interesse generale della stessa Stazione ( con l’auspicabile ripristino della sala d’attesa), del contrasto al gioco d’azzardo , e  dell’area circostante.



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L'Amministrazione Comunale persegue lo snaturamento dello storico Giardino Ferrari!
   

09/07/2017

La replica dell’Amministrazione Comunale alle mie osservazioni sui lavori di manutenzione nell’ex Giardino Ferrari ridotto con “meno aiuole, meno alberi e panchine al sole”, merita precise  obiezioni :

Gli alberi eliminati ultimamente dalla “manutenzione Gnassi”
, prima della demolizione delle aiuole, riguardano, in particolare, un  gigantesco e ombreggiante  ippocastano che copriva buona parte del Giardino lato Piazza Cavour angolo Via Tempio Malatestiano, un altro ippocastano più piccolo di fianco all’edicola e una magnolia dietro l’edicola;  

l’eliminazione delle due aiuole
, di  90 mq (dove era l’ippocastano) e di 25 mq., cementate e pavimentate con lastre di trachite, e di una terza aiuola ricoperta con doghe di legno,  è avvenuta per ampliare la pavimentazione della piazza a scapito del verde  e con la giustificazione risibile che “ vengono calpestate” ;

Le persone, in particolare gli anziani,  frequentanti l’ex Giardino Ferrari hanno  chiesto le panchine per  sedersi con piacere, non  per “cuocersi al sole” nelle mattinate d’estate.

L’Amministrazione comunale persegue  lo snaturamento dello storico  Giardino Ferrari con la impermeabilizzazione-pavimentazione  del terreno di pertinenza delle piante, diminuite da 100 a 30, e  la sua trasformazione in una Piazza assolata, senza rispondere alle mie proposte di riqualificazione :

1) La piantumazione con  alberi di alto fusto nel Giardino lato di Piazza Cavour-angolo Via Tempio Malatestiano per ricreare l’ombreggio delle panchine  ed eliminare lo squarcio attuale;

2) Il potenziamento del verde pubblico, nell’ex Giardino Ferrari,  è funzionale alla qualità ambientale del Centro Storico e alla valorizzazione della Domus;

3) La convenienza del rifacimento della pavimentazione con un materiale più compatibile, invece dei continui e costosi rattoppi delle lastre di trachite dal 2013 ad oggi e  visto il suo stato di precarietà  a cominciare dal lato di Corso Giovanni XXIII° di fianco alla Domus.

4) La sistemazione dignitosa alla colonna con il busto di Luigi Ferrari
, con la collocazione all’interno della Domus o in un’aiuola centrale, in modo da non continuare ad essere un orinato per cani, restaurando con l’occasione il volto di luigi Ferrari, la cui “barba”  è stata danneggiata;

5) La cura e valorizzazione del Monumento ai Caduti della Grande Guerra 1915-1918, considerato che il prossimo anno si celebra il Centenario, e del  Monumento in bronzo di Francisco Busignani, caduto in Africa Orientale il 21.7.1939 ( la data sul cippo manca di un numero), opera dello scultore riminese Elio Morri.  


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