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Necessario il trasferimento della Moschea per eliminare il suo impatto sul Borgo Marina.
30/07/2024
In questi giorni è stato sorprendente l’intervento dell’Amministrazione Comunalesui giornali, nella trattativa privata, riguardante il trasferimento della Moschea nell’immobile adiacente al Grattacielo, per la quale l’Amministrazione non era stata nemmeno interpellata.
Siamo sorpresi, perché, in 20 anni, non si è registrato nessun analogo intervento sulla Moschea del Borgo Marina, nonostante leripetute petizioni popolari al Sindaco, sottoscritte dai residenti e da migliaia di cittadini, per chiedere il trasferimento di questa Moschea e salvaguardare la vivibilità, l’ordine pubblico, l’identità del quartiere.
Dal 2004permane infatti irrisolto questo problema, nel Borgo Marina, una casetta di Corso Giovanni XXIII n.100, con una superficie di 100 mq, destinata catastalmente ad uso ufficio, viene utilizzata come luogo di culto: come recita il cartello “Moschea di Rimini”.
Il suddetto edificio comprendente piano terra, interrato, primo piano, è inadeguato strutturalmente a contenere le centinaia di Mussulmani che vi accedono da ogni parte della città e da fuori, con l’aumento del carico urbanistico, e la mancanza di parcheggi per auto, moto, cicli, con conseguente occupazione di strade, passi carrai, marciapiedi.
Il cambio di utilizzo dell’edificio da ufficio a Moschea, come luogo di culto pubblico, consentito assurdamente dal Regolamento Urbanistico (RUE), permette la partecipazione contemporanea alla “preghiera” (in particolare il venerdì e nel mese del “ramadam”) di una moltitudinedi frequentatori, conun pesante impatto sul Borgo Marina.
Per queste ragioni, con l’interrogazione consigliare di ieri sera, ho chiesto al Sindaco Sadegholvaad:
di contattare i responsabili del Centro Islamico di Corso Giovanni XXIII, per rendere possibile, il trasferimento della Moschea dal Borgo Marina, in una zona idonea della città, prevista a “spazi e servizi religiosi” e in un immobile compatibile.Come è stato già fatto da altre confessioni religiose, nella nostra città.
di accertare se l’immobile di Corso Giovanni XXIII utilizzato a Moschea non sia incompatibile con le norme del Regolamento d’Igiene che stabiliscono: per la sala e spazi collettivi, l’altezza minima di 4 metri, la superficie minima di 100 mq fino a 50 persone, + 2mq a persona per capienze superiori (fino a 100 persone); il rapporto di aerazione minimo di 1/8, almeno 2 uscite di sicurezza, ecc.
il Comune richieda il sopralluogo della AUSL per verificare l’idoneità dei locali nell’edificio di Corso Giovanni XXIII destinato a Moschea;
il Comune richieda il sopralluogo dei Vigili del Fuoco nell’edificio, per la sicurezza delle centinaia di persone che la frequentano;
di verificare nell’utilizzo dell’immobile a Moschea il rispetto del requisito della “visitabilità” per l’accessibilità al luogo di culto, al fine della eliminazione delle barriere architettoniche, essendo un luogo privato, aperto al pubblico, destinato a Moschea.
In attesa della risposta scritta dell’Amministrazione Comunale ai suddetti “ineludibili” quesiti e in considerazione delle note problematiche sul quartiere, raccoglierò le firme dei Consiglieri di minoranza, per chiedere la convocazione di un Consiglio tematico avente per oggetto “il Trasferimento della Moschea di Borgo Marina”.
Spesi dal Comune circa 450.000 euro per le telecamere del Centro Storico spente da sei anni!
20/07/2024
L’Amministrazione Comunale ha annunciato che entro fine anno 2024, saranno riaccese le telecamere del vigile elettronico nel Centro Storico e nel Borgo San Giuliano, spente da ben 6 anni.
Risale, infatti, all’agosto 2018il primo comunicato, sull’ampliamento della nuova Zona a Traffico Limitato, e al febbraio 2019 l’annuncio di conclusione dell’installazione dei tredici varchi elettronici, che sarebbe dovuta entrare in funzione nella medesima primavera.
E’ seguita, nel dicembre 2021, l’ennesima promessa, non rispettata dall’Amministrazione Comunale: “la telecamera per la Ztl di Corso d’Augusto-Via Ducale sarà accesa anticipatamente rispetto al resto del Centro Storico, al termine dei lavori sulla rotatoria in via d’Azeglio ( ultimati nel giugno 2022), per ridurre il traffico di notte in via Ducale.”
Anche dopo l’autorizzazione ottenuta, nell’ottobre 2023, dal Ministero delle Infrastrutture (grazie a interessamento del sottoscritto), l’entrata in funzione della video sorveglianza della ZTL nel Centro Storico è stata rinviata al primo semestre 2024.
A interrogazione Consigliare del sottoscritto dell’autunno scorso, relativamente al grave ritardo di 5 anni, rispetto all’annuncio del 2019, nell’attivazione della videosorveglianza, l’Assessore Frisoni si giustificava: “devono essere ancora apportate modifiche ad alcuni varchi,alla cartellonistica e l’accensione dovrà essere contestuale per tutte le telecamere del Centro Storico”.
Ora, dobbiamo registrare, l’ennesimo rinvio di accensione delle telecamere, alla fine del corrente anno 2024.
Sono quindi trascorsi 6 anni dal 2019 al 2024 in cui il Comune ha pagato il canone annuale di 74.000 euro, per complessivi circa 450.000 euro, alla società affidataria del servizio noleggio (installazione, manutenzione, controlli accessi veicoli alla ZTL, permessi di circolazione), senza che le telecamere fossero in funzione. In tale ampio arco temporale, al Comune sono venuti a mancare anche gli introiti rinvenienti dall’attività sanzionatoria relativa agli accessi non autorizzati alla ZTL.
Ritengo opportuno portare all’attenzione della Corte dei Conti gli eventuali danni economici subiti dal Comune.
Considerato che la nuova gara per il contratto di servizio dal 2025 al 2030 prevede un canone annuale maggiorato di 94.000 euro, auspichiamo, che dopo 6 anni di continui rinvii, si concretizzi finalmente l’attivazione dei varchi elettronici videosorvegliati, utili a regolare il traffico e ridurre l’inquinamento e migliorare la vivibilità nel Centro Storico.
Chiudere urgentemente il distributore automatico nel Borgo Marina: il degrado urbano e i problemi di ordine pubblico, continuano ad aggravarsi!
11/07/2024
Sono a dover portare l’attenzione sull’ulteriore peggioramento, nel Borgo Marina, delle problematiche di ordine pubblico e degrado urbano, registrate in prossimità del distributore automatico di caffè e bevande, aperto giorno e notte, senza la presenza di responsabili (in un negozio sito in Corso Giovanni XXIII, n.126).
Il “distributore automatico” è diventato ritrovo per spacciatori di droga, per immigrati che “bivaccano”, e per sbandati,senza alcun rispetto delle regole della convivenza.
Si registrano: spaccio di droga, esalazioni da fumo di marijuana, sputi sul marciapiede, rifiuti gettati per terra (bicchieri, lattine, bottiglie), bisogni corporali a cielo aperto, ora perfino persone che dormono su cartoni, o materassi adagiati sulle soglie dei negozi (all’angolo tra Corso Giovanni XXIII e via Ravegnani).
Condizioni di degrado estremo, sempre di più incompatibili con la vivibilità dei residenti, il transito dei passanti e con le attività dei negozianti (anche i negozianti bengalesi lamentano disgustati tali episodi).
Con ripetute interrogazioni al Sindaco, dal 2020, ho chiesto la chiusura dell’inopportuno distributore automatico nel Borgo Marina, oltre a sollecitare interventi e la presenza della Polizia Locale e delle Forze dell’Ordine per la vigilanza e il rispetto della legalità.
Nessun risultato!
Deve ancora realizzarsi, l’adeguamento della video sorveglianza (più volte richiesta) per tenere sotto controllo questa situazione di degrado e insicurezza sociale, nonostante i ripetuti annunci (da due anni) dell’Amministrazione Comunale.
L’ invocato impiego delle unità cinofile, funzionale a contrastare gli spacciatori di droga e trovare le sostanze stupefacenti, non ha neppure avuto risposta.
Dinnanzi al degrado crescente, continuiamo a chiedere al Sindaco, per ragioni di ordine pubblico e di vivibilità, la chiusura del distributore automatico nel Borgo Marina.
Provvedimento di chiusura già adottato, dimostrandone la fattibilità, dal Sindaco di Ravennacon l’Ordinanza del 04/02/2019, confermata dal TAR,relativamente alla chiusura di un analogo distributore Automatico nella ziona della Stazione di Ravenna, per contrastare il degrado e favorire la riqualificazione.
Ma per essere ascoltati dal Sindaco Sadegholvaad, lo stesso che raccoglie le firme per la sicurezza urbana, cos’altro deve succedere nel Borgo Marina?
No alla costruzione della Stazione di ricarica autobus elettrici davanti all’Anfiteatro romano.
03/07/2024
Dinnanzi all’ingresso dell’Anfiteatro romano è in corso di realizzazione una “Stazione di ricarica degli autobus elettrici del trasporto pubblico “di Rimini,
Il Committente lavori è Start Romagna di Rimini, in base all’autorizzazione della Conferenza dei Servizi e al parere positivo dell’Ufficio Verde Pubblico el Comune di Rimini.
L’intervento riguarda l’installazione di un manufatto alto circa 3 metri sopra su una platea di cemento armato( una fondazione di ferro e cemento) di circa 20 metri di lunghezza e circa 4 metri di larghezza, una “barriera” di “cabine elettriche”, senza rispetto per l’ingresso dell’Anfiteatro e dell’area archeologica.
Ricordo di avere promosso con interrogazioni e mozioni, nel 2001, la demolizione dell’Autolavaggio e della Stazione carburanti Esso, antistanti l’Anfiteatro sulla Via Roma e sostenuto l’acquisizione al Patrimonio del Comune dei due terreni interessati, di proprietà privata, proprio per liberare l’ingresso e la vista dell’Anfiteatro.
Perciò è irragionevole, dopo le suddette demolizioni e i soldi pubblici spesi ( allora 310 milioni di lire) per l’acquisto dei terreni e le dismissioni delle attività insistenti, che il Comune, possa oggi autorizzare o consentire una invasiva “Stazione di ricarica di autobus elettrici ”, incompatibile nell’area dell’Anfiteatro.
Neppure l’esame del progetto può ridursi al parere positivo condizionato dell’Ufficio Verde Pubblico del Comune, riguardante gli scavi per realizzare la “platea di cemento armato” adiacente agli alberi, a salvaguardia delle radici e della stabilità delle piante.
Non sappiamo se la Soprintendenza è stata interessata e quale sia il suo parere per la realizzazione di questa opera nell’area archeologica a pochi metri dall’ingresso dell’Anfiteatro romano .
Perciò, con l’interrogazione al Sindaco di questa sera, chiediamo di conoscere il progetto di fattibilità tecnica ed economica, i verbali delle Conferenze dei Servizi svolte e le autorizzazioni rilasciate.
Sosteniamo, che l’Amministrazione Comunale debba intervenire per impedire la realizzazione di questa “Stazione di servizio degli autobus elettrici” incompatibile davanti all’ingresso dell’Anfiteatro romano, ripristinando la banchina esistente per la fermata autobus “Anfiteatro”.
Cogliamo l’occasione per fare presente all’Amministrazione Comunale l’opportunità di acquistare il relitto di terreno adiacente, recintato e non utilizzato, tramite una trattativa bonaria con i soggetti proprietari privati.
Infine, sempre per la valorizzazione dell’Anfiteatro, chiediamo al Sindaco, come ha promesso in Consiglio Comunale il 23 Febbraio 2023, se ha contattato la Soprintendenza per effettuare i “sondaggi” al fine di verificare personalmente l’esistenza dei resti archeologici dell’Anfiteatro romano e quando verranno effettuati, per procedere alla riscoperta dell’intero Anfiteatro romano.
Ritardi e responsabilità dell’Amministrazione Comunale nella predisposizione di un parcheggio per moto, alternativo alla chiusura di piazza Marvelli.
27/06/2024
Sabato 15 e Domenica 16 Giugno, il Parco del Mare a ridosso di Piazza Marvelli, è stato invaso da centinaia di scooter e moto parcheggiati, a seguito della chiusura e occupazione della piazza per il cantiere lavori finalizzato alla realizzazione del parcheggio interrato;
L’assenza dei parcheggi per le auto e per le moto resta un problema nella zona mare, ancor più evidente nei fine settimana;
L’Amministrazione Comunale aveva annunciato pubblicamente, il 4 Aprile 2024: “un’area per la sosta temporanea di 200 motocicli, situata in viale Cirene, disponibile già a partire dall’estate alle porte”, fruibile per tutto il periodo di durata dei lavori del nuovo parcheggio interrato Tripoli.
Si tratta di un’area di proprietà di privati, vicino a piazza Marvelli con i quali l’Amministrazione Comunale avrebbe concluso un accordo, per creare un parcheggio temporaneo con la pavimentazione in materiale stabilizzato, dotato di pubblica illuminazione e video sorveglianza, che avrebbe dovuto essere “fruibileentro la fine del mese di giugno”;
La disponibilità del terreno ubicato in viale Cirene con una superficie totale di 1.910 m, libero e incolto, da trasformare in un parcheggio temporaneo di circa 1.450 mq per un massimo di 220 motocicli, comporta la spesa complessiva di 210.000 euro, di cui 105.000 euro per indennità di occupazione temporanea dell’area, prevista di 24 mesi, in base alla durata del cantiere in piazza Marvelli.
Abbiamo rilevato, fra l’altro, che la durata complessiva dei lavori di realizzazione del parcheggio, viene fissata, secondo il cronoprogramma in sessanta (60) giorni naturali e consecutivi, decorrenti dalla data di consegna lavori.
Poichè abbiamo constatato a tutt’oggi, che il terreno di viale Cirene si presenta come sempre “libero e incolto”, senza alcun intervento, riteniamo opportuno chiedere al Sindaco con interrogazione consigliare;
se, e quando è stato sottoscritto l’accordo tra il Comune e i privatiproprietari, per consentire l’occupazione dell’area di Viale Cirene e iniziare i lavori di realizzazione del parcheggio;
se, e in quale data è avvenuta la consegna lavori, da cui decorrono i 60 giorni, per la realizzazione del parcheggio temporaneo;
in quale data è prevista l’ultimazione dei lavori di realizzazione del parcheggio e la sua fruibilità, al di là degli annunci senza fondamento;
se dinnanzi alla programmata realizzazione del Parcheggio interrato “Tripoli” in Piazza Marvelli, l’Amministrazione Comunale non doveva prevedere e provvedere, anticipatamente, in tempo utile, lo spostamento provvisorio dell’esistente parcheggio per motocicli (in un’area limitrofa, come quella di Viale Cirene), per rispondere adeguatamente alle esigenze degli utenti;
Come intende comportarsi l’Amministrazione Comunale, per i motocicli parcheggiati sul Parco del Mare, nell’attesa della realizzazione del parcheggio di Via Cirene;
Se l’Amministrazione Comunale ha ipotizzato di segnalare opportunamente agli utenti e identificare ulteriori aree limitrofe a Piazza Marvelli, alternative da destinare a parcheggio, preso atto che il parcheggio di Via Cirene non è pronto e non sarà sufficiente a coprire le esigenze degli utenti (soprattutto nel fine settimana).
Sabato 15 e Domenica 16 Giugno, il Parco del Mare a ridosso di Piazza Marvelli, è stato invaso da centinaia di scooter e moto parcheggiati, a seguito della chiusura e occupazione della piazza per il cantiere lavori finalizzato alla realizzazione del parcheggio interrato;
L’assenza dei parcheggi per le auto e per le moto resta un problema nella zona mare, ancor più evidente nei fine settimana;
L’Amministrazione Comunale aveva annunciato pubblicamente, il 4 Aprile 2024: “un’area per la sosta temporanea di 200 motocicli, situata in viale Cirene, disponibile già a partire dall’estate alle porte”, fruibile per tutto il periodo di durata dei lavori del nuovo parcheggio interrato Tripoli.
Si tratta di un’area di proprietà di privati, vicino a piazza Marvelli con i quali l’Amministrazione Comunale avrebbe concluso un accordo, per creare un parcheggio temporaneo con la pavimentazione in materiale stabilizzato, dotato di pubblica illuminazione e video sorveglianza, che avrebbe dovuto essere “fruibileentro la fine del mese di giugno”;
La disponibilità del terreno ubicato in viale Cirene con una superficie totale di 1.910 m, libero e incolto, da trasformare in un parcheggio temporaneo di circa 1.450 mq per un massimo di 220 motocicli, comporta la spesa complessiva di 210.000 euro, di cui 105.000 euro per indennità di occupazione temporanea dell’area, prevista di 24 mesi, in base alla durata del cantiere in piazza Marvelli.
Abbiamo rilevato, fra l’altro, che la durata complessiva dei lavori di realizzazione del parcheggio, viene fissata, secondo il cronoprogramma in sessanta (60) giorni naturali e consecutivi, decorrenti dalla data di consegna lavori.
Poichè abbiamo constatato a tutt’oggi, che il terreno di viale Cirene si presenta come sempre “libero e incolto”, senza alcun intervento, riteniamo opportuno chiedere al Sindaco con interrogazione consigliare;
se, e quando è stato sottoscritto l’accordo tra il Comune e i privatiproprietari, per consentire l’occupazione dell’area di Viale Cirene e iniziare i lavori di realizzazione del parcheggio;
se, e in quale data è avvenuta la consegna lavori, da cui decorrono i 60 giorni, per la realizzazione del parcheggio temporaneo;
in quale data è prevista l’ultimazione dei lavori di realizzazione del parcheggio e la sua fruibilità, al di là degli annunci senza fondamento;
se dinnanzi alla programmata realizzazione del Parcheggio interrato “Tripoli” in Piazza Marvelli, l’Amministrazione Comunale non doveva prevedere e provvedere, anticipatamente, in tempo utile, lo spostamento provvisorio dell’esistente parcheggio per motocicli (in un’area limitrofa, come quella di Viale Cirene), per rispondere adeguatamente alle esigenze degli utenti;
Come intende comportarsi l’Amministrazione Comunale, per i motocicli parcheggiati sul Parco del Mare, nell’attesa della realizzazione del parcheggio di Via Cirene;
Se l’Amministrazione Comunale ha ipotizzato di segnalare opportunamente agli utenti e identificare ulteriori aree limitrofe a Piazza Marvelli, alternative da destinare a parcheggio, preso atto che il parcheggio di Via Cirene non è pronto e non sarà sufficiente a coprire le esigenze degli utenti (soprattutto nel fine settimana).
Bacino Ponte di Tiberio: eliminare le acque stagnanti!
01/06/2024
Bacino Ponte di Tiberio: eliminare le acque stagnanti!
La riqualificazione del Bacino del Ponte di Tiberio non può prescindere dalle opportune valutazioni sulla sua funzione idraulica. Ricordiamo infatti che in occasione delle piene del fiume Marecchia, la possibilità che le acque in eccesso possano defluire, nell’alveo storico del parco e sfociare nel bacino del ponte di Tiberio, consente di evitare che gli allegamenti si estendano nella città (come avvenuto in occasione delle piogge di maggio 2023, che tanti danni hanno compiuto in città limitrofe).
La funzione idraulica del bacino del ponte di Tiberio deve essere quindi preservata, nell’interesse della città.
Non si può fare a meno di constatare che, a seguito della completa eliminazione dello scorrimento del fiume nell’alveo storico del Marecchia, compiuta con la realizzazione della Piazza sull’Acqua nel bacino del ponte, le acque del Bacino del Ponte di Tiberio sono stagnanti, con fioriture algali, e leacque del porto canale melmose e maleodoranti.
Per evitare tale stagnazione, tanto più degradante nella stagione estiva, continuo a sostenere, che è necessario il ripristino della circolazione delle acque nel bacino del Ponte e nel Porto Canale.
In merito, ricordo, che il Consiglio Comunale, aveva approvato, all’unanimità, la Mozione del sottoscritto, del 13/09/2012, con cui chiedevo di procedere all’approvazione del progetto esecutivodi ripristino di scorrimento naturalee continuo delle acque dal Marecchia, redatto dalla Società Alpina Acque, per conto del Comune di Rimini.
Il Progetto prevedeva un canale, di derivazione a deflusso naturale dall’alveo inciso del Fiume Marecchia, a monte della briglia “Rimini”, sottostante il Ponte di legno pedonale, per convogliare le acque lungo l’asse del vecchio alveo, oggi Parco Marecchia, fino al bacino del Ponte di Tiberio, con una portata idrica limitata di 1,0m3/s.
Sottolineo che l’Amministrazione Comunale, nonostante la Mozione approvata dal Consiglio Comunale, non ha mai dato seguito alla realizzazione del Progetto di Alpina Acque, che avrebbe permesso la rigenerazione idraulica del bacino del Ponte di Tiberio e del Porto-Canale.
Con l’interrogazione al Sindaco di martedì scorso, nell’interesse della città, ho quindi chiesto di valorizzare e riqualificare il bacino del Ponte di Tiberio, con il ripristino naturale di un flusso d’acqua dal Fiume Marecchia, funzionale alla circolazione e ricambio delle acque.
Sono in programma rilevanti investimenti come il rialzo delle banchine, o il restauro delle mura storiche, nel porto canale, ma per consentire una piacevole e sostenibile fruibilità a cittadini e turisti, è opportuna la bonifica delle acque del bacino del Ponte e del Porto-Canale, che può avvenire solo tramite il ripristino di un flusso d’acqua continuo dal fiume Marecchia.
La riqualificazione del Bacino del Ponte di Tiberio non può prescindere dalle opportune valutazioni sulla sua funzione idraulica. Ricordiamo infatti che in occasione delle piene del fiume Marecchia, la possibilità che le acque in eccesso possano defluire, nell’alveo storico del parco e sfociare nel bacino del ponte di Tiberio, consente di evitare che gli allegamenti si estendano nella città (come avvenuto in occasione delle piogge di maggio 2023, che tanti danni hanno compiuto in città limitrofe).
La funzione idraulica del bacino del ponte di Tiberio deve essere quindi preservata, nell’interesse della città.
Non si può fare a meno di constatare che, a seguito della completa eliminazione dello scorrimento del fiume nell’alveo storico del Marecchia, compiuta con la realizzazione della Piazza sull’Acqua nel bacino del ponte, le acque del Bacino del Ponte di Tiberio sono stagnanti, con fioriture algali, e leacque del porto canale melmose e maleodoranti.
Per evitare tale stagnazione, tanto più degradante nella stagione estiva, continuo a sostenere, che è necessario il ripristino della circolazione delle acque nel bacino del Ponte e nel Porto Canale.
In merito, ricordo, che il Consiglio Comunale, aveva approvato, all’unanimità, la Mozione del sottoscritto, del 13/09/2012, con cui chiedevo di procedere all’approvazione del progetto esecutivodi ripristino di scorrimento naturalee continuo delle acque dal Marecchia, redatto dalla Società Alpina Acque, per conto del Comune di Rimini.
Il Progetto prevedeva un canale, di derivazione a deflusso naturale dall’alveo inciso del Fiume Marecchia, a monte della briglia “Rimini”, sottostante il Ponte di legno pedonale, per convogliare le acque lungo l’asse del vecchio alveo, oggi Parco Marecchia, fino al bacino del Ponte di Tiberio, con una portata idrica limitata di 1,0m3/s.
Sottolineo che l’Amministrazione Comunale, nonostante la Mozione approvata dal Consiglio Comunale, non ha mai dato seguito alla realizzazione del Progetto di Alpina Acque, che avrebbe permesso la rigenerazione idraulica del bacino del Ponte di Tiberio e del Porto-Canale.
Con l’interrogazione al Sindaco di martedì scorso, nell’interesse della città, ho quindi chiesto di valorizzare e riqualificare il bacino del Ponte di Tiberio, con il ripristino naturale di un flusso d’acqua dal Fiume Marecchia, funzionale alla circolazione e ricambio delle acque.
Sono in programma rilevanti investimenti come il rialzo delle banchine, o il restauro delle mura storiche, nel porto canale, ma per consentire una piacevole e sostenibile fruibilità a cittadini e turisti, è opportuna la bonifica delle acque del bacino del Ponte e del Porto-Canale, che può avvenire solo tramite il ripristino di un flusso d’acqua continuo dal fiume Marecchia.
Sosteniamo l’identità dei negozi riminesi contro il degrado dei “bazar“.
24/05/2024
Le difficoltà del commercio al dettaglio sono evidenti, come testimoniano le continue chiusure dei negozi riminesi. Sui piccoli commercianti grava il peso di tasse, il caro affitti, la carenza di parcheggi per l’accesso al Centro Storico, la concorrenza dei centri commerciali, lo sviluppo dell’e-commerce.
Le conseguenze sono: la progressiva desertificazione nelle vie del Centro Storico, e la sostituzione etnica delle attività, con negozi gestiti da extracomunitari, che spesso non rispettano i regolamenti, con un’offerta commerciale di basso livello.
La concentrazione e l’uniformità delle attività gestite da extracomunitari, il più delle volte asiatici, snaturano zone sempre più estese della città, dal Borgo Marina ai Viali della Marina, con perdita d’identità, di qualità dei prodotti venduti e dei servizi forniti.
Lungo i Viali Vespucci, Regina Elena, Regina Margherita, Principe di Piemonte, da Marina Centro a Miramare per la lunghezza complessiva di 6 Km, l’impoverimento progressivo dell’offerta è rappresentato da circa 100 negozi-bazar che vendono tutti la stessa identica merce prodotta in Cina, alternati da altrettanti minimarket.
Da rilevare, che, quasi sempre, tali esercizi non rispettano il “Regolamento comunale per la valorizzazione dell’offertacommerciale”, approvato nel 2018.
Lungo la “passeggiata” della Marina, infatti l’esposizione della merce contravviene a quanto previsto dal suddetto regolamento, con prodotti appesi alle serrande, agli stipiti esterni dei negozi (vietato dall’art. 6), appoggiati sul suolo, nello spazio di pertinenza o pubblico;
Nel Borgo Marina, i negozi, diventati magazzini-bazar, per la vendita al dettaglio e all’ingrosso di merce cinese, sono riempiti all’inverosimile, con merce sul pavimento e le vetrine ridotte a pareti con le scaffalature delle merci esposte verso l’interno (vietato dall’art.3), anzichè per l’esposizione visibile dall’esterno.
Dinnanzi a questa situazione che impoverisce e snatura i viali riminesi a vocazione turistica e il Borgo Marina, riteniamo di dover salvaguardare l’identità dei negozi riminesi, la specificità commerciale del nostro territorio, la qualità dei prodotti italiani, l’immagine di Rimini e della Riviera romagnola, al fine di preservare l’attrattività e l’economia locale.
Per queste ragioni, con l’interrogazione consigliare di martedì scorso, ho chiesto al Sindaco:
di far rispettare il “Regolamento Comunale per la valorizzazione dell’offerta commerciale”, in particolare gli articoli 3-6, nei negozi lungo i viali della Marina e nel Borgo Marina, tramite i necessari controlli della Polizia Locale e l’applicazione delle previste sanzioni;
di provvedere al necessario aggiornamento del suddetto Regolamento Comunale, approvato nel 2018, in considerazione della Legge 30 dicembre 2023 n.214, art.12, che consente ai Comuni di adottare i seguenti innovativi provvedimenti,:
-comma 3: “limitazioni all’insediamento di determinate attività commerciali in talune aree o l’adozione di misure di tutela e valorizzazione di talune tipologie di esercizi di vicinato e di botteghe artigiane, tipizzati sotto il profilo storico-culturale o commerciale”;
-comma 4: “misure per la salvaguardia del decoro urbano o delle caratteristiche commerciali specifiche o tradizionali dei centri storici o di delimitate aree, d’intesa con le associazioni degli operatori “
Coerentemente ai provvedimenti determinabili con tale legge, l’aggiornamento del regolamento Comunale, è opportuno e doveroso, al fine di contrastare il crescente degrado commerciale e ambientale dei “bazar”, per sostenere i negozi riminesi, migliorando la qualità dei prodotti in vendita, valorizzando la produzione locale e il made in Italy;
di promuovere l’identità della nostra offerta commerciale, con la salvaguardia della qualità, per tutelare l’economia e il turismo locale, riducendo la pressione fiscale sui negozi di prossimità e al tempo stesso promuovendo il rispetto della legalità, con regole uguali per tutti. In merito a quest’ultimo punto è opportuno perseguire concretamente gli evasori di TARI, COSAP, IRPEF e addizionali, con controlli che devono riguardare tutti, compresi i “bazar” e minimarket della città, di cui sarebbe utile conoscere i dati disaggregati sull’evasione (visti quelli annunciati per altre categorie dall’Assessore Magrini).
I centri di accoglienza straordinaria immigrati incompatibili nella zona turistica e nel Borgo Marina
17/05/2024
I quattro centri di accoglienza straordinaria immigrati, presenti nella fascia alberghiera, tra la ferrovia e il mare, da Viserba a Miramare, dovrebbero essere trasferiti in zone compatibili, nelle quali non possano comportare degrado, provblemi di ordine pubblico e conseguenze sull’economia turistica locale.
Invece, l’anno scorso, a questi si è aggiunto un albergo di 30 camere, in via Praga, trasformato in un centro di accoglienza straordinaria immigrati.
Ora, apprendiamo che, nella zona turistica di Marebello, in Via Siracusa, un altro albergo di 40 camere, è in trattativa di acquisto da una cooperativa sociale, per essere destinato a Centro Accoglienza Immigrati.
Gli operatori turistici delle strutture ricettive vicine, sono legittimamente preoccupati da questi cambi di destinazione, a danno della riqualificazione degli alberghi, dell’immagine del nostro turismo, con impoverimento dell’offerta e conseguente degrado.
La competenza sui centri accoglienza straordinariaimmigrati èaffidata direttamente, dal Ministero degli Interni, alla Prefettura a cui sono assegnate le quote di immigrati da collocare nelle strutture presenti all’interno della Provincia.
Ricordiamo che la gestione dei centri assistenza straordinaria immigrati, produce un “business” concooperative che partecipano ai Bandi prefettizi, acquistano strutture ricettive, “fuori mercato” o “dismesse”, al fine di destinarle a centri di accoglienza,in cambio di un prezzo giornaliero di 35 euro, pagato dal Ministero dell’Interno, per ospitare ogni immigrato (in media vengono ospitati dai 30 ai 50 immigrati in una struttura).
E’ possibile prevenire ed evitare problematiche di degrado e dequalificazione, escludendo dai Bandi Pubblici della Prefettura, l’insediamento dei centri di accoglienza straordinaria immigrati nelle zone turistiche, come ho più volte sostenuto con interrogazioni consigliari.
Siamo a sottolineare l’importanza di compier un’attenta valutazione d’impatto e compatibilità sociale, nell’insediamento dei centri di accoglienza straordinaria immigrati all’interno della città.
Sono infatti a dover evidenziare che è da considerarsi quanto meno inopportuna l’apertura di un centro accoglienza straordinaria Immigrati concretizzata lo scorso anno nel Borgo Marina, in un immobile di due piani, con due appartamenti, accatastati ad uso abitativo, acquistato da una cooperativa sociale.
L’insediamento di un centro accoglienza straordinaria per 25-30 immigrati, incrementa ulteriormente la concentrazione immigrati, anche di diverse etnie, nel Borgo Marina, rendendo ancor più difficile la loro integrazione, nel rispetto delle nostre leggi; aggravando la situazione di degrado e snaturando l’identità di uno dei quartieri storici della città, divenuto un vero e proprio “ghetto”.
Per queste ragioni, riteniamo auspicabile e utile la condivisione d’informazioni tra Prefettura e Sindaco, sull’apertura dei centri di accoglienza straordinaria immigrati, funzionale a verificare preventivamente la compatibilità ambientale e sociale in determinate zone della città, svolgere gli opportuni controlli, in merito al regolare adempimento delle condizioni previste nel Bando Pubblico, il rispetto delle condizioni igienico sanitarie e di sicurezza.
Necessari e urgenti i parcheggi per auto ai Caselli autostradali di Rimini Nord e Sud.
27/04/2024
Nei pressi dei Caselli autostradali di Rimini Nord e Sud non esistono aree di sosta per gli autoveicoli, a disposizione dei viaggiatori.
Al Casello di Rimini Sud, l’unica possibilità di parcheggio per le auto, rimane l’area adiacente la sede di Hera, quasi sempre completamente occupata dalle auto dei dipendenti; mentre a Rimini Nord le auto sono parcheggiate in modo precario e pericoloso lungo i margini sterrati della stretta via Orsoleto.
La precedente interrogazione di due anni orsono, con cui chiedevo all’Amministrazione Comunale, di promuovere un accordo con i proprietari dei vasti terreni circostanti, per reperire l’area e realizzare i parcheggi, non ha avuto alcun seguito.
l’Amministrazione Comunale ha inoltre respinto il mio emendamento al Piano Triennale dei Lavori Pubblici 2023-2025 per la realizzazione dei parcheggi ai caselli autostradali.
Pertanto, nel Consiglio Comunale di martedì scorso, ho chiesto la necessaria e urgente realizzazione di un parcheggio per autoveicoli ai Caselli autostradali, al fine di dare risposte alle esigenze dei viaggiatori.
Da decenni, i viaggiatori sono costretti a cercare, nei pressi dei Caselli, un posto auto, di fortuna, precario, e abbandonato, pertanto, è ora di mettere a loro disposizione un parcheggio, organizzato e sicuro con la video-sorveglianza.
La disponibilità di un funzionale parcheggio per autoveicoli, ai Caselli autostradali, è un comodo punto di incontro con altre persone, per condividere il viaggio, riducendo i veicoli in circolazione, le emissioni di Co2, con risparmio economico, energetico e beneficio ambientale.
Un parcheggio per gli autoveicoli ai Caselli autostradali di Rimini Nord e Sud, rappresenta una dotazione qualificante di Rimini per le necessità della mobilità.
Istituire il Servizio Pubblico di Salvataggio per garantire la Sicurezza della balneazione.
25/04/2024
La riorganizzazione del servizio di salvataggio, secondo la nuova Ordinanza Regionale, elimina la pausa pranzo dalle ore 13.00 alle 14.00 e prevede, dalle 12.30 alle 14.30, l’alternarsi di un salvataggio, al posto di due, per sorvegliare 300 metri di spiaggia, anzichè 150 metri, non risolve ma crea problemi.
La gestione della sicurezza dellabalneazione, che rientra nel tema della sicurezza pubblica, è un’importante responsabilità a carico dei salvataggio e tanto meno può essere ridotta ad un rapporto economico con i bagnini che pagano il servizio.
Ritengo opportuno e necessario prevedere che la gestione e la regolamentazione del servizio di salvataggio, lungo le nostre spiagge, venga assunto in capo all’Ente Locale.
Così, come nel Sindaco sono accentrate le competenze sulla sicurezza pubblica/protezione civile, che una volta erano in capo alla Prefettura e Questura.
Secondo il Codice della Navigazione, del 1942, la concessione di un bene demaniale, come la spiaggia, doveva garantire determinati servizi a favore del pubblico, forniti dal concessionario. La Capitaneria di Porto, rilasciando l’Atto Concessorio di uno stabilimento balneare, imponeva al beneficiario la gestione del servizio di salvamento. Gravando tale onere sui concessionari, costoro hanno cercato di soddisfare l’obbligo normativo, sostenendo il minore costo possibile, in merito al periodo di servizio, al numero degli addetti, orari, ecc.
Per questo, trasponendo la responsabilità e la gestione dei salvataggio, all’ambito pubblico, potremmo ottenere un miglioramento del servizio, con operatori preparati, mezzi idonei e adeguata tutela delle aree di balneazione.
La copertura dei costi del servizio, può avvenire per mezzo dei canoni demaniali, e sarebbe coerente a garantire la sicurezza delle nostre spiagge.
Ho preannunciato, nella seduta consigliare di ieri sera, la presentazione di una Mozione in Consiglio Comunale e la volontà di coinvolgere i consiglieri regionali di Fratelli d’Italia, nella redazione di una proposta di Legge Regionale per l’istituzione e la responsabile regolamentazione del servizio pubblico di salvataggio, funzionale prioritariamente a garantire la sicurezza della balneazione.