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Domenica scorsa 15 Dicembre si è tenuto un mercatino natalizio nel Borgo San Giuliano con le bancarelle lungo Viale Tiberio chiuso al traffico veicolare da Via Bissolati fino al Ponte di Tiberio.,
Contestualmente è stato vietato l’accesso degli autoveicoli al Parcheggio Tiberio con una capienza di circa 300 posti auto, rimasto vuoto.
E’ stata una idea assurda vietare l’utilizzo del Parcheggio Tiberio, addirittura durante le festività natalizie con migliaia di autoveicoli alla ricerca di posti per la sosta.
Un provvedimento incompatibile con l’accessibilità al Centro Storico e con la “vita” delle attività economiche che “aspettano” le festività natalizie per “rigenerarsi”.
Consideriamo i 450 posti auto già eliminati per i lavori di riqualificazione attorno a Castel Sismondo e in Piazza Malatesta e che non sono ancora “decollati” ad opera dei privati il Parcheggio Scarpetti multipiano di 433 posti auto ( + 146 rispetto ai 287 attuali) e il Parcheggio ex Area Fox multipiano di 350 posti auto ( rispetto ai 70 attuali).
Ho chiesto, ieri sera, con l’interrogazione consigliare al Sindaco, spiegazioni sulla “folle” chiusura del Parcheggio Tiberio di domenica scorsa, da non riproporre per le festività natalizie, in vista della pressione del traffico veicolare proveniente da Rimini Nord e diretto al Centro Storico.
Ha risposto l’Ass. Sadegholvaad sostenendo che “l’interdizione del parcheggio storico Tiberio è dovuta all’iniziativa dell’Associazione Borgo San Giuliano per le bancarelle in viale Tiberio, che per ragioni di sicurezza ha dovuto individuare un’area di evacuazione in caso di emergenza”.
Anche se spetta all’Amministrazione Comunale l’autorizzazione per l’occupazione del suolo pubblico e la valutazione sull’opportunità degli eventi.
Ribadisco, infatti, che l’utilizzo del Parcheggio Tiberio non può riguardare solo gli esercenti dell’Associazione Borgo San Giuliano ma è di interesse generale della città e per tutti coloro che da Rimini Nord accedono al Centro Storico e alle sue attività.
Proprio per sostenere l’accessibilità al Centro Storico e per la sopravvivenza delle sue attività economiche, ho chiesto all’Amministrazione Comunale le date inizio lavori del Parcheggio Scarpetti e dell’ex Area Fox , senza avere ancora una precisa risposta
Non bastano più i reiterati annunci della A.C., da 7 anni per lo “Scarpetti” e da due anni per l’Area Fox, quando sono urgenti i nuovi posti auto per recuperare quelli perduti.
L’Amministrazione Comunale a seguito della mia interrogazione consigliare di giovedi scorso sul “mancato rispetto nel Borgo Martina del Regolamento Comunale per la riqualificazione commerciale”, ha emesso un comunicato stampa, reticente proprio sulla situazione denunciata.
Il Regolamento approvato nell’aprile 2018 ha recepito le nostre ripetute interrogazioni e richieste avanzate per anni partendo in particolare dall’Osservatorio del Borgo Marina: le vetrine dei negozi utilizzate come pareti per l’esposizione delle merci all’interno, gli scatoloni di cartone ripieni di merce all’ingresso e all’esterni dei negozi, la merce appesa alle serrande, i carrelli parcheggiati sui marciapiedi riservati ai pedoni.
L’art. 3 comma 3 del suddetto Regolamento prevede testualmente : “le vetrine devono essere utilizzate esclusivamente per l’esposizione delle merci e per la presentazione dell’impresa e dei suoi prodotti”.
Ebbene, la suddetta disposizione non è rispettata da diversi negozi “ bengalesi” nel Borgo Marina, dove le vetrine continuano ad essere “ pareti” cariche di merci rivolte all’interno.
Non sono “vetrine” ma “muri” che impediscono la stessa visibilità interna dei negozi, riempiti all’inverosimile, con scatoloni e merce sul pavimento, che sembrano più magazzini o depositi, a discapito anche della sicurezza.
Ho richiamato l’attenzione del Sindaco sul perpetuarsi di queste condizioni che sono incompatibili con la riqualificazione dell’offerta commerciale e urbana del Borgo Marina.
Ho detto che è necessario fare rispettare da tutti i negozianti del Borgo Marina il Regolamento con gli opportuni controlli della Polizia Municipale.
Ho chiesto di conoscere i controlli effettuati nel Borgo Marina dalla Polizia Municipale, le sanzioni applicate e i provvedimenti adottati in caso di recidiva.
Purtroppo, è stata disarmante la risposta dell’Ass. Sadegholvaad: ho fatto un sopralluogo e va tutto bene!
Ha una visione “bengalese” del decoro commerciale?
Teatro Galli: ho chiesto il recupero di alcune ” dotazioni” storiche.
29.11.2019
Ad un anno dall’inaugurazione del ricostruito Teatro Poletti, nel Consiglio Comunale di ieri sera, con una interrogazione consigliare, ho chiesto il recupero di alcune “dotazioni storiche” del nostro Teatro.
1) A che punto si trova il restauro dello storico Sipario del Teatro raffigurante “Cesare al passaggio del Rubicone”, opera (tempera su tela di metri 17,70 x 11,30) di Francesco Coghetti, visto che erano stati stanziati 500.000 euro nel Bilancio triennale 2019-2021.
Tra i sipari storici è ”uno dei più pregiati e preziosi“, di alto valore artistico e spettacolare, ammirato dal pubblico in sala fino all’ultimo istante prima dell’opera.
Fu salvato dalle distruzioni della guerra per merito del custode del Teatro, Aldo Martinini, che lo trasportò precauzionalmente a San Marino, nel dopoguerra, rimase abbandonato per decenni, arrotolato e cosparso di borotalco, nel salone del Palazzo dell’Arengo, infine nei depositi comunali di via della Gazzella.
2) Dove è “finito” il busto di marmo del Poletti che all’epoca era collocato sulla porta d’ingresso della platea, opera dello scultore carrarese Pietro Tenerani, molto famoso a Roma come il pittore Coghetti, che Poletti chiamò entrambi per il suo Teatro riminese;
3) se non sia opportuno, come già chiesto il 4/7/2000, sostituire lungo gli scaloni monumentali del Teatro le ringhiere formate con corde di acciaio, più adatte alle scalette di un “peschereccio”, ripristinando le balaustre con colonnine in ghisa di cui si dispongono disegni, stampe e campioni presso la Soprintendenza di Ravenna, presenti nel Teatro Ottocentesco, per rispettare i canoni del restauro e il vincolo stabilito dalla Legge 1089/93.
4) Se non sia “raccomandabile l’acquisto del pianoforte storico utilizzato da Giuseppe Verdi per le prove e la prima assoluta dell’opera, l’Aroldo, presentata il 16 Agosto 1857 per l’inaugurazione del Teatro, di un noto collezionista e commerciante di Misano Adriatico.
Ha risposto l’Ass. alla Cultura, Piscaglia, dicendosi completamente d’accordo su tutto:.
“ma, ci sono delle priorità tecniche riguardanti le apparecchiature della macchina scenica, gli allestimenti delle sale superiori (Ressi, danza, musica), il risparmio energetico con la porta di vetro prevista al posto delle tende all’ingresso;
il busto del Poletti, attualmente in una cassa, verrà ricollocato a terra nel foyer, dopo l’installazione della porta di vetro;.
per il restauro del sipario è stata individuata una ditta di Bologna ma non è possibile, ora, la spesa di 500.000 euro;
il rifacimento delle ringhiere in ghisa lungo gli scaloni costa 350.000/400.000 euro;
per l’acquisto del pianoforte, un “gioiello sentimentale”, utilizzato da Verdi occorrono 170.000 euro “.
Auspico, pertanto, anche con il contributo dei riminesi, la realizzazione più prossima di questi “interventi” per l’arricchimento del nostro Teatro.
Un muro di cemento armato che mortifica la riscoperta e valorizzazione di Porta Galliana.
22.11.2019
E’ in corso di realizzazione l’intervento della riscoperta di Porta Galliana che ha visto lo scavo archeologico delle opere murarie storiche interrate, lo spostamento dei sottoservizi, l’esecuzione di una paratia di pali in cemento armato per il sostegno della sede stradale di Via Bastioni Settentrionali.
Purtroppo, la paratia di pali rivestita da una parete in cemento armato e la soletta di cemento armato, in superficie, sovrastanti lo scavo, realizzate a neanche un metro di distanza dai muri di Porta Galliana, risultano, sotto gli occhi di tutti, invasive e mortificanti l’intera opera di scoperta e valorizzazione della Porta, per la quale si spendono 1 milione di euro
Non si è mantenuta, come si doveva ed era possibile, una minima fascia di rispetto neanche limitatamente alla stessa Porta, per salvaguardarla da un confinante e soffocante muro di cemento armato.
La gettata di cemento armato e l’asfaltatura di Via Bastioni Settentrionali, inoltre, hanno eliminato ogni possibile “segno” evocativo a terra di continuità tra la Porta Galliana e le “sue” Mura Federiciane.
Alla fine, l’unica Porta sopravvissuta della città, resterà isolata dal suo contesto storico-urbano con l’aggiunta del carico di traffico a doppio senso di marcia, mare monte e viceversa, della Circonvallazione di Via Bastioni Settentrionali.
Per la valorizzazione complessiva del contesto storico di Porta Galliana, non mi è rimasto che richiedere, con l’interrogazione di ieri sera in Consiglio Comunale:
il consolidamento e restauro delle Mura Federiciane di Via Bastioni Settentrionali ;
la realizzazione di una fascia di rispetto a verde per le suddette mura assediate dalle auto;
il rifacimento e “abbassamento” della pavimentazione di Via Bastioni Settentrionali in armonia con le antiche Mura della città e in sostituzione dell’asfalto attuale ricoperto di buche e rattoppi ;
l’eliminazione della dismessa cabina elettrica di via Bastioni Settentrionali per migliorare l’immagine della strada e dell’ambiente circostante;
la sostituzione dei pali della illuminazione pubblica, “modello circonvallazione”, con lampioni in sintonia con la storicità del luogo.
Il Sindaco annuncia di intitolare il “Campone” di Castel Sismondo ad Ezra Pound, accogliendo la mia proposta.
31.10.2019
Ringrazio il Sindaco Gnassi per aver annunciato pubblicamente l’intitolazione del “Campone” di Castel Sismondo a Ezra Pound, durante il suo intervento, venerdì scorso, nella Biblioteca Gambalunga, alla inaugurazione della Mostra “Per documento e meraviglia. Una storia lunga 400 anni”.
E’ stato conseguente con la risposta del 27 settembre scorso alla mia interrogazione consigliare “Intitoliamo il Campone di Castel Sismondo al Poeta Ezra Pound”: “la proposta di Renzi credo debba essere presa in considerazione nell’ambito del progetto di riqualificazione che riguarda anche la memoria storica e che ha già visto una piazza intitolata a Francesca da Rimini” .
Esprimo grande soddisfazione per la felice conclusione di un “iter”, sostenuto costantemente per oltre 4 anni: • dalla prima interrogazione consigliare del 23.4.2015, a cui rispose l’Ass. Imola “si aspetta la riqualificazione dell’area attorno al Castello”; • alla Mozione Consigliare discussa in Commissione l’11.11.2015; • alle “sollecitazioni” ripetute nella Commissione Toponomastica; • fino alla seconda interrogazione del Settembre scorso, con la contestuale e soddisfacente risposta dell’Ass. Montini sulle “importanti connessioni storiche di Pound con la nostra città “ e del passaggio della proposta di intitolazione nella prossima Commissione Toponomastica.
L’intitolazione al Poeta Ezra Pound è un atto di intelligenza e di riconoscenza della nostra città e un valore culturale aggiunto per Rimini.
Il luogo scelto, il riqualificato “Campone” di Castel Sismondo, è congeniale e significativo per ricordare il profondo rapporto culturale ed affettivo di Pound con Rimini quale ammiratore e studioso di Sigismondo Malatesta.
Pound nasce nel 1985 negli Stati Uniti, viene a Rimini, la prima volta, nel maggio 1922, per approfondire la conoscenza storica di Sigismondo Malatesta, signore, condottiero e mecenate che chiamò a Rimini i migliori artisti del Rinascimento.
Ritorna a Rimini il 23 Marzo 1923, per ulteriori ricerche bibliografiche su Sigismondo Malatesta, le imprese militari, la vita di corte, gli amori, i complotti, i trionfi, le sconfitte, che diventeranno i riferimenti per i quattro Canti Malatestiani, l’VIII°, il IX°, il X°, l’XI °dedicati al condottiero riminese.
Le ricerche storiche nelle Biblioteche di Rimini, Cesena e le visite nell’entroterra di Ezra Pound hanno reso possibile la conoscenza internazionale di Sigismondo Malatesta, del Tempio Malatestiano, del Castello, delle Terre Malatestiane.
Questa diffusa informazione, nella Rimini distrutta al 90% dai bombardamenti, ha consentito di ricostruire, subito, pietra su pietra, il Tempio Malatestiano con i 65.000 dollari della Fondazione americana Samuel Kress e il fattivo interessamento dello storico e critico d’arte Bernard Berenson.
Ezra Pound ritorna a Rimini nel “suo” Tempio ricostruito, “ letto arcano della divina Ixotta”, l’11 Settembre 1963, accompagnato dalla musicologa Olga Rudge per assistere alla inaugurazione della 14ma Sagra Malatestiana, salutato dal concittadino Luigi Pasquini, pittore e scrittore, con cui intratteneva una corrispondenza dal 1938.
Pound è il grande Poeta del 900 con i Cantos, la “Divina Commedia” del nostro tempo, sostenitore dell’economia fondata sul lavoro e non sulla speculazione finanziaria, per il suo ruolo svolto nella letteratura con la scoperta di Eliot, Joyce, Hemingway, e con le correnti culturali dell’Imagismo e Vorticismo.
L’intitolazione a Pound del “rigenerato” Campone di Castel Sismondo è una grande opportunità per richiamare l’attenzione della cultura mondiale su Rimini e sul rapporto del grande Poeta del Novecento con Sigismondo Malatesta.
No alla trasformazione di Via Ducale, Via Cavalieri, Via Clodia, Corso Giovanni XXIII nella nuova Circonvallazione monte-mare!
5.10.2019
Dal prossimo 20 Ottobre, l’Amministrazione Comunale ha deciso:
l’inversione del traffico veicolare mare-monte sulla Via Bastioni Settentrionali adiacente il Porto Canale;
la deviazione del traffico monte-mare da Via Marecchiese-Via Valturio-Circonvallazione Occidentalesu Corso d’Augusto, Via Ducale, Via Cavalieri, Via Clodia, Corso Giovanni XXIII, con inversione del senso di marcia fino a Viale Cesare Battisti.
Non è bastato vedere o non si ricorda, come quel carico di traffico, durante i lavori per la pavimentazione di Via Bastioni Settentrionali e di Porta Galliana, abbia:
dissestato la pavimentazione all’inizio di Corso d’Augusto (adiacente a Ponte di Tiberio);
intasato le strette Vie Ducale, Clodia, Cavalieri;
inquinato con i gas di scarico le abitazioni al piano terra dei residenti, con il rischio dei pedoni di uscire dai portoni di casa;
causato moltepliciincidenti, vista la limitata visibilità in corrispondenza delle intersezioni Via Clodia-Corso Giovanni XXIII e Via Cavalieri-Corso Giovanni XXIII.
Visto che questo provvedimento è stato adottato da Sindaco e Assessori che vivono a Rimini, si può dire che “perseverare è diabolico”!
Costoro, come possono sostenere che tale provvedimento è “per agevolare i residenti del Quartiere Fiorani”? Senza pensare alle ripercussioni sulla vivibilità di altri cittadini, residenti nell’antica “Castellaccia”?
Dalle Vie Cavalieri e Via Clodia gli autoveicoli si immetteranno su Corso Giovanni XXIII con inversione di senso di marcia monte-mare, con un notevole aumento del carico di traffico e inquinamento; snaturando quella che oggi è la principale via di accesso pedonale al Centro Storico.
Dopo le delibere di riqualificazione ambientale approvate in Consiglio Comunale, ci vuole un po' di coerenza!
Ricordiamo che il traffico su Corso Giovanni XXIII incrocia anche l'infelice e pericolosa rotatoria di Via Dei Mille-Via Roma, sulla quale grava il traffico che arriva da Rimini Nord (da Via XXIII Settembre, Via Matteotti, Via Dei Mille) e da Rimini sud (da Via Roma).
Alla luce delle suddette ragioni, quindi non c’è proprio bisogno di sperimentare, questa “Nuova Circonvallazione”: Via Ducale-Cavalieri-Via Clodia-Corso Giovanni XXIII.
L’Amministrazione può risparmiare costi e proteste.
Il Borgo Marina oltre ad essere ridotto a “ghetto afro-asiatico”, non dovrà sopportare il maggiore carico del traffico di attraversamento della città.
Naturalmente ci faremo sentire nel prossimo Consiglio Comunale.
L’Amministrazione Comunale approva la realizzazione della rotatoria “Via Marecchiese-Via Valturio-Via Montefeltro” da me proposta.
26.9.2019
Ieri sera il Consiglio Comunale ha approvato tra le variazioni del Bilancio di Previsione 2019-2021 la realizzazione della rotatoria Via Marecchiese-Via Valturio-Via Montefeltro, che avevo proposto con l’interrogazione consigliare del 26.7.2018.
L’assessore Frisoni aveva risposto allora che condivideva questo intervento per cui riconosco con piacere che ha “ mantenuto la parola” e che l’Amministrazione Comunale ha approvato la spesa di 150.000 euro per la sua attuazione.
Con la realizzazione della rotatoria al posto dell’attuale spartitraffico, cicli, moto, autoveicoli, provenienti dalla Via Montefeltro e diretti sulla Via Marecchiese, non saranno più costretti a deviare sul Viale Valturio, da percorrere fino alla rotatoria sulla Via Bastioni Occidentali, da aggirare, per poi ripercorrere Viale Valturio in senso inverso fino ad immettersi sulla Via Marecchiese.
In questo modo, fra l’altro, si evitano i rischi e i pericoli ai ciclisti e motociclisti che sorpassano irregolarmente e pericolosamente lo spartitraffico per evitare la deviazione su Viale Valturio ed immettersi direttamente sulla Via Marecchiese.
Cosi, si riducono l’allungamento, i tempi di percorso, l’intasamento del traffico su Viale Valturio e sulla rotatoria di Via Bastioni Occidentali.
Inoltre, si previene il dirottamento del traffico dalla Via Montefeltro sulla Via Bilancioni e sulla Via Di Mezzo, dove si trovano la Residenza Anziani “Valloni” e un Asilo Comunale, fino alla Via Caduti di Marzabotto o alle vie laterali per immettersi sulla Via Marecchiese .
Un risultato anche per i residenti della Via Montefeltro che avevano sottoscritto una petizione popolare rivolta al Sindaco per eliminare la “innaturale” deviazione su viale Valturio.
Il Sindaco chieda al Ministro dell’Interno Luciana Lamorgese il rispetto del Patto della Sicurezza a Rimini con l’insediamento della Nuova Questura in Via Ugo Bassi.
25.9.2019
Ho chiesto giovedi scorso con una interrogazione consigliare, che il Sindaco chieda al Ministro dell’Interno Luciana Lamorgese il rispetto della soluzione da Lei indicata sull’insediamento della Nuova Questura in via Ugo Bassi .
Ricordo, infatti, che la stessa Luciana Lamorgese, quale Capo di Gabinetto del Ministro Alfano nel settembre 2016, tenne una riunione operativa che prevedeva proprio la realizzazione della Cittadella della Sicurezza a Rimini nel complesso di Via Ugo Bassi con il coinvolgimento dell’INAIL per l’acquisto dell’immobile.
A tale fine, nel dicembre 2017, fu sottoscritto nella Prefettura di Rimini il Patto della Sicurezza dall’allora Ministro dell’Interno Minnitti e da tutti i Sindaci della Provincia.
Purtroppo, il suddetto Patto della Sicurezza non ha avuto seguito causa il ritiro da parte dell’Inail dell’offerta di acquisto dell’immobile di Via Ugo Bassi e l’approvato trasferimento della Questura in un immobile di Piazzale Bornaccini con la stipula di un contratto di locazione avente durata di anni 9 rinnovabile di ulteriori 9 anni con un affitto annuo di 510.595,00 euro oltre ad Iva al 22% per un totale di euro 622.925,00 annui.
Sottolineo che la soluzione dell’immobile di Piazzale Bornaccini può essere solo emergenziale per le esigenze immediate della Questura e di breve durata, in quanto, nonostante la deroga agli strumenti urbanistici, permangono gli oggettivi limiti strutturali dell’edificio, l’insufficienza dei parcheggi, l’impatto sul contesto circostante, già congestionato dagli uffici comunali, dalle abitazioni dei residenti, dalla attività del Palacongressi.
Ribadisco quanto sostenuto con l’Odg del sottoscritto, approvato dal Consiglio Comunale il 18.4.2019, con il voto favorevole del Sindaco, dei Consiglieri di maggioranza e minoranza, e due soli voti di astensione (Zoccarato e Grotti della Lega), che è doveroso rispettare dal Ministro dell’Interno ( ieri Salvini oggi Lamorgese ) il Patto sottoscritto nel 2017 per la realizzazione definitiva della Cittadella della Sicurezza in Via Ugo Bassi comprendente la Questura, la Polizia Stradale, la Guardia di Finanza ,
Come nei mesi scorsi, chiedo, che il Sindaco si rivolga al Ministro dell’Interno in carica, per realizzare la Nuova Questura e la Cittadella della Sicurezza in Via Ugo Bassi che doveva avvenire nel periodo 2019-2020 secondo quanto scritto nel Patto della Sicurezza del 2017.
Il Ministro dell’Interno Morgese, dopo la soluzione avanzata personalmente nel 2016 e non attuata ( mancato acquisto dell’INAIL), indichi un percorso fattibile con una proposta di acquisto e ristrutturazione dell’immobile di Via Ugo Bassi.
Il Ministro confermi la temporaneità della soluzione provvisoria della Questura in Piazzale Bornaccini collegata al periodo necessario per la ristrutturazione del complesso immobiliare di Via Ugo Bassi,.
Il Ministro dell’Interno, quale rappresentante del Governo e dello Stato, adempia al Patto della Sicurezza sottoscritto ufficialmente da un Ministro dell’Interno, appena due anni fa, per concretizzare finalmente l’insediamento della Nuova Questura nell’immobile di Via Ugo Bassi, dopo ormai 20 anni dalla sua ultimazione, dopo tanti impegni e annunci non mantenuti.
Con la chiusura della Caserma Giulio Cesare, il Comune si riappropri e valorizzi la Statua di Giulio Cesare.
17.9.2019
Con la chiusura odierna, 16 Settembre 2019, della Caserma Giulio Cesare, dopo 83 anni di permanenza a Rimini, non si conosce quale sarà il destino della Statua Giulio Cesare, di proprietà del Comune di Rimini, che si trova al suo ingresso.
Pertanto, giovedi scorso , ho chiesto in Consiglio Comunale con una interrogazione al Sindaco che il Comune si riappropri della Statua di Giulio Cesare, dopo 74 anni di peripezie.
La Statua fu donata dal Capo del Governo Benito Mussolini alla Città di Rimini, inaugurata il 10 Settembre 1933 nel sito sottostante la Torre dell’Orologio della Piazza Giulio Cesare, dove rimase 12 anni fino al 20 Giugno 1945, quando, vittima della “damnatio memoriae” fu rimossa e trasportata dai Vigili del Fuoco in un capannone di Via Dario Campana e poi sepolta nel greto del fiume Marecchia.
Nel 1953, dopo 8 anni, la statua fu “riesumata” ma concessa in modo “ liberatorio” e “discutibile”, essendo patrimonio del Comune, dal Sindaco Ceccaroni alla Caserma del Reggimento Artiglieria di Rimini.
Dal 1960 al 1985, il Comm. Umberto Bartolani si adoperò instancabilmente per ottenere la restituzione della Statua e riportarla dentro le Mura urbane.
Il 23.2.1987 ( 32 anni orsono ! ), la maggioranza di sinistra del Consiglio Comunale respinse l’Ordine del Giorno del sottoscritto, che chiedeva di riprendere, dopo la scomparsa del Comm.Bartolani, le trattative con il Reggimento di Artiglieria per ricollocare la Statua nel centro della Città, o in alternativa, per superare l’ostracismo ideologico, a fianco dell’Arco di Augusto.
Il 27.2.1996, la Giunta del Sindaco Chicchi deliberò di collocare la statua di Giulio Cesare in Piazza Tre Martiri, angolo Corso di Augusto, dov’è tutt’ora, copia di quella della Caserma Giulio Cesare, realizzata grazie al Rotary Club di Rimini e alla Cassa Rurale di San Gaudenzo, che sostennero le spese della Fonderia.
Con la chiusura della Caserma, a maggior ragione, il Sindaco deve chiedere al Reggimento di Artiglieria e, se necessario, al Ministro della Difesa( Lorenzo Guerini del PD), la restituzione della Statua di Giulio Cesare per salvaguardare un Bene di proprietà della Città di Rimini, che non può essere “trattenuto” da chi non ha titolo o “trasferito “ altrove.
Come ho già chiesto con la Mozione consigliare del 30.11.2017 , e l’interrogazione del 29.11.2018, la statua di Giulio Cesare va collocata in un luogo più adeguato della Piazza per essere valorizzata ed evocare che qui, nell’allora Foro di Rimini, il 49 a.C., Giulio Cesare tenne il discorso ai suoi legionari, dopo aver varcato il Rubicone e pronunciato la storica frase “il dado è tratto-alea iacta est “ ( motto sul Gonfalone del Comune di Rimini) per marciare alla conquista di Roma e fondare l’Impero Romano, il più grande della Storia di tutti i tempi.
Così è ora di restaurare il suo basamento di bronzo con le lamiere distaccate per eliminare i vistosi e ridicoli rattoppi con lo “scotch”.
La Statua di Giulio Cesare, ammirata e fotografata dai turisti, merita, finalmente, rispetto e di essere “liberata” dallo sfondo del bancomat Unicredit e dalle biciclette di contorno.
L’Amministrazione Comunale con la Variante al Regolamento Urbanistico Edilizio (RUE) facilita la proliferazione dei luoghi di culto islamici.
24.7.2019
Non prendiamoci in giro: non è vero, quanto dichiarato dall’Amministrazione Comunale, che se manca il parcheggio non si prega!
Infatti, è sufficiente che i Centri Culturali Islamici occupino una unità immobiliare con una superficie lorda non superiore a mq. 100, senza avere l’obbligo di reperire i parcheggi pubblici e i parcheggi privati.
Questo prevede la Variante al Regolamento Urbanistico Edilizio (RUE) all’art.27 per le Funzioni Culturali e Associative , tipi d’uso C2
Al riguardo, basta ricordare e ripetere come è stato aperto nel 2004 da un Centro Culturale Islamico il luogo di culto in Corso Giovanni XXIII n. 100, nel Borgo Marina, in una casetta uso ufficio di neanche 100 mq. e senza parcheggi.
Per l’insediamento dei Centri Culturali Islamici non si considera il loro impatto ambientale, come avviene da 15 anni nel Borgo Marina con le centinaia di Mussulmani che accedono per la preghiera, per il mese del Ramadam, in quello che, anche per l’Ass. Frisoni, è un Centro Culturale e non una Moschea.
Con l’ultima interrogazione del 4.4.2019, avevo sollecitato la Variante al RUE proprio per evitare che l’insediamento delle Moschee o luoghi di culto avvenisse, come si verifica di solito e ovunque, a nome dei Centri Culturali Islamici più facilmente compatibili con le destinazioni d’uso degli immobili alle norme urbanistiche.
Ma l’Amministrazione Comunale, non ascolta, non recepisce, non impara dalla realtà, bastava una superficie ridotta a 50 o 40 mq, per unità immobiliare, invece di una superficie superiore a mq.100 che richiede necessario il reperimento degli standard urbanistici (es. i parcheggi).
Con questa norma, la stessa Amministrazione Comunale, inoltre, “vanifica” le condizioni urbanistiche previste per l’apertura delle Moschee (es. i parcheggi devono essere sempre reperiti e non monetizzati), in quanto facilita l’insediamento dei Centri Culturali Islamici, che diventano di fatto luoghi di culto, difficili da controllare, con il riproporsi dei relativi problemi, in particolare in un contesto abitato.