6.5.2021
Nella Commissione Bilancio di martedì scorso, fra le “collaborazioni autonome programmate per l’anno 2021”, ho chiesto informazioni sul restauro del Sipario storico del Teatro Galli-Progetto Art Bonus, spesa prevista 320.000 euro.
Significa che, per il restauro del Sipario ottocentesco e originario del Teatro, l’Amministrazione Comunale aspetta di reperire i finanziamenti privati dai cittadini.
Mentre spende 12 milioni di euro di finanziamenti statali per il Museo Fellini, di cui 6.360.000 euro allestimenti e installazioni, 900.000 euro giardino del Castello, 665.000 euro accesso a Castel Sismondo, 1.075.000 euro connessioni urbane, 3.000.000 euro piazza Malatesta.
Ad oltre due anni dall’inaugurazione del Teatro, avvenuta il 28 ottobre 2018, a tutt’oggi non è ancora stato avviato il restauro dello storico Sipario del Teatro raffigurante “Cesare al passaggio del Rubicone”, (tempera su tela di metri 17,70x11,30), opera di Francesco Coghetti (Bergamo 1802-Roma 1875), il pittore all’epoca più noto a Roma, chiamato dal Poletti a Rimini per dipingere il tema scelto del sipario.
E’un’opera di alto valore artistico e spettacolare:“è notte, Cesare a cavallo, si appresta a dare il comando alle sue truppe di attraversare il Rubicone, entrando così in territorio romano alla testa di un esercito di armati. In cielo appare luminosa la dea Roma, che ricorda al condottiero la gravità del gesto e investe della sua luce uomini e cavalli che rimangono sorpresi e spaventati. Ma Cesare, saldo in sella al suo destriero impennato, è fermo nel suo proposito”.
Tra i sipari storici, quello del Teatro di Rimini, è uno dei più pregiati e preziosi, era ammirato dal pubblico in sala fino all’ultimo istante prima dell’opera.
Già il 2 dicembre 1937 il Consiglio Comunale di Rimini deliberò Il primo restauro del sipario del Teatro Comunale Vittorio Emanuele II, “dato lo scrostamento, sempre più vasto e di sempre più difficile ripresa, delle vernici e dei colori”, affidato al Prof. Enrico Panzini, riminese, che aveva restaurato dipinti della Pinacoteca civica.
Va ricordato che il sipario fu salvato dalle distruzioni della guerra per merito del custode del Teatro, Aldo Martinini, che lo trasportò precauzionalmente a San Marino.
Nel dopoguerra, è rimasto abbandonato per decenni, arrotolato e cosparso di borotalco, nel salone del Palazzo dell’Arengo, infine nei depositi comunali di Via della Gazzella.
A seguito di una nostra interrogazione del 12.11.2019, sappiamo che il sipario storico si trova ancora nei depositi comunali, per cui chiedo che venga attuato al più presto il recupero dal degrado e il restauro per la sua ricollocazione e valorizzazione all’interno del Teatro.