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Dal Parco del Mare, al Parco del Cemento, al Parco del Nulla !
14/11/2017
Come anticipato e sostenuto, da soli, nelle tre conferenze stampa tenute il 21.5.2016, il 17/11/2016, il 20/9/2017, nelle due Mozioni Consigliari del 10/11/2016 e 22/9/2017 bocciate dalla maggioranza in Consiglio Comunale, con la petizione contro” il Parco del Cemento” sottoscritta già da oltre 500 cittadini, nel banchetto di Fratelli d’Italia tutti i sabato mattina in piazza Tre Martiri, senza aspettare gli ultimi arrivati, i fatti sulla realizzazione del nuovo lungomare ci stanno dando ragione.
Sono da oltre due anni che denunciamo che il Parco del Mare si basa sulla vendita del Lungomare ai privati e non sull’interesse pubblico della città.
Per questo, non ci sorprendono le dichiarazioni del Presidente della Cooperativa Bagnini di Rimini Sud che annuncia il ritiro degli operatori dagli investimenti, dopo la presentazione delle manifestazioni di interesse.
Le conseguenze sono che il Comune non incasserà la somma prevista ( circa 16 milioni nel primo tratto “Rotonda del Grand Hotel –Piazzale Kennedy” ) derivante dalla vendita ai privati del suolo pubblico del Lungomare ( i diritti di superfice) da 50 a 99 anni.
In verità, le ragioni per le quali molti operatori privati si ritirano sono gli alti costi, noti dal 2015 con la pubblicazione del Bando, per l’acquisto dei diritti di superficie che equivalgono di fatto ad una vendita del lungomare e non ad un semplice affitto del suolo pubblico che sarebbe naturalmente molto inferiore, ai quali poi devono aggiungere i costi di esecuzione dei loro progetti che sono per lo più bar, ristoranti, negozi.
E’ preoccupante, poi, che l’Amministrazione Comunale dinnanzi al defilarsi nella “negoziazione” delle manifestazioni d’interesse classificate come “strategiche”, cioè pienamente conformi alle Lineee Guida del Parco del Mare, ora retroceda alle “manifestazioni” d’interesse considerate “adattabili”, cioè parzialmente aderenti alle Linee Guida, solo per “ fare cassa” .
Tutto ciò sta ritardando notevolmente l’iter procedurale del Parco del Mare, che se non sarà ultimato entro il 2019, causerà anche la perdita del finanziamento europeo di 2.850.000 euro.
Riguardo agli annunci sul ruolo dell’ultimo consulente, l’arch. Paesaggista, vogliamo precisare che il suo compito è l’elaborazione del progetto definitivo ed esecutivo delle opere paesaggistico/architettoniche( opere a verde pubblico, piste ciclabili e pedonali, opere di arredo) come chiaramente descritto nel Bando per l’assegnazione dell’incarico e che non prevede nient’altro.
Considerato, al riguardo, che i tempi assegnati all’arch. Paesaggista, previsti nel Bando per la presentazione dei progetti definitivi sono di 6 messi e per i progetti esecutivi di 4 mesi ai quali vanno aggiunti altri 6 mesi per l’affidamento, tramite gara d’appalto, dell’incarico per l’esecuzione lavori è fisicamente impossibile che le opere possano essere ultimate entro il 2019.
Quindi, dopo aver avuto ragione con i fatti di quanto sostenuto in questi due anni, sarebbe auspicabile che il Sindaco si rendesse conto della paralisi totale del procedimento in cui si trova il suo cosiddetto Parco del Mare e sulla irrazionalità di un progetto che con le sue “dune di cemento armato” non permette la vista della spiaggia e del mare e non consente la riqualificazione fondamentale del lungomare, tanto attesa dalla città.