05/04/2017
Sono nettamente contrario alla Delibera dell’Amministrazione Comunale, all’ODG del Consiglio Comunale di martedì prossimo, che prevede la cessione del Palazzo Lettimi in diritto d’uso gratuito all’Università di Bologna per realizzare alloggi agli studenti.
E’ il “colpo di grazia” ai resti di Palazzo Lettimi, uno dei palazzi più belli di epoca rinascimentale, risalente al 1508, di proprietà delle famiglie patrizie succedute nei secoli, Maschi-Marcheselli e Lettimi, distrutto dai bombardamenti anglo-americani del 28-29-30 Dicembre 1943.
Certo, dopo le bombe, le Amministrazioni comunali hanno demolito altri muri del Palazzo, invece di consolidarli, recuperarli, salvarli, tant’è che dalla facciata e dalle finestre incorniciate con pietra e preziose sculture si staccano pezzi che cadono sulla via tempo Malatestiano come risulta dalle antistanti transenne esistenti.
Poi, negli ultimi anni hanno creato un cosiddetto Giardino degli Aromi, che di fatto è un “servizio igienico” per cani e umani.
Comunque, non penso sia regolare e rispettoso travisare il testamento di Giovanni Lettimi, l’ultimo discendente della famiglia, pianista insigne, che nel 1902 donò l’antico Palazzo al Comune di Rimini con il vincolo di destinazione a Scuole Musicali, con la fastosa sala nobile per i concerti sotto il grandioso soffitto di otto metri per quindici affrescato nel 1570 da Marco Marchetti con scene delle imprese di Scipione l’Africano in Spagna, restaurato dal Podestà Palloni nel 1932.
Neanche credo sia possibile per il Ministero dei Beni Culturali e Paesaggistici dell’Emilia Romagna approvare una operazione edilizia simile, senza alcun riguardo verso un Bene Culturale e l’esistenza di un sito archeologico con il Teatro Romano.
In base agli accordi con l’Università di Bologna era preferibile la ricostruzione del Palazzo come sede di Rappresentanza e Presidenza della Università di Rimini.
Per la sede della Biblioteca Universitaria era previsto l’Ex Convento di San Francesco, da ricostruire.
Per un altro Studentato Universitario, dopo gli alti costi di ristrutturazione di quasi 7 milioni di euro dell’ex Palace Hotel di 90 posti letto, è meglio pensare ad un albergo dismesso.
Dopo la folle demolizione del Kursaal nel 1948, fino alla trasformazione in camere da letto nel 2000 del Campanile dell’ex Cattedrale di Santa Colomba in Piazza Malatesta, di scempi culturali e urbani Rimini ne ha subiti abbastanza.
Dopo 70 anni di incuria e degrado, in mancanza di ricostruzione, chiedo da due anni di valorizzare i resti di Palazzo Lettimi, con interventi fattibili: :
1) Il restauro della facciata con muro a scarpa, delle cornici marmoree alle finestre con sculture di delfini, del portale del Palazzo con formelle in pietra d’Istria e la rosa quadripetala malatestiana;
2) La realizzazione di un luogo museale con pannelli illustrativi e fotografici di come era il Palazzo, con la storia delle famiglie patrizie proprietarie, dei personaggi illustri ospitati come la Regina Cristina di Svezia, Giacomo Stuart Re della Gran Bretagna con la moglie e figli;
3) Uno scavo archeologico per evidenziare i resti in zona della preesistenza dell’Antico Teatro romano.
Caro Sindaco e Assessore alla Cultura non c’è identità senza rispetto per la storia della città.