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Giorno del Ricordo: una corona di alloro della Città di Rimini per il Giardino Vittime delle Foibe dimenticato dall'Amministrazione Comunale
 
 

11/02/2016

Si è tenuta venerdi mattina la commemorazione del Giorno del Ricordo in memoria delle Vittime delle Foibe e dell’esodo giuliano-dalmata, con la deposizione di due corone di alloro al monumento “una biblioteca di pietra”, inaugurata nel 2014, sul molo di Rimini, da parte della Amministrazione Comunale e dai rappresentanti degli esuli, alla presenza di autorità civili e militari e di una rappresentanza di studenti delle scuole di Rimini.

C’è voluta una Legge votata dal Parlamento il 30 Marzo 2004 che ha istituito il 10 Febbraio Giorno del Ricordo, data del vergognoso trattato di pace ( 10.2.1947)  che impose all’Italia di cedere alla Yugoslavia le terre d’Istria, Fiume e parte della Dalmazia, dalle quali esodarono 350.000 italiani, per chiedere alle istituzioni di ricordare dopo 60 anni di silenzio, di negazionismo, una pagina tragica della nostra storia strappata dai libri.

Una verità nascosta, da riconoscere senza reticenze e ancora peggio senza giustificazionismi, quella degli eccidi di circa 12.000 italiani tra l’autunno del 1943 e la primavera del 1947 attuati dai partigiani di Tito per eliminare coloro che si potevano opporre al disegno di annessione di quelle terre italiane alla Yugoslavia.

Migliaia furono gli italiani, colpevoli solo  di essere tali, gettati nelle Foibe che da naturali inghiottitoi carsici si trasformarono in profonde fosse comuni.

Purtroppo, nel Giorno del Ricordo, l’Amministrazione Comunale continua a ignorare, nelle cerimonie ufficiali   il Giardino Vittime delle Foibe, l’area verde dell’ ex Piazzale Carso, contigua idealmente e territorialmente a Viale Trieste, Via Monfalcone, Via Pola, Via Fiume, Viale Nazario Sauro, l’Eroe Medaglia d’Oro, Martire di Capodistria, la cui intitolazione fu  approvata dal Consiglio Comunale nel 2004,  12 anni orsono.

Chiedo, allora,  al Sindaco Gnassi per quali ragioni l’Amministrazione Comunale non ritiene doveroso deporre almeno una corona di alloro a nome della Città di Rimini su quella targa Giardino Vittime delle Foibe che non può essere ridotta a un semplice segnale stradale nella toponomastica.

Spero, dopo 70 anni,  siano superate definitivamente quelle riserve ideologiche e di partito che per 9 mesi nel 2004  in Consiglio Comunale impedirono in tutti i modi la discussione di quell’odg, presentato dal sottoscritto, per l’intitolazione del Giardino alle Vittime delle Foibe,  e che poi  ritardarono per 4 anni successivi l’applicazione della Delibera approvata e l’installazione della Targa.

E’ un dovere della Città di Rimini rispettare e  onorare  le migliaia di Martiri delle Foibe.    
 

 
   
 

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