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Piano degli investimenti del Comune di Rimini: si continuano ad approvare progetti costosi e sbagliati.
13/12/2016
Durante l’esame del Piano Triennale 2017-2019 degli Investimenti nella Commissione Consigliare di questa mattina abbiamo sottolineato la scarsa concretezza e la problematicità del Parco del Mare anche sotto l’aspetto economico finanziario.
Dinnanzi alla spesa complessiva a carico del Comune di 40 milioni di euro, che rappresenta la minima parte del costo dell’intero Parco del Mare ( la restante parte, più dei 2/3, rimane a carico dei soggetti privati interessati) l’Amministrazione Comunale prevede di reperire 17.743.000 euro sia nel 2018 che nel 2019, per un totale di 35 milioni di euro, confidando per almeno il 50% sui Fondi Europei che non sono assolutamente certi e senza neppure avere ancora presentato alla Regione, la formale richiesta con il relativo progetto.
Oltre alle criticità già denunciate ( mancanza della vista della spiaggia e del mare, insufficienza dei parcheggi, nessuna difesa dalle mareggiate ) non vi sono quindi neppure le disponibilità di risorse finanziarie certe sia pubbliche che dei soggetti privati, di cui non si conoscono le proposte.
Un altro intervento previsto nel 2018 del Piano degli Investimenti al quale siamo nettamente contrari è il progetto “ Un mare lungo un miglio” opera di un Dottore in Scienze Ambientali e Artista che comporta una spesa di 800.000 euro.
Consiste nella realizzazione di un canale sinuoso dal Ponte di Tiberio al Deviatore Marecchia con l’acqua proveniente dal mare che non consentirà una adeguata movimentazione delle acque ma piuttosto peggiorerà l’attuale situazione di acque melmose e maleodoranti nel bacino del Ponte e del Porto Canale.
Un progetto totalmente opposto a quello approvato dal Consiglio Comunale il 13.9.2012 con la Mozione del Sottoscritto che prevedeva il ripristino di un afflusso d’acqua dal Deviatore del Marecchia fino al Ponte di Tiberio che avrebbe garantito un effettivo ricambio idrico delle acque nell’invaso del Ponte di Tiberio e del Porto Canale.
Non è bastato lo smantellamento della “diga mobile” nel 2009, per quale ci siamo battuti per 10 anni, un fallimento progettuale costato circa 10 miliardi di lire, eppure si continuano ad approvare e a spendere i soldi pubblici in progetti insostenibili.