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Borgo Marina: i negozi afro asiatici non pagano la tassa rifiuti (TARI) e i contribuenti riminesi in regola sono costretti a pagarla anche per loro.
14/09/2015
Avevo chiesto al Sindaco con una interrogazione consigliare del 4 agosto scorso di verificare il regolare pagamento della TARI da parte dei negozi afroasiatici del Borgo Marina ubicati in Corso Giovanni XXIII° ( tra Piazzale C.Battisti-Via Tosi), Via Tosi, Via Vittime Civili di Guerra, Via Gambalunga ( tra Via Tosi e P.le C.Battisti), Via dei Mille, Via Ravegnani, Via Graziani, che conferiscono ingenti quantità di imballaggi di cartone e di altri involucri della merce “ made in China” e che comportano un costoso servizio di raccolta del rifiuto.
Infatti, da diversi mesi, tutti i giorni della settimana, passa il “camioncino” per la raccolta apposita dei cartoni dai negozi, poi un altro “camioncino” per lo svuotamento dei cestelli intasati dagli involucri di plastica sui marciapiedi, poi il “camion” per lo svuotamento del cassonetto ripieno di altri scatoloni, con notevoli costi scaricati da Hera sulle tariffe dei contribuenti riminesi.
Ebbene il 31 Agosto è arrivata la risposta dell’Ass. Sadegholvaad, che, essendo reticente, mi ha costretto ad effettuare l’ ”accesso agli atti” per fare trasparenza sui contribuenti TARI 2014 titolari dei negozi del Borgo Marina.
Dall’indagine in merito al pagamento della TARI 2014 estesa a tutte le attività economiche( studi professionali, uffici) nelle vie indicate del Borgo Marina, oltre ai negozi, è emersa così la realtà che sospettavo :
NON PAGANTI LA TARI n. 39 contribuenti per 16.994 euro di cui : N. 31 Extracomunitari (80%) per 12.997 euro N. 8 Italiani (20%) per 3.997 euro
PAGANTI LA TARI n. 53 contribuenti per 73.243 euro di cui : N. 49 Italiani (93%) per 71.322 euro N. 4 Extracomunitari ( 7% ) per 1.921 euro
PARZIALMENTE PAGANTI LA TARI n.5 contribuenti per 4.599 euro di cui : N. 3 Italiani per 1.076 euro ( versati) a fronte di 1.512 euro (dovuti) N. 2 Extracomunitari per 1.397 euro (versati) a fronte di 2.897 euro (dovuti)
Dal suddetto quadro, al netto dei contribuenti titolari degli studi professionali e degli uffici, la quasi totalità dei negozi afroasiatici del Borgo Marina non paga la TARI nonostante i numerosi e costosi servizi di raccolta e smaltimento imballaggi e una produzione del rifiuto, superiore a quella media per la determinazione della tariffa.
Anche sotto questo aspetto, il Borgo Marina è una “ zona franca” del Comune di Rimini, dove i negozi afroasiatici presenti da 10 -15 anni eludono in maniera pressochè generalizzata e tranquillamente la tassa rifiuti ( circa 15.000 euro nel 2014) .
E’ chiaro che non si può accettare questa “integrazione di comodo “ basata solo sui diritti ( sanità, scuola, case popolari ), senza doveri, a cominciare dal rispetto delle regole uguali per tutti, dai negozi degli afro asiatici ai negozi dei riminesi, sottoposti a numerose e pesanti tasse ( Irpef + addizionali regionali e comunali, IMU, Irap, Tari) al versamento dell’IVA, ai contributi Inps.
L’Amministrazione Comunale, invece di ridursi alla “ copertura politica”, acceleri, quindi, l’ ”accertamento” e la “messa a ruolo della tassa” e tutte le procedure esecutive per l’incasso della tassa dovuta.
Anche perché ritengo ingiusto disconoscere il principio “ chi inquina paga” e i criteri approvati di determinazione delle tariffe e costituzionalmente discutibile che i contribuenti riminesi che pagano regolarmente la TARI, debbano pagare la tassa rifiuti anche per coloro che non la pagano.
Grazie al Sindaco Gnassi e alla Legge del PD, il risultato, quest’anno per tutti i contribuenti riminesi, è stato, infatti, l’aumento della tassa rifiuti (TARI) dell’8,11% a copertura di chi non ha pagato.