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L'aumento ingiusto della TARI, attuato dal Sindaco Gnassi, legittimato dal Governo Renzi.
26/08/2015
Il Presidente del Consiglio e Segretario nazionale del PD ieri a Rimini ha ribadito l’annuncio di luglio “via la Tasi e l’IMU sulla prima casa nel 2016 per tutti, case di lusso incluse, non per trovare consenso, giura, ma per aumentare il tasso di libertà e di giustizia sociale del Paese”.
Peccato che il nostro, intanto, ha confermato per il 2014 e 2015 non solo la tassazione della prima casa con la TASI ma anche la possibilità di applicare l’aliquota massima del 3,30 per mille come ha fatto il Sindaco Gnassi sulle nostre 42.000 abitazioni principali con l’introito di 11.000.000 di euro.
Non solo l’ultimo capolavoro del Governo Renzi è l’aumento della TARI.
Ricordo che la Giunta Gnassi ha deliberato nel maggio scorso l’aumento dell’8,1% delle tariffe della TARI per recuperare 1.800.000 euro di insoluti da scaricare sui contribuenti che hanno già pagato regolarmente la tassa.
E’ stato detto da tutti che è profondamente ingiusto che i contribuenti in regola, paghino le inadempienze altrui.
Ci sono state anche Sentenze della Corte dei Conti, come quella della Toscana, che stabiliscono che l’ammontare dei crediti divenuti inesigibili non possono essere considerati nella determinazione e applicazione della tariffa.
Ebbene il Governo Renzi con il Decreto Enti Locali n. 78/2015 convertito al Senato nella Legge 125 del 6.8.2015 art.7 comma 9, per stroncare le fondate e sollevate ragioni di illeggitimità, ha previsto che tra “le componenti di costo vanno considerati anche gli eventuali mancati ricavi relativi a crediti risultati inesigibili con riferimento al tributo comunale sui rifiuti e sui servizi.”
Per effetto di questa novità legislativa, passata in silenzio nella settimana di ferragosto, proposta con un emendamento di un Senatore emiliano del PD, i mancati incassi potranno essere scaricati interamente sulla tariffa.
Grazie a questa Legge del Governo Renzi, anticipato in velocità dal nostro Sindaco, coloro che pagano onestamente adesso verseranno la tassa rifiuti anche per chi non la paga.
La conseguenza è che considerare tra i costi anche gli eventuali mancati ricavi relativi risultati inesigibili significherà necessariamente aumentare la tariffa rifiuti.
Per i contribuenti onesti a Rimini e in Italia non c’è scampo.