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I silenzi del Sindaco Gnassi dinnanzi alle illegalità delle occupazioni delle proprietà private.
23/05/2015
Le occupazioni ini Via Dario Campana della palazzina di proprieta del Comune per circa un anno e mezzo e dell’immobile ex Enel di proprietà privata per una settimana ad opera del Paz fino allo sgombero di mercoledi delle Forze dell’Ordine hanno evidenziato le contraddizioni all’interno della Giunta Comunale Gnassi dinnanzi al problema della illegalità. E’ stata la ripetizione del film già visto durante la Amministrazione del Sindaco Ravaioli con l’occupazione dal 2004 al 2008 dell’ex scuola di Via Montevecchio, di proprietà comunale, sempre dal Paz, con la protezione anche allora dell’Assessore di Rifondazione Comunista,( Vittorio Buldrini), fino alla ordinanza di sgombero del Sindaco nel giugno 2008, con relativa protesta e occupazione del Consiglio Comunale.
Anche ora l’Amministrazione Comunale del Sindaco Gnassi, da un lato, annuncia con un comunicato stampa che “l’immobile occupato ritorna nelle disponibilità del Comune” grazie alla esecuzione del decreto dell’Autorità Giudiziaria, mentre dall’altro l’Assessore Visentin di Rifondazione Comunista ribadisce la propria contrarietà allo sgombero e dice “ da tempo è impegnata per sanare la situazione legittimando anche sotto il profilo amministrativo una buona pratica sociale come quella che ha isituito Casa Madiba”;
E’ la naturale conseguenza di quella contiguità ideologica a sinistra tra Giunte Comunali e centri sociali, loro creature, per la quale la proprietà di un bene del Comune, è considerata a disposizione della “maggioranza “o degli amici delle forze di maggioranza che spiegano tanti permissivismi politici ed elettorali.
Basta ricordare le spese ingenti di circa 600.000 euro per la ristrutturazione dell’immobile destinato a Centro Sociale della Grotta Rossa e le spese annue di consumi gestione e manutenzione ( riscaldamento ,luce, acqua ) per le “autogestioni” di parte sostenute con i soldi della collettività.
Risorse che le Amministrazioni Comunali potevano investire per l’emergenza abitativa.
Purtroppo a Rimini non c’è solo il problema della proprietà del Comune da tutelare e amministrare nell’interesse pubblico, ma va garantito il diritto di proprietà privata ai cittadini che hanno lavorato e pagato per l’acquisto dei beni e pagano le tasse al Comune ( IMU, TARI ) e allo Stato (IRPEFI) per avere legalità e sicurezza.
E’ preoccupante la percezione della illegalità a Rimini, dove il proprietario della palazzina di Via Dario Campana, dopo lo sgombero degli occupanti, sia stato costretto a murare porte e finestre per difendere il proprio bene.
Al riguardo è grave il silenzio del Sindaco Gnassi.