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Il Vice Sindaco Lisi invece delle accuse di "razzismo", sarebbe meglio si rendesse conto della realtà del Borgo Marina ridotto a ghetto afro-asiatico.
25/02/2015
A parte il preventivo controllo politico del Vice Sindaco Lisi sui miei emendamenti al Bilancio da discutere nel Consiglio Comunale di domani, il silenzio sul Borgo Marina “non è preferibile”.
Ovviamente la Lisi difende l’imposizione fiscale della Giunta con la TASI e l’IMU sugli immobili del Borgo Marina, indipendentemente dai reali valori di mercato, ma la realtà è un’altra.
Il valore degli immobili del Borgo Marina sono crollati letteralmente, il mercato immobiliare è inesistente e i riminesi cercano residenza altrove. Basta chiedere alle agenzie immobiliari.
Per questo ho chiesto con un emendamento al Bilancio del Comune di ridurre del 50% TASI e IMU sugli immobili siti nel Borgo Marina, delimitato dalle Vie C.Battisti, Via Gambalunga, Via Padre Tosi, Via Clodia, Via Bastioni Settentrionali, Via Savonarola, Via Ravegnani per la svalutazione degli immobili determinata dal sovraffollamento afro-asiatico.
Le ragioni sono che il Borgo Marina è l’unico della Città ad essersi trasformato in un vero e proprio ghetto afro-asiatico per la concentrazione esclusiva di attività gestite da extracomunitari.
Oltre ai negozi, anche gli appartamenti sono sempre più occupati da stranieri e sovraffollati particolarmente nelle ore notturne.
Permangono i bivacchi sui marciapiedi, tutto il giorno, di fronte ai phone center, ai kebab, con stranieri spesso seduti per terra, sui gradini dei negozi ed ingressi delle abitazioni.
Abbiamo anche la Moschea, in una casetta di C.so Giovanni XXIII, in cui affluiscono centinai di mussulmani che fa fatica a contenere fisicamente, con un pesante impatto circostante sui marciapiedi e le strade del quartiere.
Moschea di cui da 10 anni chiedo il trasferimento.
Invito con l’occasione, la Vice Sindaco Lisi, venerdì prossimo alle ore 12.30 in Via Giovanni XXIII di fronte alla Moschea, per rendersi conto della situazione.
Tutto ciò ha stravolto l’identità e la vivibilità di quello che era un borgo di Rimini, snaturato oggi dalla presenza egemone degli stranieri.
Le responsabilità sono chiaramente di tutte le amministrazioni comunali, che hanno favorito la creazione di questo ghetto, causa i mancati controlli sulle attività, sulle residenze e sulla sicurezza pubblica, per cui abbiamo continuamente chiesto interventi da 15 anni. L’Assessore Lisi invece di recitare il “politicamente corretto” e di lanciare la scontata accusa di “razzismo”, sarebbe meglio si rendesse conto della realtà e del disagio che vivono i riminesi superstiti nel Borgo Marina, cittadini di cui non ci si può ricordare solo per il pagamento delle tasse.