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Gli asili nido del privato sociale colpiti non solo dalla crisi economica ma anche dalla Giunta Gnassi.
21/01/2015
La crisi economica, la disoccupazione con gli effetti sui redditi famigliari, senza dimenticare la crisi valoriale della famiglia e il calo delle nascite degli italiani, compensate dagli stranieri ( nel 2050 gli stranieri saranno la maggioranza in Italia), hanno avuto come conseguenza la diminuzione della domanda del 26% nelle iscrizioni degli asili nido e sono scomparse le liste di attesa.
I più colpiti da questa situazione, come ha riconosciuto lo stesso Assessore Lisi, sono stati i nidi del privato sociale che a causa anche degli elevati costi sono stati costretti a ridurre il numero delle sezioni, trasformarle in sezioni per la scuola d’infanzia, o anche chiudere le strutture.
L’effetto, non è stato il potenziamento ma l’indebolimento del sistema pubblico -privato che consentiva l’ampliamento dell’offerta formativa dei bambini fino a tre anni.
Teniamo presente che la retta pagata dalle famiglie per un bambino in un nido privato raggiunge i 600 euro mensili, a copertura dell’intero costo, rispetto alla tariffa media di 200 euro pagata negli asili nido comunali con un costo quasi doppio di 1.100 euro al mese.
Una marcia all’indietro incominciata con l’insediamento del Sindaco Gnassi che nel 2011 non volle rinnovare la Convenzione con gli asili nido del privato sociale per 160 bambini con un contributo mensile medio di 200 euro, avallata, purtroppo anche ieri sera dal Vice Sindaco - Assessore Lisi quando ha affermato “ non arretriamo dal 50,60% della gestione diretta degli Asili Comunali”. Altro che Welfare di Comunità integrato pubblico privato, di cui la Giunta si riempie la bocca, quando il privato sociale a Rimini ricopre il 24% , mentre a Reggio Emilia gli asili privati pareggiano con quelli comunali.
La conferma è stato il dibattito consigliare di ieri dove dinnanzi alla ventilata ipotesi della chiusura di un Sezione dell’Asilo Nido Isola Blu di Viserbella, causa la difficoltà di occupare tutti i posti, per l’orario ridotto 8-14, senza il tempo pieno 8-16 richiesto dalle famiglie e la mancanza di certi servizi ( dormitorio) conformi agli standard regionali.
L ’Assessore Lisi a fronte della preoccupazione di garantire un servizio educativo sul territorio non ha certo prospettato di valorizzare l’offerta dei 4 nidi privati presenti in zona, Babylandia , Torre dei Colori, il Nido, il Piccolo Principe.
Lo stesso dicasi per l’affidamento all’ASP Casa Valloni della gestione degli Asili Bruco Verde e Cerchio Magico in scadenza nel 2017 che di fronte alla richiesta di chiarimenti sulle ipotesi di proroga o esternalizzazione, è rimasto senza risposta tra reticenze e contraddizioni.
Più che le preoccupazioni di offrire un servizio educativo di qualità sul territorio per soddisfare appieno le esigenze dei bambini e delle famiglie, alla fine sono prevalse le ragioni ideologiche e i problemi di tenuta della maggioranza .