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Aumentano le società del trasporto pubblico invece di ridurre i costi. L'Assessore Brasini e il Presidente di AM non rispondono sui disavanzi e sui fabbisogni finanziari.
 
 

17/01/2015

L’Ass. Brasini a sostegno dello  sdoppiamento di Agenzia Mobilità Rimini nella Agenzia  Mobilità Romagnola Srl e nella  Società degli Asset riminese-M.P.R. cita improvvidamente  lo studio della Ferretti Consulting,  che, innanzitutto, sottolinea la priorità di  risolvere i nodi  essenziali in carico alle attuali Agenzie.

Questioni poste dal sottoscritto nella Commissione Consigliare di ieri mattina, con la richiesta dei necessari chiarimenti , ma  sulle quali proprio l’Assessore e il  Presidente di AM non hanno risposto :

1)    Reperimento delle risorse finanziarie da AM per l’apporto di capitale in dotazione alla nuova Agenzia Mobilità Romagnola;

2)    Debito di AM verso Start Romagna che ammonterebbe a circa 6 milioni  e sulla transazione in corso fra AM e Gestore;

3)    Vendita dalla Società degli Asset riminese dell’immobile di Via C.Alberto Dalla Chiesa
, valutato 4 milioni , alla Start Romagna, che lo ha in affitto, con un residuo debito da coprire di 2 milioni. Operazione non gradita a Start Romagna, interessata ad una nuova area, lontano dalle residenze, per  realizzare un nuovo deposito automezzi, uffici, officina, l’installazione del rifornimento a metano.

4)    La società degli Asset , con la vendita del suddetto immobile, ovviamente non avrà più l’affitto come entrata e tanto meno potrà considerare, come previsto, l’aumento dell’affitto da 300.000 euro a 1.350.000 euro per coprire il disavanzo della società di 920.000 euro;  

5)    La Società degli Asset dovrà a breve contrarre un mutuo, se fattibile, per finanziare il TRC e fare fronte alle le altre necessità finanziarie.

Sempre, in base alle simulazioni della “Ferretti Consulting” il costo annuo dell’Agenzia Mobilità Romagnola, al netto dei contributi regionali, da coprire a carico degli Enti Locali è di 1.303.045 euro, di cui  a carico dei Comuni della Provincia di Rimini 423.293 euro, di FC 498.770 euro, di RA 380.982 euro.

La Società degli Asset riminese ( P.M.R.) avrà da subito un disavanzo di 920.000 euro per gli anni 2015 e 2016, che i soci dovranno coprire con i propri contributi .

Questo il quadro dei disavanzi e dei fabbisogni finanziari a cui dovranno fare fronte le  Agenzie e i Comuni dei bacini di appartenenza.

 

 
   
 
L’Assessore Brasini si è limitato a rispondere che i deficit delle società di trasporto pubblico sono strutturali e il bacino romagnolo è ottimale per  realizzare le economie di scala sia per il soggetto gestore  che il soggetto regolatore.

Quando, Carlo Cottarelli, Commissario Straordinario per la revisione della spesa, sostiene che nel TPL “ al contrario degli altri servizi pubblici a rete, le economie di scala sono moderate e si verifichino in corrispondenza di bassi livelli di dimensioni “.
Mentre, le recenti norme statali sulle società pubbliche evidenziano chiaramente la volontà di ridurre il loro numero e i loro costi.  Secondo la Legge di Stabilità 2015  ciascun Ente locale deve approvare in Consiglio Comunale entro il 31.3.2015 un piano di razionalizzazione dei costi delle sue società partecipate .

Anche perché dai dati forniti da AM, il costo complessivo del contratto di servizio AM/ Start Romagna nel bacino della provincia di Rimini per gli anni 2012 e 2013 risulta sempre di 19,5 milioni, per cui un intervento sui costi sarebbe  essenziale:

Incominciando ad eliminare i “ fuori servizio” con uno spreco nel riminese di circa 1 milione di euro ( 2 milioni nei tre bacini RN-RA-FC secondo il Direttore Generale di Start Romagna) dovuti agli autobus che raggiungono “vuoti” le località di partenza del servizio con il ripristino del parcheggio degli autobus in zona.

Adottando misure incisive per eliminare l’evasione tariffaria o del biglietto, non inferiore al 15%, che solo nel riminese comporta un minore introito di almeno 1.500.000 euro, installando ad esempio i  “tornelli “.

Dinnanzi all’aumento dei costi a km degli autobus da 2,41 euro a 2,66 euro dal 2010 al 2013 a causa della diminuzione della velocità commerciale degli autobus
, o per la congestione del traffico privato ma, anche per la sosta indisciplinata e selvaggia dei veicoli sulle strade, nei box di fermata, che causa ritardi agli utenti e l’inaccessibilità ai disabili, si deve fare rispettare con fermezza la denuncia degli autisti in particolare sulla linea Rimini- Riccione e viceversa.

Anziché ridurre i costi, Start Romagna nel bacino riminese è ricorsa agli aumenti tariffari, di gran lunga superiori al tasso di inflazione annuo, con il rincaro di circa il 15% degli abbonamenti  agli studenti  e degli abbonamenti annui urbano famigliari, che  non favoriscono certo il ricorso al trasporto pubblico e l’aumento dei passeggeri . 

Non meritano commenti le dichiarazioni di Brasini sulla convocazione della  Commissione di controllo e Garanzia, dopo aver impedito ai Consiglieri di minoranza di prendere la parola in Consiglio Comunale sulla Delibera in oggetto, votata solo nel silenzio tombale dei Consiglieri di maggioranza.  



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