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Gnassi NON risponde sul "blocco" della riqualificazione urbana e sulle alte tasse comunali, TASI , IMU e TARI.
19/12/2014
E’ stata una risposta caratteriale quella del Sindaco Gnassi a imprenditori e sindacati che chiedevano alla Amministrazione Comunale di mettere “il lavoro” al primo posto dell’agenda politica e di passare dalle parole ai fatti a cominciare dal settore dell’edilizia. Purtroppo è la verità : sono tre anni e mezzo, dall’insediamento del Sindaco Gnassi, che la città aspetta l’approvazione degli strumenti urbanistici mentre nel frattempo il 50% delle imprese edili hanno chiuso e si sono persi migliaia di posti di lavoro con ripercussione sulle famiglie. Invece di riempirsi la bocca con lo stop al consumo del territorio, Gnassi ( Segretario Provinciale del PD e Assessore in Provincia, Arlotti e Petitti, Assessore e Consigliere Comunale a Rimini) per fare dimenticare le loro responsabilità politiche sulla “riminizzazione”, avrebbero fatto meglio ad approvare gli strumenti urbanistici e normativi per consentire l’incentivazione alla riqualificazione urbana.
Anche perché è soprattutto loro la responsabilità politico amministrativa di aver fatto spendere al Comune di Rimini oltre 1 milione di euro dal 2009 al 2011 per la redazione e adozione del PSC e RUE ( incarico di consulenza generale alla Tecnicoop scrl per 736.848 euro, consulenza legale di 34.516 euro, prestazione occasionale per il Sistema Informativo territoriale di 21.700 euro, a supporto dell’Ufficio di Piano composto da un Dirigente e da una decina di tecnici del Comune, stipendiati per oltre 2 anni) .
Se oggi la città è paralizzata è perché il vecchio PRG del 1999 deve fare i conti con il regime di salvaguardia del PSC-RUE adottati il 29.3.2011.
Ormai siamo all’ultimo anno del suo mandato ma il Sindaco Gnassi non ha ancora portato in Consiglio Comunale le controdeduzioni della Amministrazione Comunale alle 2.300 osservazioni dei cittadini per l’approvazione definitiva di PSC-RUE . Ci vorrà il 2015, ma non ci sarà assolutamente più tempo per l’approvazione del POC ( Piano operativo Comunale) .
E’ perdurata così una situazione di incertezza normativa che ha bloccato ancora di più la riqualificazione della città e non ha aiutato certamente, di questi tempi, la ripresa dell’attività edilizia e di tutto l’indotto.
Si è impedito, ad esempio, il frazionamento dei grandi alloggi nel Centro Storico, previsto nel RUE, proprio per la mancanza della sua approvazione definitiva. Purtroppo il Sindaco Gnassi si è “esaurito” con il “Masterplan” che è un mero atto di indirizzo con il quale è impossibile legalmente variare gli strumenti urbanistici per di più solo adottati.
Altra richiesta delle categorie è stata la riduzione delle tasse locali( IMU, TASI, e TARI), perché le aziende non possono sostenere questo carico fiscale e tanto meno sostenere altri aumenti.
Ebbene la risposta del Sindaco con l’approvazione delle Linee Guida per la formazione del Bilancio 2015 2 – 2017, proprio ieri sera, è stata la conferma della manovra fiscale che ha aumentato in tre anni la tassazione degli immobili di quasi 50 milioni ( oltre il 150%) passando dai 34 milioni di ICI del 2011 agli 83 milioni di euro di IMU + TASI del 2014. L’Amministrazione Gnassi con le maggiorazioni locali delle aliquote base ha infatti incassato, senza averlo mai detto, dal suo insediamento, in tre anni 60 milioni di euro in più, rispetto ai minori trasferimenti dello Stato di 22 milioni di euro, invece continuamente lamentati.
Mentre, in un momento di recessione come l’attuale, sarebbe stata necessaria la riduzione delle tasse per creare le condizioni della ripresa.
E’ su questi problemi che il Sindaco doveva replicare responsabilmente alle categorie e ai sindacati, invece del solito tono presentuoso e arrogante di una consumata autodifesa.