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Start Romagna aumenta del 15% gli abbonamenti annuali agli studenti per il trasporto pubblico invece di tagliare le spese superflue e gli sprechi.
28/08/2014
Gli abbonamenti annuali del trasporto pubblico locale di Start Romagna, partecipata del Comune di Rimini al 25%, praticati agli studenti per il prossimo anno scolastico ( 10 mesi) hanno subito aumenti di circa il 15%.
Ad esempio : l’abbonamento per spostarsi con l’autobus all’interno di “ una zona” da Rimini Centro al Polo Scolastico di Viserba è aumentato di 25 euro da 175 euro a 200 euro, oppure per spostarsi attraverso “due zone” da Rimini al Liceo Artistico di Riccione è aumentato di 30 euro da 220 euro a 250 euro e così da 250 a 280 euro ( 3 zone) , da 285 a 315 ( 4 zone) ,da 317 a 350 euro ( 5 zone) …… fino al massimo di 415 euro ( 7 zone).
Risultato : una famiglia di Rimini con due figli, uno che studia a Riccione e l’altro a Viserba paga solo di trasporto scolastico con l’autobus 450 euro l’anno senza nessuna agevolazione.
Gli abbonamenti ordinari annuali (extra studenti ) hanno subito aumenti di circa il 5%, per spostarsi “in una zona” (Rimini) da 245 euro a 256 euro e “in due zone” (es.: Rimini –Riccione, Rimini Bellaria , Rimini –Verucchio) da 315 euro a 329 euro.
L’abbonamento annuo urbano famigliare ha subito aumenti del 15 % per il trasporto “ in una zona” da 350 euro a 400 euro e “in due zone “ da 440 euro a 500 euro … fino al massimo di 830 euro ( x 7 zone).
Invece dei suddetti aumenti tariffari, di gran lunga superiori al tasso di inflazione annuo (1,2%) che colpiscono le famiglie alle prese con la recessione economica, si dovrebbe procedere alla eliminazione delle spese superflue nella gestione del trasporto pubblico che incidono sulle perdite consecutive di esercizio di Start Romagna, 2.411.837 euro nel 2011, 1.941.900 euro nel 2012, e di 298.860 euro nel 2013.
Per questo chiedo al Sindaco con una interrogazione presentata oggi:
1) Quali sono le ragioni di aumenti così elevati degli abbonamenti annuali del trasporto pubblico, che colpiscono gli utenti principali come gli studenti e le famiglie;
2) L’aumento tariffario, non favorisce il ricorso al trasporto pubblico e l’aumento dei passeggeri già alle prese con il mancato rispetto degli orari, per i tempi di percorrenza mal calcolati in relazione al traffico, e con la cessazione di alcune “corse “ strategiche extraurbane per i lavoratori pendolari ( Valmarecchia);
3) Invece degli elevati aumenti tariffari, per eliminare le perdite di esercizio, nel bacino riminese di Start Romagna sarebbe economicamente necessario:
a) eliminare totalmente l’evasione del biglietto, non inferiore al 15%, che solo nel riminese comporta un minore introito di almeno 1.500.000 euro (!), illegalità inesistente nelle linee del trasporto pubblico in concessione al privato, installando, come ho già proposto i “tornelli”;
b) eliminare o quanto meno ridurre drasticamente i “ Fuori Servizio” , con uno spreco nel riminese di circa 1 milione di euro, ( 2 milioni nei tre bacini RN.RA.FC secondo il Direttore Generale di Start Romagna ) dovuti agli autobus che raggiungono “vuoti” le località di partenza del servizio ( es. Morciano, Montefiore, Verucchio) con il ripristino del parcheggio degli autobus in zona ed utilizzando le residenze esterne degli autisti;
c) eliminare le spese superflue, come i 45.000 euro di canoni di affitto pagati per i due locali nella Stazione di Rimini, uno ad uso biglietteria, l’altro per il ristoro del personale, e per il negozio, presso il Capolinea di San Girolamo, ad uso del Coordinatore degli Autisti, utilizzando al riguardo i locali, in parte recentemente ristrutturati e abbandonati, della vicina palazzina ex “FER” di proprietà ora di Start Romagna in Piazzale Clementini.