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Gnassi rilancia il motore immobiliare per il Palacongressi con l'alibi della piscina. Respinta la proposta del Consigliere Renzi di realizzare l'impianto natatorio ex novo nel luogo dell'attuale piscina.
16/05/2014
La modifica dell’ Accordo di Programma per il Palacongressi, votato ieri notte in Consiglio Comunale, non è altro che una variante urbanistica per rimettere in moto il motore immobiliare concordato con Rimini Fiera Spa e “infiochettato” con la nuova piscina comunale.
Per vendere i terreni, si solletica il mercato , con la nuova destinazione a commerciale di 5000 mq. di superficie utile, di cui 4.500 mq. destinati alla vendita.
Si prevede una medio-grande struttura di vendita, alimentare ed extra alimentare senza considerare gli effetti indotti sui negozi di vicinato del Borgo Mazzini, del Borgo San Giovanni, del Centro Storico, nonostante il calo dei consumi del 10% e la presenza poco distante dell’Iper alle Befane.
Non a caso Rimini Fiera Spa, in cambio delle nuove destinazioni urbanistiche , 5.000 mq. di commerciale e 2.500 mq. di direzionale, con un prevedibile introito sui 10 milioni di euro, cede gratuitamente l’area di 7.000 mq. per realizzare la piscina comunale di 3.500 mq. su due piani altezza fino a 23 metri.
I parcheggi aumentano solo di 150 posti auto rispetto ai 400 previsti, e insieme ai 500 sottostanti il Palacongressi, saranno utilizzati in modo promiscuo ( congressuale, commerciale, direzionale).
Si ripropongono 8.500 mq. di residenziale, con 3 palazzoni alti 23 metri ( 7 piani) comprendenti non meno di 100 nuovi appartamenti, di fronte ad altrettanti palazzoni sulla “ristretta” e “ cieca” Via Simonini, già inadeguata a sopportare il traffico attuale dei residenti.
Non basta dire che a Rimini ci sono 5.000 appartamenti invenduti e che “ bisogna invertire il senso di marcia”.
Complessivamente la variante su Via della Fiera aumenta le superfici utili di 2.500 mq. da 15.000 a 17.500 mq. e considerato il realizzato Palacongressi di 32.500 mq. da 47.500 a 50.000 mq. di SU .
Altro che valorizzazione identitaria del parco, con richiami al Masterplan al Piano Strategico che non prevedevano assolutamente un altro centro commerciale, nuovo direzionale e piscina comunale.
Poiché la nuova piscina verrà realizzata con i soldi del Comune, previsti 5.000.000 di euro, si poteva verificare seriamente la proposta avanzata dal sottoscritto di realizzare ex novo l’impianto natatorio nel luogo dell’attuale piscina comunale, del cui destino nessuno parla, utilizzando l’area libera a ridosso dello stadio, per incominciare a realizzare la tanto declamata “Cittadella Sport” , per risparmiare territorio e per rigenerare dal punto di vista ambientale l’area tra Palazzetto e Stadio e quella naturalistica della “ Cava”.
Con l’approvazione della variante si è sprecata l’occasione della rigenerazione urbana per il futuro della nostra città.
Il Sindaco Gnassi, dietro la maschera dell’anello verde, perpetua la logica della rendita fondiaria.