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Appello al Sindaco contro il degrado del nostro Molo: ammalorata dalla ruggine l�??opera pittorica di Eron, costata 76.700 euro!
31/05/2013
Il Molo di Rimini si presenta in condizioni di notevole degrado, nonostante sia da sempre la passeggiata preferita dei riminesi durante tutto l’anno, per respirare l’aria buona, ammirare il mare, la spiaggia, … una volta per fare i tuffi.
Basta osservare le condizioni in cui si trovano la pavimentazione in asfalto e i bordi della banchina, causa l’andirivieni fino a poco tempo fa dei camion per le operazioni di carico degli inerti, ma in particolare lo stato di abbandono e di deterioramento di quell’opera pittorica sul muro di cinta del Porto canale a ridosso degli scogli.
Nel 2005, la Giunta Comunale per coprire slogans e scritte di ogni tipo, per migliorare l’immagine della città, nel suo accesso dal mare, aveva incaricato il pittore Eron di Rimini, noto artista esperto in pittura murale, di valorizzare il suddetto muro con un’opera pittorica.
Eron creò la lunga greca che riproduce i monumenti storici di Rimini, l’Arco di Augusto, il Ponte di Tiberio, la Fontana della Pigna, la Fontana dei Quattro Cavalli, Porta Montanara, il tempio Malatestiano, Castel Sismondo, il Teatro Galli, intervallati da soggetti marini.
Il costo fu di 76.700 euro, sostenuto da due sponsor privati, la Società Metro Italia Cash & Carry e la CNA con 20.000 euro ciascuno e dal Comune per il residuo di 36.700 euro.
Dopo soli 8 anni, il lungo “murales” che doveva valorizzare il muro in cemento armato, per il decoro della zona, è quasi completamente ricoperto dalla ruggine dei telai di supporto in acciaio che non hanno retto all’incuria e all’abbandono.
Ancora una volta, senza ricordo e rispetto per i soldi spesi, un’opera pubblica è ridotta a “ rattoppo” peggio del “buco”.
E’ una storia che continua, che caratterizza le nostre Amministrazioni : sembra che a Rimini, nonostante la prosopopea, la qualità non riesca mai a vincere la mediocrità.
Chiedo al Sindaco di intervenire subito, con il recupero e la manutenzione dell’opera, oppure con la sua rimozione se fosse impossibile, per eliminare quel senso di degrado e trascuratezza.
Sarebbe l’occasione, per restituire al nostro caro Molo, “costretto” oggi tra la propaggine dell’avamporto e il “bazar” di Piazzale Boscovich, un po’ di dignità e di bellezza.