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12/12/2012 In un periodo di grave recessione economica come questo, infatti, se il Sindaco non avesse rincarato le aliquote base sugli immobili fissate da Monti, avrebbe potuto evitare una stangata di tale entità ai Riminesi.
Tra il 2008 e il 2011 l’importo dell’ICI a carico dei Riminesi era di 34 milioni di euro. Con l’IMU l’importo salirà da 34 a 76 milioni, cioè 42 milioni in più (+ 120 %), di cui 51 milioni di euro rimarranno al Comune e 25 milioni andranno allo Stato.
Al Sindaco Gnassi, perciò, contestiamo:
1) di fare pagare ai Riminesi, una IMU, tra le più care d’Italia, per avere aumentato: il 25% (dallo 0,4% allo 0,5% ) l’aliquota sulla prima casa; il 30% (dallo 0,76% allo 0,99%) l’aliquota sulla seconda casa e sugli altri immobili, uffici, negozi, capannoni artigianali, alberghi, bar, ristoranti, ecc.; il 280% ( dallo 0,20% allo 0,76% ) l’aliquota sulle case con contratto di locazione agevolato.
2) di prelevare dalle tasche dei Riminesi ben 17 milioni di euro in più, rispetto a quanto richiesto dal Governo Monti, senza ridurre le spese della macchina comunale che nel 2012 sono invece aumentate da 127 a 130 milioni di euro.
3) di costringere i pensionati, i lavoratori dipendenti, a destinare la “tredicesima”, oppure, come i lavoratori autonomi, a utilizzare i propri risparmi, o ad indebitarsi con le banche, per saldare, entro il prossimo 17 dicembre, la seconda rata dell’IMU.
4) di togliere ben 17 milioni di euro di liquidità finanziaria al nostro tessuto economico.
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