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Occorre un cambio di marcia per liberare il Borgo Marina dallo spaccio della droga e da tutte le illegalità
28/08/2012
Ad un anno dalla affollata Assemblea di noi residenti riminesi del Borgo Marina, tenutasi il 9 Settembre 2001 all’Hotel Napoleon, con l’appello al Prefetto e al Sindaco per chiedere controlli e sicurezza, sottoscritto da oltre 1000 persone, purtroppo, perdura la grave situazione di illegalità, di insicurezza, di disagio con cui noi residenti siamo costretti a convivere.
La sparatoria agli spacciatori tunisini sotto il Ponte dei Mille è un più che probabile regolamento di conti o uno “sgarro” in quel “mondo” interessato allo spaccio della droga in Corso Giovanni XXIII°, Via Dei Mille, Via Mameli, Via San Nicolò.
L’andirivieni degli spacciatori continua sotto gli occhi di tutti, quotidiano e regolare, dal pomeriggio alla sera tardi, sui marciapiedi, nei bivacchi di fronte ai phone center, ai kebab, a piedi, in bicicletta, seduti per terra sugli scalini dei negozi e sugli ingressi dei portoni delle abitazioni.
Non basta solo la presenza dei Carabinieri per liberare il Borgo Marina dalla illegalità.
Certe attività, a parte il recidivo mancato rispetto delle regole igienico sanitarie, non possono svolgersi arrecando danno alla sicurezza sociale, andrebbero chiuse, non per una settimana, ma per sempre.
Al riguardo, ho presentato, nel Marzo scorso, in Consiglio Comunale una proposta di “ Regolamento Comunale per la disciplina dei phone center” per prevedere i requisiti igienico sanitari, necessari per l’esercizio dei centri di telefonia e le misure dirette a tutelare la quiete pubblica e le condizioni di vivibilità delle aree limitrofe ai centri di telefonia. Nonostante i ripetuti solleciti, però, sono passati già 6 mesi. Spero che il Sindaco Gnassi si decida a portare presto in Consiglio questo tribolato Regolamento per discuterlo ed approvarlo, senza condizionamenti ideologici, visti i problemi che nel Borgo Marina creano i 3 phone center a pochi metri l’uno dall’altro.
Sull’utilizzo delle due telecamere installate ,una all’incrocio tra Piazzale c. Battisti e Corso Giovanni XXIII, l’altra all’incrocio tra Corso Giovanni XXIII° e Via dei Mille , per le quali ho lottato per tre anni dal 2007 al 2010, non mi sembra sia valorizzata a dovere la loro capacità di video sorveglianza per un raggio di centinaia di metri, 24 ore su 24, grazie agli infrarossi che consentono la visione notturna, alla luce delle denunce alle Forze dell’Ordine di furti e vandalismi di ogni genere subiti continuamente dai residenti.
Sul sovraffollamento delle case affittate agli stranieri e riempite all’inverosimile nelle ore notturne, in Corso Giovanni XXIII° e Vie dei Mille, con problemi di sicurezza e di igiene, non mi risultano i relativi controlli, anche di abitazioni segnalate, con l’accertamento delle eventuali responsabilità dei proprietari degli immobili.
Sui circa 20 negozi di commercianti stranieri nel Borgo Marina, a cui si riforniscono solitamente i venditori abusivi sulla nostra spiaggia , devo registrare che in tutta questa estate l’unico controllo per “colpire alla fonte” è stato quello effettuato dalla Guardia di Finanza il 13 Agosto in un esercizio commerciale di “ chincaglieria e giocattoli con tantissima merce sequestrata priva dei marchi di sicurezza della quale non è permessa la vendita in Italia. Nessun controllo è stato svolto sulle montagne di merce “made in china” scaricate dai tir che quotidianamente riforniscono la ventina di negozi e sugli scontri fiscali degli acquirenti che rivendono in spiaggia. Gli Agenti della Polizia Municipale addetti alla lotta contro l’abusivismo commerciale non si sono visti.
Resta il problema del trasferimento della Moschea di Corso Giovanni XXIII° in un’altra zona della città in un edificio più compatibile e accessibile come luogo di culto per eliminare l’impatto attuale causato sui residenti di Corso Giovanni XXIII ° e delle vie adiacenti, dalla moltitudine dei suoi frequentatori, che occupano per le funzioni religiose, i marciapiedi pubblici antistanti i negozi ed immobili privati, nonostante l’impegno del Sindaco Gnassi assunto proprio un anno fa, in occasione del suo incontro con il rappresentante del Centro Islamico sig. Alessandro Cavuoti. Come è stato fatto proprio in questi mesi a Ravenna.
In conclusione, è necessario un cambio di passo contro tutte le illegalità, un sistema coordinato di controlli tra Carabinieri, Polizia di Stato, Guardia di Finanza e Polizia Municipale con i nuclei Ambientale e Polizia Amministrativa, se si vuole riportare il Borgo Marina alla normalità.