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2000 venditori abusivi e milioni di euro evasi al fisco. Questo l'abusivismo commerciale a Rimini, dove la prevenzione ha fallito.
 
 

21/08/2012

Dopo il pestaggio  del 10 Agosto dei tre vigili urbani, per il sequestro di merce irregolare ad un senegalese, venditore abusivo, ad opera dei suoi compagni, la strategia adottata il 13 agosto scorso dal Comitato per L’Ordine e la Sicurezza pubblica contro l’abusivismo commerciale, doveva essere quella di prevenire l’attività dei venditori abusivi, non consentire loro di stendere la mercanzia in spiaggia e sui marciapiedi della nostra marina.

Peccato che questo sia avvenuto solo la mattina di domenica 12 agosto e del ferragosto con la presenza delle Forze dell’Ordine da Bellariva a Miramare a presidio della spiaggia; negli altri giorni, mattina pomeriggio, sera, nella spiaggia e sui marciapiedi, l’abusivismo commerciale è continuato tranquillamente  come prima, anzi peggio di prima.

L’ho constatato di persona.

Circa 400, i venditori abusivi, di giorno  in spiaggia, e la sera  sul camminamento di Rivazzurra, dal bagno 99 al 130,  schierati su ambo i lati di quella che dovrebbe essere la passeggiata serale dei turisti  ridotta ad un mercato fuori legge dove si vende di tutto, e la merce contraffatta in quantità.

Così i 150 venditori abusivi in viale Vespucci, da piazzale Kennedy a Piazza Tripoli,  dinnanzi alle vetrine di Unicredit, Pollini, Conad, concentrati di fronte al ristorante “Jennj”( Hotel Corallo), sui due lati del marciapiede, lasciato libero per 1 metro,  per il passaggio  faticoso dei pedoni .Numerose le vendite di borse contraffatte ai turisti che disertano i negozi antistanti.

Poi  i 50 venditori abusivi sul Lungomare di Rivabella.

Non  ho contato i venditori abusivi  sul Viale Regina Elena,  da Piazzale Tripoli a Bellariva, intermezzati  dai soliti  gruppi di “pallinari “  fino a Viale Pascoli.
 
1. Prima considerazione:  Solo la presenza continua e perseverante  degli Agenti della Polizia Municipale e delle Forze dell’Ordine (chiamati  per ragioni di ordine pubblico) può impedire la vendita in spiaggia e sui marciapiedi e rompere  l’anello finale della catena di quel sistema o organizzazione economica illegale che è l’abusivismo commerciale.

L’abusivismo commerciale si elimina se si impedisce la vendita, in spiaggia e sui marciapiedi,  come hanno fatto e continuano a fare Riccione e Bellaria.

Né può bastare limitarsi agli interventi “ a monte” , controllando le centrali di rifornimento, le residenze dei venditori abusivi,  perché sono molteplici e articolate  le modalità di rifornimento dell’abusivismo commerciale..

Ripeto, la battaglia contro l’abusivismo commerciale si vince impedendo il momento della vendita.

Certamente per prevenire e reprimere la vendita illegale,  ci vogliono la volontà politica dell’Amministrazione Comunale e l’organico adeguato di Agenti della Polizia Municipale, presupposti che a Rimini continuano a mancare per condizionamenti ideologici, anche se ricordo al Sindaco Gnassi, che il compito di contrastare l’abusivismo commerciale, spetta al Comune, competente per legge in materia di commercio.

 
   
 
Per questo ho sempre chiesto uno specifico nucleo permanente anti abusivismo commerciale, da implementare  fino a 60 uomini d’estate, un numero non a caso ma valutato per costituire squadre o ronde di vigilanza  in grado di presidiare la spiaggia e i viali della nostra marina.

La risposta dell’Amministrazione Gnassi,  purtroppo, sono state le bugie  dei 30/35  Vigili in campo contro l’abusivismo commerciale, quando invece sulla base degli ordini di servizio agli Agenti, ho accertato  che sono stati meno della metà, 12 uomini  a Giugno e 11 a Luglio .

Dopo l’ultima aggressione del 10 Agosto, i nostri Vigili sembrano addirittura scomparsi, anche se non basta una loro semplice camminata o biciclettata sulla spiaggia per una vera azione di contrasto, lo vedono tutti: i venditori abusivi si ritirano al momento del passaggio dei vigili e poi riprendono il lavoro.

I venditori abusivi, in compenso,  sono aumentati e occupano nuovi spazi sulla spiaggia e sui marciapiedi.

Non si tratta , come ha detto l’Assessore Sadegholvaad  durante l’incontro col Console del Senegal, di “poche mele marce”, ma di centinaia e centinaia di stranieri,  venditori abusivi, che non rispettano le leggi del nostro Stato, e che ,   in flagranza di reato,  addirittura diventano violenti, e aggrediscono gli Agenti della P.M. e delle Forze dell’Ordine preposti al rispetto delle leggi.  

2. Seconda considerazione : per debellare l’abusivismo commerciale non solo  è essenziale   che gli Agenti della Polizia Municipale e delle Forze dell’Ordine facciano rispettare la legalità , ma è importante responsabilizzare i turisti affinchè non comprino merce dai venditori abusivi.

La campagna promossa dall’Amministrazione Comunale è partita in ritardo e il messaggio doveva essere semplice e di responsabilità: è’ vietato comprare merce dagli abusivi perché questi non rispettano le leggi e le ordinanze che vietano la vendita sulla spiaggia e sui marciapiedi della nostra città, fanno concorrenza sleale al lavoro in regola,  finanziano la criminalità organizzata, creano gravi problemi di sicurezza.

Ma per dare efficacia ed autorevolezza a questa campagna di informazione era però necessario che l’Amministrazione Comunale si impegnasse per il rispetto della Legge vigente, prevedendo l’applicazione della sanzione pecuniaria, anche  minima, di 200 euro, contro gli acquirenti di merce contraffatta, che avrebbe funzionato come deterrente.

3. Terza considerazione : l’abusivismo commerciale non degrada solo l’immagine della spiaggia e della città, ma produce una vasta evasione fiscale.

La presenza nel Comune di Rimini di circa 2000 venditori abusivi  con un incasso medio mensile dai 2000 ai 4000 euro nei mesi di Luglio e Agosto  comporta ogni anno l’evasione dell’IRPEF e il mancato introito dell’IVA per decine di milioni di euro.

Avrei gradito vedere o sapere di controlli della Guardia di Finanza sui tir che da mesi arrivano quotidianamente nel Borgo Marina dove, in pochi minuti, sotto i nostri occhi scaricano montagne di merce “made in china”  e  riforniscono  contemporaneamente una ventina di negozi, così di controlli sugli scontrini fiscali degli acquirenti che rivendono in spiaggia, o di controlli sui trasferimenti di denaro all’estero di costoro.

Sono d’accordo con il Presidente del Consiglio Monti sulla lotta all’evasione fiscale, ma questa non può riguardare solo gli italiani o le attività dei riminesi.

Non può funzionare l’integrazione dove gli stranieri rivendicano i diritti e agli italiani spettano i doveri.  

Auspico, pertanto, l’autorevole e competente intervento della Guardia di Finanza con controlli e vigilanza, per accertare e sanzionare l’evasione fiscale derivante dall’abusivismo commerciale di cui finora nessuno ha mai parlato, nonostante sia ritenuta ingente, che penalizza l’economia della nostra Città e le entrate del nostro Stato.  



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