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Sul trasferimento della Moschea è più responsabile l'Imam che i nostri Sindaci Ravaioli e Gnassi. E' ora di passare dalle parole ai fatti.
11/12/2011
Prendo atto con piacere delle dichiarazioni pubbliche dell’ex Imam della Moschea di Borgo Marina di cui è stato fondatore, con le quali “ si scusa dei disagi causati ai residenti con l’apertura del Centro Islamico “, che la libertà di culto concessa dall’ordinamento italiano non da’ diritto ai mussulmani di turbare l’ordine pubblico” e chiede “ ai fratelli mussulmani di chiudere il centro e di traferire il luogo di culto altrove” . Sono cose che diciamo da anni. E’ più responsabile l’ex Imam che riconosce l’errore di aver affittato l’immobile di Corso Giovanni XXIII° , che la politica dei nostri Sindaci, da Ravaioli a Gnassi, infarcita di demagogia, permissivismo, ambiguità, reticenze ed omissioni. Ricordo le interrogazioni del 17.5.2007e 11.9.2008 al Sindaco Ravaioli, del 28.7.2011 e del 15.9.2011 al Sindaco Gnassi sul degrado del Borgo Marina diventato insostenibile per essere diventato un ghetto afro asiatico, per la concentrazioni di negozi afro asiatici, per ragioni di ordine pubblico, per essere una centrale di rifornimento dell’abusivismo commerciale, ed anche per l’impatto della Moschea con diverse centinaia di mussulmani provenienti da tutte le parti del Comune e della Provincia.
Ho chiesto da 5 anni se è ammissibile l’utilizzo della casetta di Corso Giovanni 23° n.100.come luogo di culto per centinaia di persone e anche ad uso abitativo, anziché ad uso ufficio, come previsto dalla classificazione catastale e in ordine alla sicurezza delle strutture. Ho chiesto il trasferimento del centro islamico in un’altra zona della città, più compatibile ed accessibile per eliminare l’impatto attuale causato dalla moltitudine dei suoi frequentatori sulle case circostanti e sui marciapiedi, in particolare il Venerdi e durante il mese del Ramadam. Non abbiamo mai avuto risposte dai nostri Sindaci sui controlli in quell’immobile! Anche l’ultima nostra interrogazione del 15 Settembre scorso a Gnassi, attende risposta, nonostante siano passati 3 mesi, ben oltre i 30 giorni previsti dal Regolamento Comunale e nonostante il nostro sollecito per iscritto al Presidente del Consiglio Comunale. E ciò nonostante che , nell’ incontro con il Prefetto del 30 Settembre scorso, Gnassi avesse anticipato che i Vigili avevano fatto un sopralluogo sull’immobile utilizzato a Moschea, ma che non ne conosceva l’esito. Il problema del trasferimento della Moschea di Corso Giovanni 23° si trascina da ben 6 anni, è ora di risolverlo! Basta con le dilazioni, i rinvii, il “procedere con calma” di Cavuoti, le reticenze. Lo hanno chiesto con l’Appello pubblico del 9 Settembre al Prefetto e al Sindaco, 1113 riminesi e non solo residenti del Borgo Marina.