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10 FARMACIE RURALI DELLA VALMARECCHIA RISCHIANO DI CHIUDERE SE NON VIENE MODIFICATA LA LEGGE REGIONALE DELL'EMILIA ROMAGNA SUI CONTRIBUTI AGGIUNTIVI
 
 
10/02/2010 “A maggio, chiunque vincerà in Regione tra Errani o la Bernini, sarà fondamentale modificare la Legge Regionale n. 19/1982 riguardante i contributi aggiuntivi all’indennità di residenza per le farmacie rurali, altrimenti almeno 10 farmacie della Valmarecchia, ubicate nei Comuni di Casteldelci, Talamello, Maiolo, San Leo e Sant’Agata Feltria, rischieranno di chiudere.

Io stesso – ha dichiarato il Consigliere Regionale Gioenzo Renzi di AN-PDL, se verrò rieletto presenterò un Progetto di Legge, al fine di evitare la chiusura della maggior parte delle farmacie rurali della Valmarecchia.
 
   
 
Le suddette farmacie – spiega il Consigliere Regionale Gioenzo Renzi, nell’interrogazione presentata in Regione quest’oggi – situate in località con popolazione fino ai 3.000 abitanti, in base a una normativa nazionale, oltre a percepire un piccolo contributo dallo Stato possono percepire un contributo aggiuntivo all’indennità di residenza (indennità per chi opera in zone disagiate quali le isole o le zone di montagna) da parte delle Regioni, dove a causa di un fatturato molto esiguo, non potrebbero garantire la prosecuzione del servizio.

Farmacie che, desideriamo sottolineare, per queste località svolgono una funzione sociale importantissima, in quanto rappresentano spesso l’unico presidio sanitario esistente sul territorio, in grado di fornire medicinali ed eventuali interventi di prima assistenza, a disposizione, se necessario, 24 ore al giorno.

Ebbene con la nostra interrogazione chiediamo di modificare proprio la Legge Regionale n. 19/1982, perché mentre la Regione Marche eroga contributi annuali fino a 13 mila euro, se il volume di affari non supera i 150 mila euro, o tale importo diminuito di 100,00 euro per ogni 1.000,00 euro eccedenti il fatturato di 150 mila euro fino a un massimo di 270 mila euro, in Emilia Romagna non è così.

Nella nostra Regione, infatti, percepisce un contributo solo chi ha un volume di affari inferiore alla soglia di 38.734,27 euro, una soglia assolutamente al di fuori dei valori di mercato attuali, e veramente troppo bassa, tant’è che in Emilia Romagna nessuna farmacia rurale ha mai percepito un contributo aggiuntivo all’indennità di residenza.

Alle farmacie rurali della Valmarecchia, perciò, in base a questa differenza normativa tra le due Regioni, verrebbe meno un contributo regionale annuo di circa 10 mila euro  fondamentale per continuare a portare avanti la loro attività.
Ed è per questo motivo che riteniamo necessario modificare la sopracitata legge regionale e prevedere la concessione di contributi analoghi a quelli erogati dalla Regione Marche, con la L.R. n.13/2005, per le farmacie ubicate in località con popolazione fino ai 3.000 abitanti.

Inoltre – prosegue Renzi- alla Regione abbiamo anche chiesto di rivedere l’applicazione della distribuzione diretta dei farmaci perseguita dall’Ausl di Rimini, visto che ha già aperto questo servizio presso l’ospedale di Novafeltria, causando un considerevole calo di fatturato nelle altre farmacie dei Comuni della Valmarecchia.

Modalità su cui bisogna prestare molta attenzione, perché oltre a costringere i malati e gli anziani, già della Provincia di Rimini, ed ora anche dei sette Comuni della Valmarecchia, ad andare a comprare determinati farmaci solo presso l’ospedale, invece che presso qualsiasi farmacia, se continuerà ad essere eseguita ancora in questi termini, rischia di mettere in seria difficoltà le farmacie ubicate nei piccoli comuni."

Leggi l'Interrogazione


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