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SENZA UNA REGOLAMENTAZIONE DELL'ATTIVITA' DI LOBBYING IN EMILIA ROMAGNA, IL CODICE ETICO RIMARRA' SOLO UNA DICHIARAZIONE D'INTENTI
11/11/2009 “Il Presidente della Provincia Vitali, se desidera che il codice etico degli amministratori non rimanga solo una dichiarazione d’intenti, sostenga il nostro Progetto di Legge per la regolamentazione delle lobby in Emilia Romagna presentato in Regione un mese fa.
Con la nostra proposta, infatti, - ha dichiarato il Consigliere Regionale Gieonzo Renzi di AN-PDL -prevediamo che anche gli Enti Locali, Province e Comuni, possano istituire un registro pubblico dei rappresentanti di interessi particolari, cioè di chi esercita l’attività di lobbying, rendendo obbligatoria la loro iscrizione.
Siamo convinti che per evitare forme di clientelismo, a livello locale e regionale, cioè nelle Istituzioni dove è più semplice raggiungere direttamente il decisore pubblico, sia necessario rendere pubbliche tutte quelle attività, svolte da persone, associazioni, enti e società, finalizzate ad incidere sull’adozione di determinati atti amministrativi, attraverso proposte, richieste e qualsiasi altra iniziativa o comunicazione orale e scritta, intesa a perseguire interessi leciti propri o di terzi, anche di natura non economica, nei confronti del Presidente della Regione, della Giunta e dei componenti dell’Assemblea Legislativa, e in questo caso specifico, del Presidente della Provincia, della sua Giunta e dei componenti del Consiglio Provinciale.
In pratica crediamo che regolamentare e rendere pubblica e conoscibile l’attività di lobbying, significa garantire la trasparenza del lavoro politico ed amministrativo svolto dalla nostre Istituzioni e nello stesso tempo significa contribuire allo sviluppo del nostro territorio e a far prendere decisioni migliori.
Nel nostro Progetto di Legge – prosegue ancora Renzi - tra l’altro prevediamo che chi esercita attività di lobbying deve inviare ogni anno, agli uffici preposti, una relazione nella quale indica l’elenco dei decisori pubblici nei confronti dei quali è stata svolta tale attività, con i relativi contenuti e modalità.
Infine, un altro aspetto rilevante della nostra proposta di legge, che se venisse approvata, renderebbe ancora più efficace l’applicazione del codice etico varato dalla Giunta Provinciale, è l’inserimento dell’obbligatorietà, per il decisore pubblico, di rendere nota l’attività di lobbying di cui si è prestato attenzione, nelle premesse degli atti amministrati.”