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DISTRIBUZIONE DIRETTA DEI FARMACI NEGLI OSPEDALI: A RIMINI ANCORA DISAGI PER GLI ANZIANI
25/09/2009 Sulla distribuzione diretta dei farmaci nell’Ausl di Rimini vogliamo vederci chiaro, ed è per questo che quest’oggi dopo aver ricevuto i dati inviateci dall’Assessore Regionale alla Sanità, in risposta alla nostra interrogazione del 16 luglio 2009, abbiamo presentato un’altra interrogazione. “La distribuzione diretta dei farmaci, infatti, - ha precisato il Consigliere Regionale di AN-PDL Gioenzo Renzi - se non viene applicata correttamente da parte dell’Aziende Sanitarie può creare numerosi disagi agli anziani, che si vedono costretti ad andare a ritirare i farmaci di cui necessitano in ospedale, come ad esempio un collirio antiglaucoma, i medicinali per l’asma, gli antiprostatici e quelli cardiovascolari (contro la pressione alta, ecc…), invece che nelle farmacie vicino alle loro abitazioni.
Nello specifico, la Legge Nazionale n. 405 del 2001, al fine di diminuire la spesa farmaceutica, ha stabilito che le strutture sanitarie possono erogare direttamente i farmaci ai pazienti nelle strutture assistenziali, in assistenza domiciliare, residenziale e semiresidenziale, al primo ciclo terapeutico completo in caso di dimissione e in visita specialistica, e ai pazienti cronici o soggetti a controlli ricorrenti e/o presi in carico, come ad esempio chi soffre di diabete, epatite cronica C, Alzheimer, morbo di Parkinson, ecc.., per i quali le Regioni possono stipulare accordi con le Associazioni delle farmacie convenzionate pubbliche e private e consentire di rifornirsi dei farmaci necessari sia attraverso le farmacie convenzionate sia attraverso le strutture ospedaliere delle Asl.
La Regione Emilia Romagna, però, ha deliberato, oltre ai casi previsti dalla Legge Nazionale, che le strutture sanitarie possono distribuire direttamente i farmaci anche ai “pazienti complessi per polipatologia e in politerapia che necessita di controlli ricorrenti di tipo specialistico”.
Ebbene la suddetta dicitura di “paziente complesso” a nostro avviso sta portando alcune Asl, tra cui l’Azienda Sanitaria di Rimini a distribuire molti farmaci esterni al Prontuario Nazionale dei farmaci per la Distribuzione Diretta PHT, come ad esempio i medicinali per l’asma, quelli cardiovascolari, ecc.. .
Tant’è – ha continuato Renzi - che dai dati in possesso, l’Ausl di Rimini nel 2008 ha distribuito direttamente 629.458 pezzi, tra medicinali inseriti nel Prontuario PHT ed extra PHT, rispetto ad esempio ai 176.402 pezzi dell’Ausl di Ravenna, i 340.871 di Bologna, i 182.379 di Parma, ecc..
Non è un caso, infatti, che nella proroga sottoscritta il 31 luglio 2009, dell’Accordo tra la Regione e le Associazioni delle farmacie convenzionate, si evidenzia che dove non è stato applicato correttamente il suddetto accordo è venuta meno la qualità del servizio arrecando considerevoli disagi ai cittadini e che le Ausl, per le quali i dati del 2008 rilevano uno scostamento significativo nella distribuzione diretta dei farmaci extra PHT, dovranno progressivamente ridurne i volumi, al fine di raggiungere in tutti gli ambiti aziendali forme omogenee di erogazione.
Ed per questo che con l’interrogazione presentata quest’oggi chiediamo alla Giunta Regionale i dati del 2008 e dei primi 8 mesi del 2009 dei farmaci distribuiti direttamente nella Ausl dell’Emilia Romagna, suddivisi tra farmaci inseriti nel Prontuario PHT ed extra PHT, e se l’Ausl di Rimini non sia una di quelle Aziende Sanitarie che dovrà ridurre progressivamente i volumi della distribuzione diretta dei farmaci extra PHT, (cardiovascolari, medicinali per l’asma, antiprostatici, ecc..) utilizzati da un’ampia fascia di popolazione, che ora si vede costretta ad andare a ritirali in ospedale, invece che nella farmacia più vicina alla sua abitazione.
Inoltre dalla Giunta Errani – conclude Renzi – vogliamo sapere se non ritenga opportuno, per limitare la distribuzione diretta dei farmaci extra PHT nelle strutture ospedaliere delle Ausl e per omogeneizzare in tutto il territorio regionale l’applicazione degli accordi sottoscritti tra la Regione e le Associazioni dei farmacisti, pur mantenendo il rispetto del vincolo di bilancio della spesa farmaceutica territoriale, di togliere, tra i casi di erogazione della distribuzione diretta dei farmaci da parte delle strutture sanitarie, quello dei pazienti complessi per polipatologia e in politerapia, al fine di evitare numerosi disservizi e disagi a discapito di molti cittadini e soprattutto di molte persone anziane.” Leggi l'Interrogazione