06/02/2025
Rete Ferroviaria Italiana (RFI) sta ultimando i lavori di prolungamento del sottopasso della Stazione Centrale di Rimini con il nuovo accesso lato mare, dinnanzi al Giardino Vittime delle Foibe, in Piazzale Carso.
L’Amministrazione Comunale ha la necessità di riqualificare il Giardino Vittime delle Foibe, dal punto di vista ambientale e renderlo fruibile ai residenti ed ai passeggeri in transito da/verso la stazione.
L’area verde di Piazzale Carso è stata intitolata al Giardino Vittime delle Foibe, grazie all’approvazione del Consiglio Comunale, il 25.11.2004, dell’Ordine del Giorno, presentato dal sottoscritto.
La proposta di intitolazione avvenne durante l’approvazione della Legge 30 Marzo 2004 che istituiva il 10 Febbraio, il “Giorno del Ricordo” in memoria delle Vittime delle Foibe e dell’esodo giuliano-dalmata”.
Una data da non dimenticare, il 10/02/1947, in cui un vergognoso trattato, impose all’Italia di cedere alla Yugoslavia, le terre d’Istria, Fiume e parte della Dalmazia, dalle quali esodarono oltre 350.000 italiani.
Era stato naturale pensare a quell’area verde, lato mare della Stazione, denominata Piazzale Carso, contigua idealmente e fisicamente con Viale Trieste, Via Monfalcone, Via Pola, Via Fiume, Viale Nazario Sauro, Medaglia d’Oro, Martire di Capodistria.
Soprattutto, era un dovere della nostra città di Rimini ricordare e onorare le migliaia di Italiani, gettati nelle Foibe, inghiottitoi carsici diventati fosse comuni, deportati, fatti sparire, eliminati, vittime dell’odio politico ed etnico dei partigiani comunisti di Tito, che la storiografia ufficiale ha voluto ignorare o addirittura giustificare.
Purtroppo, l’Amministrazione Comunale ha sempre ignorato, fin dalla intitolazione del 2004, il Giardino Vittime delle Foibe, anche nel Giorno del Ricordo.
Per questo, in occasione della riqualificazione, ho chiesto con una interrogazione consigliare al Sindaco di valorizzare il Giardino Vittime delle Foibe con la realizzazione di un semplice monumento (una roccia dell’Istria) dedicato a Norma Cossetto.
Un simbolo di quella tragedia, la giovane studentessa universitaria, arrestata dai partigiani titini, torturata con ferocia inaudita, violentata ripetutamente e infine gettata viva in una foiba.
Ricordo che nel 2005, il Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi, conferì a Norma Cossetto, la Medaglia d’Oro al merito civile, ricordandone la “luminosa testimonianza di coraggio e amor patrio”.