1/12/2022
Lo Stato, secondo la Legge 281/1991, promuove e disciplina la tutela degli animali d’affezione, condanna gli atti di crudeltà contro di essi, i maltrattamenti e il loro abbandono, al fine di favorire la corretta convivenza con l’uomo.
A 30 anni da tale legge quadro, l’attuale struttura del canile comunale di Rimini, riteniamo non svolga pienamente le sue funzioni, nei confronti degli animali rifiutati dalla società, con la conseguenza, per molti, di rimanere “prigionieri” nel canile, per tutto il resto della vita, a spese dei contribuenti Riminesi.
Da evidenziare che il Nuovo Canile Comunale per circa 90-100 cani, approvato dalla Giunta Comunale il 18/12/2019, con la spesa di 1.986.370 euro, la cui ultimazione era prevista entro il settembre 2022, nell'area dell'ex polveriera di Spadarolo, non è stato neppure avviato per vincoli ambientali, essendo area di ricarica della falda, idrogeologicamente connessa all’alveo del fiume Marecchia.
Dinnanzi a questo immobilismo che non asseconda il cambiamento del rapporto uomo-animale e l’evoluzione normativa, ritengo, necessaria una reinterpretazione dell’idea di canile: non più una struttura, inadeguata a tutelare il benessere animale, dove i cani vengono tenuti dentro i box, paragonabile a un “luogo di detenzione”.
Per queste ragioni con l’interrogazione consigliare di martedì scorso, ho proposto il progetto del “Parco Canile” centro di servizi cinofili, inteso come un polo di aggregazione sociale, sensibilizzazione e consulenza, immerso nel verde, dotato di più ampi e migliori spazi di vita per i cani ospitati, nel quale costruire la relazione uomo-animale, con la finalità di facilitare il processo adottivo assistito.
Il Parco Canile, già collaudato in altre città italiane (es. Milano), è finalizzato a ridurre il tempo di permanenza dei cani nel canile, con risparmio di soldi pubblici per il loro mantenimento (1.500-2.000 euro all’anno per ogni animale).
Nella direzione sanitaria del canile è importante l’inserimento in organico del medico veterinario comportamentalista, specialista nella diagnosi, cura e prevenzione delle patologie comportamentali, di cui soffrono la quasi totalità degli animali nei canili, ed utile supporto alle famiglie adottive.(secondo uno studio dell’Università di Milano, i problemi comportamentali insorgono nel 51% dei cani entro la prima settimana dalla presenza nel canile, per il 19% entro il primo mese e il 30% dopo il quarto mese).
La struttura del parco canile potrebbe comprendere attività commerciali, tipo toelettature, negozi di alimenti, pensioni per cani, un forno crematorio, un cimitero per animali, ecc., che consentirebbero, almeno in parte, un’autonoma sostenibilità finanziaria.
Abbiamo proposto che vengano programmate iniziative per migliorare l’educazione civica dei cittadini proprietari di cani (all’anagrafe canina del Comune nel 2021: 19.299 cani e 4.648 gatti), in maniera tale che vengano rispettate le norme di coesistenza nella società, sensibilizzare l’adozione responsabile e svolgere formazione uniforme per i volontari.
Riscontrato che il nuovo canile comunale è difficilmente realizzabile nell’area dell’ex polveriera di Spadarolo, per vincoli ambientali che non consentono l’impermeabilizzazione del suolo, proponiamo al Sindaco di non dar seguito a spreco di soldi pubblici per una struttura che nasce già inadeguata. Chiediamo invece di realizzare il “Parco Canile”, economicamente sostenibile, efficiente per tutelare il benessere animale e socialmente coinvolgente.