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Una legge che non salvaguardia gli studenti, ma solo la gestione del potere di alcune forze politche all'Università.
25/07/2007 Il Consigliere Renzi, subito dopo il suo voto contrario in aula, ha dichiarato che questa legge è accentratrice, antidemocratica e che prevede l'istituzione di un'unica Azienda per i servizi al diritto allo studio universitario, senza un'organizzazione aziendale adeguata ed organica.....>> continua
Tra i 16 emendamenti presentati e tutti bocciati dalla maggioranza di centro sinistra, innanzitutto chidevamo il rispetto della DEMOCRAZIA.
Che cosa abbiamo proposto nella nostra battaglia in aula?
1) Eleggere la Consulta degli Studenti, in concomitanza con le elezioni degli altri organi di Ateneo, invece che attraverso una semplice designazione, per averne il controllo assoluto.
2) Definire che tra i componenti della Consulta degli studenti, tre rappresentanti siano del polo univeristario romagnolo. 3) Rendere prioritario, nel servizio di ristorazione, un'adeguata risposta alla domanda, ed evitare così le numerose code alla mensa. 4) Rendere obbligatorio, per la nuova Azienda per il diritto allo studio universitario, di effettuare, annualmente, un controllo a campione di almeno il 40% degli idonei, beneficiari di borse di studio, ecc... .
5) Inserire il criterio per la suddivisione delle borse di studio e di tutti altri sostegni economici, in base alla proporzione degli iscritti dei quattro Atenei e degli altri Istituti univerisitari della Regione.
6) Aggiungere che la nuova Azienda per il diritto allo studio universitario, possa definire delle convenzioni, oltre che con soggetti pubblici o privati, anche con le associazioni o le cooperative di studenti operanti regolarmente all'Università.
7) Prevedere, tra le funzioni della nuova Azienda, un servizio di intermediazione immobiliare per gli studenti, in ogni Comune che ospita corsi universitari.
8) Far istituire alla nuova Azienda, una convenzione con le Asl delle sedi universitarie centrali e decentrate, per fornire un'assistenza sanitaria agli studenti fuori sede.
9) Far nominare dal CdA della nuova Azienda, non un solo direttore generale, ma 4 direttori, uno per ogni sede di Ateneo, per garantire operatività, efficienza, rispetto delle diversità territoriali ed evitare un eccessivo accentramento di potere e di controllo da parte della Regione. Leggi i nostri emendamenti |
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