Invaso del Ponte di Tiberio: la “passerella galleggiante”inutile e onerosa tra banchine degradate e Mura distrutte.

 18/7/2021

Nell’ultimo Consiglio Comunale, ho richiamato l’attenzione del Sindaco sull’inutile e costosa “passerella galleggiante”, nell’ambito del progetto Tiberio-Canale.  

Realizzata nel 2018, sulla demolita “paratia mobile” dell’Architetto Viganò, la passerella doveva consentire il collegamento tra le banchine di destra e di sinistra dell’invaso del Ponte di Tiberio e di “godere di uno spettacolo insolito e affascinante”.

Costata inizialmente circa 200.000 euro, comporta spese annue di 23.000 euro, per la sua manutenzione ordinaria e di “spostamento”.

Infatti, per non costituire un ostacolo al defluire delle piene del Marecchia, o ai sovralzi dalle mareggiate, la Protezione Civile allerta, di volta in volta, una squadra d’intervento di quattro unità, per il suo sganciamento dalla sponda destra e l’accostamento alla sponda sinistra del Porto canale.

L’Amministrazione Comunale non ascolta, ma quest’opera, poco utilizzata dai cittadini, si dimostra inutile e onerosa (come avevamo evidenziato prima della sua realizzazione), a pochi metri dal Ponte di Tiberio, pedonalizzato.

Fra l’altro, durante il frequente allagamento delle banchine, la passerella diventa addirittura inpraticabile.

Inoltre, questo attraversamento galleggiante, lungo 36 metri e largo 3 metri, ha snaturato l’ambiente e la visuale storica del paesaggio del Ponte di Tiberio.

Con l’interrogazione al Sindaco, ho sottolineato, che, invece di quest’opera non necessaria, onerosa e impattante nel contesto storico del Ponte, era meglio utilizzare i soldi pubblici per interventi riqualificanti:  

1)    La ristrutturazione delle banchine dal Ponte di Tiberio al Ponte della Resistenza, realizzate nel 1976, da 45 anni allagate in condizioni meteo-marine avverse, con il necessario rialzo delle “quote”, il rifacimento degli impianti per la nautica, per eliminare la situazione di degrado e abbandono;

2)     Il recupero completo delle mura del Porto canale, con la ricostruzione, dopo 70 anni, delle parti distrutte dai bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale, o deteriorate, con il ripristino della mancante cordonatura superiore in pietra d’Istria, la pulizia e l’eliminazione della vegetazione infestante. Un recupero necessario e opportuno, in sintonia con il recupero di Porta Galliana.

Opere che potevano essere già compiute negli ultimi 10 anni di mandato del Sindaco Gnassi, invece di essere rinviate alla Nuova Amministrazione.

 
 

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