Sentenza della Corte dei Conti per il Capo di Gabinetto senza laurea. Pagano il Sindaco Gnassi e gli Assessori. Inascoltato il Cons. Renzi: danno al Comune evitabile!

 30.04.2018

La Corte dei Conti ha respinto l’appello del Sindaco Gnassi e degli  Assessori della sua prima Giunta, condannati nel dicembre 2014 per la nomina in cat. D del Capo di Gabinetto Sergio Funelli, senza il titolo necessario della laurea, con danno erariale  al  Comune di 61.481 euro.

Avevo sollevato con una prima interrogazione consigliare del 22.12.2011 il mancato rispetto del Regolamento Comunale per l’Organizzazione degli Uffici e dei Servizi, che prevede la laurea per i posti di categoria D, da parte del Sindaco e della Giunta che avevano approvato l’inquadramento del Capo di Gabinetto senza il prescritto titolo di studio.

Se il Sindaco  mi avesse ascoltato sulle ragioni della irregolarità di quella nomina,  il Comune di Rimini non avrebbe patito il  danno di 61.481 euro , che, ora, il Sindaco e il Segretario Generale ciascuno per 16.457 euro  e  gli Assessori ciascuno per  4.081 euro, devono rifondere.  

Dinnanzi alla presunzione e supponenza del Sindaco non mi era rimasto che presentare un esposto alla Corte dei Conti il 23.1.2012 per evitare il danno economico al Comune.

Avevo presentato, poi, una seconda interrogazione consigliare al Sindaco il 26.9.2013 trasformata in Mozione con la quale chiedevo di accertare, quantificare e rifondere il danno economico subito dal Comune da parte del Sindaco, Assessori e Segretario Generale responsabili per l’inquadramento del Capo di Gabinetto, riconosciuto irregolare dalla Corte dei Conti.

Anche la Mozione, discussa nel Consiglio Comunale del 5.6.2014, veniva respinta con il voto contrario dei tredici consiglieri di maggioranza, per appello nominale, (Allegrini, Bertozzi, Fraternali, Gallo, Galvani, Giorgetti, Mancini, Mazzocchi, Morolli, Pazzaglia, Piccari Enrico, Pironi e Zoffoli) difronte ai 7 voti favorevoli della minoranza ( Camporesi, Casadei, Franchini, Giudici, Mauro, Renzi, Tamburini).

Alla fine ci sono volute l’indagine e la sentenza della Corte dei Conti  per ottenere il regolare inquadramento, in categoria C, del Capo di Gabinetto del Sindaco Gnassi e il rimborso del danno economico al Comune.


 
 

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