Il narcisismo del Sindaco Gnassi sulla pelle del commercio e del Centro Storico.

14/07/2015

Il trasferimento del mercato ambulante da Piazza Malatesta in Corso d’Augusto, Piazza Tre Martiri, Via IV Novembre, Via Castelfidardo, Via Dante, trasformerà il Centro Storico in un “ bazar “.

L’accessibilità sarà drasticamente ridotta con l’eliminazione dei tre principali parcheggi Gramsci, Santa Rita, Bastioni Orientali e di 357 posti auto occupati dai banchi,  oltre la perdita del parcheggio Settebello utilizzato dai  106 furgoni degli ambulanti che non potranno essere  più affiancati ai banchi per la vendita .

Aumenteranno le difficoltà di accesso al Mercato Centrale Coperto
, con 120 attività e 5000 clienti giornalieri, dei fornitori e clienti.
 
Il Trasporto pubblico vedrà il  capolinea della linea 11  allontanarsi dal Terminal di San Girolamo alla Stazione
, con disagi soprattutto per le persone anziane.

Il Quartiere residenziale  Anfiteatro sarà assediato dalle bancarelle e attraversato dal traffico veicolare lungo Via Anfiteatro, Via Vezia, con un impatto ambientale e acustico sui bambini dell’Asilo Svizzero e  sugli studenti della Scuola Media Panzini.  

Gli abitanti di Via Aponia, Via Galeria, Via Castelfidardo, Via Dante, saranno limitati nell’accesso alle proprie abitazioni
e con esclusione dell’auto.

La collocazione dei banchi in Corso d’Augusto , Via IV Novembre,  Via Castelfidardo, Via Dante  confliggerà con le vetrine e gli ingressi dei negozi.

La Piazza Tre Martiri sarà occupata ad intermittenza da 16 banchi
con l’obbligo di spostarsi a seconda delle festività e degli eventi.

Queste le criticità dell’emendamento Gnassi espresse dal sottoscritto ma rimaste senza le risposte o le giustificazioni del Sindaco e dei suoi compagni di maggioranza
.



 
 
Grazie al nostro Sindaco, solo 15 Consiglieri + il Sindaco  su 33 eletti, meno della metà del Consiglio Comunale ha approvato una Delibera che avrebbe dovuto segnare una svolta importante per la riqualificazione del Centro Storico.

E’ il risultato politico di  Gnassi che prima va a chiedere i voti agli ambulanti ma poi non mantiene le promesse elettorali, che non ascolta i commercianti e i residenti infuriati del centro storico, che disprezza il Consiglio Comunale.

Ha liquidato in dieci giorni un problema fondamentale per la vita economica del  nostro Centro Storico, del commercio fisso e ambulante,  con continue incertezze, improvvisazioni, modifiche alla Delibera, come si è visto nelle due riunioni delle  Commissioni Consigliari, di cui una la Commissione di Controllo e Garanzia convocata e presieduta dalla minoranza  per ascoltare le Categorie e alle quali il Sindaco non ha  partecipato.

Non ha accettato di verificare la possibilità di altre soluzioni, proposte dalla minoranza, come quella del sottoscritto di trasferire il mercato ambulante nell’area del Settebello- Ferrovieri, l’unica vasta area disponibile, di circa 30.000 mq. che consentirebbe di conservare l’unità del mercato, con tutti i servizi, strategica per il collegamento tra Marina Centro e il Centro Storico.

Gnassi ha ignorato l’esistenza di questa area
, in concessione da RFI al Dopolavoro Ferroviario.  Ma neanche si è interessato, in quattro anni, di avere la disponibilità di questa area strategica per la città.  Ha parlato del parcheggio del Cinema Settebello per i furgoni degli ambulanti ma non è anche questo di proprietà RFI e gestito dal Dopolavoro Ferroviario ?.

La verità è che il nostro Sindaco subordina il bene della Città al suo narcisismo politico senza limiti che lo costringe a stare sulla pagina a tutti i costi, a prezzo della superficialità e  del settarismo personale.

Non riesce a rispettare i meriti dei suoi predecessori ( Sindaco Ravaioli e Ass. Pivato) sulla ricostruzione del Teatro, del Cinema Fulgor, vota contro pregiudizialmente alle proposte di buon senso del sottoscritto ( esempio  le rotatorie di Via Dante, Via Bastioni Orientali , Via Roma),  salvo poi farle proprie.

Ossessionato dal marketing personale copia in fretta e male: dalla Variante di Piazza Malatesta con la semina dell’erbetta, invece del Piano di Recupero di Castel Sismondo, sepolto per un terzo, alla frammentazione del Mercato Ambulante tra confusione e precarietà, alla faccia della crisi del commercio e dell’immagine del Centro Storico.

In quattro anni si è rivelato al popolo, dal “Comune aperto ai cittadini” mai ricevuti a Palazzo Garampi,   al “Mangiare questa minestra o saltare dalla finestra”




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